Nel 2006 Mediaworld decise che serviva loro una grande idea per vendere le tv di dimensioni enormi, e si inventò un sistema: promise un buono acquisto pari al prezzo della tv nel caso l’Italia avesse vinto il mondiale. Incredibilmente l’Italia ce la fece: spero per i signori di Mediamarkt che avessero fatto un’assicurazione, e quindi abbiano ribaltato il costo su qualcun altro. Comunque sia, l’iniziativa è diventata un marchio di fabbrica e si ripete a ogni manifestazione calcistica: qui sopra vedete il ritaglio del volantino che spiega l’offerta 2014.
La parte più interessante è che quest’anno ci si può fermare o proseguire a ogni passo. La seconda cosa più interessante è che a prima vista sembrerebbe che passare il primo turno sia considerato relativamente poco probabile, visto che si vincerebbe un buono maggiore rispetto a quello che si avrebbe senza voler tentare la sorte. Ma è proprio così? Beh, sicuramente c’è una probabilità non nulla che gli azzurri non passino il primo turno; ma secondo me il ragionamento che viene fatto è più sottile. Chi ha voluto scommettere sull’Italia non si ferma certo a un risultato che non gli porta poi così tanto rispetto alla scelta di non giocare; quindi quel 15% è in realtà solo teorico e bisogna cominciare a pensare dal 30% in su. Insomma non si parla solo di calcolo delle probabilità ma anche di psicologia, come sempre in teoria dei giochi. Che ne pensate?
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Calculus Rhapsody
Il brano dei Queen Bohemian Rhapsody è uno dei più usati per parodie; immagino che la sua struttura si presti bene a essere rivista in maniera più o meno creativa, dai componenti hardware degli anni ’70 e ’80 ai Muppets.
Però devo ringraziare Annamaria Vinci per questa Calculus Rhapsody, dove Phil Kirk e Mike Gospel spiegano le basi dell’analisi matematica. Buona visione!
Ultimo aggiornamento: 2015-10-31 10:57
Quizzino autoreferenziale
Anche se oggi non è domenica… ma visto che non ho una risposta precisa (ne ho un paio, ma secondo me ce ne possono essere delle altre) ve lo lascio così potete sbizzarrirvi con la creatività.
Completate la frase qui sotto con due numeri, in modo che risulti corretta (grammaticalmente e matematicamente: supponete che le parole “zero” e “uno” siano indeclinabili):
Questa frase contiene ______ zero e ______ uno.
Ultimo aggiornamento: 2014-01-10 10:42
Altramatematica
La scorsa settimana vi ho amabilmente spammato con Matematica e infinito, l’ePub che ho scritto e pubblicato con 40k. I più attenti tra i miei ventun lettori avranno però notato nella copertina un hashtag #40kmate e soprattutto un nome, “altramatematica” scritto tutto attaccato. Ed effettivamente il libretto non se ne sta solo soletto! Ma iniziamo dall’inizio.
A giugno Marco Ghezzi mi aveva invitato a prendere un caffè nella nuova sede di BookRepublic. Poi ci fu qualche problema logistico, e il caffè lo presi a settembre. Inutile dire che Marco (con Viola Marconi) aveva dei loschi fini: la sua idea era di creare all’interno di 40k Unofficial una collana di brevi testi di matematica non scolastica, e quindi aveva pensato bene di rivolgersi a un noto scassapall.. ehm, un noto bazzicante di Internet e di matematica quale io sono. Ma non solo mi chiedevano se avevo voglia di scrivere qualcosa: avrebbero molto apprezzato che io procacciass… ehm, contattassi altri blogger e affini che sapessero scrivere in modo interessante e ne sapessero di matematica. In pratica avrei dovuto fare il curatore di questa collana ancora senza nome, possibilmente dando anche qualche consiglio pratico a chi si accingesse a scrivere per essa.
