Venerdì ho fatto un giro in bicicletta a Milano nord, e sono passato da viale Rimembranze di Greco. In realtà c’ero passato relativamente spesso, ma non avevo mai fatto caso al cartellone piazzato lì in mezzo al nulla.
Premessa: chi non è di Milano e ha preso un aereo a Malpensa si è probabilmente chiesto come mai il treno che parte dall’aeroporto non finisca in Stazione Centrale ma in piazzale Cadorna, che è sì in centro città ma da tutt’altra parte. La ragione di base è che il servizio da Malpensa (aeroporto di proprietà di Comune di Milano e Regione Lombardia) a suo tempo è stato vinto dalle FNM (azienda ferroviaria di proprietà di Comune di Milano e Regione Lombardia). Però il problema era sentito, tanto che si è fatto un protocollo d’intesa con RFI per interallacciare le due ferrovie e fare arrivare il treno in stazione. Tale interallacciamento ha ad esempio richiesto di buttare giù e rifare un cavalcaferrovia in piazzale Lugano, un punto piuttosto critico della città: i lavori sono stati fatti in un attimo, e gli automobilisti sono felici.
Per il resto, come si vede dal cartello (cliccando lo si dovrebbe vedere tutto) i lavori sarebbero dovuti durare due anni e terminare a giugno 2006. Siamo quasi a maggio 2008 e non si vede nulla all’orizzonte. Naturalmente Comune di Milano e Regione Lombardia hanno alzato alti lai: non per i lavori che sono rimasti a metà, ma perché il governo uscente e ladro non ha voluto “salvare Malpensa dando un aiutino ad Alitalia”. Credo che il tutto sia chiaro.
Dizionarietto di parole del futuro (libro)
Questo libretto (Tullio De Mauro, Dizionarietto di parole del futuro, Laterza (Universale 867) 2006, pag. 127, € 10, ISBN 978-88-420-8141-8) è la raccolta della rubrica tenuta da De Mauro su Internazionale che ogni settimana presenta in circa mille caratteri (meno di mezza cartella, meno di questa recensione) una parola “incipiente”: un termine cioè che non è ancora un neologismo, perché nei vocabolari non risulta ancora. Le parole non sono necessariamente italiane, e De Mauro ne traccia generalmente l’uso nelle principali lingue europee proprio per vedere la storia della loro diffusione. Alcune sono probabilmente note a chi mi sta leggendo, per esempio internettaro o sudoku; altre erano a me completamente ignote, come oseltamivir (un farmaco antinfluenzale, o meglio la molecola del principio attivo). Nonostante lo spazio ridotto dedicato a ogni lemma, cosa tra l’altro ideale per chi vuole centellinarsi il libro, De Mauro trova spesso il modo di fare un commento anche politico – in senso lato – relativo al termine. Quello che mi ha stupito di più sta in una nota nell’appendice, Dove nascono i neologismi?, appendice che dopo un bell’inizio mi ha però un po’ deluso finendo con una lista tassonomica. La parola latina “omissis” è usata praticamente solo in Italia, il che la dice lunga su come le parole abbiano bisogno di un humus specifico per prosperare. In generale, comunque, la lettura è piacevole.
che hanno fatto i grillini nel resto d’Italia?
Il Vaffa2 Day, come il primo Vaffa Day l’8 settembre scorso, doveva essere una manifestazione diffusa, con gente in tutta Italia a raccogliere firme e via discorrendo.
Mi chiedo però quanta gente sia andata ai banchetti delle città diverse da Torino, dove c’era Lui a fare il comizio. I quotidiani non hanno detto nulla, ma questo non significa molto, visto che il silenzio è stato la loro scelta fin dall’inizio; però è anche vero che mentre da piazza Duomo ieri ce ne tornavamo in piazza Cairoli non mi è capitato di vedere nulla, il che significa o che avevo le fette di prosciutto davanti agli occhiali oppure in effetti non c’era poi chissà che cosa.
Qualcuno può darmi notizie di prima mano di cosa ha visto in altre città (ma anche a Milano, intendiamoci!)?
venticinquaprile
Ieri, invece che indulgere a manifestazioni più goderecce tipo l’AperitivoCamp, Anna e io abbiamo deciso di ricordare il motivo per cui il 25 aprile non andiamo in ufficio, e siamo andati alla manifestazione per ricordare la Liberazione. Ammetto di avere fatto prima una pennichella e quindi siamo arrivati un po’ in ritardo: abbiamo così tagliato tutta la parte di corso Venezia e ci siamo uniti alla gente in piazza san Babila.
Devo subito dire che c’era una nota che stonava parecchio: il tempo. Un venticinque aprile col sole è qualcosa di strano, non ci sono proprio abituato. In compenso ho visto tanta gente a marciare: non solo i soliti portatori sani di bandiere di tutti i tipi – tranne quelle di La Sinistra – L’Arcobaleno, che si vede che il diluvio elettorale ha sciolto del tutto – ma anche molti ragazzi e giovani che non avendo a disposizione il palco con beppegrillo™ hanno pensato di mettersi a fare due passi con tutti gli altri.
Avevo qualche remora a passare davanti all’ex negozio Mondadori in corso Vittorio Emanuele, che a marzo era stato usato per la campagna elettorale del Popolo della Libertà: ho però scoperto che il negozio in questione era vuoto e vi campeggiava una scritta “Temporary Store”. Chissà se lo era anche prima, oppure qualcuno ha pensato bene di camuffarlo per la giornata!
