Archivi categoria: trasporti

Passante e metro: qualche problemuccio di comunicazione?

Ieri ho accompagnato Cecilia alla sede principale del suo liceo, che sta a Dateo. Poi sono tornato in ufficio. Ho preso l’ingresso da via Archimede, timbrato in ingresso sul passante, fatto tutto il corridoio del passante, uscito dai tornellli del passante (senza lettore tessera) e arrivato ai tornelli di M4… dove non sono potuto entrare perché “tessera già validata in ingresso”. Ok, mi dico, ho timbrato in ingresso e non in uscita: aspettiamo qualcuno che entri e seguiamolo, così sono a posto on la timbratura.
Arrivo a San Babila dove devo cambiare con la M1, il che significa uscire dai tornelli M4 per rientrare negli altri. Passo la tessera… e mi dice “uscita senza entrata”, bloccando la porta. Detto in altri termini, la timbratura sul passante è stata dimenticata. Il fatto che ci fossero due guardie ATM che mi hanno bloccato mentre cercavo di uscire quatto quatto e poi mi abbiano aperto il tornello quando hanno visto la scritta mi fa pensare di non essere il solo a incasinarsi la vita così: ma non è che forse c’è qualcosa da rimettere a posto nela gestione del sistema integrato?

(Immagine di Arrow303 da Wikimedia Commons, CC-BY-SA 4.0)

Nuovo codice della strada

https://openclipart.org/detail/15417/no-cell-phones-allowed

È bellissimo scoprire che il disegno di legge sul codice della strada inasprisca le multe per chi guida usando il cellulare o parcheggia nei posti riservati ai disabili. Voi naturalmente credete che ci saranno vigili e poliziotti pronti a sanzionare, vero?
(non parliamo dei sorpassi alle bici dove l’auto dovrebbe lasciare un metro e mezzo. Avere mezzo metro è già un lusso)

Sensori per angoli ciechi: adelante con juicio

angolo cieco

se volete, potete cliccare e comprarvi gli adesivi

E così il comune di Milano ha deciso: i camion e i bus che circolano in città dovranno avere il sensore per gli angoli ciechi (e gli adesivi come quelli francesi, sia mai che qualcuno non si accorga che un camion può tagliarti la strada senza vederti).
Premesso che non credo che il risultato cambierà molto, c’è una cosa che non capisco. Posso capire che anche se l’obbligo per i mezzi più grandi parta da ottobre ci sia una deroga di 14 mesi (fino al 31 dicembre 2024) per chi l’ha comprato e non ancora installato. Ecco, forse sei mesi sarebbero stati sufficienti, ma magari in due mesi e mezzo non si possono costruire abbastanza sensori e quindi si sono tenuti i tempi più lunghi. Ma mi spiegate perché per i mezzi grandi-ma-non-troppo per cui l’obbligo dei sensori scatta a ottobre 2024 c’è questo periodo di grazia fino a fine dicembre 2025? Non c’è abbastanza tempo per portarsi avanti col lavoro?

Ultimo aggiornamento: 2023-11-23 16:03

Le prese per i fondelli di Trenitalia


Lo scorso 18 agosto eravamo a Chiavari e Anna doveva andare a Monza dai suoi genitori (mia suocera sarebbe poi morta un mese e mezzo dopo). Aveva prenotato un Intercity molto presto il mattino per poter arrivare in tempo per la visita medica. Purtroppo quel giorno ci fu una tromba d’aria e la ferrovia tra Lavagna e Chiavari venne divelta giusto qualche decina di minuti prima che passasse il treno. Anna rientrò così a casa zuppa (aveva anche perso l’ombrello) verso le otto del mattino, il che da un certo punto di vista fu una buona cosa perché mi stava venendo un’orchite ed ero bloccato a letto. Poiché il biglietto era stato acquistato con la mia carta di credito, Il 3 settembre 2022 ho compilato il form per la richiesta di rimborso, dopo avere telefonato al call center perché la procedura mi pareva incredibilmente bizantina. La mail automatica di risposta diceva

Trenitalia si impegna a fornire una risposta entro 30 giorni dalla data di presentazione della domanda, come previsto dalle Condizioni Generali di trasporto e dalla Carta dei Servizi.

La risposta è arrivata ieri, il 15 giugno 2023. Nove mesi abbondanti. Ed è stata negativa, perché

La richiesta di rimborso per treno cancellato o per treno con ritardo in partenza superiore a 60 minuti deve essere presentata nel momento in cui si verifica l’impedimento al viaggio.

come scritto nel sito.

