Lettere a Wikipedia

Il guaio di presentarmi ufficialmente come portavoce di Wikimedia Italia ha degli indubbi svantaggi: per esempio che mi scriva gente che non solo non ha ben chiaro quale sia la differenza tra Wikimedia Italia e Wikipedia – e qui potrei anche dire che è in parte colpa nostra – ma le cui idee sono poche e ben confuse. Ecco un esempio di cosa mi è arrivato qualche minuto fa, in una mail senza titolo:

L’onorevole del PDL Lara Moci nel suo intervento ha più volte confuso la Coop. Costruttori di Argenta Coop. fallita con la Coop Costruzioni di Bologna Coop. sana e attiva.
Sarebbe bene si informasse prima di additare ak altri

Notate che non esiste neppure una voce “Lara Moci” su Wikipedia, immagino perché il mittente ha sbagliato a scriverne il nome. Ma se anche ci fosse, non credo proprio al suo interno ci sarebbe stata una citazione di questo gravissimo “errore di sbaglio”. Magari Wikinotizie ne avrebbe potuto parlare, ma dubito anche di quello.
Ora, io quasi capisco quello che scrive a tutti i quotidiani per lamentarsi di un vero o presunto errore; magari gli va di lusso ma gli rispondono. Ma qua su Wikipedia?

Phishing DHL

Il phishing DHL sembra sia così pervasivo che mi è arrivata una comunicazione ufficiale dal nostro dipartimento risorse umane per non cascarci. Però bisogna dire che un certo qual senso dietro il messaggio c’è. Se uno legge un testo

Il corriere della nostra societa non e riuscito a consegnare il pacco a Suo indirizzo.
Motivo: Lerrore nellindirizzo della consegna.
Lei potra personalmente ricevere il pacco presso Suo ufficio postale.
Lei ha da stampare questo documento per poter ricevere il pacco nellufficio postale.

e ha presente il tipico consegnatore di pacchi DHL, è sicuro che il testo sia stato scritto da quello lì.

mi assomiglio?

Se siete tra i miei ventun affezionati lettori, ricorderete che due anni fa ho pubblicato un libro per Vallardi, Matematica in relax. È però meno probabile che sappiate che esiste un sito, Cado in piedi, che raccoglie contributi dei vari autori del gruppo editoriale Mauri Spagnol, quorum ego. Almeno nel mio caso quello che trovate non sono contributi appositi: vengono ripresi i post più interessanti che scrivo per il Post, ovviamente dopo aver chiesto preventivamente il consenso.
Beh, questa è la mia pagina autore, che come tutte le altre presenta un disegno della faccia dell’autore stesso, in questo caso pertanto io. Quello che mi chiedo è: mi vedete davvero così?

Traduzioni automatiche

Forse a causa del post sul blog della Wikimedia Foundation a riguardo della milionesima voce di it.wikipedia, stanotte mi sono arrivate un paio di richieste di “amicizia” che ho al mio solito immediatamente cassato (non sopporto le richieste non personalizzate). La cosa buffa è che erano di due tizi tedeschi, e quindi erano scritte in tedesco: quello non è un grande problema, visto che qualcosicchia lo capisco e ad ogni modo quel tipo di richieste è così standard che probabilmente le capirei anche in ungherese (occhei, non esageriamo: diciamo in norvegese). La cosa più strana è che l’invito su Xing, pardon l'”Einladung in mein XING-Netzwerk”, aveva in cima la possibilità di tradurlo, per default in inglese ma presumo anche in italiano visto che l’interfaccia era chiaramente googliana.
Intendiamoci: non mi stupisce che Google “apra” la mail, veda che è in tedesco, e si offra di tradurmela. Quello che mi stupisce è che, almeno per messaggi di questo tipo che presumo siano tradotti perfettamente perché Google “sa” come prendere la stessa frase già tradotta dai signori di Xing, siamo arrivati al punto da accettare come normale una traduzione di un’email. Io sono vecchio e mi sono fatto un mazzo tanto per imparare quelle due fregnacce nelle principali lingue occidentali per tirare a indovinare con un minimo di cognizione di causa; è un’abilità che sta diventando oramai inutile? Ovviamente parlo di questo tipo di messaggi, non di testi di narrativa o anche solo manuali; però anche solo cinque anni fa non l’avrei affatto creduto possibile.

