Nel cinquantesimo anniversario dall’annuncio del Concilio Vaticano II si ritorna a parlare del Papa Buono. Melloni, che nel 1959 è tra l’altro nato, ha scritto questo libro (Alberto Melloni, Papa Giovanni – Un cristiano e il suo concilio, Einaudi “Storia – 25” 2009, pag. 348, € 30, ISBN 978-88-06-19472-7) per raccontare di come il Concilio possa essere nato nella mente di un “papa per sbaglio” (l’espressione “un cristiano sul trono di Pietro” è di Hannah Arendt, e credo renda molto bene l’idea di come il mondo abbia visto Roncalli dopo Pio XI e soprattutto Pio XII). Il passato del papa viene pertanto riletto alla luce di quanto successo a partire dal pontificato; la tesi di fondo è che Angelo Roncalli era il perfetto chierico come era stato pensato dal Concilio di Trento, e proprio per questo ha avuto la capacità di superare quel modello per trovarne uno adatto al ventesimo secolo.
Purtroppo però il libro è completamente diverso da come me lo aspettavo, risultando troppo tecnico. Ho fatto molta fatica a riallacciare tutti i fili; Melloni presuppone infatti un lettore che conosca già a menadito la biografia di Giovanni XXIII e le dinamiche interne alla Curia, oltre a non avere problemi col latino (che tra l’altro sembra essere per l’autore l’unico punto davvero importante del Concilio… bah), oltre ad avere una prosa pesante, con virgole sparse gratuitamente tra soggetti e verbi e termini assolutamente incomprensibili. Quanti di voi sanno cosa significa “ottriare”? Insomma, il lettore dev’essere fortemente motivato per arrivare fino in fondo.
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vado a prendere il fresco
Sperando di non avere intoppi, per una settimana Anna e io ce ne andiamo sul Renon a prendere un po’ di fresco. Ammesso e non concesso che in albergo ci sia una connessione internet, non credo comunque di connettermi, un po’ di riposo fa sempre bene; in questi giorni pertanto il blog andrà avanti in automatico, giusto con qualche post precotto (soprattutto recensioni…) e senza approvazione di eventuali commenti scritti da chi non è Commentatore Ufficiale.
gioco della domenica: Use Boxmen
SmartKit ci presenta Use Boxmen. Non lasciatevi ingannare dalla grafica: è un gioco di logica e nervi (o almeno io sono diventato nervoso, fermandomi al terzo schema) dove occorre far sì che il vostro omino riesca a raggiungere la sua scatola, capendo come fare.
poteva andare molto peggio
Ieri sera siamo stati a cena con i miei suoceri qui vicino a casa; terminato di mangiare, siamo stati ancora un po’ a casa a chiacchierare, poi qualche minuto dopo le 23 ci siamo salutati. Mentre aspettavano l’ascensore, Anna guarda suo padre e le dice “ma stai bene?” Lo guardo, e aveva un’aria terrea, oltre a tenersi appoggiato al muro. Ci avviciniamo: lui bofonchia qualcosa non troppo chiaro. Lo sorreggo per riportarlo in casa e intanto gli chiedo di contare da uno a dieci, cosa che non riesce a fare; a un certo punto perde del tutto conoscenza e si affloscia. Lo sdraio a terra tenendogli la testa sollevata; gli occhi sono spalancati ma vitrei. Intanto Anna chiama il 118 e poi va giù a vedere se Simona è in casa, visto che è una volontaria Croce Bianca e può avere qualche idea in più.
Fortunatamente mio suocero si riprende – molto più in fretta di quanto temessi, il che mi ha fatto eliminare l’ipotesi di ischemia; Simona intanto è salita, l’ambulanza è arrivata in cinque minuti, e l’hanno portato al Niguarda, nonostante il parere contrario di mio suocero. Non c’era praticamente nessuno, solo codici bianchi vari: io e mia suocera siamo comunque rimasti dalle 23:35 fino alle 2 passate ad attendere ci dicessero qualcosa, poi ci siamo intrufolati dentro il pronto soccorso vero e proprio, dove abbiamo visto il paziente che al solito era impaziente, e alle 2:30 abbiamo avuto il referto: probabile sincope, il cuore al momento sembrava assolutamente sano, fare un elettrocardiogramma con calma e un Holter per maggiore sicurezza, ma comunque il paziente poteva venire dimesso.
Fortuna che Anna è molto più sveglia di me e si è accorta della cosa: io sono andato un po’ in palla, anche se fortunatamente non del tutto, e credo di avere avuto una botta di adrenalina niente male – solo che me ne sono accorto solo quando mio suocero ha ripreso conoscenza e la situazione sembrava sotto controllo, al che ho sentito il mio cuore battere all’impazzata mentre respiravo affannosamente.
Pedali contro il codice della strada? via i punti dalla patente!
A quanto pare, le ultime modifiche al codice della strada prevedono che se un ciclista commette un’infranzione [*] gli verranno tolti i punti dalla patente: ammesso che la patente ce l’abbia, naturalmente.
