Sto imparando a fare il prestigiatore, e ho pensato di scrivere (in un bel font sans serif come quello mostrato sotto) la mia parola magica: “abraqadabra” (tutta minuscola e con una q, sì. Devo pur distinguermi, no?) Tutte le lettere sono scritte in un rettangolo 3 centimetri per cinque: il disegno non è proprio corretto, ma fate finta che lo sia. Ho sparpagliato le lettere sul tavolo e me ne sono andato. Mia figlia Cecilia, che conosce le lettere maiuscole ma non le minuscole e comunque non sa leggere, le ha messe tutte in fila, e incredibilmente si legge “abraqadabra”. Qual era la probabilità di riuscire in questa impresa?
(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p125.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema originale)
_Storia naturale dei giganti_ (libro)
Di Ermanno Cavazzoni sapevo poche cose: che esisteva, e che scriveva libri. Ho provato a prendere questo suo libro di alcuni anni fa (Ermanno Cavazzoni, Storia naturale dei giganti, Guanda 2007, pag. 251, € 14.50, ISBN 978-88-6088-048-2) e a posteriori devo dire che ho fatto davvero bene. Lo stile di Cavazzoni, visto molto da lontano, mi potrebbe far pensare a Paolo Nori: ma mentre quest’ultimo non è proprio nelle mie corde, il primo mi ha fatto sorridere con le sue descrizioni stralunate
(ATTENZIONE: SPOILER!).
La storia naturale dei giganti (nella letteratura cavalleresca) c’è eccome, con una dovizia di particolari che mi fa pensare a una via di mezzo tra una persona affetta dalla sindrome di Asperger e la storia confidenziale della letteratura italiana del buonanima di Giampaolo Dossena; ma con lo scorrere delle pagine si capisce che l’io narrante è completamente pazzo, tratto del resto comune a tutta la sua famiglia a quanto pare, e la sua mente vaga verso le idee più assurde… abbastanza simili a quelle che associa ai “suoi” giganti, anche se avrei dei dubbi sulla verginità di Monica Guastavillani, la sua Beatrice che non si capisce bene cosa (non) faccia con lui. L’arrivo di sedicenti extraterrestri fa terminare piuttosto brutalmente la vicenda, anche se quella che pareva una crisi definitiva si stempera in un ritorno al punto iniziale del romanzo.
In definitiva, il libro va bene se volete sapere tutto sui giganti, ma anche se vi divertono le storie strampalate ma ben scritte!
Libre and gratis
Leggendo questa notizia di Slashdot sul kickstarter che sta partendo per avere un’edizione libera e gratuita del Clavicembalo ben temperato (una bella cosa, se posso esprimere un commento) ho notato che nel testo inglese si parla di “libre and gratis”, che per l’appunto si tradurrebbe in italiano come “libera e gratuita”. È una mia impressione, oppure la locuzione è nuova, presa di peso immagino dal francese perché c’era gente che si scocciava di dire “free as in speech and free as in beer”?
ancora sulla RicaricaMI
Ho commesso l’errore di non acquistare entrambe le nuove RicaricaMI, una per me e una per Anna, a luglio quando erano virtualmente gratuite. Così la scorsa settimana mi sono dovuto fare una discreta coda all’ATM Point di Loreto per pagare (due euro e mezzo, ma visto che contiene un biglietto il vero costo è un euro) e riaverla. L’edicolante vicino a casa non ne aveva, nonostante le reboanti affermazioni di ATM.
Ma il vero punto è un altro. Perché mai la tessera scade il 7 giugno 2015? Già non capisco perché non si possa avere una tessera senza scadenza (quelle vecchie le ho dovute cambiare perché scadranno tra meno di un mese, e se ci caricassi adesso dei biglietti poi non potrei più usarli); ma che durino meno di due anni mi sembra un’idiozia.
privacy
Ho appena ricevuto un’email che inoltrava un’altra mail. Quest’ultima terminava con questa nota:
NB: il presente messaggio e’ riservato. Qualora lo aveste ricevuto senza essere uno dei destinatari indicati dal mittente, avete l’obbligo di eliminarlo in quanto l’utilizzarlo (incluso trattenerlo, diffonderne anche in parte il contenuto, inviarlo ad altri soggetti) costituirebbe atto illecito anche rispetto alla normativa sulla privacy.
