Invito allo spam

Cosa succede se vi arriva un messaggio dal titolo “Yahoo! Groups: You’re invited!”? Se non sapete l’inglese, probabilmente nulla. Altrimenti andate avanti a leggere il titolo, e scoprite il nome del gruppo al quale, fortunelli quali siamo, siamo stati invitati: “legitimate_homebased_business101”.
Proprio così. Il simpatico spammatore ha trovato un sistema assolutamente sicuro per saltare i controlli antispam. Il messaggio infatti arriva da yahoogroups, indirizzo assolutamente legittimo che viene fatto passare da tutti i mailer. Credo sia inutile dire che il gruppo è già stato cassato da Yahoo! (il messaggio era di sabato…) ma tanto l’amicone non si è certo preoccupato, visto che all’interno del messaggio spiegava che le istruzioni per “guadagnare legittimamente da casa” si trovavano cliccando su un link esterno.
I link, per la cronaca, sono a clickaudit.com, un servizio “quasi” come tinyurl.com con la differenza che ti tracciano da dove arrivi…

Vendita voti pro Uòlter

Sabato scorso Alberto Biraghi (l’anima di OneMoreBlog, voce molto dura della sinistra milanese) ha pubblicato un appello, anzi “una proposta che non si può rifiutare”, a Uòlter Weltroni e di conserva al PD. In poche parole, dice “io – e chi mi vorrà seguire – vendo il mio voto che altrimenti annullerei a te se prometti che farai queste cinque cose”. Le cose sono: (1) vere primarie locali per il PD milanese; (2) commissione di inchiesta sul G8 del 2001; (3) fine del baciapilismo; (4) una legge vera sul conflitto di interessi; (5) far fuori (politicamente) Filippo Penati. Chi vuole saperne di più, vada a leggere il tutto.
Al momento ci sono già più di 400 persone che hanno promesso di “vendere il loro voto”. Io non ci sono, perché ho già affermato che fino a che ci sarà il Porcellum non voterò, ma magari qualcuno dei miei lettori può essere interessato… L’evoluzione della storia si trova qua, per la cronaca.

www.jesus1.it

Oggi è Pasqua, e quindi mi pare giusto postare un link cattolico. Più che altro, ieri eravamo sul tratto urbano dell’A4 e invece che uscire come al solito a Cormano siamo arrivati fino a viale Zara. Un chilometro circa prima dello svincolo, c’era quel bel cartellone con su scritto http://www.jesus1.it/ vicino a una chiesa, e la cosa mi ha incuriosito.
In effetti quello – che però fa un redirect a www.jesuschrist.it, è un sito che si autodefinisce Jesus1.it – Il primo portale cattolico interamente dedicato a Gesù Cristo, e a giudicare dal colophon è una joint venture tra l’Associazione ingioco di Milano (cattolica, non per perorare la briscola) e appunto la parrocchia Sacra Famiglia di Cinisello Balsamo, il tutto gestito da don Armando Cattaneo che, stando a quanto scritto nel file di Info, aveva creato un network radiofonico cattolico (Nova Radio A)
Devo ammettere che non sono riuscito a navigare più di tanto nella struttura del sito, che sarà tanto ggiovane ma per un vecchietto come me è piuttosto dispersiva. Lascio agli interessati lo smentirmi o no!

troiani via Splinder?

È da qualche giorno che mi capita, mentre navigo, di vedere un messaggio popup che mi avvisa che un applet è stata scaricata, la sua provenienza è sicura, e se voglio lanciarla. Come potete immaginare, io da un sito che si chiama ad esempio http://w74.vq265j.won-ppp.info non accetterei nemmeno una caramella: generalmente dico di no, e amen. Ma ieri sera mi è capitato mentre ero al telefono con xlthlx, e lei mi fa “sì, capita spesso con Splinder”. In effetti avevo appena aperto un link a un blog su Splinder. Guardo il sorgente, e non vedo nulla di strano. Riapro il link, e non vedo nulla di strano. Guardo nella cache, e vedo i seguenti file:
– http://w74.vq265j.won-ppp.info/adsl.jpg?1206211871
– http://w74.vq265j.won-ppp.info/htm/winscript-40.htm?1206211871
– http://w74.vq265j.won-ppp.info/htm/script-55.php?1206211870&cc2=it
– http://w74.vq265j.won-ppp.info/htm/cc1.php?p=55&cc2=it
oltre che una di quelle immagini da un pixel per uno che servono per vedere se tu ti sei connesso.
Mi chiedo se effettivamente il problema sia interno a Splinder: in ogni caso, se vedete queste strane richieste, ricordatevi di rifiutarle!
Aggiornamento: (26 marzo) Si direbbe che la colpa non sia di Splinder, ma del contatore di statistiche a superstat.info. Sto preparando una notiziola a riguardo.

mi è morta la SIM

Mezz’ora fa ero a cena con Anna e Simona, quando il mio telefonino, che era posato sul piano della cucina, fa uno strano bip. Lo prendo in mano, e leggo “SIM rifiutata”; dopo un attimo “Il telefono verrà riavviato”. Spengo il telefono, lo riaccendo, e di nuovo appare la scritta ferale. Tolgo la SIM, la metto sul vecchio Nokia 3650: stessa storia. La provo anche sul videofonino Samsung: lì addirittura mi si dice che la SIM non è inserita.
Non è la fine del mondo, martedì in ufficio qualcuno mi dirà come si fa a farsi cambiare la SIM. Però mi chiedo come sia possibile questa smagnetizzazione di colpo, senza nessuna premunizione… e dire che coi telefonini io dovrei lavorarci!

