In questi giorni a casa mia sono spuntate delle confezioni di Activia, il famoso prodotto il cui slogan fondamentalmente è “prendetelo, perché fa cagare”. Anche il disegnino stilizzato sulla confezione riprende il concetto, con un’aggiunta importante perché il corpo descritto da poche righe ha inequivocabilmente la vita sottile e due tette. Ma non è di questo che voglio parlare.
Nel vasetto c’è scritto bello grande “Bifidus Actiregularis™”, ma negli ingredienti di questo infido bifido non v’è traccia.
Per curiosità sono andato a fare una ricerchina, e ho scoperto che il Bifidobacterium animalis, ceppo DN173010, sarebbe stato registrato dalla Danone e commercializzato con vari nomi: Bifidus Actiregularis (Argentina, Austria, Bulgaria, Cile, Germania, Italia, Olanda, Romania, Russia e Spagna), Bifidus Digestivum (UK), Bifidus Regularis (US e Messico), Bifidobacterium Lactis o B.L. Regularis (Canada), DanRegularis (Brasile).
Già mi chiedo che senso abbia dare un nome diverso in una nazione diversa, ma ribadisco che l’economia è il mio forte. Ma più che altro, come fai a mettere un marchio registrato sul ceppo di un batterio? È forse un OGM che viene ingerito allegramente da milioni di fanciulle in tutto il mondo? E alla Danone sono capaci a mantenere purissimo un ceppo di batteri? (Complimenti, in questo caso)
So che a questi dubbi non potrò avere risposta, e che neppure beppegrillo™, che pure di queste cose dovrebbe essere un esperto; mi limito a segnalare un altro sito, bifidobacteriumanimalis, che tra l’altro accenna anche al giapponese Yakult che si divide le pubblicità in questione.
Ultimo aggiornamento: 2009-03-24 07:00