Dopo tre mesi, giusto in tempo per Natale, siamo arrivati al dunque. Oggi BookRepublic presenta ufficialmente Altramatematica. Citando dalla presentazione, avremo una «matematica altra: diversa, divertente, pop (e anche un po nerd) e si legge come un romanzo.» Sul nerd direi che ci siamo, sul diversa pure, per quanto riguarda il divertente spero proprio di sì. Pop? boh. I libri, come nella tradizione di 40k, sono intorno alle 40000 battute, e sono nati per essere fruiti in una breve pausa da quello che si fa di solito: invece che bersi un caffè ci si beve un testo.
Posso parlare di libri al plurale, perché è appena uscito il secondo testo della collana: Più per meno diviso, dove Peppe Liberti racconta la storia dei segni che indicano le quattro operazioni. Sì: Peppe è un fisico. Sì: matematici e fisici sono sempre dipinti come cani e gatti, o come Beatles e Rolling Stones. Beh, sappiate che in realtà i due complessi erano buoni amici, e ricordate che in fin dei conti la fisica è la parte della matematica dove gli esperimenti richiedono tanti soldi :-) Ma del libro di Peppe vi racconterò meglio domani.
Un ultima cosa. Essendo noi realisti, immaginiamo che uno possa spendere l’euro per procurarsi il libro, leggerlo e avere dei dubbi. Avere dei dubbi è una Buona Cosa; non riuscire a scioglierli, no. Così abbiamo anche creato una pagina apposita, taggata #telospiegamau, dove potrete fare domande sui temi dei libri e proverò a dare risposte comprensibili. E poi dite che il Web non è una bella cosa!
Ultimo aggiornamento: 2013-12-19 09:00
pari o dispari?
Quei fuori di zucca di Science4Fun hanno pubblicato un nuovo videoaperitivo matematico, questa volta sul “pari o dispari” (noto anche come BimBumBam, almeno per noi torinesi).
Potete partire dal loro sito, dove c’è il collegamento al video YouTube e alla spiegazione di cosa si può provare a fare per cercare di migliorare le probabilità di vittoria. La cosa interessante è per l’appunto notare la differenza tra l’approccio teorico (il gioco è assolutamente equo) e quello pratico (la gente tende a non scegliere un numero davvero a caso, e sfruttando questo fatto si potrebbe avere un leggero vantaggio)
In effetti, uno dei problemi :-) con la matematica è che le formule sono indubbiamente corrette se non si sono fatti degli errori di calcolo, ma non è detto che il modello matematico si possa applicare all’esempio pratico. Nel nostro caso, è vero che pari e dispari possono presentarsi esattamente nello stesso numero di modi, ma per dedurre che la probabilità è la stessa dobbiamo presumere che tutti i valori vengano giocati con la stessa probabilità, cosa in cui noi umani non siamo esperti – ne parlavo anche sul Post un paio di anni fa. Insomma, quando la matematica incontra la vita reale il gioco si fa duro!
Ultimo aggiornamento: 2013-07-22 07:00
anche senza colonna infame
Ho visto dal Giornalaio il risultato di questa inchiesta di Farhad Manjoo di Slate coi dati forniti dalla società di web analytics Chartbeat riguardo alla lettura delle pagine web (degli articoli di Slate, mi affretto ad aggiungere). Non ho ben capito cosa significa che il 38% di chi capita sulla pagina non la guarda nemmeno, ma tanto il grafico qui sotto non considera quei non-lettori.
Nel grafico, l’asse X indica quanto si è scrollato rispetto al testo dell’articolo: il picco a sinistra (circa il 5% del totale) indica scroll 0, cioè si è andati via dalla pagina senza essere scesi; immaginando un testo medio di 2000 pixel e un’altezza della finestra del browser di 700 pixel, significa che si è letto al più un terzo dell’articolo. La coda della distribuzione a destra supera il 100% perché dopo il testo dell’articolo ci sono i commenti, e quindi la lunghezza totale della pagina è superiore a 2700 pixel; il picco a destra corrisponde agli articoli fatti di foto e video, che vengono scrollati in genere fino in fondo perché un’immagine vale più di mille parole.
