Intervista del Presidente Berlusconi con la CNN International

Il titolo non l’ho inventato io: è sul sito del governo, e quindi posso immaginare che rifletta esattamente quanto pronunciato dal PresConsMin.
Essendo io notoriamente una persona di parte, mi limito a commentare la terzultima e la penultima delle domande fattegli dalla CNN (chi vincerà mercoledì non è un mio problema). Sul caso Mills, posso dare il beneficio del dubbio sulla sua affermazione che «hanno inventato che il presunto reato si sarebbe compiuto non nel momento del ricevimento dei soldi da parte del signor Mills, ma nel momento in cui il signor Mills ha cominciato a spendere questi soldi». Non sono un esperto legale. Certo che vedere che una persona più che innocentissima – come il PresConsMin si dipinge – si lamenti che non può avvalersi la prescrizione non getta una bella luce. Ma si sa, da noi abbiamo dei giudici «che non sono semplicemente di sinistra, ma militanti della sinistra» e che non hanno affatto voluto sentire come sono andati i fatti dalla viva voce dei suoi avvocati. (Come? mi state dicendo che visto il lodo Alfano quegli avvocati non potevano presentarsi? Ecco, l’ho sempre detto io che il lodo Alfano è incostituzionale, visto che limita i diritti di alcune persone!)
L’altra domanda è stata «Come reagisce alla vicenda diventata pubblica del divorzio?» La risposta di Berlusconi non parla della vicenda in questione, se non nella prima riga: «Trovo indegno il comportamento di chi entra in una vicenda privata per farne motivo di attacco politico.» (Domanda seria, visto che salto a pie’ pari la maggior parte delle notizie di gossip: chi è che ha attaccato il Cavaliere per il suo divorzio?) ma del caso Noemi, che sarebbe stata la trappola che “ha fatto cadere in errore sua moglie”. Come magari non sapete, andare a letto con una ragazza sedicenne consenziente non è affatto un reato (codice penale, articolo 609-quater). In una nazione come l’Italia, puritana solo a parole, il signor B. in effetti avrebbe solo da guadagnare nella considerazione di molti uomini e parecchie donne se mostrasse il suo machismo. Ma quello che io aspetto è quanto minacciato da Lui: «Adesso tuttavia mi hanno accusato di avere mentito nelle dichiarazioni che ho fatto ai giornali, allora di fronte a un’accusa di questo genere reagirò, spiegherò esattamente com’è la situazione e avrò ancora una volta tutti gli italiani con me, e ancora una volta quest’accusa sarà un boomerang nei confronti di coloro che me l’hanno fatta.» Le sue dichiarazioni sono state “ho visto Noemi tre-quattro volte”, “non ho mai incontrato Noemi senza i suoi genitori”, “conosco la famiglia Letizia da anni”, “ho deciso di andare alla sua festa di compleanno all’ultimo momento”.
Io non credo agli scoop di Repubblica, o meglio non credo che tutto quello raccontato dai testimoni sia vero (non foss’altro che per le contraddizioni interne); ma credo ancora meno all’attuale “verità” affermata dal PresConsMin. Ma se proprio devo fare una scommessa, non penso che Berlusconi darà mai una “esatta spiegazione” dei fatti. Tanto se ne dimenticheranno tutti.

Obikà mozzarella bar (aperitivi)

Venerdì sera avevamo preso i biglietti per La Cimice (recensione della quale seguirà) e data la sua lunghezza abbiamo pensato di mangiare qualcosa prima dello spettacolo. La zona dello Strehler non manca certo di posti per un aperitivo: la nostra scelta stavolta è caduta sull’Obikà, che ci aveva fatto una buona impressione appena aperto. Mal ce ne incolse. Il locale non era nemmeno strapieno: non c’erano posti liberi, ma nemmeno gente in attesa. Insomma, una condizione perfetta. Invece no. La logica di questi posti è che tu paghi cifre invereconde per un calice di vino – otto euro, tanto per non fare prezzi – e poi ti mangiucchi le schifezze qua e là. A parte i tempi per riuscire a ottenere le nostre bevande, compresa l’attesa per i due frullati la cui ordinazione sembra essersi persa per strada, bisognerebbe stendere un velo pietoso sul resto. A parte le patate che erano presenti in quantità industriali, i vassoi venivano lasciati vuoti per un bel po’, confidando probabilmente che la gente stufa ordinasse un piatto pronto. A un certo punto era miracolosamente tornata un po’ di roba da mangiare… ma non c’erano più i piattini. Quanto alle posate di portata, solo forchette, niente cucchiai (secondo Simona fanno così per far prendere meno roba. A parte le patate, c’era del “riso” da mettere tra virgolette: io gli ho dato un’occhiata e ho pensato fose meglio lasciarlo al suo posto, chi ha osato servirsene un po’ alla prima forchettata mi ha dato implicitamente ragione non toccandolo più. Il pinzimonio aveva sicuramente visto settimane migliori: il finocchio sembrava essere lì come muta testimonianza di un remoto passato. Poi c’era la “bruschetta”, sempre tra virgolette: i pezzettini potevano essere più correttamente denominati pane raffermo. Il tutto con un sottofondo di musica tunz tunz tunz che magari piacerà anche a qualcuno ma mi faceva solo pensare a una scena di distruzione.
Insomma, pollice verso. Ma molto verso.

