Come avete probabilmente letto, la sentenza d’appello nel processo contro la Commissione Grandi Rischi in seguito al terremoto dell’Aquila ha assolto sei degli imputati e ridotto la condanna a Bernardo De Bernardinis. Ovviamente non si può dare un giudizio complessivo sulla sentenza senza avere ancora a disposizione le motivazioni: così a prima vista posso solo ipotizzare, anche rileggendo quello che scrissi all’epoca, che De Bernardinis sia stato considerato colpevole per avere detto esplicitamente che “non c’erano pericoli” (invece che “non abbiamo idea di cosa capiterà”).
Radio Popolare ha intervistato Stefania Pezzopane, attualmente senatrice PD e al tempo presidente della provincia dell’Aquila; potete ascoltare direttamente l’intervista e ascoltare il tono di voce, che è di chi sta scegliendo le parole. Bene, analizziamo qualche frase del suo discorso; il grassetto naturalmente è mio.
«E anche questa contraddizione […] tra l’assoluzione di sei dei condannati in primo grado e invece la condanna, seppur parziale, di De Bernardinis fa comprendere che c’è stato davvero un atteggiamento non confacente alla drammaticità degli eventi.»
Traduciamo quest’ultima frase in italiano corrente: ci sono stati tanti morti, il terremoto è stato un dramma, e quindi dobbiamo trovare i colpevoli e linciarli; assolverli quasi tutti ci toglie il capro espiatorio. Bell’idea di giustizia.
Se non credete che il concetto espresso sia quello, ecco un’altra frase:
«[questa sentenza] contraddice completamente la sentenza di primo grado, che aveva dato soddisfazione alle parti civili e alle famiglie delle vittime».
Quasi un guidrigildo per interposta autorità, insomma. Tra l’altro, come fa rilevare Marco Mucciarelli, in questi anni sono stati fatti vari processi contro chi ha costruito case non antisismiche in una zona sismica, e ci sono state varie condanne: però – chissà perché – non se ne parla mai.
Termino con un suggerimento all’onorevole Pezzopane, che dice anche
«la bontà di queste ragioni è dimostrata dal fatto che in tutte le vicende successive la Protezione civile ha cambiato atteggiamento: non solo non rassicura più, ma addirittura invita agli allerta pure quando non accadono poi i fenomeni naturali».
Secondo voi, quando qualcuno deve scegliere tra il rischio di essere incriminato per non aver previsto un possibile pericolo e il rischio di un procurato allarme che però non verrà mai portato a giudizio, cosa volete che faccia? Bene: ora l’onorevole Pezzopane pensi all’effetto “al lupo al lupo” che si sta verificando, e a cosa succederà quando la gente si stuferà di sfollare di continuo per allerta inutili e morirà per un allerta serio. La scienza non può dare certezze, ma solo segnalare possibilità più o meno probabili; scienziati, divulgatori e politici devono imparare a sapersi spiegare e a fare in modo che la gente non “si fidi di loro”, ma possa farsi una propria idea del rischio.
Ultimo aggiornamento: 2014-11-11 13:50