Avendo due cinquemezzenni che frequentano l’asilo, mi arrivano a casa due libri la settimana dalla bibliotechina scolastica, libri che Anna oppure io leggiamo alla prole per abituarli al concetto che i libri non servono solo per riempire le pareti di casa. (Purtroppo l’avvento degli ebook ha un po’ peggiorato la situazione, nel senso che è più difficile vederci con un libro cartaceo in mano).
Questa settimana i libri sono Madagascar (la storia con le immagini del film) e Piccola macchia (un bel libro, tra l’altro). Bene, anzi male: in entrambi i libri c’è un errore nel testo. In Madagascar, proprio nell’ultima pagina, c’è un “fantastasticando”; verso metà di Piccola macchia leggiamo “dice in padre”. Vi garantisco che non sono gli unici casi: quasi tutti i libri hanno almeno un refuso.
Capisco che i testi di questi libri non contengano poi termini così facili: in fin dei conti ci siamo noi grandi che possiamo sfruttare l’opportunità per far conoscere parole nuove ai bambini. Ma visto che poi non è che ci siano dei muri di testo, un rapido controllo editoriale non sarebbe così difficile. O no?
Archivi annuali: 2015
Elio Toaff
Scoprii l’esistenza di Elio Toaff (morto ieri a una manciata di giorni dal compiere il secolo di vita) nel 1987, quando pubblicò la sua autobiografia “Perfidi giudei, fratelli maggiori”.
Ovviamente non sono in grado di parlare di Toaff in quanto ebreo né in quanto rabbino. L’impressione che però mi fece leggendo quel libro è stata di una persona non solo di una profonda cultura ma anche di uno spessore umano non indifferente, e soprattutto di una persona positiva, qualità assai rara: mi sa che la sua livornesità abbia contato molto.
Che la terra gli sia lieve.
Ultimo aggiornamento: 2015-04-20 09:11
Quizzino della domenica: pensa a un numero
Tanya ha pensato a un numero tra 1 e 100, e dice ad Ugo e Daniela che è un multiplo di 7. Poi va da Ugo e gli dice la cifra delle unità, e va a Daniela e le dice la cifra delle decine. Ugo e Daniela sono bravissimi logici, e sanno che l’altro sa una cifra del numero; tra loro avviene allora questo scambio:
[Ugo] Io so che tu non conosci il numero di Tanya.
[Daniela] Ah, se è così adesso io conosco il numero di Tanya.
Qual è il numero che ha pensato Tanya?
(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p168.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema di Tanya Khovanova. Immagine della Nasa, da OpenClipArt
Ultimo aggiornamento: 2015-05-02 22:00
_Essere #matteorenzi_ (libro)
Non sono mica riuscito a capire cosa offra questo libro (Claudio Giunta, Essere #matteorenzi, Il Mulino 2015, pag. 80, € 8, ISBN 978-88-15-25729-1) a dieci centesimi la pagina cartacea (e sette centesimi e mezzo la pagina virtuale elettronica). Nell’ultima lunghissima parentesi che chiude il testo, Giunta spiega che lui non ha fatto un’analisi politica dell’attuale premier, ma solo lessicale; politicamente – afferma – quallo che si può dire è che Renzi ha tanto entusiasmo e che questo potrebbe anche bastargli per votarlo. Vero? Falso? Non so. Tutto il libretto mi pare un lungo esercizio di stile. Se ci limitiamo alla parte appunto lessicale notiamo come Giunta usi appositamente un vocabolario molto ricercato, a volte aggiungendo graziosamente la spiegazione dei termini da lui scelti, a volte lasciando perdere. (Passi per “truismo”, ma “sinolo” me lo sono dovuto ricavare etimologicamente…) Sempre esercizio di stile è l’attribuzione a Renzi di un testo del secolo scorso, o l’introduzione dell’intellettuale che fa da controcanto. Ma proprio perché Renzi usa il lessico per fare politica, e Giunta lo rimarca, il testo dà una visione politica, mostrata in contrapposizione a quella berlusconiana (no, Silvio non ce lo riusciamo proprio a togliere. In compenso di Beppe Grillo si parla solo en passant, considerandolo sostanzialmente irrilevante). Mettiamola così: si legge in fretta, fa sorridere ma non so quanto faccia pensare.
Ultimo aggiornamento: 2015-05-13 16:47
Il lento passaggio alla lettura digitale
Da inizio anno ho letto 21 libri. Ho controllato: undici li ho letti in elettronico (di questi, tre sono solo in formato elettronico) e dieci in cartaceo (due di questi in realtà sono autoprodotti e li ho letti in elettronico, ma possiedo la versione cartacea).
