Eldo e il TAEG

Nell’usuale volantino di Eldo c’è scritto bello grande “RITORNA IL TASSO ZERO”, con specificazione – sempre in grande – “PAGHI TUTTO CON TAN 0%, TAEG 0%”. Ora, il TAN è facile da vedere: se paghi 500 euro per un prodotto che vale 500 euro il tasso annuo nominale è effettivamente nulla. Il TAEG, Tasso Annuo Effettivo Globale, è più complicato e non so nemmeno bene come si calcoli in pratica; però so che mette dentro anche tutte le spese accessorie. Quindi mi ha stupito molto leggere in piccolo che «se l’operazione è di Credito Finalizzato si addebita l’imposta di bollo sul contratto di € 14,62, mentre se si usa una Linea di Credito ci sono € 1,03 al mese di spese di tenuta conto e € 1,81; di bollo su ogni estratto conto.»
Sono così andato a vedere su Wikipedia e ho visto che in effetti hanno ragione loro: l’Indice Sintetico di Costo (il nuovo nome del TAEG) comprende spese di istruttoria della pratica, commissioni d’incasso e assicurazioni obbligatorie, ma non i bolli statali e altre cose che qui non contano. Insomma, le spese di tenuta conto forse dovrebbero essere contate, ma se uno paga come Credito Finalizzato ha un finanziamento a tasso zero a norma di legge.
Resta il fatto che mi pare stupido che lo Stato abbia inventato un numerello che dovrebbe dirti quanto tu spenderesti in più e poi scoprire che i soldi che ti chiede lo Stato non contino in questo numerello. Fossimo negli USA non ci sarebbe nulla di strano, ma lì le tasse sono sempre escluse…

Eccomi! Tu chi sei? (libro)

[copertina] Il sottotitolo di questo breve saggio (Jesper Juul, Eccomi! Tu chi sei? [Her er jeg! Hver er du?], Feltrinellli “Universale economica 2092” 2009 [1998], pag. 94, € 7, ISBN 978-88-07-72092-5, trad. Lucia Cornalba) è “Limiti, vicinanza, rispetto tra adulti e bambini”; curiosamente l’originale danese ha un ordine diverso (vicinanza, rispetto limiti), a differenza della traduzione tedesca che è stata la base per questa versione italiana. Chissà se è un caso o il tutto rivela una differenza culturale… A parte questi dubbi esistenziali, il libretto soffre almeno dal mio punto di vista di un problema fondamentale. Visto che l’autore non si risparmia nel dire che non può esistere un metodo educativo, ma ogni coppia di genitori deve riuscire a trovare il proprio, alla fine non sono riuscito a capire cosa a suo dire dovrei fare e cosa no. Sicuramente il testo è tarato sul vissuto scandinavo, passato in meno di cinquant’anni da un’educazione rigidamente patriarcale a una “rigidamente liberale”, e perora una via di mezzo; ma non riesce a convincermi la sua tesi che i bambini sono adulti che semplicemente non sanno come esprimere i propri bisogni e pensieri intimi. Magari chi ha figli più grandi riesce a riconoscersi: io coi miei due gemellini di sedici mesi no. La traduzione è scorrevole, ma ogni tanto – forse a causa del doppio passaggio di lingua – ci si perde un po’.

Carnevale della Matematica #32: GOTO Matem@ticaMente

Avete sempre avuto paura della matematica, e non osate dirlo in giro (o peggio, ve ne vantate anche?) Beh, potrebbe essere la volta buona per leggere quanto presentato da Annarita Ruberto nell’edizione odierna del Carnevale della Matematica, con tema appnto la Matofobia. Come sempre, il lavoro di Annarita è enorme… per fortuna ci sono tutte le festività natalizie per riprendersi dalla scorpacciata!
Ne approfitto per ricordare che il prossimo Carnevale sarà ospitato qui sulle Notiziole di .mau.: il suo tema, visto che siamo all’inizio dell’anno, è «matematica e calendari». Poi come sempre siete liberi di non seguire il tema :-)

