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Elezioni dei municipi a Milano

Magari non lo sapete, ma anche Milano come Roma ha i “municipi”, le zone in cui la città è divisa. A differenza della capitale, però, da quanto ho capito i poteri (e i soldi) dei municipi meneghini sono molto minori, e quindi non è che queste elezioni siano così sentite. Non che almeno nella mia bolla ci sia così tanto interesse per le comunali…

Ad ogni modo, è interessante notare come sia stata cambiata la legge elettorale. Cinque anni fa, probabilmente per cercare di ridurre le spese, la maggioranza necessaria per vincere le elezioni al primo turno era stata stabilita al 40%. Ovviamente se due coalizioni avessero superato quella soglia avrebbe vinto quella con più voti. Ma cosa è successo? che con un sostanziale pareggio al primo turno e una terza forza (M5S) che a Milano è storicamente stata minoritaria ma comunque raggiungeva il 10% le differenze nei vari municipi hanno fatto sì che in cinque municipi il centrodestra abbia vinto. Evidentemente stavolta l’attuale maggioranza in Comune ha deciso di non correre rischi…

(Fun fact: il mio municipio è governato dal centrodestra, ma almeno quando un paio di anni fa ho seguito alcune sedute per motivi diciamo “scolastici” ho scoperto che Forza Italia e Lega erano ai ferri corti, quindi il consiglio municipale era abbastanza bloccato)

Ultimo aggiornamento: 2021-09-30 09:47

Non sarebbe stata una vera elezione…

Venerdì mattina abbiamo trovato nella posta una lettera (recapitata a mano) per Anna. Ebbene sì, era quella di Gianluca Comazzi, con tanto di santini elettorali. Non che non sapessimo della sua candidatura, visti i manifesti di questi mesi che raffiguravano lui e un cane. Rispetto alle precedenti missive, non parla più di installare nuove telecamere di cui comunque rivendica la paternità e si limita a una “presenza frequente dei vigili di quartiere”. In linea con le nuove tendenze ecologiche, punta invece sulle barriere antirumore lungo la ferrovia (pardon, “dissuasori anti rumore”. Che fanno, dicono ai treni di non disturbare?) e al rifacimento di marciapiedi sconnessi.

Fortunatamente non ho a che fare con Comazzi: nel caso capitasse, però, vorrei sapere
(1) le statistiche da cui si evincerebbe che i reati negli ultimi anni si sono sensibilmente ridotti dove sono state installate le telecamere, e la differenza rispetto a zone nelle quali le telecamere non ci sono;
(2) se la riqualificazione del giardino Wanda Osiris consiste solo nell’ampliamento – benemerito, intendiamoci – dell’area giochi bambini o c’è dell’altro che mi è sfuggito; ma soprattutto
(3) se gli pare il caso mettere come oggetto della sua lettera “il tuo amico a Milano”.

poster elettorali

Mancano due settimane alle elezioni comunali, e finalmente si vede qualche poster elettorale appicciato agli spazi. (Nella foto non ho preso Maurizio Lupi che era a destra della Lega). Fino a metà della settimana scorsa non ce n’erano. Rispetto a vent’anni fa c’è comunque un crollo dei numeri: non credo che la cosa dipenda solo dalla mancanza di soldi (ah, qualcuno spieghi a Bernardo che non sono stati i cattivissimi acher a rubare e diffondere il suo audio), ma proprio perché ormai quel tipo di poster non interessa più. Chi i soldi ce li ha ha usato i seipertré oppure i festoni attaccati ai pali della luce (e qui vince di gran lunga la destra). La cosa più buffa è che dopo decenni di maggioranza bulgara di destra gli unici due santini che ho trovato in buca delle lettere erano di candidati che appoggiano Beppe Sala.

Mi dite com’è la situazione nel resto dell’Italia?

Non è cambiato molto

Terminato l’anno scolastico, ieri il comune di Milano ha ripristinato area B (divieto di circolazione per i veicoli più inquinanti in praticamente tutta la città) e gli orari completi di Area C (centro città con ingresso a pagamento), oltre alla sosta a pagamento e a quella riservata ai residenti. Il tutto notando che da quando Milano è in zona gialla l’indice di congestione è aumentato del 47% rispetto al 2019, quindi pre-Covid.

Per mia fortuna non esco più alle 7:35 per portare a scuola i gemelli, ma prima di pranzo sono comunque in giro per andare in palestra. Quello che posso dire è che forse in periferia da me c’è un po’ meno traffico, ma nella zona semicentrale il casino – di auto circolanti e di parcheggi ad katzum – è esattamente lo stesso. L’unica cosa che posso sperare è che i vigili ricomincino a dare multe.

