Archivi annuali: 2016

Trenitalia e i biglietti regionali

È già un bel po’ che Trenitalia ha smesso di produrre i biglietti chilometrici, che erano comodissimi per chi usava ogni tanto i treni regionali e poteva acquistarli prima. Adesso sta completando la sua iniziativa per rompere le palle a chi non prende spesso il treno.

Dal primo agosto, come potete vedere in mezzo ai disegnini da libro delle elementari, il biglietto acquistato non avrà più una validità di 60 giorni entro il quale dovrà essere usato, ma dovrà indicare il giorno di partenza, anche se poi ovviamente deve essere convalidato. Che “le modifiche non riguardano al momento i biglietti acquistati on line o tramite app Trenitalia” immagino sia l’idea di barzelletta dell’ufficio relazioni esterne di Trenitalia, visto che è una vita che i biglietti online valgono per il giorno in cui sono stati chiesti. Aggiungiamo poi che puoi sì cambiare gratuitamente la data di viaggio fino al giorno prima (ma lo puoi fare una sola volta, come detto nel file senza disegnini), ma devi comunque andare in stazione… oppure vai in tabaccheria e paghi il pizzo.

Perché tutto questo? La mia impressione è che visto che i controllori passano sempre meno spesso stavano iniziando ad aumentare i furbetti del biglietto, che in questo modo verranno penalizzati (o saliranno direttamente senza biglietto). Io sono un po’ stupido ma non riesco a vedere altri motivi logici. Voi avete qualche idea?

_Storia del Saggiatore 1958-2015_ (libro)

9788842820468 Questo libretto fuori commercio (Alberto Cadioli e Damiano Scaramella, Storia del Saggiatore 1958-2015, Il Saggiatore 2015, pag. 101, s.i.p., ISBN 9788842820468) nasce per raccontare i quasi sessant’anni della casa editrice, fondata da Alberto Mondadori (il figlio di Arnoldo) e ora guidata da Luca Formenton (nipote di Arnoldo). Secondo me, il testo soffre del voler fare due cose insieme: una storia aneddotica e un catalogo. La parte aneddotica è interessante, ma per me un po’ troppo ridotta; è bella la parte che mostra come Alberto Mondadori cercasse disperatamente, anche se senza troppi risultati pratici, di dstinguersi dal padre, ma la parte di De Benedetti e Formenton è davvero schematica. Sul catalogo, ho trovato tanti nomi che mi sono dimenticato subito: sarebbe forse stato meglio avere una struttura a tabella per vedere meglio come la produzione si sia diversificata, lasciando perdere la parte descrittiva. Alla fine comunque ho avuto un’idea più chiara del DNA dell’editore, e questa è una bella cosa.

Claudio Morgillo, uno da non votare

Come i più affezionati tra i miei ventun lettori forse hanno notato, quest’anno non ho parlato dei candidati alle elezioni. (Occhei, ho scritto di Gianluca Comazzi, ma quella è in un certo senso una running gag). È stata una scelta voluta, perché negli anni mi sono stufato di perdere tempo a vedere i volantini e a trovarci sempre le stesse cose. Però mi tocca fare un’eccezione.

Nella casella email dell’ufficio stampa di Wikipedia mi è appena arrivato arrivato un messaggio di Claudio Morgillo – Milano Sicura (info@claudiomorgillo.it) dal titolone Prossima Fermata: Milano Sicura! e con il testo che inizia così: (chi legge questo post da Facebook o da RSS mi sa che per una volta dovrà finire sul sito per non perdersi la bellezza)

Milano non è più un posto sicuro

per noi, per i nostri figli e le nostre famiglie

Visita la pagina di Claudio Morgillo

Scopri tutte le soluzioni che intende adottare da subito
per fare della nostra città un posto più sicuro.

eccetera eccetera, con tutto il suo programma che termina con

Perché tornare a casa ogni giorno, in sicurezza, è un nostro diritto.

e con il messaggio in piccolo che se non riuscissi a vedere bene la mail, immagino perché i caratteri sono troppo grandi, posso cliccare a “http://#” (sic).

Bene, Claudio Morgillo – Milano Sicura: il mio diritto è quello di non ricevere messaggi non sollecitati a un indirizzo che non invia messaggi (quando scrivo per Wikimedia Italia ne uso un altro) e che non è per l’appunto personale. Una persona che pensa di avere fatto una cosa intelligente in questo modo non la vorrei nemmeno come consigliere condominiale, figuriamoci comunale. Sicurezza è anche sapere di non essere prevaricati.

Ultimo aggiornamento: 2016-06-01 15:56

gattopardismi

Quando tre anni fa Mario Di Loreto fu scelto per diventare il capo del personale e dell’organizzazione in Telecom Italia, uno dei suoi primi atti fu quello di rinominare la funzione da Human Resources a People Value. (Nota: tutti i nomi delle funzioni in Telecom sono in inglese. Per esempio io lavoro nel gruppo Smart Pipe & Network Api all’interno della direzione Technological Scouting & Software Development Center in TimLAB (ex TiLAB) in Operations).
Di Loreto ha lasciato (volontariamente) l’azienda ieri. Oggi è arrivato il comunicato aziendale – pardon, l'”Organizational Design” – che ci fa sapere che

Nell’ambito delle attività inerenti la progressiva razionalizzazione delle strutture organizzative della Società si comunica che, con decorrenza immediata, la Funzione People Value, assegnata ad interim a Francesco Micheli, assume la denominazione Human Resources & Organizational Development.

