Questo Fill Zone sembra banale, ma vi assicuro che non lo è affatto. Occorre far diventare tutto il quadrato dello stesso colore: l’unica mossa che avete a disposizione (a parte due “mischia tutto” all’inizio, se proprio volete) è scegliere un colore da versare su quel quadretto, e che ricoprirà tutta la fascia contigua di quel colore. Dovete cercare di risparmiare mosse per quanto possibile, perché a ogni schema ne avrete di meno ma potete sfruttare quelle che avete risparmiato :-)
Per i più piccoli lascio invece Liquid Measure, giochino ungherese che richiede di mettere tubi e contenitori in maniera tale da recuperare tutta l’acqua. Sarebbe stato utile un paio di settimane fa a Milano durante l’esondazione del Seveso
(da Passion for Puzzles anche stavolta, anche se il link a Fill Zone era sbagliato)
_Mathematics – The Loss of Certainty_ (libro)
La matematica è la quintessenza del ragionamento deduttivo, ed è l’unica scienza che ci dia delle certezze, no? Falso. In questo saggio di filosofia della matematica (Morris Kline, Mathematics – The Loss of Certainty, Oxford University Press 1980, pag. 366, $19.95, ISBN 978-0-19-50385-3) Morris Kline mostra non solo che la matematica non ha certezze, come forse molti hanno intuito cercando di capire il significato del teorema di incompletezza di Gödel, ma che il suo sviluppo è stato molto meno “matematico” di quello che ci vogliono far credere, che Euclide si è dimenticato una mezza dozzina di postulati, che le stagioni del rigore sono state brevi e che il rigore di ieri non è quello di oggi e quello di oggi non sarà quello di domani, che non è vero che la matematica modelli il mondo reale e che curiosamente la perdita della fede in Dio si sia riflessa sulla perdita della fede nella matematica stessa. Kline ritiene inoltre un fallimento lo sviluppo della matematica dell’ultimo secolo, avvitata in sé stessa; secondo lui la fecondità della matematica sta nel modellare, ancorché imperfettamente, il mondo reale. In definitiva, un libro piuttosto pessimista, anche se c’è una nota positiva sul fatto che si può fare matematica (e la si fa) anche in maniera più intuitiva.
Anche quest’anno un Ig Nobel agli italiani!
Anche quest’anno i burloni degli Annals of Improbable Research hanno consegnato i premi Ig® Nobel (sottotitolo: “ricerche che prima fanno RIDERE e poi PENSARE”). Sono lieto di annunciare che anche quest’anno l’Italia si è ben comportata: il premio per il management è stato infatti assegnato ad Alessandro Pluchino, Andrea Rapisarda e Cesare Garofalo dell’università di Catania «per avere dimostrato matematicamente che le organizzazioni diventerebbero più efficienti se promuovessero persone a caso». Per chi rimanesse perplesso, ricordo che il Principio di Peter (stranamente non c’è ancora una voce sulla Wikipedia in italiano) afferma che “in qualunque gerarchia un dipendente tende ad essere promosso fino a raggiungere il massimo proprio livello di incompetenza”.
Per dare l’idea degli altri premi, quello per la medicina è stato assegnato a un articolo che mostra come andare sulle montagne russe può servire contro l’asma; quello per la fisica a ricercatori neozelandesi che hanno dimostrato come sul terreno ghiacciato è meglio mettere le calze all’esterno delle scarpe; quello per la pace a una ricerca che ha confermato come bestemmiare serve a ridurre il dolore percepito; quello per la biologia a chi ha studiato i pompini fatti dai moscerini della frutta pipistrelli (i miei amici del Post potrebbero aggiornare il loro articolo…)
il mio primo ebook
Non ho ancora capito bene il perché, ma sembra che quest’anno sia di moda scrivere ebook. Diciamo che il blog sembra così anni ’00, e quindi tutti si lanciano a fare qualcosa di nuovo. Non importa che nessuno abbia un lettore di ebook; quello è secondario. E chi sono allora io per esimermi, logorroico qual sono?
Potete così trovare – per il momento solo sul mio sito – un ebook dal titolo Matematica liofilizzata e dal sottotitolo “I primi cinquanta post sul Post”. Roba riciclata, insomma; la raccolta di quello che ho scritto sull’altro mio blog, riguardata e rimessa in sesto pensando appunto alla fruizione in un libro, ancorché elettronico. Garantisco che ho dovuto smadonnare più per l’impaginazione che per preparare inizialmente il testo.
I link? al momento sono questi:
* http://xmau.com/mate/liof/MatematicaLiofilizzata.epub per chi preferisce il formato ePub
* http://xmau.com/mate/liof/MatematicaLiofilizzata.mobi per chi ha il Kindle, e quindi Jeff Bezos gli vieta di leggere quello che dovrebbe essere il formato standard. (Il file è stato convertito automaticamente, non garantisco del risultato)
* http://xmau.com/mate/liof/MatematicaLiofilizzata.pdf perché il PDF bene o male lo leggono tutti.