Ultimo aggiornamento: 2021-06-10 16:23

Efficienza meneghina

Stamattina, mentre portavo i gemelli a scuola, Cecilia è riuscita a far cadere in una grata la sua tessera ATM. (Da questo punto di vista Jacopo è molto più attento: scendiamo dal tram e me la consegna immediatamente). Li ho lasciati davanti alla scuola, sono passato a comprare due cose all’Esselunga di Porta Nuova, e sono andato al punto ATM di Garibaldi. Ho preso il bigliettino alle 8:15; alle 8:23 ho pagato il duplicato. C’era una persona davanti a me in fila, mi è venuto in mente che magari il modulo per lo smarrimento era a disposizione e l’ho compilato mentre aspettavo, e la tesserina viene preparata al volo anche con la foto. Sono rimasto davvero incredulo.

Ultimo aggiornamento: 2021-05-19 09:22

La nuova app BikeMi

BikeMi ha cambiato modo per collegarsi: o meglio, ha aggiunto un app che man mano sostituirà il vecchio accesso con la tessera. Mercoledì ho usato un po’ le biciclette; ecco come funziona il prima e il dopo.

Prima:
(1) mi avvicino al totem
(2) tiro fuori la tessera (è quella ATM, visto che era finalmente stata unificata l’anno scorso)
(3) la passo sull’apposita zona;
(4) una volta su due me la piglia
(4′) altrimenti continuo a passarla ovunque, soprattutto su certe stazioni
(4″) disperato, apro il telefono, leggo i codici temporanei che l’assistenza mi aveva mandato, mi abbasso per evitare errori di parallasse e li digito
(5) prendo la bici
(6) faccio il mio giro
(7) poso la bici
(8) aspetto che la lucina verde smetta di lampeggiare
(9) passo la tessera sul totem per accertarmi che sia stata posata bene
(10) se il totem non legge la tessera, incrocio le dita e aspetto con calma la mail di conferma.

Adesso:
(1) apro l’app e clicco sulla stazione bici
(2) mi avvicino alla stazione
(3) quando sono abbastanza vicino, compare il pulsante “sblocca bici”
(4) clicco, e mi viene detto quale bici prendere
(5) prendo la bici
(6) faccio il mio giro
(7) poso la bici
(8) riapro l’app
(9) mentre la luce lampeggia, mi arriva la segnalazione “bici restituita”

Vi garantisco, è una gioia.

Ma che bel “collegamento”!

Leggo su UrbanFile che il “collegamento” tra la fermata Sforza-Policlinico della quasi finita linea M4 e la fermata Missori dell’esistente linea M3 sarà interamente in superficie, per un tempo di percorrenza di circa 9 minuti. Il bello è che le due linee si incrociano: ma non solo non è stata pensata una fermata in comune – cosa che posso anche comprendere, vista la difficoltà di scavare ampi spazi nel centro di Milano – ma non è nemmeno stato provato a costruire un passaggio sotterraneo, come capita molto spesso a Parigi e del resto troviamo anche tra Duomo e Cordusio. Motivo? Costa troppo (30 milioni anziché i 10 della riqualificazione) e si rischia di trovare reperti archeologici.
Ovviamente nessuno farà un cambio di metropolitana in quel modo: piuttosto farà un doppio cambio rimanendo sottoterra e intasando ancora di più il servizio. Un successone, vero?

Ultimo aggiornamento: 2021-01-28 13:22

La nuova frontiera per le attività commerciali milanesi

Non so come funzioni la cosa nelle altre città, ma a Milano ci sono sempre state delle mode per le attività commerciali. In passato avevamo avuto l’ondata di ristoranti cinesi; poi si è passati agli empori (sempre cinesi) e ai centri massaggi (ancora una volta cinesi). Come credo nel resto dell’Italia, la crisi del 2008 aveva fatto spuntare i Compro Oro – stavolta credo autoctoni – e poi le sale scommesse.

Questi ultimi anni hanno portato però a un nuovo tipo di attività commerciale! Quando in via Murat a fine 2019 al posto di un minimarket cinese molto grande che aveva chiuso qualche mese prima arrivò un poliambulatorio dell’Humanitas non ci avevo fatto caso più di tanto. Ma poi, sempre in via Murat qualche centiaio di metri più in là, un negozio di scarpe ha chiuso… e dopo qualche mese è spuntato un altro poliambulatorio. Evidentemente il famoso Modello Sanitario Lombardo nulla può fare per ridurre l’impatto delle pandemie o anche solo trovare vaccini influenzali, ma permette che la libera iniziativa privata moltiplichi gli ambulatori, naturalmente a pagamento…