Peccato che quel messaggio fosse un comunicato stampa, cioè una notizia che voleva non essere riservata. Secondo gli intelligentoni che hanno scritto il messaggio (o più probabilmente gli intelligentoni che gestiscono l’IT dell’ente pubblico in questione e non hanno preparato una regola di mail che non aggiunga quel footer agli indirizzi istituzionali ma lo faccia solo a quelli del personale) io non potrò parlare di quell’evento, perché sarebbe un illecito.
Ovvio, no?
quanto (e per chi) sei cattolico?
Il test è di maggio 2011, ma l’ho visto solo ora. In Quanto sei cattolico? ventinove domande ti dovrebbero dire se sei cattolico, super-cattolico, spiritualista o incredulo. Le domande a volte sono un po’ capziose, anche se è abbastanza facile scoprire come fare uscire la risposta che vuoi; manca la possibilità di sapere come le risposte siano pesate; infine il profilo “cattolico” è a prima vista tirato giù da qualcuno che ha preso il catechismo della chiesa cattolica ma non l’ha compreso così bene. Vabbè, tanto è un gioco.
Quello che mi interesserebbe sapere è chi ha messo su il questionario, però. Ai tempi c’era chi diceva che era stato preparato dall’UAAR, che però non se ne era assunta la paternità. D’altra parte, un profilo come il mio – “protestante”: per leggere la descrizione basta aggiungere il termine dopo il nome del sito – non ha alcun link all’UAAR, quindi mi parrebbe strano che fossero loro.
Il whois non dice molto, se non che il contatto tecnico è di serverplan.it, il che a occhio non significa nulla. Mi sa che mi terrò il dubbio :-)
Libri
Quest’estate, mentre io mi divertivo in montagna coi bimbi, Anna ha riverniciato la stanza dei giochi, che fa anche da (seconda) libreria. Nel farlo ha tolto tutti i libri nei Billy, ha spostato i Billy, ha pitturato, ha rimesso i Billy e ha rimesso a caso i libri.
Ieri sera mi sono messo a riordinare i miei libri (settore “matematica in italiano”, settore “matematica in inglese”, settore “ludolinguistica in qualsivoglia lingua”). Bene: so per certo che sono troppi. Solo che non ho il coraggio di buttare via nemmeno i più schifosi (e ce ne sono, anche se non molti)…
Ah, dimenticavo: stanotte ho sognato che stavo riordinando quei libri, tanto per dire.
Chi vuole davvero salvare il soldato Silvio?
Leggo questo intervento del Cittadino Luigi di Maio e mi chiedo alcune cose.
(a) Non c’era nessun Cittadino al Senato – cioè tra quelli che voteranno per l’eventuale decadenza del senatore Berlusconi Silvio – che potesse esprimere il concetto? Come mai il portavoce è stato un Cittadino che non voterà?
(b) Ammesso e non concesso che quella di votare col dito medio sia un’idea intelligente, perché rovinarla segnalandola in anticipo, e permettendo così di prendere le eventuali vcontromisure? Tanto per dire, quando si votò per il presidente della Repubblica Nichi Vendola catechizzò i suoi, ma si guardò bene dal dichiarare in anticipo cosa faceva.
(c) È vero che in questi casi non serve la maggioranza assoluta ma solo quella relativa (vedi articolo 107 del regolamento), ma da un lato non votare riduce il numero di voti necessari a favore del senatore Berlusconi Silvio, dall’altro può portare all’impossibilità di votare per mancanza di numero legale, se anche parecchi senatori del Popolo delle Libertà si assentano.
Detto tutto questo, si valuti a chi conviene in questo momento avere un bersaglio contro cui lanciarsi, e ci si chieda come mai il Cittadino Luigi di Maio abbia rilasciato questa intervista.
(p.s.: naturalmente, come da articolo 110 comma 3, il voto su Berlusconi, essendo lui una persona, è necessariamente segreto; non servono venti senatori che lo chiedano. Ma il Cittadino Luigi di Maio non è tenuto a conoscere il regolamento del Senato)