Archivi annuali: 2012

Quizzino della domenica: Una bilancia taroccata

Abbiamo a disposizione un sacco di farina da dieci chili, due pesi da un chilo e una bilancia a due piatti. La bilancia è però taroccata: il peso da un lato segna il 10% in più di quello dall’altro (insomma, se da un lato si mette un chilo dall’altro occorrono 1100 grammi per equilibrarla).
Come è possibile pesare due chilogrammi di farina con un errore massimo dell’1%?
(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p062.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì.)

Ultimo aggiornamento: 2016-05-31 13:01

_Giochi finiti e infiniti_ (libro)

[copertina]La Francia è una nazione in cui la divulgazione matematica è sempre stata fatta ad alto livello. Tanto per dire, quando lo Scientific American decise di dimezzare la frequenza della rubrica di giochi matematici l’edizione francese assoldò Ian Stewart perché scrivesse per loro e si conservasse così la periodicità mensile. Anche questo libro (Jean-Paul Delahaye, Giochi finiti e infiniti : Tassellature, infografica e libri senza fine [Jeux finis et infinis], Dedalo “La scienza nuova 154” 2012 [2010], pag. 226, € 16, ISBN 978-88-220-0254-9, trad. Edoardo Rivello, editing scientifico Elena Ioli) contribuisce a mantenere questa meritata fama. Come capita ormai spesso, per “giochi” si intendono sia quelli che in inglese si chiamano “plays” che i “games” più tendenti alle scienze economiche: il capitolo ad essi dedicato è però il più scontato, soprattutto per chi è avvezzo ai paradossi che mostrano che non apparteniamo alla specie homo oeconomicus. Ma tutto il resto del libro sarà molto probabilmente una novità anche per chi ha una discreta conoscenza del tema. Persino il primo capitolo, su Life di Conway, contiene risultati ben oltre quello che si legge in genere: le pagine sulle trasformazioni non distruttive delle figure hanno anche esempi molto carini, ma la parte migliore è senza dubbio quella sui giochi (plays) infiniti, col passaggio ai ricoprimenti fini del piano e dello spazio per arrivare agli assiomi sui Grandi Cardinali.
Considerazione finale: il libro è stato pubblicato con il contributo del ministero della Cultura Francese – Centre National du Livre, che immagino abbia pagato in tutto o in parte i costi di traduzione. Edoardo Rivello ha sicuramente reso molto scorrevole e leggibile il testo italiano, mentre ho qualche dubbio sull’editing scientifico di Elena Ioli, che ha inventato una mai sentita definizione “in x2” al posto di O(x2) per gli ordini di grandezza e soprattutto mi ha fatto dannare per capire la dimostrazione a pagina 161 in basso. Che il segno di maggiore fosse un minore era chiaro, ma mi ci è voluto un bel po’ di tempo per capire che i “cerchi” erano in realtà circonferenze. Sì, è colpa mia: il contesto avrebbe dovuto farmelo capire subito. Ma allora mi chiedo a che serve un editor scientifico!

Ultimo aggiornamento: 2012-10-20 07:00

Assunzione di responsabilità

Oggi c’è un’assemblea straordinaria di Telecom Italia, che ha all’ordine del giorno la richiesta di patteggiamento degli ex amministratori Riccardo Ruggiero e Carlo Buora, rispettivamente per 1,6 e 1 milione di euro, oppure la decisione di procedere con un’azione legale verso gli ex dirigenti per i danni provocati all’azienda nel corso della gestione Tronchetti.
L’esito è praticamente scontato: Telecom accetterà l’elargizione (circa un decimo di quanto i due hanno ricevuto come buonuscita…) e finirà tutto a tarallucci e vino. Posso però lamentarmi della cosa in quanto piccolo azionista Telecom?

