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matematto non praticante

Accise dolci accise

Vabbè, non credo che nessuna persona dotata di cervello avesse davvero creduto che Meloni & Salvini avrebbero ridotto (non dico tolto…) le accise sui carburanti. Trovo però interessante questa accelerazione sull’equiparazione delle accise su benzina e gasolio per autotrazione, che anziché in cinque anni avverrà a capodanno 2026. Ed è anche interessante notare come il PresConsMin riesca ad alzare il carico fiscale facendo finta di nulla, un po’ come il taglio dell’aliquota IRPEF per i redditi da 28000 a 50000 euro che è comunque inferiore all’aumento implicito dovuto al fiscal drag (e per fortuna che le retribuzioni lorde sono appunto cresciute, anche se meno dell’inflazione.)

Sono andato a verificare i dati 2024: sono stati venduti 11,6 miliardi di litri di benzina e 28,3 miliardi di litri di gasolio. Questo significa che un vero riequilibrio avrebbe dovuto vedere un aumento delle accise del gasolio di 2,35 centesimi al litro e un ribasso di quelle sulla benzina di 5,75. Sommare e sottrarre 4,05 centesimi corrisponde a 676 milioni di maggiori introiti (più IVA che per comodità non conto) nascosti nelle pieghe del bilancio. E chissà come mai ho il sospetto che in questo caso non sia il governo a non sapere fare i conti…

Un trucchetto con le percentuali

Scrivendo il post di stamattina mi è venuto in mente un trucchetto che può permettervi di fare bella figura con poca fatica. Riuscite a calcolare a mente quant’è il 60% di 25?

Il calcolo è molto più semplice di quanto sembri a prima vista. Per definizione, una percentuale si calcola moltiplicando i due numeri presenti e dividento per 100, cioè 60×25/100 nel nostro caso. Questo equivale a 25×60/100, che è il 25% di 60. Ma il 25% è un quarto, quindi basta dimezzare due volte 60 e trovare il risultato che è 15. Semplice, no?

Il metodo d’Hondt… o dovrei dire Jefferson?

Vi siete mai chiesti come si suddividono i seggi in un sistema proporzionale? Un metodo abbastanza comune è quello dei resti. Se hanno votato 10000 persone e ci sono 15 seggi, si comincia a fare la divisione, ottenendo un quoziente di 666 e 2/3. Si dividono ora i voti presi dai partiti per quel quoziente, e si comincia ad attribuire un seggio per ogni quoziente. Tipicamente a ciascun partito avanzeranno dei voti, i “resti”; e parallelamente ci saranno dei seggi non assegnati: questi seggi verranno distribuiti ai partiti che hanno i resti più alti. Il metodo è a prima vista equo, ma non è proprio così: potrebbe darsi che assegnando un seggio in più in totale ci sia un partito che ne prenda uno in meno. Questo è il cosiddetto paradosso dell’Alabama: ne avevo parlato tanti anni fa sul Post, e qui trovate una copia di quel post. Vi svelo subito che non c’è un metodo perfetto per suddividere i seggi, ed è per questo che sono stati proposti vari sistemi.

Uno di questi, che ha avuto molta fortuna in Europa – in Italia lo si usava per le elezioni al Senato fino al 1992, e ancora adesso i seggi di minoranza nei consigli comunali si assegnano in quel modo – è il metodo d’Hondt, che prende il nome dallo studioso belga che l’ha formalizzato. In questo caso si prendono i voti ottenuti dai vari partiti e li si divide per 1, 2, 3, 4, … fino al numero n di seggi da assegnare (in genere non serve andare così avanti). Si prendono quindi gli n valori più alti, a cui sarà assegnato un seggio. Facciamo un esempio pratico. Abbiamo quattro partiti (A, B, C, D) che si contendono otto seggi. I voti totali sono stati 23000, e i singoli partiti hanno ricevuto rispettivamente 10000, 8000, 3000 e 2000 voti. La tabella che si costruisce è la seguente, dove per semplicità ho saltato le ultime colonne inutili:

$$
\begin{matrix}
\textrm{partito} & 1 & 2 & 3 & 4 & 5 & \textrm{seggi} \\
A & \bf{10000} & \bf{5000}& \bf{3333.3} & \bf{2500} & 2000 & 4 \\
B & \bf{8000} & \bf{4000} & \bf{2666.6} & 2000 & 1600 & 3 \\
C & \bf{3000} & 1500 & 1000 & 750 & 600 & 1 \\
D & 2000 & 1000 & 666.6 & 500 & 400 & 0 \\
\end{matrix}
$$

Il metodo d’Hondt non soffre del problema del paradosso dell’Alabama, ma in compenso indebolisce i partiti minori. Con i resti, infatti, il quoziente sarebbe stato 23000/8 = 2875 e avremmo avuto il seguente risultato: un seggio è stato spostato dal partito A al D.

$$
\begin{matrix}
\textrm{partito} & \textrm{voti} & \textrm{quoziente} & \textrm{resto} & \textrm{seggi} \\
A & 10000 & 3 & 1375 & \bf{3} \\
B & 8000 & 2 & \bf{2250} & \bf{3} \\
C & 3000 & 1 & 125 & \bf{1} \\
D & 2000 & 0 & \bf{2000} & \bf{1} \\
\end{matrix}
$$

Quello che non sapevo, e ho scoperto da questo articolo – ma Wikipedia lo diceva già… – è che un sistema equivalente era stato ideato da Thomas Jefferson e proposto a George Washington quando il presidente degli Stati Uniti d’America era quest’ultimo e non il primo. Jefferson divideva i voti ottenuti dai vari partiti per un numero, che chiamava “quota”, e prendeva i quozienti. Come nella fiaba di Riccioli d’oro, c’erano le quote troppo grandi, che non permettevano di assegnare tutti i seggi: nel nostro esempio, una quota di 3000 dà come risultato (3, 2, 1, 0) per un totale di 6 seggi assegnati. C’erano poi le quote troppo piccole: una quota di 2000 dà come risultato (5, 4, 1, 1) per un totale di 11 seggi. E infine c’erano le quote proprio giuste, come 2500 che dà come risultato (4, 3, 1, 0). Ecco dunque la ripartizione dei seggi: si prende la più grande quota che dia una suddivisione esatta dei seggi a disposizione.

