Archivi annuali: 2018

ballottaggi

Il risultato dei ballottaggi è abbastanza chiaro. Lasciando da parte i posti dove il ballottaggio era solo una formalità, c’erano tre possibilità: centrosinistra-centrodestra, M5S-centrosinistra
centrodestra-M5S. Nel primo caso gli elettori M5S hanno votato centrodestra, nel secondo caso gli elettori del centrodestra hanno votato M5S, nel terzo caso gli elettori del centrosinistra non sono andati a votare.

Questo significa che il governo attuale (Lega con M5S a fianco come utile idiota) rappresenta effettivamente la volontà popolare e quindi è il migliore dei governi possibili.

Ultimo aggiornamento: 2018-06-25 13:50

Quizzino della domenica: quanto vale l’area?

Nel disegno qui sotto vedete un quadrato di lato unitario in cui è stata disegnata una diagonale e un segmento che unisce un vertice alla metà del lato opposto (e che quindi è lungo (&sqrt;5)/2), come ci insegna il teorema di Pitagora). Quanto vale l’area del triangolo colorato?


(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p323.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema di Ed Southall.)

Ultimo aggiornamento: 2018-06-24 09:09

_Breve storia dell’infinito_ (libro)

Ho letto per la prima volta questo libro (Paolo Zellini, Breve storia dell’infinito, Adelphi 1980, pag. 257, € 20, ISBN 9788845909481, link Amazon) più di trent’anni fa, dopo avere seguito qualche lezione di teoria della complessità tenuta da Zellini all’università di Pisa. Risultato: non ci ho capito nulla. Ora, dopo trent’anni, l’ho ripreso in mano e finalmente ho capito qualcosa: non tutto, perché il testo è davvero pesante e le mie conoscenze di filosofia sono ridotte, ma abbastanza per riuscire a seguire il filo del discorso. Le parti migliori sono a mio parere quella iniziale sul concetto di apeiron tra i greci e quella finale che mostra come il “paradiso di Cantor”, con l’attualizzazione dell’infinito, è meno sicura di quanto si legge nei vari testi divulgativi e no. Insomma, non è il testo migliore per comprendere come l’infinito viene trattato in matematica a meno che non si abbia già un’idea oppure si abbiano ottime basi di filosofia.

Più ticketless di così…

Trenitalia, come del resto buona parte della popolazione italiana, ha questa predisposizione a inventarsi parole che assomigliano all’inglese ma non lo sono affatto. I biglietti del treno possono essere per esempio presi in modalità “ticketless”, cosa che farà alzare più di un sopracciglio a un albionico: quello che si voleva dire era probabilmente “paperless”, cioè non cartacei.

Bene. Oggi ho portato al mare i suoceri guidando la loro auto, per poi rientrare a Milano in treno. Per sicurezza avevo prenotato il treno delle 15:32, naturalmente con un biglietto ticketless. Abbiamo fatto molto prima del previsto, così ho pensato di prendere il treno precedente che parte due ore prima. Sono arrivato in stazione, sono andato alla macchinetta, ho diligentemente digitato i vari codici e scelto il treno, e mi è arrivata questa schermata. A parte la poca logica di una ricevuta senza biglietto, non si capisce perché occorra una conferma: e non lo si capisce ancora di più considerato che io ho sì confermato, ma la ricevuta non è mica uscita. Insomma, una ricevuta receiptless.

Risultato: avevo memorizzato il numero del posto che era stato indicato a video; per fortuna poi dopo dieci minuti mi è arrivato un SMS di conferma, e dopo un’oretta ho anche ricevuto una mail con la conferma del cambio prenotazione. Tutto ok, perché il controllore è arrivato quando avevamo già passato Pavia…

Ultimo aggiornamento: 2018-06-22 18:04

Maturità scientifica 2018

Vi siete lamentati della bicicletta a ruote quadrate dell’anno scorso? Peggio per voi, quest’anno vi siete trovati le piastrelle :-)

Non ho avuto il tempo di guardare il compito più di tanto. Posso dire che chi ha letto Martin Gardner con le superellissi di Piet Hein ha avuto qualche vantaggio, e che ho dei dubbi che un liceale riesca ad arrivare al limite di polinomi a dimensione infinita. Vedo comunque che continua l’uso di sbocconcellare i problemi per aiutare a capire cosa fare. Per quanto riguarda il primo quesito, io sono una capra in geometria solida: ma siamo certi che si possa supporre che il cilindro sia con la base concentrica a quella del cono (e lì i conti sono facili) e non sdraiato o peggio storto? Altrimenti i conti diventano ben più difficili…

Ultimo aggiornamento: 2018-06-21 16:00

Echo- ed ego-chambers

Come mi capita spesso :-), non sono d’accordo con quanto Massimo Mantellini ha scritto sulle bolle.
Per come la vedo io, la prima cosa da considerare è che è ovvio che «Il Papa per i suoi commentatori è uno come un altro. Perfino la bolla di rispetto e ossequio verso il capo della chiesa di Roma può essere bucata. In massa e con violenza.» Non appena il papa (o chiunque altro) si inserisce in un sistema che non è uno-a-molti ma molti-a-molti (oppure come nel caso di Twitter molti-a-uno) non c’è nessuna ragione per cui non debba essere uno come un altro, almeno in quel contesto.