Ultimo aggiornamento: 2012-10-18 07:00

Perché non (ri)comprerò i CD dei Beatles

“It was twenty years ago today”. Era il 1987. I CD erano sul mercato già da alcuni anni. Con parte del mio primo stipendio mi ero finalmente comprato un lettore CD (primo disco: The Dark Side of the Moon). Finalmente anche i Fab Three plus Yoko permisero la masterizzazione digitale dei loro LP, e apparve prima per l’appunto Sgt Pepper’s seguito poi da tutti gli altri album… che mi sono comprato tutti in un botto.
C’era però un problema: la qualità della masterizzazione lasciava parecchio a desiderare. Ricordo una mia visita a due amici beatlesiani losangelini: mi fecero sentire nel loro impiantone hi-fi prima la versione CD di “Lovely Rita”, seguita poi da quella in vinile e infine dal vinile della Mobile Fidelity. Una differenza estrema, tanto che me ne sono accorto persino io che di qualità del suono non ci capisco nulla. Per spiegarmi meglio, nel sottofondo si potevano ascoltare molti più strumenti, e capire la cura negli arrangiamenti. Così, visto che ieri Repubblica ha iniziato a pubblicare gli album rimasterizzati, stamattina ho pensato bene di provare a comprare il primo: proprio Sgt Pepper’s.
Male. Ho scoperto che le major, in questo caso EMI, continuano con la barbara pratica che pensavo fosse stata seppellita almeno cinque anni fa: il disco non è ascoltabile da PC. Certo, non mi aspettavo il massimo della qualità: però intanto avrei potuto avere un piacevole ascolto mentre impazzivo col lavoro di alto concetto che sto facendo in questo periodo. Invece nulla. Considerando che sono ragionevolmente certo che questi dischi saranno acquistati solo e unicamente da coloro che tanto ce li avevano già, una mossa di questo tipo mi pare semplicemente suicida: per esempio, sicuramente da me non vedranno più un euro.
Contenti loro…
Aggiornamento: (15:00) Exact Audio Copy vede e copia perfettamente tutto :-)

Ultimo aggiornamento: 2012-10-17 11:26

A proposito di politici

Sul Post, tra gli altri, ha un blog anche Pippo Civati. Io non lo leggo praticamente mai, ma ieri sera, arrivato a casa, il suo ultimo post era in cima al reader, e ho provato a vedere cosa diceva. Copincollo il testo, senza link (tanto li potete vedere direttamente di là):

«Non è vero che c’è una data da attendere. E non c’entra con le dimissioni di Formigoni. Né con i giorni che qualcuno starebbe aspettando prima di dimettersi per maturarlo.
Il recente decreto del governo [link a un articolo della Stampa] chiarisce che per ottenere il vitalizio bisogna avere 10 anni di Consiglio regionale alle spalle.
Chi vi scrive e chi è stato eletto per la prima volta nel 2010, non riceverà alcun vitalizio.
Chi dice che il Consiglio stia attendendo i trenta mesi, dice cose non vere.
E spero che ci sia un po’ di correttezza, in questo senso. Perché ormai, nella Lombardia di questi giorni, siamo alle leggende metropolitane. Volevo dire, regionali.
P.S.: tempo fa lanciammo la campagna #novitalizi [link a un suo vecchio post], che ha avuto parecchio ascolto. E che Monti ha per così dire completato, con il suo decreto.»


Bel testo, vero? Peccato che le cose non stiano affatto così.
Per la precisione, esiste effettivamente un decreto legge di inizio ottobre che afferma che per ottenere il vitalizio bisogna avere 10 anni di Consiglio regionale alle spalle. È vero che un decreto legge ha efficacia immediata, anche se aquanto ne so non è nemmeno ancora arrivato in Parlamento per la discussione (d’altra parte il nostro Governo Tecnico è così impegnato a lavorare che la pagina sullo stato dei decreti legge è ferma al 10 agosto… oppure sono io che leggo male ed è l’8 ottobre, con formato data all’americana?). Ma è anche vero che la normativa non è nazionale ma regionale, quindi ciascuna regione deve approvarla: tanto che l’articolo della Stampa citato da Civati (ma perché non andare direttamente alla fonte, mi chiedo?) recita «Il decreto, comunque, a scanso di brutte sorprese, prevede una sanzione pesante per le Regioni che tra sei mesi risultassero inadempienti». Quindi il decreto legge è di indirizzo: se verrà convertito in legge le regioni hanno sei mesi di tempo per mettersi in regola, ma si si vota ad aprile 2013 ci sarà un nuovo consiglio regionale dove comunque i vitalizi non ci saranno, come ho spiegato qua. È vero che per gli sfigati come me si possono fare tagli retroattivi, ma mi pare improbabile che la stessa cosa capiti per un politico (o un magistrato…), e i diritti acquisiti varrebbero anche nel caso questa legislatura continui.
Tutto questo, o meglio un riassunto, l’ho scritto lì nei commenti. Civati non mi ha risposto, ma ha controbattuto a tal Piergiorgio che ha poi scritto (più verbosamente) più o meno le stesse cose. Risposte di Civati:

«Il dl sarà convertito in legge.
Se così non fosse, il vitalizio io lo avrei già maturato, quindi le mie dimissioni non avrebbero senso.
E in ogni caso, ho dichiarato un secolo fa che passerei al contributivo, rinunciando al privilegio già acquisito nella precedente legislatura.»

(ho dei forti dubbi che la cosa funzioni così, leggendo l’attuale legge regionale. Non esiste neppure più il Fondo di previdenza dei consiglieri della regione Lombardia, questi soldi sono direttamente nel bilancio regionale)
 

«per altro, se si vuole rinunciare al vitalizio, come scrivevo, e si hanno dubbi sulla sua conversione, si può rinunciare al vitalizio, come scrivevo, senza dimettersi. »

(questo è vero, vedi articolo 6 della legge regionale. Ma naturalmente vale per chi sceglie di non avvalersi: ammettiamo pure che Civati lo faccia, ma come fa lui a garantire per “chi è stato eletto per la prima volta nel 2010”?)
 

«Ti posso dire, in ogni caso, che noi già ci stiamo attenendo a questa regola. Non personalmente, politicamente.»

(come sopra: pura dichiarazione di intenti, e comunque non si sa esattamente chi sono questi “noi”)
Detto in pratica: non appena si fanno domande puntuali, si scopre che Civati si rifugia nel “è politica”, oltre a mostrare qualche lacuna nella conoscenza delle leggi. È una cosa molto comune tra gli amministratori della cosa pubblica (leggo spesso Vittorio Bertola, capita anche lì). Tornando alla mia affermazione iniziale, capite perché io tendo a non leggere i blog dei politici? Tanto non servono a nulla se non all’autoreferenzialità, e a questo punto tanto vale che io legga dei miei amichetti :-)

Ultimo aggiornamento: 2012-10-16 14:46

caro biglietto, ho una brutta notizia per te…

Ieri ero in metropolitana. Arrivato a Cairoli, ho notato il cartellone che spiegava come fosse necessario timbrare il biglietto anche in uscita. Essendo però domenica, mi sono concesso qualche secondo in più, e ho anche letto la versione inglese del testo, che trovate in questa foto.
Il testo italiano è al solito burocratico, e in esso “si invitano i passeggeri a prepararsi per questa operazione”. Estote parati, lo dicono anche gli scout. In inglese il testo è molto più icastico: “Prepare your ticket for this operation” Peccato che “to prepare” ha una costruzione un po’ diversa: si prepara qualcuno, non qualcosa, a una certa evenienza. Però magari ci sarà anche qualcuno che prenderà il suo biglietto, lo carezzerà dolcemente, e gli sussurrerà “Non preoccuparti!non è che non ti voglia bene, e anzi mi piange il cuore: però devo di nuovo infilarti in quella fessura. Ma stai tranquillo: ti riprendo subito dopo!” Era così difficile scrivere “Have your ticket ready”?
(ah: perché sia nella versione italiana che in quella inglese l’ultima frase non termina con un punto? Si vuole forse far intuire un indefinito futuro?)

Ultimo aggiornamento: 2012-10-15 07:00

Quizzino della domenica: La moneta falsa

Avete 42 monete, tutte apparentemente simili tra loro: però una di esse è falsa, e ha un peso diverso dalle altre. Avete inoltre una bilancia a due piatti. Non dovete scoprire qual è la moneta falsa, tanto riuscite a sbolognarla lo stesso: dovete semplicemente dire se è più pesante o più leggera. Quante pesate vi servono come minimo? E se le monete fossero state 41?
(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p061.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Il problema è tratto da Anany e Maria Levitin, Algorithmic Puzzles)

Ultimo aggiornamento: 2016-05-31 13:01