Mi stamperò qualche copia su Ilmiolibro.it (mi costeranno 9 euro più spese di spedizione; se pensate che comprarlo da Feltrinelli costerebbe 13 euro e mezzo è già qualcosa) come sfizio mio, anche perché mi sa che non troverò un editore che rischi di pubblicare qualcosa che in rete può essere preso aggratis. Io credo che i due mercati siano ben distinti, ma fa lo stesso. Diciamo insomma che non sono ancora un vero autore, visto che non ho alcun libro pubblicato.
Buona (spero) lettura, e ditemi che ne pensate!
Pubblicità tranviarie
Lunedì ho preso il tram causa pioggia e blocco della gialla, e ho visto la pubblicità di HooksBooks: un paio di primi capitoli di libri lasciati a disposizione dei passeggeri per invogliarli all’acquisto dell’opera completa. Maggiori notizie le trovate sul sito Atm.
Se devo essere sincero, non ho mai capito bene l’utilità di queste promozioni: il gruppo Mauri Spagnol le fa da un pezzo all’interno della sua newsletter cartacea Il Libraio e io le salto a piè pari. È vero che non leggo molta narrativa e quindi non sono probabilmente il target giusto, ma ho visto un paio di persone prendersi i libretti, guardarli, e rimetterli nell’espositore. Ottimo senso civico, ma scarso risultato della campagna. Forse troverei più logica una cosa del genere con un libro già spezzettato di suo, chessò le barzellette di Totti; uno guarda un pezzetto con una sua “unità” e poi decide. Ma magari mi sbaglio. Immagino che i miei ventun lettori leggano anche libri cartacei: che ne pensate di questo tipo di pubblicità?
La trama lucente (libro)
La creatività è una specie di araba fenice: la differenza è che di quest’ultima non si sa dove sia, mentre della prima non si sa cosa sia. Vi anticipo che nemmeno in questo libro (Annamaria Testa, La trama lucente, Rizzoli 2010, pag. 475, € 19.50, ISBN 978-88-17-03989-5) troviamo la risposta, nonostante il sottotitolo dica “Che cos’è la creatività – perché ci appartiene – come funziona”. Ma di per sé è giusto così: in fin dei conti, come l’autrice dice fin dall’inizio, la creatività non si può insegnare ma al limite tirare fuori, e quindi non si puo definire. Una delle due cose più belle del libro è indubbiamente la stragrande quantità di informazioni presenti; un approccio olistico, che secondo me è l’unico modo decente per riuscire ad afferrare un concetto così complesso e sfuggente come la creatività. La seconda cosa più bella è lo stile di scrittura di Testa, che oscilla tra una parte descrittiva e quasi manualistica e una molto più personale, che favorisce la lettura senza che uno si addormenti oppure non ottenga le informazioni che cercava. In definitiva, un’opera valida anche come manuale di riferimento.
La metro gialla è ripartita
Ieri pomeriggio alle 17 la circolazione sulla metro gialla tra Maciachini e Centrale è ripartita: su entrambi i binari, fermandosi regolarmente alle due stazioni di Zara e Sondrio, solo con un limite di velocità a 20 km/h (cosa strana, dicono al forum di MilanoTrasporti, visto che la marcia a vista è a 15 all’ora) per un paio di giorni. A dire il vero ieri sera alle 20.45 c’erano ancora quattro bus del servizio sostitutivo; pensavo che facessero circolare i treni solo nelle ore di punta e lavorassero di sera, e invece a quanto pare no.
È vero che probabilmente la galleria non era tanto stata riempita dal Seveso quanto dalla tubatura che si è spaccata, e quindi fango non ce n’era tanto; è vero che probabilmente hanno cannibalizzato la strumentazione di segnalazione dal prolungamento verso Comasina, che per fortuna era quasi terminato. Però bisogna dire che per una volta ATM ha lavorato bene. Ah, non credo ai dietrologi che affermano che il sindaco ha espressamente chiesto di dipingere la situazione come più grave in modo da fare bella figura con le elezioni vicine. Secondo voi qualcuno a marzo si ricorderà dei “tempi rapidi”?
Una telenovela che non mi appassiona
Io continuo a chiedermi a quanta gente poi interessi tutta questa storia della casa di Montecarlo che fu di AN, adesso è abitata dal “cognato” di Fini e magari è anche sua via società offshore registrata nell’isola delle mozzarelle (o delle bufale?)
Se io fossi un (neo)fascista, probabilmente la cosa mi farebbe piuttosto incazzare, perché quella casa era stata donata per la causa e non per la famiglia. Ma visto che così non è, se la vedano con lui i sodali di Fini, che non sono quelli del PdL ma appunto i vecchi aennini che si devono essere piuttosto imbolsiti dopo la svolta di Fiuggi, visto che un bel pestaggio prima non se lo sarebbero certo fatto mancare. Io tanto il compagno Gianfranco non l’avrei comunque votato: qualunque sia la verità in questa faccenda il mio giudizio generale non cambia.
Detto tutto questo, mi piacerebbe sapere da qualcuno di quelli che stanno sbraitando contro il Presidente della Camera quale sarebbe la differenza con l’acquisto di Villa San Martino, a parte naturalmente il fatto che l’acquirente all’epoca era un semplice imprenditore.