Ma il vero punto è un altro, e cioè il concetto di “bolla”. Quando «si tratta di contenuti aggressivi, sgrammaticati, incuranti di qualsiasi minima civile contrapposizione dialettica» io non parlo di bolla che scoppia, parlo di minus habens che esistono, sono tanti, è bene sapere che esistono ma non mi dicono nulla e quindi non considero per nulla, qualsiasi sia la loro opinione urlata a sé stessi (l’ego chamber citata da Vera Gheno). Che informazione mi danno, a parte appunto il bit “sono minus habens e sono tanti”? Nulla. Quindi non c’entrano con la bolla. Con Massimo invece la cosa è diversa, ed è per quello che lo leggo anche se spesso non sono d’accordo: lui argomenta le proprie opinioni – lo fa anche in maniera non urlata, il che è certo un bonus ma dal mio punto di vista non è fondamentale – e quindi mi dà nuova informazione e mi costringe a processarla ed eventualmente a modificare le mie opinioni.

Io sono una brutta perZona: sono almeno quindici anni che ho scelto di non raddrizzare le gambe ai cani su internet. La mia bolla me la gestisco io, e non è un caso che io continui a scrivere sul blog e al più inoltri automaticamente i miei testi in giro sui social.

Ultimo aggiornamento: 2018-06-20 12:07

MilanoRistorazione e il progetto frutta

Come scrivevo qualche giorno fa, la gestione del cibo da parte di MilanoRistorazione è molto peculiare. Premessa: ho due figli che nel mangiare sono una spina nel fianco, per usare un termine educato. MilanoRistorazione dà un servizio non molto costoso, soprattutto per chi ha più di un figlio (anche se quest’anno il costo per il secondo bambino è aumentato), la qualità è da mensa centralizzata, e sono ormai sei anni che tutte le maestre si lamentano che spesso il duo lascia tutto il pranzo sul piatto. Ma non è del pranzo che voglio parlare.

Lo scorso anno è partito il progetto Frutta a metà mattina. In pratica, invece che dare la frutta a pranzo, viene portata per l’intervallo delle 10:30. Vabbè. Peccato che le due spine nel fianco in genere non mangino neppure frutta. Risultato: lasciamo sempre loro una merenda, tipicamente pane e prosciutto per Cecilia e una merendina per Jacopo. Solo che la coordinatrice del centro estivo ha vietato di portare alcunché da mangiare da casa. Anna e io abbiamo scritto al comune, e la risposta, a parte tutta la solita sbrodolata sulla storia e sulla bontà del progetto, è stata la seguente:

«Come durante l’anno scolastico la proposta della frutta come merenda vuole rappresentare un approccio sano al momento dello spuntino. Il progetto esclude che le famiglie, in autonomia, possano provvedere alla fornitura di una merenda. Pur spiacenti di non poter assecondare la sua richiesta, siamo certi che possa comprendere la necessità che non si facciano eccezioni.»

Mettiamola così: spero che nessuno dei due a mezzogiorno mi collassi.

Ultimo aggiornamento: 2018-06-19 20:16

Di Maio e Foodora

Magari avete letto l’intervista all’amministratore delegato di Foodora Italia che il Corsera ha pubblicato sabato scorso. Il trentunenne Gianluca Cocco afferma che se le anticipazioni del decreto che il ministro del lavoro Di Maio sta approntando fossero vere, a Foodora non resterebbe che lasciare l’Italia. Il tutto con tante belle parole.

Ora io ho una domanda niente affatto retorica: come fanno all’estero? Vi spiego perché la domanda non è retorica. Non avendo dati a disposizione, posso immaginare che all’estero Foodora funzioni effettivamente come dovrebbe essere in teoria: giovincelli che – si spera non troppo in spregio al codice della strada – si presentano ogni tanto per guadagnare un po’ di euro. La narrazione che invece arriva da noi è che molti rider lo fanno perché è l’unico lavoro che riescono a trovare. Vero? Falso? Non lo so. Quello che però mi pare fattibile è limitare il numero massimo di ore mensili per i rider, per riportare il servizio a quello che dovrebbe essere. Non che sia una soluzione, perché rischiamo che qualcuno faccia una settimana a Foodora, una a Deliveroo, una a Glovo; ma almeno sarebbe un passo avanti.

Qualcuno di voi ha letto le anticipazioni? Sa dirmi qualcosa in più?