è stata tua la colpa

Il pensiero di Silvio Berlusconi sull’esclusione dei cosiddetti “incandidabili” (vedi qui, anzi guarda il video così lo senti dalla sua viva voce) è chiaro. «Abbiamo dovuto chiedere ai nostri amici e colleghi di rinunciare ad essere presenti nelle liste elettorali perché dei pm politicizzati li avevano attaccati e questo fatto è stato divulgato dai media ed era qualcosa che poteva diminuire il consenso.» Insomma, il problema non è tanto che gli amici e colleghi siano stati attaccati (leggasi inquisiti – e garantisco che non lo sto dicendo come giustizialista ma solo come dato di fatto, perlomeno fino a quando non ci sono condanne definitive), ma che i media l’hanno raccontato, e pertanto candidarli poteva diminuire il consenso. Ergo, se riusciremo a far tacere la stampa allora potremo di nuovo tornare a candidarli. Lineare, no?
(Poi è chiaro che questi qua sono dilettanti: Lui è attaccato dalla magistratura politizzata, i media divulgano tutto su di Lui, ma Lui il consenso lo porta, non lo toglie mica. E questo è indubbiamente vero: ma del resto non può essere un caso se Lui è Lui)

_Science4fun_ (video scientifici)

Io sono anzyano (con la ipsilon, sì – è una lunga storia) e per me l’internette è praticamente testuale: già le immagini sono state una grande conquista, ma non chiedetemi nulla a riguardo dei video. Richiedono troppa attenzione, che non riesco mai ad avere a sufficienza.
D’altra parte, so bene di essere in minoranza, e quindi non ho nulla contro i video: non solo quelli dei cartoni animati che mi permettono di respirare qualche momento quando sono da troppo tempo coi miei due tremezzenni, che con quelli di altro tipo.
Proprio “di altro tipo” è questa segnalazione di Science4Fun, un progetto che – mi ha spiegato Andrea, uno dei promotori dell’iniziativa – è «un’attività di video divulgazione “scientifica” su YouTube». Anche se il progetto è a budget 0, giusto con la sponsorizzazione in natura di qualche sponsor indicato poi tra i crediti, i due “video-aperitivi” che hanno prodotto e che potete vedere nel loro canale YouTube mi sono sembrati ben fatti. Non troverete certo i grandi temi matematici e non potrete sfruttare i video per riuscire finalmente a passare quell’esame di matematica sul quale siete bloccati da anni; ma direi che non è certo quello lo scopo dei video, quanto il far vedere come si possa fare scienza in maniera divertente (e questo l’hanno fatto in tanti) ma anche davvero terra-terra (e qua sono già in pochi).
Per gli amanti del genere sono stati anche inseriti i clip “backstage”, che fanno tanto Paperissima e mostrano come la serietà non è certo la seriosità. Dal canale YouTube trovate anche gli altri riferimenti al gruppo, per suggerimenti consigli e (sperabilmente no) pomodori da lanciare. Buona visione!
(occhei, ammetto anche che il loro essere torinesi gli ha dato qualche punto in più nella mia personale classifica, sono biecamente campanilista…)

Il posto smarrito

Sabato ho portato Jacopo a Chiavari dai nonni, per lasciarglielo una settimana a respirare aria un po’ meno inquinata. Per me è stata una toccata e fuga, visto che alle 17.21 avevo il treno per il rientro. Ero anche piacevolmente stupito che mercoledì scorso fossi riuscito a trovare il biglietto scontato a 9 euro, credo per la prima volta in vita mia, e così non mi sono nemmeno arrabbiato troppo nel vederlo arrivare con qualche minuto di ritardo.
L’arrabbiatura mi è arrivata una volta salito, mentre guardavo i vari scompartimenti chiusi da sei posti e dopo qualche istante mi sono reso conto che il mio posto era il 27. Non ho aspettato il capotreno per infilarmi nel primo posto libero, ma poi non ho resistito alla tentazione di chiedergli se i suoi colleghi sanno quali sono i treni che circolano. La sua risposta è stata che in questo periodo stanno revampizzando le carrozze pullman e quindi cambiano le composizioni dei treni; il mio pensiero che in ogni caso se magari si parlassero un po’ sarebbe meglio.