rifornimento continuo

Penso sia noto a tutti che nei supermercati viene dato ordine ai commessi di mettere i prodotti deperibili in ordine di data di scadenza, in modo che la gente prenda quelli meno recenti. Oggi Anna e io, visto che ci stavamo passando davanti, ci siamo fermati all’Auchan di Cinisello per prendere i suoi fermenti probiotici Mila bianco – anzi “Natur”, ché sono Südtiroler! – che non troviamo più nel supermercato sottocasa. Arrivo allo scaffale, e prendo la prima confezione: scadenza 7 aprile. Guardo la seconda: scadenza 18 aprile. Andando un po’ indietro nella fila, c’erano un po’ di confezioni con scadenza 18 e qualuna che sarebbe scaduta il 22 aprile. Tutto contento le sto per prendere, quando noto che nel ripiano più in alto (quelli sfigati, secondo la Teoria del Posizionamento della Merce nei Supermercati) c’erano ancora fermenti. Ne prendo uno: scadenza 25 aprile. Per curiosità guardo dietro: ce n’erano anche che sarebbero durati fino al 28 aprile, e che sono finiti nel mio cestello, visto che stavamo facendo scorta lunga.
Quello che mi ha stupito è che tra le venti confezioni di fermenti di quella marca e tipo ci fossero ben cinque date di scadenza, e quindi di produzione, diverse. D’accordo, non devono portare giù da Merano solo quel tipo particolare di fermenti e solo in quel punto vendita: ma quante gliene portano ogni volta? non è che ci sia qualche piccolo problema di approvigionamento?

Ti nascondono le cose sotto gli occhi

Oggi su La Stampa cartacea c’era una bella paginona sulla proposta di abolire le Province, partendo dai dati che l’Eurospes ha appena pubblicato. Di per sé, io sono assolutamente d’accordo: basti pensare a un ente come la Provincia di Torino, che deve gestire allo stesso tempo una metropoli con la sua cintura, una parte di pianura agricola e tutta una serie di valli montane con necessità del tutto differenti. Però non posso tacere che ancora una volta per dare più forza alla propria tesi sono stati artatamente utilizzati i poveri numeri.
Secondo i dati riportati, nel 2006 le Province hanno speso complessivamente 13 miliardi, 11 di soldi in ingresso e due di indebitamento. Il rapporto prosegue: “Il 18.3% sono spese per il lavoro dipendente, contro il 28.4% dei consumi intermedi, il 22.3% di investimenti fissi lordi e il 31% di tutte le altre voci di spesa.” Se dunque le province venissero abolite e il personale venisse reimpiegato in altre amministrazioni locali, l’Eurispes dice che si avrebbe “un risparmio complessivo di 10.6 miliardi, dal momento che verrebbero meno tutte le altre voci di spesa”. Certo, il 18.3% di 13 miliardi sono circa 2.4 miliardi di euro, e la differenza è appunto 10.6 miliardi. Le quattro operazioni, insomma, le sanno fare. Peccato però che all’Eurispes riescano a nasconderti sotto il tuo stesso naso le cose. Prendiamo gli investimenti, ad esempio: se si aboliscono le Province non è che si aboliscano anche gli investimenti, che verrebbero semplicemente spostati ai nuovi enti. Insomma, quei soldi verrebbero spesi comunque. Sulle altre voci, si spera che si possa tagliare molto: ma di nuovo, quando sposti una persona gli devi comunque dare un ufficio, una scrivania, un computer e via discorrendo, quindi altri soldi che comunque non si risparmieranno.
Ripeto: un risparmio di 4 o 5 miliardi è possibile, così ad occhio, e sono assolutamente a favore dell’abolizione delle Province. Ma non mi piace affatto che un ente cone l’Eurispes, e a ruota i quotidiani che lo riprendono, cerchi di prendermi per i fondelli; riuscendoci purtroppo sicuramente con molta gente, a cui nessuno a scuola ha insegnato a saperli leggere, i numeri.

omofobia spicciola

Titolo di rep.it: “Sei stilista, quindi gay – non ti do in affitto casa”. Sottotitolo:«Milano, incredibile rifiuto a Coveri jr – “E io non sono omosessuale”»
Per amor di precisione, dal testo dell’articolo si vede che Francesco Martini Coveri ha detto una cosa un bel po’ diversa, e la colpa di quanto scritto lì sopra sia più che altro del titolista. Però non so se ve ne siete accorti: scritto così, il problema sembra più che altro che il padrone di casa non abbia nemmeno voluto sincerarsi se il possibile inquilino fosse effettivamente omosessuale, ma per il resto non ci sarebbe nulla di male. Non so, a volte credo che la gente sia convinta che l’omosessualità sia una malattia altamente contagiosa… magari confondono i ricchioni con gli orecchioni, o magari hanno semplicemente paura di quello che non entra nel loro ristretto ordine.