Se andate a vedere l’articolo originale di Slate c’è anche un grafico simile per tutto il web, più altri grafici che mostrano che non c’è correlazione tra il twittare di un articolo e l’averlo effettivamente letto. Detto in altri termini, noi decidiamo che un articolo è interessante così, più o meno per caso, al massimo leggiucchiando le prime frasi, e ammorbiam… ehm, lo segnaliamo ai nostri amici.
Sono d’accordo con Manjoo che questi risultati sono tristi per chi scrive – anche se non mi pagano, ovviamente mi piace essere letto, anche senza che dobbiate comunicarmelo: ma a quanto pare non mi leggete nemmeno – ma anche immaginabili, perché tutti noi abbiamo troppo poco tempo a disposizione e troppe cose che cercano di catturare la nostra attenzione. Quello che però mi chiedo è se valga la pena di ripensare da capo lo stile di scrittura, oppure no. Già con i blog la lunghezza media di un testo si è ridotta di un bel po’: è vero che i bestseller continuano a veleggiare sulle varie centinaia di pagine, ma sembrano più che altro eccezioni. Mi chiedo se abbia senso cambiare completamente lo stile di scrittura, eliminare i teaser iniziali che sperano di convincere il malcapitato navigatore a continuare la lettura ma servono a poco e iniziare il testo con la tesi espressa in poche righe e sviluppata solo in seguito. La cosa istintivamente non mi piace, però potrebbe essere un problema mio. Che ne pensate voi?
Ultimo aggiornamento: 2013-06-10 15:39
Carnevale della Matematica #61
(ma iniziamo con un momento musicale)
Benvenuti all’edizione numero 61 del Carnevale della Matematica, ospitata su queste pagine esattamente dodici mesi dopo l’ultima volta. Che dire del numero 61? A parte che esiste un sito che raccoglie musica indipendente, e che il ’61 (nel senso di “1961” è stato l’ultimo anno che poteva essere letto anche capovolto, limitiamoci alla parte più numerica. 61 è un numero primo (gemello di 59), e fin qua siamo tutti d’accordo. Ma è anche un primo cubano, che non è un ammiratore di Fidel Castro ma più banalmente è un primo della forma (x^3 – y^3)/(x-y) con x = y+1, il che significa tra l’altro che è un numero esagonale centrato. Ma è anche un numero quadrato centrato, e financo decagonale centrato, oltre che la somma di due quadrati (5^2+6^2), e un esponente di un primo di Mersenne. Gli appassionati di numeri ricreativi saranno poi contenti di sapere che è un primo di Pillai, un <a href=" un numero di Keith, e un tre volte Fortunate number (che non è un numero fortunato). In compenso, in chimica l’elemento 61, il promezio, non ha isotopi stabili e quindi è stato ricavato artificialmente. E nella misurazione del tempo, lo sapevate che qualche volta un minuto è lungo sessantun secondi?
Passiamo finalmente ai contributi. Il tema del mese era “costanti matematiche”, e io come al solito non l’ho seguito affatto. Gli altri? vediamo.
Zar in tema ci è stato eccome, parlando delle costanti (quella planare e quella spaziale) che compaiono nelle leggi di Plateau: ecco il primo e il secondo post, dai titoli gaberiani. Essendoché è molto preciso, ha anche pensato di preparare un’etichetta del blog “costanti” per raccogliere i post del passato sul tema: potete leggerli tutti partendo da qui. Zar consiglia caldamente quelli sulla costante audioattiva :-)
Tacchino scrive invece sul suo Taccuino sull’infinito come visto nell’antichità, e si è poi chiesto se l’infinito è una costante matematica. Con tutti gli infiniti cantoriani che ci sono avrei qualche dubbio, ma ci importa qualcosa?
Mr. Palomar inizia a parlarci di quadrati magici: preparatevi bene, perché ci sarà una parte seconda!
I Rudi Matematici (che aggiungendo la h hanno ovviamente pubblicato il numero 172 della loro longevissima rivista elettronica – hanno prodotto un po’ di cosette.
– L’ultimissima (finalmente) puntata del loro viaggio tra isole di logici sinceri, bugiardi e chi più ne ha più ne metta.
