quando si è liberisti sul serio

È notizia di oggi (o di ieri, a seconda del fuso orario): un altro giudice federale statunitense ha definito incostituzionale la riforma sanitaria promulgata l’anno scorso da Obama dopo un eterno tiraemolla. Il motivo della sua bocciatura è semplice: questa riforma obbliga i cittadini americani a contrarre una polizza assicurativa sanitaria.
Conoscendo i miei ventun lettori, so perfettamente che ce n’è più di uno che ritiene la cosa assolutamente normale e corretta, e anzi si lamenta a ogni piè sospinto che non si fa la stessa cosa qui in Italia. So anche che alcuni di loro troveranno la cosa scioccante, ma sono anche convinto che per la maggior parte degli americani è scioccante il concetto europeo contemporaneo di “governo normativo”, e che la Corte Suprema USA con buona probabilità sancirà l’effettiva incostituzionalità della norma.
Che ne penso io? Beh, non sono per nulla un liberista. La mia filosofia è che la gente è fondamentalmente stupida e quindi debba essere costretta a fare certe cose. Lasciamo stare gli iperultraliberisti che immagino siano anche contrari alle assicurazioni di responsabilità civile autoveicoli, e che meriterebbero di essere messi sotto da un’auto senza assicurazione guidata da un nullatenente; e limitiamoci alle cose che si direbbero toccare la singola persona. Non so se il liberista standard accetterebbe di fare la colletta per quelli che hanno pensato “ma chisseffrega dell’assicurazione sanitaria, io tanto sto bene” e poi scoprono di aver bisogno di un’operazione che costerà duecentomila euro. Io personalmente no, ma accetto di pagare più di uno che guadagna meno di me per il servizio sanitario nazionale. È un modo diverso di vedere le cose; ma è il mio modo.

fossero solo cinquanta miliardi

Stavolta il problema non è dell’italica stampa: l’articolo di Repubblica è sufficientemente chiaro. Ma se uno si limitasse a leggere la BBC (la BBC!), magari non capirebbe molto. Il titolo è abbastanza corretto, «Italy tax police hunt 50bn euros undeclared income», ma l’occhiello racconta come «Italians failed to declare almost 50bn euros (£43bn; $68bn) in income in 2010, according to the tax authorities, a rise of 46% on the previous year.».
Fossero solo cinquanta miliardi i redditi non dichiarati, non varrebbe nemmeno la pena di affaticarsi così tanto. La pressione fiscale è intorno al 43%. Facciamo 50% per arrotondare (i poveri tanto non hanno nemmeno la possibilità di evadere le tasse) e arriviamo a 25 miliardi di imposte non pagate; meno del 2% del PIL. Questo nella migliore – si fa per dire – ipotesi, che cioè tutti quei soldi siano finiti all’estero e quindi non abbiano mosso l’economia. Lo so, cinquanta miliardi di euro sono tanti e non si riesce a visualizzarli bene (sono 800 euro a testa, neonati e ultracentenari compresi, se può dare un’idea), ma questa non è un’ottima ragione per mischiare le carte in tavola.

Click Fail

Stamattina, mentre uscivo di casa, al GR di Radio Popolare si diceva che dalle 7 del mattino il sito del ministero dell’Interno dove i datori di lavoro devono inviare le domande per l’ottenimento dei permessi di soggiorno per i propri dipendenti era del tutto bloccato. È probabile che fosse lunedì anche per il giornalista di RadioPop; da quanto leggo qua il sito era semplicemente stato bloccato per ogni altra operazione, in modo da permettere ai richiedenti di avere più risorse a disposizione.
Ma questo non toglie nulla all’estrema stupidità del sistema congegnato dal governo per scegliere i fortunati vincitori. Partiamo pure dal principio che non si possa elargire a tutti il sospirato pezzo di carta, perché ci potrebbero essere chissà quali sommovimenti nazionali. A me sembrerebbe più logico dare il permesso di soggiorno a tutti quelli che lavorano, così quando trovi uno che non lo ha gli chiedi “come mai sei qui? che stai facendo?”, ma forse è per questo che al Viminale non ci sono io ma un leghista. Ma anche prendendo per buono questo assioma, non vedo perché scegliere un sistema aleatorio come “il primo che prende la linea ha la precedenza”, manco fosse un quiz su quanti fagioli ci stanno dentro quel barattolone. Se sorteggio ha da essere, sia un sorteggio vero e proprio; tra tutte le domande pervenute nel giorno preposto si sorteggeranno i fortunati. (poi vabbè, Tvemonti potrebbe fare un suggerimento per rimpinguare le finanze statali e dire “per ciascuna domanda si possono comprare più biglietti della lotteria. Il primo è gratuito, dal secondo in poi si paga: n biglietti, per n maggiore o uguale a due, costano n2·100€”. Io non lo farei perché sarebbe una tassa iniqua, ma lo troverei comunque meno iniquo del sistema attuale.
È vero che siamo una nazione che si aggrappa alla sorte, anche se è notizia di oggi che le lotterie classiche eccetto la Lotteria Italia sono state abolite per mancanza di biglietti venduti; ma che si possa scegliere il tipo di sorte!

