Dopo il Bifidus Actiregularis, è giusto che parli anche dei fermenti Yomo RinforzoPlus, i pronipoti degli yogurt che beppegrillo pubblicizzava telepaticamente.
Nella bottiglietta c’è scritto che ci sono “Fermenti attivi LGG® + Actifibre®“, ma ormai sappiamo che quelli sono i nomi d’arte… ehm, commerciali, di comunissimi batteri. Sono andato così a leggere gli ingredienti, e ho scoperto che per l’89% c’è “latte parzialmente scremato fermentato con St. thermophilus, Lb.rhamnosus GG che ha il marchio registrato dai finlandesi, Lb. bulgaricus che fa il coro.” Poi abbiamo lo zucchero; un 3.1% di “Actifibre® fibre solubili” che però hanno scritto tra parentesi “(oligofruttosio)”, cosa che mi lascia alquanto perplesso; e infine amido di tapioca.
Ma il meglio arriva come sempre in fondo: mi viene garantito che la bottiglietta da 90cc “contiene almeno un miliardo di fermenti LGG”. E me lo dicono così, sfruttando il fatto che il testo bianco su rosso si legge male. Perché un conto è sapere che ci sono i fermenti, un altro conto è sapere quanti ce ne sono. Poi uno si sente leggermente sovraffollato.
Archivi autore: .mau.
Ma Facebook non è un blog
Domenica notavo come l’ottimo Farfintadiesseresani ormai prediligesse Faccialibro al proprio blog. Claudio ha poi commentato dicendo che «il motivo di preferire “faccialibro” o “cinguettare” e’ che alcune notizie semplicemente viaggiano piu’ velocemente.» Sì, è vero. Ma…
Io usicchio Facebook, uso ogni tanto (ma davvero tanto…) Twitter, uso molto Tumblr e FriendFeed. Non si può insomma dire che io sia tendenzialmente contrario a questi modi di condividere informazione. Quello che però vedo è che in questo modo non si produce informazione. D’altra parte è chiaro: con due clic si prende una cosa che piace e la si manda a tutti i nostri amichetti, e questo ti costa molto di meno che mettersi a scrivere qualcosa che abbia almeno una parvenza di senso. Il rischio che però vedo è che si arrivi ad avere l’equivalente di una televisione via internet, dove l’interazione della gente consiste al più nell’aggiungere il commento “bellissimo!” – non molto diverso dal televoto, se non per il fatto che non devi cacciare l’euro. Poi lo so, che puoi usare Facebook per scrivere contenuti e un blog per riportare le cose viste in giro, e che ogni strumento può essere usato in modi diversi: d’alta parte puoi anche usare un cacciavite come apribottiglie o martello, no?
Poi è chiaro che nessuno di noi potrà mai farcela a creare un meme al giorno, e che nella maggior parte dei casi la nostra produzione sarà notata dai soliti ventun lettori; ma almeno ci tentiamo.
Diluvio
Bilancio di due giorni e mezzo di pioggia (e vento, tra l’altro dall’est… è sempre colpa dei comunisti):
– il secchio nel nostro ufficio riceve un gocciolone d’acqua ogni 1,35 secondi circa (varianza +/- 10%)
– la macchia sul soffitto di camera nostra si è riformata, per la gioia gioiosa di Anna (e mia, perché poi va a finire che piove sulla mia, di testa)
– ieri sera una folata di vento più forte delle altre mi ha scassato l’ombrello.
– sempre ieri sera, sono arrivato a casa e ho strizzato i pantaloni, per non parlare delle scarpe e dei calzini.
Un po’ di requie no?
La cultura paga
Emolumenti 2007 di Luca Luciani: 844.000 euro.
Emolumenti 2008 di Luca Luciani: 976.000 euro.
a pensare male…
Repubblica racconta che l’agenzia delle entrate, quatta quatta, ha emesso una circolare (PDF) intitolata “Prevenzione e contrasto dellevasione Anno 2009 Indirizzi operativi” e che tra le altre cose afferma che per stanare gli evasori si andrà a vedere chi ha usufruito di «servizi considerabili di lusso effettuate da soggetti operanti nelle rispettive circoscrizioni (porti turistici, circoli esclusivi, scuole private, wellness center, tour operator, e così via).». Apriti cielo!
Una serie di associazioni scolastiche, cattoliche e no, ha diramato un comunicato stampa (PDF) dove si mette subito le mani avanti: che quando si parla di “scuole private” non si intenda «segnalare le scuole paritarie che, secondo la legge 62/2000, fanno parte del sistema nazionale pubblico di istruzione»! Eh sì, perché «Il messaggio può essere interpretato in senso minaccioso: se scegli una scuola diversa dalla statale, hai dei redditi nascosti e perciò devi essere controllato.»
Io ho fatto le elementari e le medie statali, e un liceo privato legalmente riconosciuto (il Valsalice). Se trent’anni fa ci fosse stata una circolare simile, a me non sarebbe cambiato nulla: mio padre le tasse le pagava, quindi non avrebbe avuto a che temere da un controllo. Perché – nel caso qualcuno non se ne fosse accorto – non è che la circolare istituisca una specie di redditometro e dica “se mandi il figlio alla scuola privata allora devi per forza guadagnare tot”: dice “se mandi il figlio alla scuola privata allora voglio controllare i tuoi redditi”. Ma le associazioni mi sa che conoscano bene i loro polli e non si fidano troppo delle loro dichiarazioni dei redditi; tanto che il comunicato stampa termina affermando che «occorrono segnali positivi ed equi che rimettano in moto non solo leconomia ma ancora di più la speranza». Mi domando di che speranza si parli.
il regimicchio sa essere buono
A quanto pare sabato erano quasi tutti felici e contenti: e quando Franceschini ha detto a Berlusconi “sì, però dovresti fare ritirare dal tuo gruppo parlamentare la legge che equipara repubblichini e partigiani” Lui ha subito risposto «Non sapevamo che fosse stato presentato questo disegno di legge, che sarà certamente ritirato».