– Il classicissimo e molto amato compleanno di Gödel, contenente tra l’altro tutta la verità sulla loro conoscenza di fumetti e film d’autore.
– Un gioco ingiocabile, più complicato e colorato degli scacchi e che dimostra come Rudy non sappia contare sino a sei senza confondersi
– un gioco quick-and-dirty, che ammetto di non aver provato essendo stato troppo provato dai giochi matematici in Bocconi.
Anche a MaddMaths! non sono certo stati con le mani in mano. Ecco i loro contributi per questo mese:
– I virus conoscono la matematica? – I virus assemblano le proteine dei propri “gusci” secondo precise simmetrie. La matematica aiuta a comprendere come queste cambiano durante l’infezione, per poterli combattere meglio… di Giuliana Indelicato
– Alfabeto: C come Controllo ottimo – Il viaggio deterministico raccontato dalle equazioni differenziali può essere svincolato dal fatale peso delle condizioni iniziali introducendo una variabile di “controllo”. In questo modo, l’uomo può perfino andare sulla Luna… di Corrado Mascia
– La congettura di Goldbach spiegata da Bruno Martin, docente presso il Laboratorio di ricerca in Matematica dell?Université du Littoral, Côte d?Opale, per Images des Mathématiques. Traduzione di Elena Toscano.
– Magic… Turing! – Alan Turing giocava a Magic? Forse. E’ possibile creare una macchina di Turing all’interno del gioco Magic: the Gathering… di Davide Palmigiani
– Quando la matematica si fonde con l’arte – Vladimir Bulatov, uno dei più famosi scultori geometrici contemporanei, si racconta in quest’intervista di Paola Formenti
Ci sono ancora due contributi su Matematica per la sostenibilità pubblicati per il mese della matematica dopo l’ultima edizione del carnevale:
– L’impatto ambientale dei pannolini usa e getta rispetto all’uso dei pannolini lavabili – Gli Studenti della classe 3B dell’Istituto Scolastico A. Vespucci, Scuola Secondaria di I Grado di Marano Lagunare (UD), guidati dalla Docente Anna Franchina, presentano il progetto: Calcolo dell’impatto ambientale dei pannolini usa e getta rispetto all’uso dei pannolini lavabili
– Biodiversità, matematica e sostenibilità: mantenendo le risorse biotiche del Pianeta – Un articolo di Louis J. Gross, Professor of Ecology and Evolutionary Biology and Mathematics all’University of Tennessee, Knoxville (NIMBioS.org) su biodiversità e matematica. Traduzione di Stefano Pisani.
Abbiamo poi Annarita Ruberto con svariati contributi, di cui il primo a tema.
– Radice Quadrata Di Due o Costante Di Pitagora – probabilmente la prima costante matematica scoperta dall’umanità.
– Scopri Il Rosso E Il Nero – un’Applet GeoGebra
– Circocentro E Incentro Dei Triangoli In Una Animazione, insieme alle animazioni sui singoli punti notevoli di un triangolo: Triangoli: Circocentro In Movimento – Triangoli: Incentro In Movimento – Triangoli: Baricentro In Movimento – Triangoli: Ortocentro In Movimento.
Leonardo Petrillo si sdoppia, sempre rimanendo in tema. Su Scienza e Musica racconta La sublime sezione aurea, da Fibonacci a Penrose; su Il Tamburo riparato scrive invece di Math (pie), un post con protagoniste le 2 costanti matematiche più famose: il pi greco e il numero di Nepero. Il nocciolo del post è rappresentato dalla descrizione di un teorema poco noto (ma interessante), che ha tra i protagonisti proprio pi greco: il teorema di Holditch.
Sullo Zibaldone scientifico Mauro ci racconta della parola “irrazionale”, con particolare attenzione alla costante matematica e (sì, sempre lei!).
Il gloglottatore ci presenta alcuni appunti sui numeri algebrici, una categoria spesso negletta; una esposizione del teorema di Mills usando parole con al massimo due sillabe, e infine qualche suggerimento per tesine della maturità che parlino anche di matematica.
