Scalfari e le percentuali

Lo so, parlare male dei nonagenari non è bello: ma nessuno impone a Eugenio Scalfari di scrivere ogni domenica la sua articolessa su Repubblica. Gennaro mi segnala la chicca sul suo editoriale di ieri. Ovviamente non mi interessa parlare delle sue previsioni elettorali – io in genere le sbaglio molto di più, per esempio avevo pensato a una differenza tra Pd e M5S di tre-quattro punti percentuali – ma delle sue conoscenze matematiche. Secondo il barbuto fondatore del quotidiano romano, infatti,

Gli ultimi sondaggi segnalano circa il 40 per cento di probabili astenuti. Sommati ai voti che presuntivamente prenderanno i Cinque Stelle si arriva al 60 per cento. E sommati al populismo di Berlusconi, che dopo vent’anni di malgoverno spera ancora in un 20 per cento di allocchi che lo votino, siamo all’80 per cento del popolo sovrano che, se abboccherà a queste manipolazioni, rinuncerà ad utilizzare la propria sovranità.

Peccato che ovviamente non si possano sommare le percentuali di voto ai partiti (che sono calcolate sui voti validi, quindi su chi ha votato e non ha lasciato la scheda bianca né l’ha annullata) con quella di astensione. Se insomma secondo Scalfari M5S e FI avessero preso il 20% dei voti, questo corrisponderebbe al 12% del corpo elettorale; quindi la somma sarebbe stata il 64%, qualunque cosa ciò significhi. D’altra parte, come Gennaro fa notare, con i conti scalfariani sarebbe restato un 20%: togliendo il 6% della Lega e un 10% per Tsipras, NCD e altri rimasugli, il PD avrebbe solo il 4% dell’elettorato…
Calcoli di questo tipo me li aspetto dal facebookaro medio, non certo su uno dei due quotidiani più venduti in Italia. No, meglio: me li aspetto anche lì, ma non vorrei proprio vederli.

[la rete non dimentica] Post Scriptum: il facebookare modio di cui sopra ha cancellato il suo post. Peccato che mi fossi premunito di salvarlo, in ottemperanza all’aurea norma TRASPARENZA INNANZI TUTTO!!!1!!!11! che ci viene ricordato a ogni piè sospinto.

Intanto, in Venezuela…

Dopo lo chavismo, Nicolás Maduro evidentemente non è in grado di catalizzare il consenso popolare, e da vari mesi ci sono manifestazioni contro di lui. Leggo oggi sul sito BBC che due sindaci erano stati imprigionati per aver rifiutato di far togliere le barricate allestite dagli insorti; ieri ci sono state le elezioni comunali, vinte… dalle loro mogli. A San Cristóbal (circa 400.000 abitanti) Patricia Gutierrez ha vinto con il 73% dei voti, a San Diego (poco meno di 200.000 abitanti) Rosa Brandonisio ha preso l’88% (!) dei voti.

Si sa che il peronismo è di moda nel Sudamerica, ma con questi numeri è un po’ difficile nascondere il tutto… (beh, non ho controllato se c’è qualche trafiletto sull’italica stampa, è vero)

Douglas Noel Adams

[lettera di DNA] Oggi è il Towel Day, e come tutti gli anni ho postato (altrove) una foto con l’asciugamano di ordinanza. Però quest’anno volevo raccontarvi una cosa.
Nel 1992 era stato tradotto (per la prima volta) in italiano Dirk Gently’s Holistic Detective Agency. Io mi ero comprato il libro (in inglese) non appena era stato pubblicato e l’avevo apprezzato (per un anno o due ho persino usato come mio alias Richard McDuff… ma questo non se lo dovrebbe ricordare nessuno) Ricordo ancora quando lessi la scena della cavalla nel bagno del professor Chronotis, con il professore che balbetta “Yes, it is, Wait – let it be. It won’t be long” al che Richard risponde “Lei ha un cavallo nel bagno e tutto quello che sa fare è pronunciare titoli di canzoni dei Beatles?”; nella pagina successiva, alla domanda di Richard “ma come può esserci una cavalla nel suo bagno”, Chronotis risponde “Well, the bathroom window’s open. I expect she came in through that”. Ero sul 62 barrato che mi stava portando in Cselt; credo che gli altri passeggeri siano rimasti perplessi nel vedermi capottare dalle risate.