Il corteo era piuttosto popolato, come dicevo, anche se a dire il vero non è che le altre vie del centro fossero vuote: può darsi che chi non era interessato, come la signora che in via Mercanti ha detto che a sentire il coro dell’Armata Rossa ancora un po’ e vomitava, si fosse semplicemente spostato nelle vicinanze, dando un effetto pienone anche là. Nessun incidente, però, nemmeno vicino alle bandiere del PD :-)
Se vi pare io abbia scritto qualcosa di strano
Prima lezione di grammatica (libro)
Serianni è uno di quegli autori verso cui ho dei pregiudizi (in senso etimologico). Tengo la sua Garzantina sulla grammatica italiana come oracolo per tutte le volte in cui ho dubbi su come si scrive qualcosa in italiano corretto. E nemmeno con questo agile libretto (Luca Serianni, Prima lezione di grammatica, Laterza – Universale 883, 2006, pag. 176, € 10, ISBN 9788842079194) sono stato deluso: anzi!
Non spaventatevi dal titolo: di lezioni, qua, non ce ne sono affatto. Piuttosto, Serianni non solo mostra al lettore come la grammatica italiana non sia scolpita nel granito, ma lo accompagna a vedere come e spesso perché le forme si evolvono, facendo confronti con l’italiano dei secoli passati e spesso con altre lingue. Gli esempi, corretti e no, arrivano dalle fonti più disparate: scrittori antichi e contemporanei, temi degli studenti (in genere errati…), articoli di giornale (in genere corretti). Ho scoperto cose per me assolutamente nuove – e anche qualche errore che commettevo – sulla lingua italiana; ad esempio che “provincie” con la i deriva direttamente dalla versione latina, e la regola che ci hanno insegnato a scuola è solo un’utile semplificazione.
Il tutto è scritto con un lessico assolutamente irreprensibile e tecnico, eppure comprensibile e anche divertente, forse anche perché Serianni più che normare e bacchettare vuole appunto bene alla nostra lingua; bene addirittura al punto di restare ottimista sul suo uso. Leggetelo, non vi pentirete.
Le firme per i referendum di beppegrillo™
Nel mio post precedente sui referendum proposti da Grillo, Procellaria Westfalica ha fatto notare come secondo la legge le firme raccolte oggi verrebbero invalidate. Via vb (che oggi ha anche scritto che l’ex-comico, nel suo comizio odierno a Torino, ha accennato alla cosa – quindi la conosce anche lui) sono arrivato a questo blog che spiega come stanno le cose.
In pratica, la legge 25 maggio 1970, n. 352, afferma allarticolo 31 «Non può essere depositata richiesta di referendum nell’anno anteriore alla scadenza di una delle due Camere e nei sei mesi successivi alla data di convocazione dei comizi elettorali per l’elezione di una delle Camere medesime.». Siamo tutti d’accordo che la prima parte non fa testo e quella che conta è la seconda: i comizi elettorali sono stati convocati il 6 febbraio, quindi fino al 6 agosto non si possono consegnare le firme; e visto che il tempo di raccolta è di tre mesi, tutte quelle raccolte prima del 6 maggio non saranno valide. A Generazione V cercano di arrampicarsi sugli specchi con un’interpretazione della frase “Salvo il disposto dellarticolo 31 [della legge]”, ma mi pare proprio che la frase significhi proprio il contrario, a meno che uno non pensi di avere “le firme in freezer”.
Sulle prime pensavo che beppegrillo™ fosse stato fregato dalle elezioni anticipate; peccato però che la sua richiesta ufficiale dei referendum sia datata 22 febbraio, quindi dopo che le Camere erano state sciolte. Lascio ai miei lettori decidere se l’ha fatto apposta per far sorgere il caso, o più semplicemente si sia dimenticato di leggere attentamente la legge.
Repubblica libera gli archivi
Visto che due mesi fa l’ha fatto il Corsera, anche Repubblica ha deciso di rendere disponibili i propri archivi, a partire dal 1984 che se non sbaglio è la data di fondazione del quotidiano. Come sempre, l’interfaccia è quel che è, anche se è interessante vedere ad esempio la distribuzione della chiave di ricerca per anno, e soprattutto potere usare la ricerca sia sugli articoli pubblicati nel sito che in quelli apparsi sul giornale cartaceo e sui quotidiani locali del gruppo L’Espresso.
Da buon curiosone, ho provato a fare la ricerca sul mio nome-e-cognome, scoprendo che sul sito ci sono tutte le mie citazioni in Lessico e Nuvole (qualcuna non me la ricordavo nemmeno, ho aggiornato il mio album), mentre sulla parte cartacea c’è solo il mio omonimo calciatore e ormai allenatore, quello insomma che trovate su Wikipedia nelle pagine nazionali, e un altro allenatore di ragazzini su quelle locali. In effetti è o non è il calcio lo sport nazionale?
A parte le battute, resto dell’opinione che tutti gli archivi abbiano una funzione davvero importante, e più ce ne sono a disposizione meglio mi sento. In fin dei conti devo solo ricordarmi più o meno le cose, e lasciare al motore di ricerca l’incarico di recuperarle.
Un’ultima nota: le virgolette per indicare che si vuole cercare la frase esatta e non le singole parole funzionano. Però vengono mangiate dal motore di ricerca, quindi se si vuole cambiare archivio bisogna rimetterle ogni volta. Ricordatevelo.