La fisica dei supereroi (libro)

[copertina] Pensare di spiegare la fisica partendo dalle imprese dei supereroi Marvel e DC è una follia, su questo non ci sono dubbi. Bisogna però tenere a mente due cose: i fisici non sono matti come i matematici, ma quasi; e gli esempi usuali per spiegare la fisica, con piani inclinati, pendoli e via discorrendo, sono così noiosi che si farebbe di tutto pur di non vederli. Così James Kakalios, fisico americano e appassionato di fumetti, ha pensato di vedere se si poteva tirare fuori qualcosa ed è uscito questo libro (James Kakalios, La fisica dei supereroi [The Physics of Superheroes], Einaudi – Stile Libero Extra, 2007 [2005], pag. 395, € 15,50, ISBN 978-88-06-18392-9, trad. Lorenzo Lilli). Il risultato a mio parere è ottimo: senza usare troppa matematica (non si va molto oltre F=ma) e tenendo un approccio descrittivo, Kakalios prende alcuni supereroi, assume l'”eccezione miracolosa” per i loro superpoteri, e vede se le leggi della fisica permetterebbero le loro imprese. Stranamente – o magari perché ha scelto opporunamente gli esempi – mostra che spesso basta quella singola “suspension of disbelief” iniziale e poi la storia regge.
Il libro si legge molto piacevolmente, visto il suo stile scanzonato che è rimasto tale nella traduzione, anche se mi sa che Lilli non sia poi così appassionato di fumetti e abbia delle remore nel convertire le unità di misura. Una lettura consigliata a chiunque abbia voglia o bisogno di un ripasso di fisica.

Testimonial

La seconda metà di agosto ha visto come sempre lo spuntare di raccolte di tutti i tipi. Quest’anno il leitmotiv sembrano essere le enciclopedie in DVD, anche se ho dei problemi a capire a cosa possano servire tredici DVD sul poker. So bene che ci siano molte varianti del gioco, ciascuna con la sua strategia peculiare; non mi lamento infatti della quantità di materiale – vivaddio, che senso ha una collezione in tre fascicoli?|- ma del formato. Che diavolo fai vedere in un DVD sul poker? Fai i primi piani dei volti dei giocatori e spieghi “Notate la piega degli occhi? Questo significa che sta probabilmente bluffando”? Boh, magari il tutto è nato dalle richieste degli spammatori che pubblicizzano i casinò online e che devono fare in modo che i gonzi sappiano in che modo verranno spennati.
Ma anche senza supporti video si direbbe che si possano comunque fare delle cosone. La Gazzetta dello Sport, in collaborazione con De Agostini, presenta un corso di scacchi compreso di pezzi in marmo. E a chi lo fanno pubblicizzare? Kasparov? Immagini di repertorio del duello Fischer-Spassky? Mannò, troppo semplice. Se ho letto bene la scritta in piccolo negli ultimi istanti dello spot TV – lo sapete che non sono fisionmista – il gruppo RCS ha scelto… Gianluca Vialli. Ho dei problemi a capire la logica di una simile scelta: ma visto che ho anche dei problemi a giocare a scacchi magari tutto torna.

lo stato di Telecom

Oggi sono stato a pranzare in mensa, e ho dovuto aspettare cinque minuti buoni. Non a causa della coda (avevo due persone davanti a me), e nemmeno per la mancanza di personale (beh, sì, la carenza c’è sempre, ma le signore si fanno in quattro) o di vivande. Molto più banalmente, mancavano i piatti fondi, e la lavapiatti non aveva ancora finito di lavare quelli dei primi commensali.
Se in questi ultimi anni le cose non sono cambiate, è compito dell’azienda, e non dell’appaltatrice del servizio mensa, fornire a quest’ultima le suppellettili necessarie per le operazioni di cucina. Se mancano i piatti, insomma, è colpa di Telecom, non della Cir. Ecco: più dei famosi 5000 esuberi (spero di saperne qualcosa in più la prossima settimana) o della mancanza di carta per le fotocopie, a me preoccupano piccoli segnali come questo.

