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matematto non praticante

ladri di biciclette (non mie)

La scorsa settimana ho notato sul marciapiede vicino a casa mia, legata a uno di quegli archetti messi di traverso per impedire alle auto di parcheggiari su, una mountain bike gialla a cui mancava la ruota davanti. Il telaio della bicicletta era legato all’archetto, la ruota evidentemente no.

Ieri mattina, uscendo coi bimbi per far loro fare un giretto (in bicicletta :-) ) ho notato che la bicicletta non c’era più. Il punto è che non c’era neppure l’archetto. Per onor di cronaca, devo aggiungere che quell’archetto era già parecchio instabile, e non credo ci sia voluto molto a toglierlo: se volete, la cosa buffa è che non l’abbiano lasciato per terra sul marciapiede.

Tenetene conto quando legate la vostra bici!

_Snuff_ (libro)

[copertina] Il Comandante Vimes va in vacanza, in campagna… o più precisamente nelle terre della famiglia di sua moglie Sybil. Per Vimes il concetto di “vacanza” è incomprensibile, ma da bravo sbirro riesce subito a scoprire quali crimini contro una specie vivente si stanno commettendo… e a rimettere tutto a posto. In questo trentanovesimo libro del Discworld (Terry Pratchett, Snuff, Corgi 2012, pag. 470, Lst 7,99, ISBN 9780552166751) abbiamo nuovamente Vimes come protagonista, insieme a suo figlio Sam junior (un vero esperto sulla cacca, tra l’altro); abbiamo i goblin; e abbiamo il tema chiave della Legge, di chi decide cos’è la legge e di quante cose illegali si possono fare in nome della legge. Per la cronaca, la parola “snuff”, oltre che applicarsi all’annusare tabacco come si vede fare da molti personaggi del libro, sta anche per “morti arbitrarie e spiacevoli”.
Rispetto ai libri precedenti, forse qua c’è più una ricerca della battuta fine a sé stessa, pur declinata secondo il verbo del Discworld: però devo dire che era da parecchio che non mi divertivo così con un libro di Pratchett. Beh, per ridere davvero almeno cinque o sei dei precedenti bisogna averli letti, ma chi non lo ha mai fatto?

mukki.it, muffe, customer care

[muffa in una confezione di Mukki Smuthie] Quello che vedete qui a sinistra era (parte del) contenuto di una confezione di Mukki Smuthie (latte al cioccolato) che avevamo comprato all’Auchan di Cinisello Balsamo un paio di settimane fa, avevamo messo regolarmente in frigorifero e abbiamo dato da bere ai bambini martedì pomeriggio. (I bambini hanno bevuto tutto prima che ci accorgessimo di quel robo ammuffito).

Come prima cosa, Anna ha subito chiamato il nostro vicino di casa che è un medico tossicologo e che ci ha rassicurati: non c’erano problemi di botulismo. Certo, fa, quel latte doveva avere una carica batterica molto superiore a quella consentita, e quindi si poteva rischiare una gastroenterite: se però nelle 24-48 ore non ci fossero state scariche di diarrea, allora saremmo potuto stare tranquilli (cosa che è effettivamente successa).

Mercoledì in pausa pranzo sono andato a vedere il sito della Mukki, pardon della «Mukki latte- Centrale del Latte di Firenze, Pistoia e Livorno S.p.A.». Un bellissimo sito, di cui riporto verbatim la missione dell’azienda:

“Un’Azienda efficiente, orientata all’eccellenza del prodotto, che opera in forte legame con il territorio circostante ed adotta e promuove comportamenti etici verso tutti i propri referenti”.

Io sono una personcina relativamente comprensiva, almeno fintantoché non mi si toccano i bimbi: sono così andato sulla pagina del sito dal bel titolo “Contattaci” e ho compilato il form, inserendo naturalmente il mio nome e cognome e il mio indirizzo email. (Nota a latere: non ho nulla in contrario a compilare un form e non avere a disposizione un indirizzo di posta elettronica. Ma un qualunque sviluppatore di un sito aziendale con un minimo di cervello, a parte evitare di mettere cinque asterischi su cinque campi che dicono “questo campo è obbligatorio”, avrebbe aggiunto una casella da spuntare per avere una copia del messaggio inviato. Ma ciò in questo contesto è irrilevante)

[muffa e confezione] Come dicevo, il mio messaggio è stato inviato mercoledì all’ora di pranzo. Io non mi aspetto una risposta dopo dieci minuti (beh, sì, mi aspetterei un messaggio di ricezione avvenuta, ma lasciamo perdere). Però mi aspetto una risposta in ventiquattr’ore. Di ore ne sono passate 48, e il risultato è stato zero.

Domanda: cosa pensate voi di un’azienda che ha un customer care di questo tipo?

Aggiornamento: (8 aprile) Ieri mattina, istigato da alcuni amici, ho scritto sulla pagina Facebook di Mukki.it. Dopo un po’ di commenti di amici e conoscenti, verso le 17 c’è stata una risposta da Mukki, che tra l’altro segnalava che «Purtroppo devono essere intervenute delle problematiche tecniche indipendenti dalla nostra volontà che non ci hanno permesso di ricevere il tuo messaggio, altrimenti saresti stato sicuramente ricontattato.» Ho risposto subito via mail e – non dopo un secondo mio messaggio odierno sulla bacheca FB) oggi pomeriggio ho finalmente un recapito diretto… che passerò ad Anna che è molto più brava di me nelle relazioni interpersonali :-)

Bookflocks

Stefano Rodighiero ha creato da qualche mese il sito Bookflocks (“stormi di libri”, tradurrei così ad occhio), dove raccoglie interviste piuttosto speciali a varie persone: quello che chiede infatti è di parlare dei libri che l’intervistato ritiene essere stati i più importanti nella propria formazione.

