_La scienza della fantascienza_ (libro)

9788845278334 Saggio seminale di quasi venticinque anni fa, dopo una petizione online finalmente questo saggio (Renato Giovannoli, La scienza della fantascienza, Bompiani 2015 [1991], pag. 544, € 25, ISBN 9788845278334) è stato ristampato in edizione rivista e corretta. È davvero una bella cosa, perché mentre di saggi sulla fantascienza se ne trovano in giro tanti, questo è un unicum, perché organizza i testi secondo le teorie (più o meno…) scientifiche che vi appaiono. Chiaramente questo significa eliminare per esempio tutta la fantasy, e credo che molti apprezzeranno l’idea; ma soprattutto significa anche vedere come le nuove teorie scientifiche si sono man mano fatte strada anche nella fantascienza, e di come i vari autori hanno scelto di ovviare alle impossibilità teoriche scegliendo teorie più o meno eterodosse e riciclandole in vari modi. L’altra parte interessante che appare nel libro è una storia della fantascienza: molte idee infatti appaiono in nuce già cento e più anni fa, mentre ci sono autori come Robert Sheckley che si divertono a riprendere temi mainstram – se possiamo dare a una parte della fantascienza questa definizione – e rovesciarli come dei calzini. Sempre scienza, ma coniugata in modo diverso. Anche se le scienze dure fanno da padrone, abbiamo comunque anche alcuni capitoli dedicati alle altre scienze. Caldamente consigliato a chiunque ami la scienza e/o la fantascienza.

Forse dovrei chiudere il sito

Ho scoperto per caso che la mia pagina album era stata craccata in un momento non meglio definito tra aprile e oggi. Tanto la pagina era vecchia di due anni e mezzo e metà dei link mi sa non funzionino più.
Diciamolo: non è che mi preoccupi molto del mio sito.

Intendetevi ammoniti

Dalla scuola ci è arrivata da firmare l'”Autorizzazione per l’utilizzo dell’immagine e della voce” per Cecilia (Jacopo al momento non risulta pervenuto). Non solo non ho capito cosa succede se noi non dessimo l’autorizzazione – mandano via i bambini quando riprendono le immagini? Fanno una postproduzione pixellando i volti dei virgulti? – ma soprattutto viene esplicitato questo: (le virgole sono tutte del Dirigente Scolastico)

N.B.: Si informa che tali eventi potrebbero essere ripresi, in forma audio e/o video, da parte di terzi non autorizzati dall’istituzione scolastica, quali, ad esempio, genitori degli alunni partecipanti. I terzi di cui sopra si intendono ammoniti in ordine al divieto di duplicazione delle riprese effettuate ed alla diffusione delle medesime in ogni forma e luogo.

Diciamo che se non ci prendessero per i fondelli sarebbe meglio. Perché dobbiamo firmare per dire che sappiamo che tanto di privacy non ce n’è per niente?

Il famoso costruttore Average

average Come potete vedere da questo post, Repubblica (cartacea) ha “spiegato” ieri come ci sono marche i cui consumi sono molto maggiori di quelli dichiarati, mentre altre marche sono nella media: tra queste ci sono Bmw, Renault, Ford, Volkswagen, e… Average.
Ma anche Libero aveva più o meno lo stesso testo (ora l’hanno corretto e non avevo pensato a salvarlo su archive.is, per quello non ne avevo parlato prima). Evidementemente ieri è arrivata un’agenzia e almeno due quotidiani hanno preso il testo e l’hanno dato a qualche stagista dicendogli di cambiare giusto una parola qua e là. Non è stato evidentemente chiesto loro di leggere né tanto meno di comprendere il testo: altrimenti si sarebbero accorti dell’altra castroneria, dove sembra che Fiat e Toyota consumino su strada meno che nei test; in realtà anche loro consumano di più, ma la differenza rispetto al dichiarato è minore di quella di altre marche e ovviamente della media (cioè dell'”average”).
I giornalisti avrebbero una funzione importantissima in un mondo con sempre più dati e informazione ma meno conoscenza. Peccato non la vogliano assumere.

Inception

Per lavoro (sì, a volte mi tocca) sto cercando di entrare in un sistema in produzione per prendere dei dati aggregati e farci qualche conto. Per fare questo mi occorre un token (ce l’ho) e un accesso al sito. Metto il token, mi dice “devi cambiare password”, cambio password, e lui è contento. Arrivo al sito, metto la password del sito (che è diversa da quella del token), mi dice “devi cambiare password” e mi manda alla pagina di cambio password. Metto la password vecchia, metto la password nuova, rimetto la password nuova, clicco su “esegui” e mi ritorna questo errore:

Impossibile completare la richiesta. È necessario cambiare la password per proseguire.

Allora ditelo, che non mi volete fare lavorare!

Francesco Merlo e la matematica

Grazie a Dioniso (e indirettamente Peppe) ho letto la tirata di Francesco Merlo contro la matematica, che evidentemente gli deve essere stata tanto indigesta a scuola. Mi soffermo sull’ultima sua frase:

[…] forse perché ce n’è troppa: il numero di telefono, i numeri, il bancomat, il… persino questa si chiama Radio 3, pensi, ciò devo pensare a un numero per identificarla. E il… quando premi un tasto per cercare un disco in macchina è sempre con un numero. E va bè. Comunque…

Secondo me se troviamo un modo per modificare l’autoradio di Francesco Merlo in modo che i brani dei CD siano indicati da lettere e non da numeri potremmo riuscire a fargli fare una tirata contro la letteratura.
(O forse no. Magari si lamenterà dell’algebra che ha reso ancora più complicata la matematica)

il protagonismo di Ignazio Marino

Nella polemica arrivata fino al papa sulla presenza di Ignazio Marino a Philadelphia assieme – e vicino – a Bergoglio, a me innanzitutto piacerebbe sapere chi ha fatto al papa quella domanda.

Io non ho alcun problema a prendere per buona la spiegazione (della settimana scorsa, che non può quindi essere derubricata a “sono stato frainteso”) secondo la quale Marino era stato invitato dal sindaco di Philadelphia e il viaggio era stato pagato dalla città americana e non da Roma. Quello che però mi chiedo è se gli è venuto in mente che quello era il peggior momento possibile, perché nella migliore delle ipotesi sei completamente nascosto dal viaggio pontificale e nella peggiore qualcuno si chiede perché devi andare a trovare il papa negli USA quando ce l’hai sempre lì a due passi dal Campidoglio. È solo un problema di immagine, ma a certi livelli l’immagine è tanto importante quanto le azioni che vengono compiute.

Questione di misure

Sto leggendo Il GGG di Roald Dahl e sono arrivato al punto in cui il signor Tibbs, maggiordomo capo di Sua Maestà, deve preparare la tavola per il GGG. Correttamente il signor Tibbs moltiplica per quattro le dimensioni di sedia e tavolo, ma poi aggiunge: “bisogna moltiplicare tutto per quattro: otto uova in luogo di due, sedici fette di bacon al posto di quattro, dodici toast invece di tre, e così di seguito.”
Notate nulla di strano? Il cibo vale per volume, quindi il GGG non mangia quattro volte un essere umano ma 64. Certo, stiamo parlando di un romanzo e non sono certo che tutte le misure relative raccontate nel corso della storia siano corrette, né la cosa mi ha infastidito : ma in questo caso l’ostinarsi a indicare i rapporti delle dimensioni richiederebbe un controllo più preciso…
(Per amor di cronaca il GGG mangerà ben più di quanto il maggiordomo capo aveva fatto preparare, ma non viene spiegato che il motivo era proprio quello delle proporzioni)