Sono cose.

Ultimo aggiornamento: 2016-06-01 13:33

e poi la fontana di Trevi

trada Leggendo questo articolo del Washington Post mi sono trovato la pubblicità che vedete nella figura a fianco.
Non ho ben capito come venga fatta la localizzazione delle lingue (il mio sistema operativo è in inglese, Opera richiede solo pagine in inglese o in American English), però il “trada con un broker sicuro” e i 400 “millioni” di capitalizzazione non mi danno troppa fiducia :-)

Ultimo aggiornamento: 2016-06-01 11:01

Carta di credito e database

Io ho una carta di credito corporate. Questo significa che non pago le spese della carta (le paga l’azienda, immagino): per il resto finisce tutto sul mio conto corrente, anche se con valuta sfalsata di un mese (perché formalmente devo usare la carta per le spese di trasferta, quindi devo prima essere rimborsato dall’azienda).

La mia carta scade a fine giugno. Ieri mi è arrivata una mail di BikeMi che mi segnala che la carta è in scadenza e che quindi devo cambiare i dati. Faccio mente locale, e mi connetto sul sito del gestore della carta di credito per controllare le informazioni. Firefox mi dice che non ci pensa nemmeno a fare un collegamento, perché il sito è poco sicuro. Cominciamo bene.

Mentre uso una vecchissima versione di Internet Explorer per connettermi, intanto chiamo il numero telefonico per l’assistenza. Metto tutti i codici possibili e immaginabili, mi risponde una signora, mi richiede di nuovo la data di nascita e l’indirizzo, e poi mi fa “aveva un indirizzo precedente a questo?” Sì, faccio io, e snocciolo quello dove ho abitato fino alla nascita dei gemelli. “Eh, perché noi il 21 aprile abbiamo mandato la nuova carta a quell’indirizzo lì”. Notate che (a) le lettere di addebito arrivano regolarmente al mio indirizzo, e soprattutto (b) che nel 2010 e nel 2013 la carta di credito mi è arrivata a casa, mica al vecchio indirizzo.

A quanto pare si sono fumati l’anagrafica e hanno preso un backup vecchio di almeno sette anni, come mi ha confermato un mio collega che ha esattamente lo stesso problema. Ora, capisco che non vuoi far sapere in giro che le tue procedure informatiche non sono esattamente a prova di disastro. Però, in casi come questo, non ti viene proprio in mente che se hai due indirizzi diversi magari puoi allegare alla lettera di addebito un messaggio con testo “per motivi di supercazzola, la preghiamo di confermare che l’indirizzo a cui stiamo spedendo questa lettera è presidiato”? In secondo luogo, la carta di credito è inviata come assicurata (con la carta non attiva, almeno quello). Se è stata spedita il 21 aprile, si suppone che sia arrivata a Milano da più di un mese, e il postino deve essersi accorto che non c’era il mio nome e quindi dovrebbe avere inviato al mittente la carta. Dove diavolo è finita?

Aggiornamento: (1. giugno) In questo momento la pagina del sito afferma “Carte attive non presenti” (e lo stesso capita al mio collega). Mi sa che devo riesumare la mia Amex.

Ultimo aggiornamento: 2016-06-01 11:39

“per gradire”

Questa è la prima pagina odierna di Libero. Titoloni molto arguti (“Mentre i politici discutono di elezioni: Milano allagata per pioggia” immagino sia la versione moderna di “Piove, governo ladro”) con il tocco finale: «e per gradire nella Capitale arrostiscono una ragazza di 22 anni». Quel lord di Mario Giordano nel suo editoriale per la precisione scrive «A proposito: mi hanno detto di girare al largo dalle periferie, dove per passare il tempo si bruciano vive le ragazze, senza peraltro che nessuno si fermi a soccorrerle». (Vedi anche Next Quotidiano e Giornalettismo).

Io mi chiedo solo una cosa. Perché a Libero si sono dimenticati di indicare la nazionalità di chi arrostisce le ragazze?

Ultimo aggiornamento: 2016-05-31 17:09

È anche un po’ colpa mia

Giovedì scorso, mentre pedalavo verso casa, vedo una buca sull’asfalto in viale Regina Giovanna, quasi all’incrocio con via Maiocchi. Mi faccio l’appunto mentale di chiamare il N.U.I.R. (Nucleo Urbano di Intervento Rapido), poi recupero i bambini e arrivo a casa dimenticandomene. Venerdì rivedo la buca e ripeto esattamente la stessa scena. (Sabato e domenica pensavo ad altro).
Ieri mattina non vedo la buca ma me lo ricordo bene, solo che penso che con tutta la pioggia che stava cadendo non sarebbe servito a molto segnalare. Ieri pomeriggio, uscendo dall’ufficio, c’era un’auto dei vigili che bloccava il passaggio dal lato della buca che era (mal) segnalata con un triangolino di emergenza.
Diciamo che è anche colpa mia se una pattuglia non è stata in servizio :-(

Aggiornamento: (1. giugno) La buca in viale Regina Giovanna è stata riparata. Anche la buca in piazzale Lavater a fianco di un troncone di binario, che avevo segnalato ieri mattina, oggi aveva un po’ di catrame sopra: ma la tacca mi pare peggiore del buco. Magari oggi a pranzo fotografo.

Ultimo aggiornamento: 2016-06-01 09:00