eppure ero convinto che i colori fossero solo sedici

[riconoscimento colori] Per iniziare bene l’anno lavorativo, ecco un quiz per nulla nozionistico. A partire da questa pagina, bisogna ordinare i vari quadratini di colore in ordine di tinta. Quello che vedete nella miniatura è il mio risultato (compresso) che mostra gli errori; il mio punteggio finale è stato di 14 penalità, come si può vedere qua. Chi vede come mi vesto quando non c’è il controllo mattutino di qualità di Anna potrà strabuzzare gli occhi… e in effetti non pensavo di fare così bene, tenuto anche conto che il mio monitor è settato con un contrasto molto basso. Poi è chiaro che è una fortuna che io non debba dare i nomi ai colori dei quadratini!
(via storiedime)

Roba da smanettoni

(prometto che per un po’ è l’ultimo post su Google Chrome, che ho anche da lavorare io!)
Non ho ben capito perché, ma l’interfaccia di Chrome è in italiano e non in inglese, nonostante avessi cambiato lingua prima di scaricare il programma di setup. (ok, da Opzioni → Piccoli ritocchi → Caratteri e lingue si può cambiare la lingua dell’interfaccia; peccato non si possa anche disabilitare il correttore ortografico, che è una palla assurda).
Ma la cosa migliore è la traduzione del termine per le opzioni avanzate (“Under the Hood” in inglese), che è diventato “Roba per smanettoni”. Sono tornato indietro nel tempo di una quindicina d’anni almeno!
P.S.: c’è una pagina che – almeno qui dall’ufficio, con proxy e quant’altro – Chrome non riesce proprio a mostrarmi: quella di gmail ;-) Non riesco a settare la gestione dell’https.

Speedy Chrome

Chi ha provato Chrome si è generalmente stupito della sua velocità nel visualizzare le pagine. Ma è ovvio che sia così: il browser di Google contiene al suo interno tutta Internet!

I baffi di Guareschi (libro)

[copertina] Giovannino Guareschi: o lo si ama o lo si odia. (I film non fanno testo, mi affretto ad aggiungere). Quindi sapete già se non siete assolutamente interessati a questo libro (Giorgio Torelli, I baffi di Guareschi, Ancora 2006, pag. 175, € 13,50, ISBN 9788851404055). Se siete dei fan dello scrittore della Bassa, trovate una serie di quadretti – con qualche ripetizione, perché il libro in buona parte è una raccolta di articoli su Guareschi – con una serie di aneddoti noti e meno noti. Conoscendo la maggior parte della sua biografia (ma non sapevo che avrebbe voluto comprarsi uno dei tram dismessi dalla città di Parma per farlo girare intorno a casa sua, anche se fa sicuramente parte del suo modo di fare) personalmente ho trovato interessanti i capitoli sui genitori del Giovannino, e mi sono stupito nello scoprire che il “teologo in racconti” in realtà non solo dedicasse la domenica a scrivere ma non andasse nemmeno a messa. D’altra parte il paradosso di Guareschi è che proprio perché era una persona tutta di un pezzo (il suo pezzo, claro) non lo si può incasellare in nessun modo, e bisogna avere il coraggio di prenderlo così com’è. Onestamente non credo sarei mai potuto andarci d’accordo: ciò non toglie che apprezzi anche la persona, oltre ad ammirare lo scrittore.

Costi chilometrici casuali

Nella pagina delle lettere di Repubblica del 19 agosto c’è stata una “precisazione” di Federico Fabretti (Direttore Relazioni con i Media delle Ferrovie dello Stato SpA) dove tra l’altro vengono indicati quelli che sarebbero i veri costi chilometrici della costruzione dell’Alta Capacità ferroviara. Per la precisione, il costo chilometrico della Napoli-Salerno sarebbe di 11 milioni di euro, della Bologna-Firenze di 68, della Torino-Milano di 54 e della Roma-Napoli di 24.
Tralasciamo la finta suddivisione delle FS in Trenitalia e RFI (Fabretti a rigor di logica dovrebbe essere di quest’ultima, non della società madre), visto che diventerà preoccupante solo tra qualche anno, e limitiamoci a guardare i costi relativi. La Torino-Milano è costruita a fianco dell’autostrada, con impatto ambientale relativamente ridotto, manufatti di importanza minore tranne qualche ponte ed espropri di terreni agricoli, non certo residenziali: eppure costa da tre a cinque volte le tratte centro-meridionali e quasi quanto la tratta appenninica che è praticamente tutta in galleria (73 Km su 78.5). Ecco, a me piacerebbe che mi spiegassero come mai questa differenza di prezzi. Nessun giornalista che vada a scavare tra le carte?