Insomma, nonostante la difficoltà di lettura – non tanto della narrativa, quando dei libri tecnici, per cui la soluzione tecnica per avere un formato liquido, MathJaX, non è implementata così bene – sto lentamente spostandomi verso il digitale, anche se non su un lettore ebook. Gli altri, non so.
occhei, mi sono perso
Ho cercato di capire cosa intende dire questo articolo, ma non ci sono mica riuscito. La prima frase, attribuita a tal Roberto Brambilla “ideatore del Centro studi” (quale?) ha un senso, in effetti:
«nel 2013 l’Italia ha sostenuto una spesa pensionistica complessiva di ben 214 miliardi, ma l’anno scorso le entrate contributive effettive ammontavano a 189 miliardi. Logico, quindi, il disavanzo (che lo Stato copre a consuntivo) di circa 25 miliardi l’anno».
Poi però leggo
Bene, su quei 214 miliardi di spesa pensionistica effettiva, i soldi concretamente utilizzati per pagare 18 milioni di pensionati ammontano a 171 miliardi. La differenza, pari a ben 43 miliardi di euro, vanno a finire nelle casse dello Stato, rappresentando una partita di giro e un incasso.
e l’articolo finisce lì. Qualcuno che ha studiato riesce a capire cosa vuol dire quella frase?
Certo, uno magari guarda l’inizio dell’articolo, due righe che si perdono tra titolone e immagine: «Quarantatre miliardi di euro. A tanto ammonta la “tassa” che lo Stato intasca sulle pensioni.», e poi legge «Il dato emerge dal secondo rapporto sul “Bilancio del sistema previdenziale italiano”, redatto dal Comitato tecnico scientifico di Itinerari previdenziali.». Se è un rompipalle come me va a vedere che cos’è “Itinerari previdenziali ®” («una realtà indipendente che opera nel campo della comunicazione, formazione e informazione nell’importante settore economico e sociale del welfare e dei sistemi di protezione sociale pubblici e privati.») e poi scopre qui che i 43 miliardi corrispondono alle tasse pagate dai pensionati. Immaginiamo pure che la parte di tasse che i pensionati pagano su redditi extrapensionistici sia irrilevante: quindi lo Stato ha pagato 171 miliardi e ne ha presi 189, quindi il presunto guadagno è solo di diciotto miliardi. Guadagno presunto, perché se quei soldi non fossero stati versati come contributi sarebbero comunque stati tassati, ma non complichiamo vieppiù le cose.
Insomma, è peggio che al Giornale non sappiano fare i conti oppure che non sappiano scrivere un articolo che sia comprensibile senza dover andare in giro a cercare informazioni?
Ultimo aggiornamento: 2015-04-16 10:59
Per un twit Saluzzi perse il posto
La storia probabilmente la conoscete ormai tutti: dopo che Paola Saluzzi ha postato dal suo account un tweet di insulti contro Fernando Alonso e che quest’ultimo si è rifiutato di essere intervistato dai giornalisti Sky Sky ha sospeso la conduttrice, che aveva per l’appunto un contratto con l’emittente. Faccio mie le considerazioni di Mario Tedeschini Lalli (riassunto: il giornalista e la persona pubblica più in genere non possono pensare che le loro opinioni personali non vengano associate alla testata o alla loro istituzione), ma vorrei aggiungere ancora qualcosa, e che cioè qui hanno perso tutti.
Ha perso Saluzzi, per il tono usato in quel tweet e incidentalmente per non aver capito – ma non è certo l’unica – le regole semantiche del social network: l’hashtag non è un modo per evidenziare una parola, tipo “pezzodiimbecille”, ma un modo per ritrovare quella parola nel flusso delle discussioni di tutti. E scusarsi dopo serve a poco: nella rete le parole sono macigni.
Ha perso Alonso, la piccineria della cui ripicca è davanti agli occhi di tutti. Io sono un tipo molto pragmatico e non avrei nemmeno alzato un sopracciglio se lui si fosse rifiutato di farsi intervistare da Saluzzi; ma ovviamente a lui una cosa del genere non sarebbe mai bastata, perché l’onta ha da lavarsi col sangue.
Ha perso Sky, perché non aveva nessuna linea guida per il comportamento dei propri stipendiati e non ha avuto il coraggio non dico di opporsi al diktat di Alonso (si sa, gli affari sono affari…) ma almeno di ufficializzare la propria inappellabile decisione.
Ultimo aggiornamento: 2015-04-18 20:18
Carnevale della matematica #84 – GOTO MaddMaths!
Cosa può fare un matematico nella vita, oltre che stressare gli studenti? (Ma a dire il vero molti insegnanti di matematica non sono laureati in matematica) Ce lo racconta, insieme a tante altre cose, MaddMaths! nell’edizione di questo mese del Carnevale della matematica.
Il prossimo Carnevale sarà ospitato qui da me, sapevàtelo!
Ultimo aggiornamento: 2015-04-14 10:16