Essendo abbastanza feticista mi ero però anche preso l’edizione italiana, e ne rimasi assolutamente deluso. Passi non aver capito quel gioco di parole, ma tradurmi “the Divine John wrote the book of Revelation” con “il divino Giovanni scrisse il libro della rivelazione” era troppo. Per sbollire, decisi di scrivere direttamente a Douglas Adams (c/o Pan Publishing) per segnalargli questa triste notizia. Beh, dopo un paio di mesi ricevetti una risposta direttamente firmata dal Nostro! Non so se la lettera l’avesse scritta lui oppure no, però rimasi comunque piacevolmente stupito del pensiero…

_Dizionario delle idee non comuni_ (libro)

[copertina] “Filosofia minima” è la rubrica tenuta da Armando Massarenti sul Sole-24Ore: in essa non si parla solo di metafisica, ma anche di etica, scienza, religione e altri temi, con considerazioni sempre molto brevi, legate a un punto specifico, e che più che dare risposte fanno domande (come del resto generalmente capita con la filosofia contemporanea). Questo libro (Armando Massarenti, Dizionario delle idee non comuni, Guanda 2010, pag. 262, € 14, ISBN 9788860888518) è la raccolta di svariate decine di queste considerazioni “minime”, ordinate come se fossero su un vocabolario.
Leggendolo tutto di fila si avvertono alcune ripetizioni, legate a temi che Massarenti sente evidentemente più suoi: avrei inoltre forse modificato leggermente il testo di qualche pezzo evidentemente legato all’attualità, come quello che parlando di Darwin accenna al terremoto cileno “di qualche giorno fa”. Complessivamente, però, il caleidoscopio delle microletture ritorna un risultato sicuramente piacevole ma anche più unitario di quanto si sarebbe potuto immaginare a prima vista: la lettura è insomma assolutamente consigliata a chi ha voglia di pensare partendo dagli schemi di qualcun altro e non sempre dai propri.

bufaline bufalone

[davvero?]
Mi sono trovato questa immagine nella bacheca Facebook di un mio amico. Peccato che “Ermëchs Journal” non esista, la frase «Italien hat eine große Chance, dem Euro beizutreten» non dia alcun risultato, e la cosa più vicina che ho trovato è stato questo post che ovviamente non cita fonti. Tutto questo naturalmente senza considerare che «aber von Clowns regiert» non significa “essendo un paese di pagliacci” “ma “governata da pagliacci”. (E quest’ultima cosa mi ha fatto capottare: perché se ti inventi una citazione non la scrivi corretta?)

D’altra parte c’è gente che ho visto citare quest’altro post come se fosse vero, nonostante arrivando fino in fondo si leggesse a chiare lettere che era stato catalogato sotto la categoria “SATIRA”.

Mi sa che siamo messi male.

Caro (si fa per dire) Maurizio Lupi

Lo so bene. Un’improvvida legge nata sessant’anni fa, quando la comunicazione era completamente diversa da oggi, ti permette di carpire il mio indirizzo nelle liste elettorali e spedirmi il tuo spam elettorale pagando Posteitaliane la bellezza di 4 (quattro) centesimi. Diciamo otto, perché per sicurezza hai scritto anche a mia moglie; o meglio hai scritto a lei che è il capofamiglia e per sicurezza anche a me.

