Phishing su Amazon!

Ormai non bastano più le banche. L’ultimo messaggio di phishing mi è arrivato (su un account che non uso) nientemeno che da Amazon, che avrebbe bisogno di “più informazioni sul mio business” perché probabilmente il mio account “è stato usato da una terza parte”.
Il sito a cui bisognerebbe accedere secondo i nostri amichetti è http://0310.0124.0214.0362/ www.amazon.com_gp_yourstore-ref-pd_irl_gw_002-3587922-7621600ie-UTF8/
index.htm&urlHash=-1.394526455072826E285

(tutto attaccato, ho messo degli spazi per non allungare troppo la riga). Trovo molto interessante usare un indirizzo IP con i numeri scritti in ottale, anche se questo significa che né Firefox né IE riescono a connettersi al sito; inoltre il mio senso matematico rabbrividisce a vedere un hash scritto in notazione scientifica :-)
Ma tutto questo è nulla rispetto alla domanda principe: quanta gente può avere un conto su Amazon?

Calciogate 2

Nella sentenza sportiva definitiva (sportiva, quindi a meno di Tar) sullo scandalo calcio, sono due le cose che non riesco assolutamente a comprendere.
La prima è la “punizione” del Milan, che l’anno prossimo si farà tranquillamente la Champions League. Avrebbero fatto più in fretta ad assolverlo direttamente: ma si sa che in Italia il conflitto di interessi paga.
La seconda è che tutti i quotidiani continuano a dire che durante il giudizio di primo grado l’avvocato juventino Zaccone avesse “patteggiato la B con penalizzazione”, quando la frase esatta è stata «Una sanzione che la società accetterebbe sarebbe quella chiesta per le altre tre società»; sanzione che in quel momento, secondo le richieste di Palizzi, sarebbe sì stata “B con penalizzazione” ma che si poteva presumibilmente immaginare sarebbe stata ridotta dal solito calar di braghe. Insomma, la difesa è stata “abbiamo fatto esattamente le stesse cose degli altri imputati”; eppure tutti hanno riportato una cosa diversa. I casi sono due: o c’è un “gomblotto antiiuventino”, oppure tutti i giornalisti si scopiazzano tra loro senza nemmeno darsi la pena di andare sui fatti. La prima ipotesi potrei accettarla, la seconda mi pare molto preoccupante.
(prima che i tifosi vari saltino su: non so affatto se le pene siano giuste o sbagliate in assoluto, né mi interessa saperlo)

come si creano i taxi dal nulla

Repubblica annuncia gioiosa come Uòlter Ueltròni sia riuscito ad avere ben 2500 taxi in più per l’Urbe, “oltre alle 450 licenze già previste in base ad accordi precedenti”. Da non crederci, vero? E infatti è solo un’acrobazia verbale.
Se continuiamo a leggere l’articolo, infatti, scopriamo che grazie a turnazioni diverse, familiari alla guida e via discorrendo, avremo
– mille taxi in più la mattina, dalle 8 alle 12 o dalle 9 alle 13
– mille in più il pomeriggio, dalle 16 alle 20 o alle 21
– cinquecento di notte.
Certo, mille più mille più cinquecento fa duemilacinquecento. Ma a questo punto potremmo mettere i microturni di un’ora e ottenere magicamente diecimila taxi in più; e non mi sono nemmeno messo a considerare il suggerimento testé arrivatomi da Zenone di Elea :-)
E tra l’altro, non vorrei che fossero anche riusciti a sommare mele con pere: le 450 licenze “nuove” non è che contribuiscano all’aumento del numero di taxi circolanti?

