_Matematica in relax_ verso l’end-of-life?

Mi è arrivata la comunicazione annuale delle royalties (si fa per dire) del mio Matematica in relax. Il saldo è ancora negativo, nel senso che con le 230 copie cartacee (e le 18 elettroniche…) vendute nel 2013 mancano ancora più di 60 euro al raggiungimento dell’anticipo che mi era stato dato. Ma non è certo quello il problema: tutti sanno che se non sei uno tra i dieci-venti autori più venduti con i libri non ci guadagni certo, e questo ancor più se scrivi di saggistica (matematica, per giunta).
Il guaio è un altro. Della tiratura iniziale di 3080 copie, tolte quelle vendute, quelle rovinate mandate al macero (26 quest’anno) e quelle date in omaggio, negli archivi Vallardi ne sono rimaste 258. Ce ne sarà qualche altra decina, forse, nelle grandi librerie; ma poi basta. In pratica tra un anno e mezzo il libro uscirà dal catalogo, tranne che nell’improbabile ipotesi che venga ristampato: rispetto a un tempo c’è il vantaggio che l’ebook può rimanere tranquillamente disponibile, ma da un certo punto di vista è triste pensare che un pezzo della mia vita si è concluso.
Poi potete sempre mettere su una campagna di opinione per la ristampa del libro e la pubblicazione di un volume 2, se proprio volete :-)

_Partition_ (ebook)

[copertina] Gli ebook di Altramatematica si danno al teatro! Per la prima volta abbiamo infatti un testo teatrale: Partition, di Ira Hauptman con la traduzione di Martha Fabbri: lo trovate a 2,99 € su Amazon o in epub su BookRepublic e altri store.
Sono passati giusto cent’anni (e qualche giorno) dall’arrivo a Cambridge di Srinivasa Ramanujan, partito da Madras per collaborare con il maggior matematico inglese dell’inizio del ‘900, cioè Godfrey Hardy. La storia forse vi è nota, essendo famosa anche tra i non matematici; in questo adattamento teatrale però si va un bel po’ fuori dal seminato, facendo entrare la dea indiana Namagiri, quella che portava in sogno a Ramanujan i teoremi matematici – ma non le dimostrazioni… – e soprattutto Pierre de Fermat, tratteggiato come una specie di troll della matematica. Hauptman suggerisce che Hardy avesse detto a Ramanujan di lavorare sull’Ultimo Teorema di Fermat, anche se nella realtà non è così; ma in questo modo le apparizioni oltremondane si mescolano in maniera molto divertente nel secondo atto della pièce.
Come capita spesso nella collana Altramatematica, la matematica è solo uno sfondo, e il testo si può godere anche senza conoscerla: d’altra parte la cosa più interessante in questo caso è vedere la differenza tra l’approccio analitico di Hardy, per cui un teorema non esiste finché non lo si è dimostrato e quello di Ramanujan per cui invece il risultato è sufficiente di per sé, e la dimostrazione è qualcosa di inutile se non pernicioso. Magari è la stessa cosa che pensate anche voi…

Salone del Libro 2014: poi non ve lo dico più

Vi ricordo che insieme ad altri tre loschi figuri (e a una leggiadra fanciulla che farà le presentazioni per conto di 40K) parleremo di Altramatematica al Salone del Libro di Torino domenica 11 alle 16, nell’area Book to the Future (padiglione 2). Il programma ufficiale è sul sito del Salone, ma se preferite potete leggerlo su Facebook.

Non so assolutamente di cosa io parlerò, ma non credo proprio di matematica: sarebbe troppo facile. E no, non autograferò copie degli e-reader contenenti l’ebook.

DIT IS GEEN SPAM

Nella cartella di spam mi sono trovato un messaggio dal titolo “nieuwe aanvragen” (così ad occhio, “nuova richiesta”) che inizia col testo DIT IS GEEN SPAM. Le mie conoscenze di olandese sono quasi nulle, ma un minimo di logica mi fa dire che c’è scritto THIS IS NOT SPAM: certo che sono umoristi a scrivere al mondo in quella lingua.

mica è facile acquistare un biglietto del treno!

Giovedì scorso l’auto ci ha lasciato a piedi (la centralina era impazzita). Il problema era che i bimbi erano dai nonni a Monza, e dovevamo recuperarli in qualche modo: così sabato mattina abbiamo pensato di andare a prendere il treno e farci poi un pezzo a piedi dalla stazione a casa dei miei suoceri.

Il piano non era complicato: bastava prendere il 7, scendere a Greco-Pirelli, attraversare la strada e aspettare il primo treno. Ci sono abbastanza treni sulla linea da non dovere nemmeno controllare gli orari :-) In effetti, anche se abbiamo dovuto aspettare il tram per una decina di minuti, la prima parte del piano è stata perfetta. Poi abbiamo attraversato la strada. Greco-Pirelli è una stazione usata ormai solo per il traffico pendolari verso la Bicocca, e quindi non è così strano che l’edicola e il bar fossero entrambi chiusi il sabato mattina alle 11:30. Il guaio è che le due emettitrici di biglietti erano entrambe fuori servizio. Ho provato a chiedere a due ferrovieri che erano al binario che fare: la loro risposta è stata “non c’entriamo noi, le macchinette sono di Trenord (la joint venture Stato-regione che gestisce i treni in Lombardia). Avvisi il capotreno quando sale.” Ho avvisato il capotreno, che ha detto “salite” e nei dieci minuti di viaggio poi non si è visto :-)

Birthday cloud

Forse è colpa mia, che spesso mi porto avanti col lavoro per gli auguri di buon compleanno. Ma quest’anno, oltre agli auguri dei ritardatari (apprezzati anch’essi) ci sono state ben cinque persone che mi hanno fatto gli auguri in anticipo, e non per sbaglio ma esplicitamente. Insomma, sta nascendo il concetto del compleanno quantistico, che non puoi indicare direttamente…

attenti a quegli occhiali

Stamattina sono andato a rifare la carta di identità, che mi era scaduta da una decina di giorni. Arrivo con le mie foto, prendo il numeretto, aspetto il mio turno, consegno carta vecchia e foto. L’impiegata mi dice “guardi che non potrei farle la carta con queste foto, perché la questura ha mandato una circolare che dice che le foto devono essere senza occhiali”. Io la guardo, le faccio “guardi, senza occhiali non riesco nemmeno a vedere dov’è la macchinetta per fare le foto!” La controrisposta è stata “Io glielo devo segnalare, perché potrebbe avere dei problemi con qualcuno” e poi mi fa la carta d’identità.

A questo punto sono poi andato a fare una ricerca in rete e ho scoperto questo testo, che dà effettivamente una serie di prescrizioni riguardo agli occhiali:

• la fotografia deve mostrare chiaramente gli occhi senza riflessi sugli occhiali;
• le lenti non devono essere colorate (se possibile, evitare le montature pesanti e indossare occhiali con montatura più leggera);
• la montatura non deve coprire nessuna parte degli occhi.

Ho riguardato la mia foto: le lenti sono leggermente scure essendo fotocromatiche, ma gli occhi si vedono perfettamente, senza riflessi e la montatura è leggera. Direi che posso farcela, anche se la foto non era esattamente recente come richiesto…