Mara Carfagna

Bisogna dire che in due anni il ministro Carfagna ne ha fatta di strada. Intendiamoci: c’è stato un momento in cui Paola Concia sembrava pappa e ciccia persino con la Binetti, quindi non è detto che non sia in gran parte merito dell’onorevole del PD; però i risultati iniziano ad esserci.
Come a suo tempo mi ero lanciato contro il “ministro delle Impari Opportunità”, adesso è doveroso apprezzare questa correzione di rotta, che la rende una mosca bianca nel governo attuale (come lo sarebbe stata in molti dei precedenti). Chissà, magari prima o poi uscirà anche una proposta per le unioni omosessuali…

Trenitalia risponde

Ricordate che ora per richiedere il rimborso (ridotto) per un ritardo (accresciuto) di un treno occorre aspettare venti giorni? Beh, il 19 aprile, passati i venti giorni dal mio viaggio, in effetti il sistema riconosceva che avrei avuto diritto a un rimborso, ma solo se fossi andato in biglietteria in stazione: per lo storno sulla carta di credito (con la quale avevo pagato i biglietti) non c’era la possibilità tecnica del rimborso. Il 19 aprile ho così scritto un reclamo a Trenitalia, con feedback automatico “vi risponderemo entro trenta giorni”
Ordunque: la settimana scorsa, monitorando la pagina dei ricorsi, ho scoperto che era possibile anche il rimborso su carta di credito, cosa che ho subito fatto. Venerdì scorso (14 maggio) mi ha telefonato una signora del call center Trenitalia dicendomi che il rimborso era già stato effettuato il 10 maggio (mavalà?). Stamattina (17 maggio) mi è anche arrivata un’email da Trenitalia che mi confermava quanto detto per telefono, che cioè lo storno era stato eseguito in data 10 maggio.
In effetti sono stati nei tempi promessi :-)

gioco della domenica: Take It Down

Take It Down è uno dei giochi della serie “demoliamo!”, utili quando si è di pessimo umore e si ha voglia di fare a pezzi qualcosa. Come già il nome del dominio dove è ospitato spiega, il gioco è “fisico”, nel senso che la gravità esiste e modifica il movimento degli oggetti quando non sono più stabili. La cosa interessante è che bisogna fare attenzione a non distruggere gli edifici circostanti – e vorrei ben vedere! – e soprattutto non ammazzare il capocantiere che non si sa bene perché se ne sta in cima al palazzo da buttar giù. Grafica molto retrò, come del resto spesso in questo tipo di giochi.
Buon divertimento!
(via Passion for Puzzles)

gioco del sabato: Gemgrab

Non è poi così facile la vita di chi vuole portare via i tesori, come scoprirà chi si cimenterà con questo gioco (di quelli fisici), in cui occorre trovare il modo per liberare il percorso da macerie e altri ostacoli. Si può giocare col mouse o con la tastiera; ci sono trenta livelli e l’unico appunto che posso fare al gioco è che è un po’ cupo come colori.
(via Passion for Puzzles)

Carnevale della Matematica #25 – GOTO Matem@ticamente

Questo mese tocca ad Annarita ospitare il Carnevale della Matematica, e lo fa come di sua abitudine con un’edizione strepitosa: non solo per i settantaquattro post scritti da ben trenta collaboratori, ma anche per la parte introduttiva sulla bellezza della matematica.
Ricordate che avete solo un mese di tempo prima della prossima edizione, ospitata da Science Backstage.

Star Trek – Federazione (libro)

[copertina] Se non vado errato, questo libro (Judith e Garfield Reeves-Stevens, Star Trek – Federazione [Federation], Fanucci Economica 69 – 1997 [1994], pag. 507, ISBN 9788834705834, trad. Carlo Borriello) è la versione su carta di una sceneggiatura parallela che ha portato a Star Trek – Generations; e ho come l’impressione che qualcosa del testo faccia parte di uno dei film che avevo visto ai tempi. La storia però qui è molto più ampia, con tre narrazioni parallele a distanza di un secolo l’una dall’altra legate dalla figura di Zefram Cochrane, il primo uomo a viaggiare più veloce della luce… e naturalmente da Kirk e Picard. Io sono un trekkie di seconda scelta, e soprattutto sono molto più esperto della serie originale che della Next Generation; però mi sono trovato a mio agio a leggere la storia, e l’unico appunto che potrei fare agli autori è che non hanno trovato un modo di far risaltare il latin lover che c’è in Kirk. Chiaro che però se non amate lo stile è meglio che lasciate perdere il libro: come space opera farebbe acqua da tutte le parti. Sulla traduzione dovrei stendere un velo pietoso, ma non sarebbe giusto nei confronti dei bravi e onesti traduttori. Passi il “casuale” invece che “causale” ripetuto due volte a pagina 494, che magari è spuntato in redazione; ma i telescopi a vuoto liquido di pagina 37 e il Mozzo Centrale Thorsen di pagina 87 (su, nel 1997 si parlava già di hub aereoportuali…) gridano vendetta al cospetto del dio dei traduttori, chiunque Egli (o Ella) sia.