Oggi tutti i quotidiani hanno parlato del risultato del referendum ungherese sull’accoglienza di 1500 migranti. Il referendum non ha raggiunto il quorum dei votanti e quindi non ha valore legale, ma il fatto che quasi il 40% dei cittadini ha disciplinatamente votato per non prendersi quei pericolosi figuri significherà con ogni probabilità che il premier Viktor Orbán, che tanto ha una maggioranza sufficiente, si limiterà a far promulgare la legge dal Parlamento anziché farla attivare via referendum. Insomma, non mi pare che ci sia molto da gioire per chi era contrario alla legge.
Non so quanti siano stati i giornali a dare lo stesso risalto al referendum colombiano, che ha bocciato il piano di pace tra governo e combattenti del FARC. Bisogna dire che sembra che le due parti l’abbiano presa bene, e quindi per il momento non ci siano grandi sommovimenti. Però non sono riuscito a capire le vere ragioni della campagna elettorale per il NO fatta dall’ex presidente Uribe, che avrebbe affermato «che l’accordo così com’era stato raggiunto aveva bisogno di correzioni di vario tipo per diventare più equo». Quali sarebbero dovute essere le correzioni? Più processi? Alla fine di una guerra civile durata mezzo secolo forse è meglio lasciar perdere. O è tutta una manovra politica per le prossime elezioni? Ecco, a me sarebbe piaciuto saperne di più su questo referendum. Chiedo troppo? Qualcuno dei miei ventun lettori ha accesso ad altre fonti?
Ultimo aggiornamento: 2016-10-03 16:08