Archivi annuali: 2018

Sarà una lunghissima campagna elettorale

Oggi sulla bacheca Facebook di un mio amico, mentre si discuteva su un articolo di giornale che parlava di “capolista dell’uninominale” (perché la sciatteria ormai è globale) una persona ha iniziato uno sproloquio con la frase «Abbiamo governi incostituzionali». Al dubbio di un’altra persona sulla frase, la prima persona ha replicato «Si e non ne parliamo di discutere perché ci sono le sentenze della corte costituzionale.»

Avevo qualche minuto di tempo e – pur sapendo che la cosa era tristemente inutile – ho recuperato la sentenza della Consulta sul Porcellum; ho indicato quali punti sono stati dichiarati incostituzionali; ho aggiunto la sezione in cui viene esplicitato che la sentenza non tocca in alcun modo gli esiti delle elezioni e quindi il Parlamento (non il governo, naturalmente: ma essendo io buono l’ho considerato un lapsus tastierae) non era incostituzionale; ho isolato e scritto in maiuscolo quella frase per chi non avesse voglia di leggere tutto il resto. Risultato? «No voi siete contenti e ve le difendete pure ste porcate rese legali da magistrature conniventi.»

Nel merito, io avrei personalmente preferito che venissero rifatte le elezioni, tenuto conto che – come spiegava la sentenza – una legge elettorale ci sarebbe comunque stata: il Consultellum. Non essendo un esperto in diritto costituzionale, non so se la cosa sarebbe stata legalmente possibile: capisco comunque il desiderio della Corte Suprema di lasciare al Parlamento la definizione della legge elettorale, pur premunendosi di avere un salvagente in caso di ignavia o impasse. Ma il vero problema è che è impossibile fare un discorso che abbia sì opinioni ma parta dai fatti. Non che una volta fosse meglio, mi sa: ma almeno la gente non rompeva le palle e se ne stava irreggimentata dietro le varie bandierine, pensando che i suoi capi avessero in mano la Verità e non credendo di possederla. Starò invecchiando, ma non ce la faccio proprio più a reggere certe persone: non stupitevi se taglierò di brutto le interazioni.

Ultimo aggiornamento: 2018-01-30 19:03

Io nun ce l’ho cò te

Il titolo di questo post riprende la celebre battuta di Ettore Petrolini, che quando un giorno venne fischiato dal loggione si avvicinò allo spettatore e gli disse «Io nun ce l’ho cò te ma cò quelli che te stanno vicino e nun t’hanno buttato de sotto.»
Non ha molto senso prendersela con una sindaca al secondo mandato, a meno che non si dimostri che ha cominciato a fare queste esternazioni solo dopo la rielezione. Cominciamo a pensare a tutti i suoi concittadini che l’hanno votata e con ogni probabilità ritengono certe frasi naturali.

Ultimo aggiornamento: 2018-01-29 11:39

Gli assenti hanno sempre torto

Ricordate quando ho scritto dell’accordo ponte per il contratto delle telecomunicazioni? Beh, il sindacato che si chiama come un’interfaccia per computer si è lamentato. Non per la miseria dell’aumento, ma perché

«Si è espresso solo il 28% dei lavoratori, come era facile prevedere dato che le assemblee si sono svolte in pieno periodo natalizio e di ferie coatte, senza un manifesto pubblico in bacheca che ne informasse i lavoratori, con votazione condotta spesso per alzata di mano e soprattutto senza una certificazione del voto.»

Peccato che (a) molte assemblee – tra cui quella a cui ho partecipato – siano state rimandate a dopo la Befana proprio per evitare il problema della chiusura natalizia; (b) le convocazioni c’erano eccome, tanto che tutti i miei colleghi, anche quelli non sindacalizzati, sapevano della data – e noi siamo anche dovuti andare in un’altra sede; (c) non vedo quale sia il problema di una votazione per alzata di mano, e comunque tanto per dire io ho firmato per certificare i risultati nella mia sede (o forse ci voleva un notaio e delle schede timbrate da un ufficio elettorale?)

Ma soprattutto resta il punto fondamentale. Gli assenti hanno sempre torto. USB ritiene che piuttosto che un’elemosina sia meglio non avere nulla? Perfetto. Inviti i suoi simpatizzanti ad andare alle assemblee e votare un NO secco e sonoro. Troppo facile stare a lamentarsi in quel modo.

Quizzino della domenica: Triangolo nel triangolo

Nella figura qui sotto abbiamo un triangolo equilatero al cui interno è disegnato un altro triangolo che ha un vertice in comune con quello di partenza e gli altri due nel punto medio di due lati (non entrambi passanti da quel vertice). Qual è la sua area relativa a quella del triangolo di partenza?

