caro biglietto, ho una brutta notizia per te…

Ieri ero in metropolitana. Arrivato a Cairoli, ho notato il cartellone che spiegava come fosse necessario timbrare il biglietto anche in uscita. Essendo però domenica, mi sono concesso qualche secondo in più, e ho anche letto la versione inglese del testo, che trovate in questa foto.
Il testo italiano è al solito burocratico, e in esso “si invitano i passeggeri a prepararsi per questa operazione”. Estote parati, lo dicono anche gli scout. In inglese il testo è molto più icastico: “Prepare your ticket for this operation” Peccato che “to prepare” ha una costruzione un po’ diversa: si prepara qualcuno, non qualcosa, a una certa evenienza. Però magari ci sarà anche qualcuno che prenderà il suo biglietto, lo carezzerà dolcemente, e gli sussurrerà “Non preoccuparti!non è che non ti voglia bene, e anzi mi piange il cuore: però devo di nuovo infilarti in quella fessura. Ma stai tranquillo: ti riprendo subito dopo!” Era così difficile scrivere “Have your ticket ready”?
(ah: perché sia nella versione italiana che in quella inglese l’ultima frase non termina con un punto? Si vuole forse far intuire un indefinito futuro?)

Ultimo aggiornamento: 2012-10-15 07:00

9 pensieri su “caro biglietto, ho una brutta notizia per te…

  1. Fabio

    Nel posto dove vivo c’è un pannello, piazzato un paio di anni fa.
    La parte in italiano dice: “…Pieter Bruegel, il famoso pittore fiammingo…”.
    La traduzione in inglese: “…Pieter Bruegel, the famous Flamingo painter…”.

  2. nicola

    E’ assolutamente inutile timbrare in uscita. Chi entra senza pagare lo fa stando appiccicato al cliente che timbra prima di lui. Idem quando è ora di uscire senza farsi beccare. (Cosa che fanno anche gli onesti in uscita quando c’è tanta gente e non si ha voglia di stare a timbrare per uscire, che i milanesi hanno sempre fretta.)

  3. .mau.

    @nicola: si vede che non sai come hanno tarato adesso le porte. Ieri cercavo di uscire in Cairoli coi treenni, ovviamente dalla porta larga, e ho dovuto aspettare almeno due minuti che non ci fosse nessuno, perché non appena passava un adulto quella si chiudeva.

  4. pietro

    Oltre al fatto che le porte si chiudono subito ho visto fermare uno che cercava di fare il furbo dal controllore del gabbiotto, probabilmente è piu facile fermare uno che esce che quelli che entrano…..

  5. leo

    Re: punto vs non-punto.
    Una regola che ho letto da qualche parte (roba anglosassone o americana, credo fosse una qualche guideline sulla scrittura di codice): il punto alla fine della frase ci va se la frase è “completa”, è una “sentence”, ovvero include soggetto e verbo.
    Altrimenti, pur avendo un senso compiuto, è una “phrase” e non bisogna usare il punto alla fine.
    Non so se è una regola comune e se è questo il caso, ma tant’è.

  6. .mau.

    @leo: mah. Paradossalmente mi avrebbe stupito meno una virgola, proprio come si fa in fondo a una missiva…

  7. Licia

    Brutte notizie anche su Italotreno. Annuncio in arrivo alla stazione: “we invite the passengers who have to get off to please get prepared”. Brrr, non oso immaginare cosa mi succederà…

  8. .mau.

    e per aggiungere sale alla ferita, “to boldly split infinitives that no one had split before”!

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