Sessismo

Visto che erano sottocosto e il prezzo era buono, abbiamo acquistato un paio di confezioni formato famiglia di pannolini Pampers. La scatola, oltre che servire come vagone del treno per i giovini, aveva un codice che permetteva di poter vincere dei libri del Battello a Vapore; le istruzioni, rigorosamente col tu, spiegavano che per prima cosa bisognava iscriversi al sito. Ma è la frase seguente che mi ha lasciato perplesso: «Dopo esserti attivata, […]»
Detto in altro modo, si direbbe che i signori Pampers (le signore Pampers?) ritengano assurdo che un essere umano di sesso maschile possa non dico cambiare un pannolino a un bambino, ma anche solo comprarli e/o iscriversi a un concorso legato ad essi; probabilmente la cosa sarebbe perniciosa ed esporrebbe il poveretto al pubblico e muliebre ludibrio…

polo

Il termometro che ho qui in ufficio (e che in genere segna 24 gradi e mezzo quando ce ne sono al massimo 21) in questo momento dice 18.3 Celsius. Ho freddo col maglione addosso. Non solo il riscaldamento (ad aria) non funziona, ma ogni tanto parte per conto suo nonostante il termostato sia su OFF e butta aria fredda che nemmeno con le caramelle dello scoiattolo. Inutile dire che nessuno è venuto a verificare nonostante le nostre rimostranze.
Per fortuna me ne vado per tre giorni a un corso di aggiornamento in altra sede :-)

riqualificazione professionale

A quanto pare, una clausoletta del contratto di solidarietà dice che io e gli altri 29000 dipendenti dobbiamo firmare una [dichiarazione di immediata disponibilità» nella quale assicuriamo che siamo pronterrimi a eventuali corsi di riqualificazione professionale. (Sì, dobbiamo firmarla. Non basta compilarla online dopo essere entrati in un sito sicuro con password e tutto).
Tutto legale, ma come mi riqualificano? Restituendo all’agricoltura le mie braccia rubate?

ATM e il tram di Natale

Innanzitutto un aggiornamento sui miei tentativi di passare all’ATM Point per farmi cambiare la tessere RicaricaMI. Venerdì mattina, essendoché c’era sciopero dei Cobas e la metro era, a differenza di altre volte, chiusa, stranamente non c’era praticamente coda, non c’era l’omino deputato a dare i numerelli (forse era in sciopero?) e sono riuscito a ottenere il cambio della tessera. L’impiegato allo sportello, a dire il vero, mi ha detto che per loro quel carnet era stato regolarmente usato; quando ho replicato “e allora perché non lo si vede inserendo la tessera nella distributrice di biglietti?” se n’è tornato nel backoffice e dopo qualche minuto mi ha consegnato tessera e ricevuta. Ma questa è una storia solo mia.
Quella che invece è una storia di tutti è il servizio di superficie. Un venerdì alle 17 ci si immagina di essere in un’ora di punta, il servizio ridotto è stato fatto a inizio settimana. Lo sciopero era terminato alle 12.45, e quindi immagino ormai il servizio fosse tornato normale. Eppure la palina dava il 12 con un’attesa di 13 minuti, il 16 di 20 minuti, e abbiamo aspettato venti minuti il 4 al capolinea prima che un tram si degnasse di arrivare. Può essere che Catania abbia sentito il foehn, pardon il favonio, e pensato di mettere l’orario estivo? Ah, no. Non può essere così. In piazza Cordusio stava girando un tram tutto con le lucine bianche natalizie e la scritta “il Comune di Milano augura buone feste”. Per loro fortuna, le maledizioni non riescono a far presa sulle parti elettriche.

gioco della domenica: CuberXtreme

Io sono sempre convinto che il migliore dei giochi Sokoban-like sia il capostipite. Però a quanto pare il progresso progredisce, e questo CuberXtreme presenta grafica in 3d e una serie di cubi con caratteristiche speciali, giusto per complicare ancora di più le cose. Si vede che sto invecchiando.
(via Passion for Puzzles)