A quelli che plaudono alla nuova norma consiglio di aspettare ancora un po’: chissà che un vigile solerte, dopo averli visti attraversare a piedi col rosso, chieda loro i documenti per potergli levare i punti dalla patente…
In realtà la cosa è un po’ diversa da quello che sembra a prima vista, a leggere bene il testo che dice «Se il conducente è persona munita…(…) di patente di guida, nellipotesi in cui, ai sensi del presente codice, sono stabilite le sanzioni amministrative accessorie del ritiro, della sospensione o della revoca della patente di guida, le stesse sanzioni amministrative accessorie si applicano anche quando le violazioni sono commesse alla guida di un veicolo per il quale non è richiesta la patente di guida. In tali casi si applicano, altresì, le disposizioni dellarticolo 126-bis». Quindi non sono le semplici infrazioni al codice, per cui si continuerà a pagare la multa, ma quelle davvero gravi. La cosa mi pare comunque lo stesso stupida. Mettiamo che io stia andando in bicicletta ubriaco perso. Sono indubbiamente pericoloso, ma non certo come se io guidassi un’automobile con quel tasso alcolico in corpo, quindi in un certo senso sono meno irresponsabile. E poi di nuovo: anche se cammino da ubriaco posso fare del male a una persona, rovinandole addosso. Perché non mi tolgono la patente anche in quel caso?
[*] il primo lancio sulla Stampa aveva nel titolo “Infranzione” con una n in più :-)
tredici mesi fa
Tredici mesi fa, come avevo scritto a suo tempo, la mia azienda ci aveva detto che avrebbero spento da remoto i nostri PC la notte e nei weekend per risparmiare energia. Non l’hanno mai fatto… fino all’altro ieri; sono due giorni che trovo in effetti il PC spento.
La scelta di tempi è perfetta, visto che sono due giorni che al mattino non riesco a lavorare perché tutti gli aggiornamenti da remoto vengono necessariamente fatti dopo che ho riacceso il PC. E sembra che in questi giorni vogliano rimettermi su di tutto…
Cerotto blu
Il disegno di legge Alfano sulle intercettazioni sta per essere approvato in Parlamento, per la gioia della maggioranza ma anche di qualcuno dell’opposizione: alla Camera c’erano stati venti voti in più a favore. Invece che andare a eliminare i guai alla fonte (la fuoriuscita di testi secretati), il governo ha preferito da un lato vietare la maggior parte delle intercettazioni, e dall’altro imbavagliare i ricettatori, pardon i giornalisti; un po’ come se per eliminare la prostituzione incriminassero gli utilizzatori finali, insomma. Il tutto è così grave che giornalisti ed editori, d’accordo per la prima volta da non so quanti anni, hanno proclamato una giornata di silenzio informativo per il 14 luglio.
Nonostante molte voci affermino il contrario, io come blogger non sono toccato direttamente da questo disegno di legge: non essendo una testata giornalistica, non sono sottoposto all’obbligo di rettifica entro quarantott’ore. Ma ne sono toccato come cittadino, e ritengo doveroso fare qualcosa anche nel mio orticello. Ho chiesto a PTWG un elemento grafico simbolico, e lui mi ha sfornato questo cerotto blu. In fin dei conti, dice Paul, tutto il mondo usa il nastrino blu per la libertà di parola; noi in Italia ci troveremo invece il cerotto blu.
Se a qualcuno l’idea piace, è libero di usare il logo (magari ringraziando Paul).
Clamoroso! Sulla Sindone il volto di John Lennon!
Una studiosa del Previdence Institute of Providence, Lillian Boast, sta per rendere pubblici i suoi studi decennali che hanno portato a una scoperta sensazionale, e che potrebbe cambiare completamente le nostre conoscenze storiche: il volto impresso sulla Sindone non sarebbe quello di Gesù Cristo, ma di John Lennon.
Pur rimandando studiosi e semplici interessati alla sua imminente conferenza stampa, la Boast ha anticipato alcuni dei risultati a cui è pervenuta, che sembrerebbero essere inequivocabili. Innanzitutto, le fattezze antropometriche dell’Uomo della Sindone corrispondono esattamente a quelle del defunto leader dei Beatles; il tessuto del lenzuolo è del tipo usato nelle abitazioni di lower middle class britanniche, e una delle mani tiene inequivocabilmente due ghiande, come nella sua campagna per la pace nel mondo del 1969. Ma la prova conclusiva sarebbe stata trovata su un lato del lenzuolo: con nuovissime tecniche cristallografiche, è possibile leggere la frase “All You Need Is Love”.
Interpellata in proposito, Yoko Ono ha ricordato come fosse tipico del suo compagno “usare idee non convenzionali per promuovere le sue campagne di pace”. Ringo Starr ha rievocato una frase pronunciata da Lennon, “siamo più famosi di Gesù Cristo” e si è detto sollevato del ristabilimento di questa verità storica; Sir Paul McCartney ha rifiutato di rilasciare dichiarazioni. Sono in corso trattative con il Vaticano per spostare la reliquia a Central Park.
(vedi anche questa notizia correlata)