gioco della domenica: Logic Marbles

Non lasciatevi suggestionare dal nome del sito, musiclesson.nl. In Logic Marbles quello che occorre non è un orecchio musicale ma un occhio attento, per capire come si disporranno le palline e come quindi si dovranno mettere le palette perché le palline si posizionino nella scanalatura con il colore corrispondente. Io non ho nemmeno osato tentare il terzo livello :-)
(via Passion for Puzzles)

il senso della politica

[manifesto contro l'on. Mondello] Quando il mese scorso sono stato a Chiavari, su alcuni muri della città campeggiava ancora il manifesto indicato qui (cliccateci sopra per vederlo in tutta la sua gloria). Immagino che riguardasse il voto di fiducia dello scorso 14 dicembre, e che l’onorevole Mondello fosse una finiana che ha per l’appunto tradito il Capo.
Detto questo, a me è piaciuta moltissimo la logica dietro il testo di questo manifesto, logica che mostra le capacità dei pidiellini locali. Di per sé non posso dare loro torto quando scrivono che gli elettori PdL sono stati traditi: ma non è certo colpa loro né avrebbero potuto fare alcunché al riguardo, visto che nelle elezioni politiche italiane attualmente vige il Porcellum e non siamo noi a scegliere per quali persone votare. Sarebbe stato più corretto iniziare con “Ci scusiamo con i nostri elettori per aver scelto una serpe in seno”. Ma il meglio viene dopo. Si scopre infatti che per loro Bersani non è un comunista (qualcuno lo dica anche al nostro PresConsMin…) e soprattutto che ci sono dei comunisti in Parlamento. Ammettetelo: non ve ne siete mai accorti!
Insomma, direi che l’agone politico sia sempre più alla portata dell’elettore medio…

Hyper Alerts

Facebook c’è, e non si può far finta di nulla. E soprattutto ci sono anche le pagine di Facebook: anch’io ho peccato e l’anno scorso ho creato una pagina per il mio (putativo) fan club. Peccato che non ci fosse un sistema pratico per vedere se qualcuno avesse lasciato un commento nella pagina: l’unica possibilità era accederci e scorrere i vari messaggi per scoprire cosa era successo.
Questo almeno fino a poco tempo fa: ora i norvegesi di HyperInteraktiv (lasciate perdere il sito ufficiale, a meno che non sappiate leggere il norvegese…) hanno creato HyperAlert che serve proprio a questo. Uno si logga, indica le pagine (non i gruppi, o gli utenti…) che vuole seguire e ogni quanto ricevere gli aggiornamenti (ogni ora, giorno, settimana o mese). Tutto qua, ma garantisco che è una gioia!
(io la notizia l’ho trovata nei commenti qua, per la cronaca)

dagli amici mi guard’Iddio

Sarà, ma la mia impressione è che la Procura di Milano di prove vere (la “pistola fumante”, e lasciamo perdere i doppi sensi) contro Berlusconi non ne abbia. Una montagna di indizi, certo: roba che in una qualunque altra nazione civile avrebbe portato da un pezzo alle dimissioni del PresConsMin, ma che da noi può venire più o meno tranquillamente metabolizzato. Forse le cose sarebbero cambiate se avessero potuto intercettare i Suoi telefonini, ma non l’hanno fatto perché non ne avevano la possibilità legale. Insomma, un esperto di fango come il nostro e vostro Silvio sa perfettamente che non è da quel lato che gli possono venire problemi.
Però sono anche convinto che Lui ci sia rimasto molto male a sentire cosa Gli dicono dietro le spalle quelli che riteneva i Suoi amici, da Nicole Minetti a Emilio Fede. Perché io credo davvero che Lui pensasse che tutti questi corifei stessero alla sua corte per amor Suo; magari amore platonico, ma pur sempre amore e non bieco utilitarismo. Ecco: magari la strategia di Boccassini & co. è proprio quella. Vedere se sbrocca del tutto…

ce l’avrebbero quasi fatta

In Telecom abbiamo un’assicurazione sanitaria integrativa volontaria; chi è iscritto può richiedere un contributo per spese mediche (soprattutto dentistiche, mi sa). Da questo gennaio il modo per richiedere il contributo è completamente cambiato; la domanda viene fatta direttamente online, dopo essersi autenticati con le credenziali di posta elettronica lavorativa invece che con un numero utente da dieci cifre e una password di altre sei cifre come capitava prima. Addirittura viene spedito un SMS di conferma di avvenuta ricezione giustificativi di spesa.
Peccato che i giustificativi li si debba inviare via fax.