Ma perché i due metodi sono esattamente gli stessi? Ci ho dovuto pensare un attimo, ma la cosa è davvero banale: se facciamo scendere man mano la quota, il valore finale di Jefferson è per definizione il primo per cui viene allocato l’ultimo seggio a disposizione. (nel nostro esempio al partito A, ma potrebbe essere uno qualunque). Ma dire con Jefferson che 10000/2500 = 4 è la stessa cosa che dire come d’Hondt che 10000/4 = 2500, no? E a questo punto tutti gli altri valori si ottengono automaticamente, perché aumentare o diminuire il numero di seggi agli altri partiti cambierebbe automaticamente il valore della quota.

Dobbiamo insomma cambiare nome al metodo d’Hondt? Secondo me no. Esso è sicuramente molto più facile da implementare di quello di Jefferson, e soprattutto quando i conti si dovevano fare a mano era fattibile. Insomma, teniamocelo così!

“Si costerna, s’indigna, s’impegna”

Prendo a prestito le parole di Fabrizio De André per un commento personale sul povero autista del bus di tifosi pistoiesi di basket morto dopo un agguato di “tifosi” della squadra avversaria. Sono state fermate tre persone: ma leggendo i giornali (Il Post, Repubblica, Corriere, Domani) raccontano con dovizia di particolari della chat Whatsapp e dei precedenti di quei tre. Ma leggendo «Ma la modalità di azione e le testimonianze di alcuni tifosi — due in particolare rispetto ai dodici sentiti dalla polizia — mettono al centro i tre fermati.» a me suona un campanello d’allarme. Non ci sono immagini risolutive, e quindi tutto si baserà sulle deposizioni dei compagni d’assalto nel dibattimento. Il mio amico penalista dice chequando ci sono tante persone coinvolte qualcuno alla fine parla; io vorrei essere così ottimista, ma temo che come in molti altri casi alla fine lo Stato «getta la spugna con gran dignità».

(Ovviamente nulla cambierà per l’autista morto. Qui però non c’è un problema di vendette, ma di impedire che almeno costoro continuino. Certo che ormai la violenza gratuita è tracimata dal calcio agli altri sport…)

Amazon Haul e spedizioni rallentate

schermata di amazon haul
Una volta c’era Amazon Basic: prodotti a prezzo ridotto fatti direttamente da Amazon, spesso copiando quanto venduto da altri. Adesso pare che Bezos stia attaccando il mercato di Aliexpress, Temu, Shein e compagnia varia, che già se la vedono male anche in Europa con la proposta di una tassa di due euro per pacchetto. È infatti stato lanciato da poco Amazon Haul, “prezzi da urlo a 20€ o meno per cui vale la pena aspettare”. Più precisamente, il sito afferma “La maggior parte degli acquisti effettuati su Amazon Haul verrà consegnata in meno di due settimane, anche se i tempi di spedizione possono variare e dipendono dalla località di consegna del cliente.” Le spedizioni ovviamente non sono Prime, ma in compenso sono gratuite dai quindici euro in su, e c’è anche uno sconto per chi spende di più.

I prodotti che vedo su Haul sono più o meno la paccottiglia che mi piace prendere su Aliexpress, ma con una scelta molto minore e un motore di ricerca ancora peggiore, il che mi lascia abbastanza stupito. Ma quello che mi ha stupito di più è che un pacchetto che avevo ordinato un paio di settimane fa da Aliexpress non è arrivato come al solito con le poste ma… con Amazon Shipping. Ed è anche arrivato in ritardo, tanto che Aliexpress mi ha dato un coupon per i miei futuri acquisti. La cosa non mi pare abbia un gran senso, ma tant’è…

Chiacchiero di Wikipedia su Radio Capital

Domattina alle 9.10 dovrei essere in collegamento telefonico con Radio Capital a parlare delle preoccupazioni della Wikimedia Foundation sul calo degli accessi (e quindi immagino delle donazioni…) a Wikipedia perché in tanti chiedono a ChatGPT oppure leggono il riassunto di AI Overview. Se ci riesco cercherò di spostare la chiacchierata su un tema che a me preoccupa ancora di più: voci scritte da AI e che ovviamente contengono le usuali allucinazioni degli LLM. Stay tuned!

Aggiornamento (21/10): trovate qui il clip dell’intervista, dove dico troppo spesso “allora”…

In quale corsia?

Mi sono accorto che l’app Esselunga ti dice in che corsia si trova un prodotto, ovviamente dopo aver specificato in quale negozio ti trovi. Per uno come me, che praticamente sempre devo andare a caccia di qualche commesso a cui chiedere dove si trovano i prodotti, è una svolta.

(Poi io sono uno di quelli che non riesce a vedere un prodotto che è davanti ai suoi occhi, d’accordo: però questo è già un inizio per me, no?)