“Voglio vedere se non lo votano”

Naturalmente è assolutamente inutile fare una proposta di legge popolare (per cui comunque bastano 50000 firme, ricordo), quando si ha un’ampia maggioranza al Parlamento. E comunque non è che una proposta di legge debba necessariamente diventare legge con quel testo, anche se Berlusconi si guarda bene dal ricordarlo.
Ma naturalmente la manovra è chiara: si comincia con leggi che strizzano gli occhi al popolo per far passare il concetto che non è necessario perdere tempo, e basta che Qualcuno pensi per noi.

La cimice (teatro)

L’ultimo spettacolo dell’abbonamento al Piccolo di quest’anno è stata la riduzione fatta da Serena Sinigaglia dell’opera di Majakovskij, con Paolo Rossi come protagonista. In due parole: non ci è piaciuto, anche se per ragioni opposte.
La Sinigaglia ha deciso di attualizzare la storia, ma senza farne una satira moderna. Così soprattutto il secondo tempo resta senza arte né parte, non fantascientifico, non contro il regime, non secondo quanto scritto dall’autore. Da questo punto di vista il primo atto è forse più fedele, anche se io l’ho trovato troppo lungo e ridondante soprattutto all’inizio.
Per la compagnia, sedici persone che devono fare non so quante parti ciascuna col proprio costume, dev’essere un lavoraccio; forse alcune scene sono un po’ troppo manieriste, ma nel complesso direi che si sono comportati bene… tranne Paolo Rossi, che mi è sembrato completamente fuori posto. Il Prisypkin che ha fatto era un guitto della peggior specie, giusto pronto a cercare di strappare una risata da mestierante. Probabilmente i due tipi vicini a Loris che se ne sono andati via dopo dieci minuti non avevano tutti i torti.

gioco della domenica: Splitter

Da Smartkit, un gioco che si taglia con l’accetta… ehm, no, scusate, mi sono lasciato prendere dall’entusiasmo.
Scopo di Splitter è far arrivare a terra la sferetta che è il nostro protagonista. Il guaio è che non la possiamo muovere, possiamo solo tagliare roba (legno e corde, non metallo o mattoni) e affidarci alla sana vecchia forza di gravità per tirare fuori una catena di eventi che come in un cartone animato di Wile E. Coyote ottenga il risultato desiderato. Occhei: a differenza che in un cartone animato di Wile E. Coyote.
Il gioco è simpatico, e un po’ diverso dal solito.

Il fard di Silvio

Da ieri circolano in reti alcune immagini dove si vede che Silvio Berlusconi, con la scusa di prendere un fazzoletto, tira fuori del cerone per rifarsi il trucco.
Il mio commento al riguardo è lapidario: chissenefrega. Anzi, no. Non solo trovo che se una persona voglia truccarsi ne ha pieno diritto, ma ritengo anche che chiunque stia facendo girare l’immagine per mostrare come Berlusconi non sia adatto a governare l’Italia sia un emerito imbecille, e stia contribuendo a non so quanti altri anni di suo dominio.

Fravia

Scopro da un commento scritto da Stefano Calzetti che Fravia è morto (di cancro al fegato). Il nome probabilmente non vi dirà nulla, e per le cronaca io non ho mai avuto nemmeno uno scambio di email con lui. Però è stato uno dei primissimi link che avevo, (su un file… erano tempi eroici, stiamo parlando della metà degli anni ’90 quando l’idea stessa di avere un sito web era una novità). Searchlore è un sito che ti insegna a cercare: il reverse engineering applicato alla rete, il modo di scoprire pagine non linkate da nessuna parte con tecniche investigative e di intuizione. Un lavoro da Hacker (con la lettera maiuscola, non pensate ai poveretti che immaginano che defacciare un sito sia una figata pazzesca), e per questo stesso fatto poco noto al mondo… nonostante fosse sotto gli occhi di tutti. È di gente come lui che oggi abbiamo ancora più bisogno.