Per una volta non punto il dito contro gli italiani; la storia che vi racconto, presa da qui, riguarda un tribunale inglese. In un processo d’appello, gli avvocati dell’imputato, tra le altre cose, rigettarono le conclusioni del giudice di primo grado, che stabilì che un incendio era divampato a causa di un mozzicone di sigaretta: per il giudice la causa era sì improbabile, ma molto meno improbabile delle altre cause possibili. L’appello è stato rigettato per altri motivi, ma il giudice di secondo grado non ha ritenuto ammissibile quanto indicato dal suo collega: cito in particolare una frase incriminata.
«A volte il “bilancio di probabilità” standard è espresso matematicamente come “50% e più di probabilità”, ma questo può portare con sé il pericolo di pseudo-matematica, come l’argomento ha dimostrato in questo caso. Nel giudicare se le ragioni per credere a una derivazione particolare di un evento sono più probabili che le ragioni per non crederlo, il processo non è scientifico (anche se può ovviamente comprendere una valutazione di prove scientifiche); esprimere in termini percentuali la probabilità che un evento sia successo è illusorio.»
David Spiegelhalter, che ha scritto quel post, ha spiegato il concetto che sta dietro a quell’affermazione in poche parole: «Io insegno l’approccio bayesiano agli studenti postdoc che frequentano il mio corso a Cambridge ‘Statistica bayesiana applicata’, e così ora dovrò dire loro che tutta la filosofia dietro il mio corso è stata dichiarata illegale da una Corte d’Appello. Spero che non gli dispiaccia.»
L’approccio bayesiano non è in effetti semplicissimo da capire, soprattutto se uno si trova davanti la formulaccia relativa; prima o poi mi dovrò decidere a spiegarlo in maniera magari non formalmente corretta ma più comprensiile. In due parole, però, il tutto si riduce a partire da una stima e applicare l’evidenza dei fatti per togliere i casi che con la nuova conoscenza si dimostra essere impossibili; esattamente quanto è stato definito “illusorio” dal giudice in questione. Io mi diletto a parlare di temi legali, ma poi accetto le spiegazioni di chi di quei temi è esperto; perché un giudice non può fare lo stesso?