Però non puoi avere la faccia di tolla di scrivere che “per dare il tuo contributo” ti sei candidato come capolista alle elezioni europee di domenica prossima. A me infatti risulta che un Maurizio Lupi del tuo stesso partito è attualmente ministro delle infrastrutture e trasporti del governo Matteo R., e presumo non sia un caso di omonimia. Non penso proprio che in caso di tua elezione lascerai la bella cadrega ministeriale per andare a chiuderti a Bruxelles (e Strasburgo). Spero che, anche nell’improbabile caso in cui tu abbia la possibilità legale di essere contemporaneamente ministro ed eurodeputato, non ti salti in mente di farlo. E allora perché ci pigli per i fondelli così?

(sì, lo so che Spinelli e Ovadia fanno lo stesso con la lista Tsipras. Ma tanto lì non ci sono problemi, il 4% non lo pigliano. E soprattutto non mi hanno spedito pubblicità elettorale a tariffa agevolata postale)

V come… virale? vero? vaffanc?

Scopro da Mantellini questo brano dell’intervista che il Fatto Quotidiano ha fatto a Gianroberto Casaleggio:

R: Esistono gruppi pagati dai partiti per diffondere messaggi virali contro me e Grillo.

D: È la stessa accusa che molti rivolgono a voi.

R: Ma noi non abbiamo bisogno di farlo, perché i nostri messaggi sono virali di per sé, dunque veri, e si diffondono da soli. Quelli degli altri, palesemente falsi, hanno bisogno di un supporto di truppe ascare, pagate magari 5 euro al giorno.

Lasciamo da parte il complottismo e limitiamoci alla logica. La frase «i nostri messaggi sono virali di per sé, dunque veri» ha la stessa validità della frase «miliardi di mosche non possono sbagliarsi, dunque mangiate merda!» I pentastellati se ne saranno accorti? Probabilmente no, leggendo questa simpatica aggiunta in una pagina di discussione su Wikipedia. All’osservazione «Sinceramente non ritengo che un CV possa essere inserito come fonte riguardo a voti di laurea o altre esperienze personali» un anonimo contributore ha spiegato che

Quello che dici vale in generale, ma se si entra nel caso specifico dei parlamentari del MoVimento 5 Stelle i curricula fanno eccezione: sono fonti molto solide e affidabili, sia per l’indubbia onestà intellettuale e morale dei singoli sia per il controllo sulle credenziali effettuato da Beppe Grillo in persona. Quindi ci si può fare tranquillamente affidamento senza se e senza ma.

il nuovo recordman del crapware: flac2mp3

Per crapware si intende il software che cerca di installarti non so quant’altra robaccia che tu non sei assolutamente interessato a usare. Tanto per dire, le barre di ricerca si installano a pacchi.
Orbene, l’altra settimana Anna mi ha chiesto di installare sul suo pc un convertitore da FLAC a MP3. Io di formati audio non ne so nulla, e ho preso il primo che mi è capitato, da http://www.flac2mp3.biz/ . Ordunque, lancio il programma (troppo piccolo per i miei gusti, ma ormai è anche di moda scaricare solo il primo installatore…) e mi esce una schermata con una licenza d’uso per un altro programma. Occhei, penso io, nema problema: ammazzo l’installazione e poi andrò a cercare un altro programma. Come sempre me ne sono dimenticato, ma un paio di giorni dopo Anna mi chiama e mi dice “che devo fare con questo?” Era ancora la schermata di installazione di quel convertitore.
A questo punto ho dovuto applicare tutto il mio neurone alla procedura di installazione e leggere attentamente tutto quello che veniva scritto. In pratica, se si annullava l’installazione appariva una nuova finestra che spiegava come se proprio volevi smettere di installare il programma con i suoi maravigliosi programmi ancillari dovevi cliccare su Cancel, se avevi chiuso la finestra solo perché avevi erroneamente sfiorato il tasto del trackpad potevi continuare l’installazione senza problemi cliccando su Continue, e infine se eri così pazzo da voler proseguire l’installazione senza i maravigliosi programmi ecc. ecc. ti era permesso di cliccare su skip. Questo per 2 (due) diversi programmi. Ah: nel caso della prima opzione, anche se non veniva esplicitato, era necessario togliere la spunta all’opzione “rilancia il programma all’avvio del computer”. Insomma, una faticaccia.