In mezzo a tanta brava gente, oggi l’intervistato sono io. Potete vedere parte della mia libreria matematico-ricreativa e – se non avete troppi problemi con l’inglese – scoprire quali sono i miei libri favoriti, anche se immagino che li avevate già indovinati.

Conoscete qualcuno che vi piacerebbe vedere intervistato? Scrivete a Stefano!

i veri paletti

Ho sentito un brano di un’intervista a Matteo Renzi che snocciolava i quattro paletti invalicabili per la “sua” riforma/cancellazione del Senato: niente voto di fiducia, niente votazione sulla legge di bilancio, niente membri eletti, niente stipendio (aggiuntivo) per i nominati. Non ci crederete, ma su due dei punti io sono perfettamente d’accordo: naturalmente sui primi due :-)

Se ci pensate un attimo, pensare una doppia fiducia può significare avere due composizioni complementari, cosa che comunque non c’è mai stata nonostante il Porcellum ci abbia provato; e il rimpallo della Legge di Stabilità serve solo a inserire emendamenti su emendamenti per tirare fuori qualche spicciolo per i lobbisti più bravi. Occhei, sarebbe più simpatico dare a una delle Camere il voto di fiducia e all’altra quello sulla legge di bilancio, ma per amor di Renzi lasciamo stare.

Vediamo gli altri due punti. Considerato in 40.000 euro lordi al mese per 14 mensilità lo stipendio di un senatore (perché anche se non eleggi nessuno ma mandi dei nominati, il Senato lo devi comunque mandare avanti e le indennità gliele devi pur lasciare), il risparmio sarebbe di circa 20 milioni l’anno, su un bilancio di più di mezzo miliardo. Inutile dire che poi far fare un doppio lavoro ai rappresentanti regionali non è certo indice di una loro produttività maggiore, anzi.

Perché allora questi due paletti renziani? Ovvio, perché così il popolo (non si dice più “la gente”, quello era Berlusconi) vuole così, no? Solo che a questo punto non serve più prendersi il tempo per fare una discussione seria, per esempio definendo quali leggi siano di competenza della Camera e quali del Senato e lasciando un massimo di tre passaggi parlamentari (C-S-C o S-C-S). Si fa, e guai a chi vuole pensare :-(

Oneri Postali 5,50 euro

Ho ricevuto un pacco dal Giappone. Ho pagato al postino 22 euro e 71 centesimi (da consegnare al centesimo, e ovviamente il postino non ha un POS per pagarlo). Di questi soldi, 17 euro e 21 centesimi sono l’IVA che ovviamente devo pagare (e avevo messo in conto), e 5 euro e 50 centesimi sono per “oneri postali”.
Visto che l’unico onere che vedo è quello di calcolare l’IVA e stampare il foglietto con gli oneri suddetti (le spese postali le ho pagate prima), e visto che io sono costretto a usare Poste Italiane per ricevere per posta un pacco dall’estero, mi spiegate perché devo sottostare anche a questo balzello?

Post Scriptum: la bolla di accompagnamento dice che è stato spedito dal Giappone il 24 marzo. Una seconda bolla dice che è stato “lavorato al GTW di Lonate Pozzolo” il 26 marzo alle 10:47:48. Qualcuno riesce a spiegarmi perché non mi è stato consegnato il 27 o il 28 marzo?

buon Natale a tutti :-)

Di spam ne ricevo sin troppo, anche perché la mia email come portavoce di Wikimedia Italia è sin troppo pubblica. Purtroppo qualche messaggio sfugge ai filtri e spunta su gmail. Vabbè, uno se ne fa una ragione: ma quello che mi è arrivato adesso secondo me non merita finisca nell’oblio senza che qualcun altro venga a sapere le sue mirabilia.

Il messaggio inizia con la frase «Se questi auguri di Natale non vengono visualizzati correttamente, clicca qui.» (i link ve li risparmio, non preoccupatevi). La newsletter, evidentemente tradotta sì a mano dal tedesco ma da uno che non è di madrelingua italiana (ci sono troppi calchi germanofoni) inizia con

News attuale - Il programma di calcolo online gratuito di INTEWA - Edizione 14-2014
Gentile cliente interessato al risparmio di acqua, [...]

e continua con varie notizie di cui ovviamente non me ne può fregare di meno. Ma il meglio è la firma finale:

cordialmente
<strong>Gérard Becker</strong>
Marco Bignetti
INTEWA Italia

Sì, avete capito bene. Il responsabile(?) di INTEWA Italia ha aggiunto la sua firma, invece che sostituirla a colui che immagino essere il responsabile comunicazione dell’azienda madre: e non si è nemmeno accorto che la firma dell’altro era indicata in HTML, copiando pari pari il tag <strong> che appare come lo vedete.

La ciliegina finale è che c’è sì un link “Cancellati alla newsletter” (sic), che porta a questo link (no, in realtà c’era attaccata una serie di dati per riconoscere da dove arrivava il link). Una simpatica paginetta in tedesco dove, nonostante appunto il sistema dovrebbe sapere l’indirizzo di partenza, uno è costretto a rimettere il proprio indirizzo email e un codice di controllo.

Voi dite quello che volete: da un’azienda con un biglietto da visita simile io non prenderei mai nulla nemmeno se non mi inviasse spam :-)