Qui io non seguo Marco Travaglio, che riporta il discorso di presentazione della legge in Commissione, dicendo tra le righe che Lui non poteva non sapere. Non mi interessa nemmeno il plurale majestatis. C’è però una piccola cosa che mi turba.
Cicchitto e Bocchino, capogruppo e vice del PdL alla Camera, avevano detto che il governo non c’entra nulla, visto che quello era un disegno di legge di iniziativa parlamentare e bipartisan. Guardando la pagina relativa al progetto di legge si direbbe che sia proprio così (oltre a scoprire che il 12 novembre si è detto “rimandiamo l’esame in altra data” e poi ci si è dimenticati del progetto… tanto per dire quanto era considerato importante). A quanto pare i deputati PD hanno ritirato la loro firma il mese scorso; logica costituzionale vorrebbe che Berlusconi avesse detto qualcosa tipo “Chiederemo ai nostri deputati di ritirarlo”, che era quanto chiesto da Franceschini. È possibile che sia io ad essere prevenuto, ma la frase a me fa pensare che B. fosse convinto che il progetto di legge fosse uscito da qualche consiglio dei ministri e quindi lo potesse bloccare direttamente. Dire che pensavo che dopo quindici anni lo conoscesse meglio, l’iter!
ingresso libero, uscita no
Anche se tecnicamente stamattina quando sono uscito non pioveva, ho deciso comunque di prendere la metro, visto che la mia voce è già abbastanza a pezzi e mercoledì dovrei cantare a Lodi. Faccio il mio solito giro delle tre linee, e a Pasteur, subito prima dei tornelli, mi trovo i controllori, direi per la prima volta da quando non ci sono più le obliteratrici cartacee.
Ora, capisco che ci possa essere qualche furbetto che riesce comunque a passare, e capisco anche che Pasteur non è una fermata per cui i controllori blocchino il traffico come sarebbe potuto capitare a Loreto. Ma dal mio punto di vista sarebbe stato molto più semplice bloccare i tornelli in uscita invece che lasciarli ad ACCESSO LIBERO come al solito: in effetti, io ho tirato fuori il mio biglietto, non gliel’ho nemmeno fatto vedere e l’ho fatto passare dall’obliteratrice perché si sentisse e vedesse che era valido. Ogni tanto ho dei dubbi sulla logica dietro le scelte ATM.
Aggiornamento: (28 aprile) I controllori c’erano anche oggi. Secondo me non hanno voglia di bagnarsi sui bus.
Il terrore dell’ignoto
Immagino abbiate visto in tanti come la signora Carlucci Gabriella abbia replicato ad Alessandro Gilioli, durante un dibattito alla Camera “Quali leggi per la rete”. Il frammento di video è qua: le parole pronunciate dalla signora Carlucci sono «Le auguro che appena suo figlio avrà accesso a Facebook venga intercettato dai pedofili e che lo incontrino sotto scuola
glielo auguro». Faccio notare solo en passant la classe della signora Carlucci: classe comunque di cui aveva già dato ampia prova in passato. Ma visto che sono convinto che anche se noi avessimo la possibilità di scegliere i nostri rappresentanti in Parlamento la signora verrebbe comunque eletta, è inutile perderci tempo su.
Più interessante è valutare la frase incriminata. Mi dicono che la signora Carlucci abbia un figlio; non so se lei o sua figlio abbiano mai avuto incontri con pedofili, e mi auguro di no. Il punto è che è indubbiamente vero che un pedofilo possa contattare un ragazzino via internet in generale o Facebook in particolare; ma è molto meno improbabile che lo faccia dal vivo, oppure che sia una persona di famiglia. Così almeno raccontano le cronache. Nel triste caso in cui ciò accada, poi, il pedofilo all’interno della famiglia e quello su Facebook sono rintracciabili allo stesso modo, mentre quello “per strada” non lo è affatto. La signora Carlucci Gabriella, però, pur facendo terminare l'”augurio” a Gilioli in modo per così dire usuale lo fa partire dalla Rete; quel mostro tentacolare che sembra circondarla con le sue mille teste e la costringe a una lotta impari contro tutti coloro che commentano su di lei.
La mia sensazione è che la signora Carlucci sia una tecnofoba della peggior specie; non solo non abbia nessuna voglia di provare anche solo a capire cosa stia dietro la tecnologia (le persone, in casi come questo) ma soprattutto non si sogni nemmeno di vedere se i propri pre-giudizi siano reali oppure frutto della fantasia di qualcuno che ha l’accesso ai media e – in buona o cattiva fede – fa montare la tensione. Personalmente sono molto più preoccupato di questo modo di fare, più che dell’eloquio della signora: perché le leggi le vota lei e non io, e se tanto mi dà tanto allora non oso pensare a quanto possa fare con le altre leggi.