Il coniglio mannaro si è invece dedicato alla letteratura matematica, con Rondine di mare: racconto ispirato alla figura di Leonardo Fibonacci, alla sua famosa sequenza, che nasconde la costante del rapporto aureo, ma più di tutto al suo grande amore per la libertà.
E parlando di letteratura non possiamo dimenticare il sommo Popinga. I suoi contributi:
– Matematica e letteratura: i video della conferenza – Il 20 aprile Popinga e Roberto Natalini, dirigente di ricerca del CNR e coordinatore di MaddMaths, hanno tenuto una conferenza divulgativa su Matematica e Letteratura presso la Libreria Assaggi di Roma, a cura dell Ufficio Stampa del CNR, nell’ambito del Festival Scienza 3 di Roma. Larticolo contiene i video dellevento, durante il quale i due hanno letto e commentato brani di diversi autori.
– Tolstoj, la storia, la matematica – Lev Tolstoj ha talvolta utilizzato concetti presi dalla matematica per illustrare le sue idee. In un famosissimo brano di Guerra e Pace, egli espone la sua concezione della storia come continuum di fatti e volontà impercettibili e collettivi, che anticipa in qualche modo la lezione degli storici francesi della Scuola delle Annales. Per far ciò egli utilizza unimmagine efficace che deriva dalla cinematica e dal calcolo differenziale e integrale, dagli infinitesimi di Newton e Leibniz.
– Sinisgalli e il Carciopholus romanus – Leonardo Sinisgalli (1908-1981) è stato uno degli intellettuali più brillanti del secolo scorso, uno dei pochi in Italia che ha considerato con lo stesso interesse la cultura umanistica e quella scientifica, assegnando loro pari dignità o non considerandole separate. Il racconto Carciopholus romanus è incentrato su una superficie algebrica nota come romana di Steiner, una quartica che ha ispirato a Sinisgalli laccostamento con lumile lupino, poi con il pomodoro, infine con un tipico e celebrato prodotto degli orti laziali, il carciofo romano.
Ricordo che Popinga ospiterà l’edizione di giugno del Carnevale, con il tema “matematica e genio”.
Il Carnevale termina qui: in appendice, ecco cosa ho postato io :-)
Qui sulle Notiziole, ho recensito l’ebook 40 Paradoxes in Logic, Probability, and Game Theory di Presh Talwalkar, il sito Math Coffee Break e quello del matematico Roberto Lucchetti; ho accennato a Gödel ai minimi termini, raccontando del post (americano) da cui il Gloglottatore ha preso spunto per la sua dimostrazione bisillabica. I quizzini della domenica questo mese comprendono Completa l’insieme; La traversata del deserto (di cui ci sarebbe una versione aggiornata… ma sarà per giugno); Scale mobili; Il capitano e la sua nave.
Sul Post ho invece parlato di varie cose:
– Geometria a macchinetta: Preparare esercizi per i libri di matematica non è un lavoro divertente, ma questo non significa che non li si possa fare con un minimo di accortezza.
– Parilandia: noi diamo per scontata la fattorizzazione unica, ma non è sempre così.
– Parole matematiche: funzione, una parola relativamente moderna, ma che si è espansa sin troppo.
– Siamo tutti pedagoghi: parlare male dei test Invalsi sembra essere la norma, ma forse è meglio non mischiare mele e pere.
– e infine le pillole: il sito Integermania, il paradosso delle due monete, le approssimazioni di 1, la morte di Kenneth Appel, co-dimostratore del teorema dei quattro colori.
Ultimo aggiornamento: 2013-05-14 07:00
Gödel ai minimi termini
Avete presente il teorema di incompletezza di Gödel? Vi manca? Beh, qui George Boolos ve lo spiega usando solo parole monosillabiche.
Queste cose purtroppo funzionano purtroppo solo in inglese – ricordo che quando giocai agli Esercizi di stile blog alla fine mi risolsi a scrivere la mia versione del testo base in stile bisillabico.
Ultimo aggiornamento: 2013-04-28 15:53