la dittatura della minoranza

Oggi in Parlamento inizia la discussione sull’indulto. Come scrive Di Pietro, questa volta la legge sarà un po’ diversa da quelle nel passato: anche per i reati finanziari, di corruzione, e falso in bilancio contro la Pubblica Amministrazione verranno condonate le pene. Come mai questa novità? Come nota spietatamente Travaglio, il motivo è molto semplice: se non si fosse fatto così, afferma il capogruppo dell’Ulivo in Commissione Giustizia, Forza Italia non avrebbe mai votato a favore, e non si sarebbe raggiunta la maggioranza qualificata richiesta.
Sono commoventi gli sforzi profusi dagli italoforzuti a favore del loro sodale Cesare Previti – se le voci che si sentono in giro sono vere, i beneficiati di questo ampliamento dovrebbero essere meno di 100, se non è una legge ad personam poco ci manca – ma non credo che fare un inciucio di questo tipo sia una Bella Cosa.
D’altra parte la dittatura della minoranza non si vede solo qua. Si prenda il rifinanziamento della missione in Afghanistan. Sabato il Corsera scriveva: Uno dopo l’altro Franco Giordano, Alfonso Pecoraro Scanio e Oliviero Diliberto hanno detto a Prodi «caro Romano, se non metti la fiducia noi i nostri non li teniamo». Sarà, ma ero convinto che in queste elezioni fossero stati i segretari di partito a scegliere chi sarebbe stato eletto. Pensarci un po’ prima non sarebbe stato meglio?

Mathematical Journeys (libro)

[copertina]
Nella serie dei libri di matematica che ultimamente mi sono preso, è stato il turno di questo (Peter D. Schumer, Mathematical Journeys, Intersciences, John Wiley & Sons 2004, pag. 199, €45.80 , ISBN 0-471-22066-3), che indubbiamente è ben più serio degli altri, e lo si vede anche dal prezzo. Purtroppo, nonostante un inizio interessante, il libro mi è parecchio scaduto. Molti pezzi sono infatti riciclati dalle storie ormai ben note, e a volte l’autore si lancia in dimostrazioni matematiche a manetta senza mettersi di buzzo buono a “farle vedere”. Detto ciò, bisogna però aggiungere che ci sono degli spunti molto interessanti, e i problemi alla fine dei vari capitoli potrebbero essere utili a un professore anche liceale che volesse far fare qualcosa di diverso ai suoi allievi.

non sono nei top100

e probabilmente nemmeno nei top200. A qix.it hanno stilato la classifica dei cento blog italiani più seguiti (che poi non sono cento ma più di 200… ma quindici byte di celebrità non li si nega a nessuno).
Potrei sicuramente salire in classifica se mi venisse conteggiato il posizionamento su Alexa, ma il fatto che il mio blog sia parte di un dominio lo squalifica. Ma se è solo per questo, potrei probabilmente salire in classifica iniziando a mettere un po’ di link in giro. Ma ne vale davvero la pena? Il mio affezionato pubblico mi è più che sufficiente, e già così è una faticaccia bloccare lo spam che si intrufola nei commenti e nei trackback – che non a caso ho ormai bloccato, anche se con dispiacere perché l’idea di permettere ai lettori di vedere chi altro ha parlato di un certo argomento è molto interessante.

Incrocio pericoloso

Ieri Anna ed io siamo andati a Usseglio a trovare mia mamma, mio fratello con moglie e figli, e soprattutto un po’ di fresco – è persino piovuto nel pomeriggio!
La sera siamo rientrati verso Milano, e a mezzanotte e un quarto eravamo su via Lario, praticamente a casa. Peccato che a fare gli ultimi 300 metri ci abbiamo messo dieci minuti.
Da ieri, infatti, è chiuso l’incrocio tra viale Zara e viale Marche, perché devono rimettere a nuovo i binari del tram per prepararsi alla metrotranvia Milano-Cinisello che l’anno scorso si diceva essere pronta per quest’anno, e quest’anno per il 2007. Il comunicato ufficiale del Comune di Milano spiega che hanno rifatto il piano dei lavori, con doppi turni e quant’altro, per concentrare nel mese di agosto lavori che sarebbero dovuti durare quattro mesi. Non so: hanno messo a senso unico alcune vie qui intorno per sopportare i flussi delle autovetture, ma mi sa tanto che non abbiano fatto i conti giusti. Da viale Marche impediscono di arrivare fino a viale Zara e fanno girare a destra in via Lario insieme a chi arriva dritto: peccato che poi debbano tagliare la strada per girare nuovamente a sinistra. Ancora all’una, guardando dalla finestra, vedevo tutto l’incrocio bloccato; e naturalmente nessun vigile che fosse stato distaccato per sbrogliare la matassa. Non oso pensare a domani mattina, né tanto meno a domani pomeriggio, quando la zona è già bloccata per conto suo.