Penso che riusciremo a sopravvivere senza questo rimborso. Faccio solo notare (ai miei ventun lettori, non vale la pena perdere tempo con Trenitalia) che

(a) quando è stata annunciata la cancellazione del treno, non è stato detto di passare in biglietteria (che era già strapiena di suo, chiaramente) per certificare la rinuncia al viaggio;
(b) quando ho chiamato il call center, non mi è stato detto “ma aveva chiesto in biglietteria la rinuncia?”;
(c) non ha alcun senso dare dodici mesi di tempo per spedire la domanda di rimborso, se tanto ci vuole la rinuncia in tempo reale;
(d) non si capisce perché ci siano voluti più di nove mesi per dire “cicca cicca”.

Tralascio il fatto che non è che uno guardi il sito per vedere il da farsi, perché tanto mi direbbero “è un tuo problema, e prendi il biglietto e non leggi”. (Sì, lo so, potrebbe valere anche per i punti (a) e (b): qui il mio punto è che all’azienda evidentemente non importa nulla dei clienti, ma nemmeno del loro lavoro interno)

La quarta corsia dinamica!

Ieri sera sono andato a prendere Jacopo a Malpensa e ho preso il tratto Cormano-Certosa del tratto urbano dell’A4. A un certo punto vedo un messaggio: “Quarta corsia dinamica aperta tra 700 metri” o giù di lì. A quanto pare sarebbe già aperta da quasi due mesi, ma non essendoci passato non me ne sono accorto. Comunque è una palla che sia aperta tra gli svincoli di Cormano e di viale Certosa: così ad occhio è stato aperto un chilometro, giusto per mostrare di aver fatto qualcosa… (e intanto anche stanotte, come martedì mattina, mi troverò lo svincolo chiuso e dovrò fare il giro dell’oca)

Angoli ciechi assassini

Se le ricostruzioni di Repubblica e del Corriere sono corrette, la betoniera che ha investito e ucciso una ciclista in pieno centro di Milano le ha tagliato la strada. (in via Francesco Sforza c’è una sottospecie di pista ciclabile sulla destra). La cosa non mi stupisce. Mentre stamattina andavo in ufficio (a piedi, visto il rischio di pioggia) ho dovuto fare un salto indietro mentre stavo attraversando sulle strisce perché un’auto non si stava fermando, e mi sono trovato un autosnodato che mi ha tagliato la strada facendo una curva stretta a una velocità diciamo interessante. In nessuno dei casi c’era qualcosa che impediva di vedermi: sono stupido, ma non così stupido da buttarmi in mezzo alla strada senza considerare le possibili conseguenze.
Commento? nessuno. Tanto non cambierà nulla.

Ultimo aggiornamento: 2023-04-20 16:47

la ciclabile “più rispettata”

"hanno imparato a rispettare" È vero che nella terra dei ciechi l’orbo è un re, ma dire che in corso Buenos Aires «i veicoli […] hanno imparato a rispettare un po’ di più i ciclisti» rispetto a viale Monza mi pare un po’ azzardato. Certo, c’è la differenza che i parcheggi – dove ci sono – sono tra la pista e la carreggiata stradale e quindi è un po’ difficile infilarsi nella pista ciclabile, ma garantisco che le rare volte che ci passo mi tocca comunque fare lo slalom tra le auto che vedono un ottimo posto per parcheggiare, addirittura colorato di giallo.

Vedremo che succede con l’ennesima ristrutturazione del corso, sperando che la larghezza dei marciapiedi venga resa omogenea e quindi il percorso da ubriaco della ciclabile si raddrizzi: ma non ne sarei così certo.

Corse ATM tagliate: qualcosa non torna

ATM ha deciso per risparmiare di tagliare le corse in superficie (di un 3%, dicono, ma mi sa che in pratica sarà ben di più). Il risultato praticosarà un maggiore traffico, mi sa, perché toglierà la voglia di abbonarsi: le corse tagliate saranno infatti quelle al mattino e a pranzo.

Quello che però vorrei far notare è una frase nascosta nell’articolo che ho citato: «La preoccupazione dei sindacati, in prospettiva, deriva dal fatto che proprio gli straordinari per molti conducenti rappresentano una voce di entrata dello stipendio ormai consolidata.» Mi ero perso che dopo quattro anni nel maggio scorso era stato siglato il contratto di lavoro per gli autoferrotranvieri. Se in passato si potevano accettare straordinari “usuali” proprio perché il contratto non c’era, ora la cosa mi pare piuttosto pericolosa, anche perché guidare non è esattamente un’attività tranquilla. Insomma, mi pare che il modello dei trasporti milanesi abbia qualche problema.

Ultimo aggiornamento: 2023-01-21 11:25