(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p298.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema da Ed Southall e Vincent Pantaloni, Geometry Snacks)

_I numeri magici di Fibonacci_ (libro)

Keith Devlin con questo libro aveva deciso di prendersi una pausa dal suo lavoro di matematico, con la scusa che invecchiando ci si inaridisce, e ha scritto questa “biografia” di Fibonacci (Keith Devlin, I numeri magici di Fibonacci : L’avventurosa scoperta che cambiò la storia della matematica [The Man of Numbers], BUR 2013 [2011], pag. 218, € 10, ISBN 978, trad. Daniele Didero, link Amazon). Il guaio è che noi non abbiamo praticamente nessuna notizia biografica del nostro, e quindi tutto il testo è costellato di frasi del tipo “mah, dovrrebbe essere successo questo ma non è che lo sappiamo” che alla lunga diventano stucchevoli. Quello che può al limite interessare sono le supposizioni su quale sia effettivamente stato il ruolo di Fibonacci nel fiorire dei libri dei maestri d’abaco: un po’ poco, diciamocelo. Nulla da eccepire sulla traduzione di Daniele Didero.

Ultimo aggiornamento: 2018-02-28 14:08

Garcinia cambogia

Garcinia cambogia
(da Wikimedia Commons)

Non ho mai capito perché ogni tanto sul blog arrivino pacchi di spam sullo stesso tema, come se ci fosse una Lega degli Spammatori che si passa suggerimenti su come intortare meglio… (non si sa bene chi, visto che con una installazione appena decente finisce tutto nello spam. Immagino che la speranza sia beccare qualcuno che fa una ricerca su Google, ed è per questo che ho messo il titolo acchiappagonzi).

Ad ogni modo, l’ultimo grido della moda sembra essere appunto la Garcina cambogia, una pianta – guardando il frutto pensavo fosse un agrume, ma non è così – che dovrebbe essere utile per far perdere peso alla gente. A quanto pare, l’unico peso che si perde è quello del portafoglio, ma questi sono dettagli…

Ultimo aggiornamento: 2018-01-26 09:42

Ladri di libri gratuiti (KISS Library)

Io non mi sono mai preoccupato più di tanto di sapere che ci sono siti dove si possono scaricare i libri che ho scritto. Mi limito a segnalare che se sono mesi che Scimmie digitali è “disponibile”, quando nemmeno noi autori abbiamo una copia digitale del testo, forse non c’è molto da fidarsi di parecchi di questi siti.

Però mi sono molto arrabbiato a scoprire che i bielorussi di KISS Library (avranno anche un numero di telefono americano, ma l’indirizzo è di Minsk) vendono a 5,99$ Matematica liofilizzata e Quizzini della domenica. Questo per due ragioni: i libri sono liberamente scaricabili (li potete trovare rispettivamente a http://xmau.com/mate/liof/ e http://xmau.com/bipunto/quizzini.html) e hanno una licenza CC-BY-NC, cioè non possono essere venduti.

Lo so, nessuno passerà mai da lì a comprare i libri. Però il tutto mi pare davvero vergognoso.

Ultimo aggiornamento: 2018-01-25 18:55

Il Sole-24 Ore e i flicks

Loris Marcovati mi ha segnalato questo articolo del Sole-24 Ore (versione archiviata) che racconta come Facebook abbia “ridefinito il tempo” (e passi, sappiamo tutti che i titoli non sono rappresentativi del contenuto). Ma quando si legge «In termini matematici, 24 Fps (Frame per second) vuol dire che ogni fotogramma ha una lunghezza approssimativa di 0.0416666666666666 secondi o 4,166666666 nanosecondi» ci si chiede se qualcuno ha idea che (a) un nanosecondo è un miliardesimo di secondo, non un centesimo; (b) se decidi di usare il punto anziché la virgola decimale continui a farlo anche due parole dopo; (c) che mettere un po’ di numeri 6 a caso – sono anche diversi tra i due – non dà nessuna idea al lettore – io per esempio avrei scritto “0,041666… con il 6 periodico”. Il tutto in un articolo della sezione “scientifica”.

Capisco che al Sole-24 Ore siano abituati ai numeri interi o al limite ai centesimi, ma sarebbe poi bastato tradurre la prima frase dell’articolo originale, come Lele Forzani nota, per far capire qual è l’idea del flick: la più piccola unità di tempo maggiore di un nanosecondo per cui i formati audio e video comuni siano tutti formati da un multiplo intero di (mille) flick in modo da poter fare i conti in aritmetica intera e non a virgola mobile, che porta spesso a inesattezze di arrotondamento.

Ah, no: in effetti Luca Tremolada deve averlo tradotto, l’articolo. Matt Weinenberg scrive infatti su Business Insider (quello vero americano, non la versione de noantri) la frase «at a nice, even number», e qui abbiamo «un numero pulito, pari, senza virgole». Il caso è chiuso.