mukki.it, muffe, customer care

[muffa in una confezione di Mukki Smuthie] Quello che vedete qui a sinistra era (parte del) contenuto di una confezione di Mukki Smuthie (latte al cioccolato) che avevamo comprato all’Auchan di Cinisello Balsamo un paio di settimane fa, avevamo messo regolarmente in frigorifero e abbiamo dato da bere ai bambini martedì pomeriggio. (I bambini hanno bevuto tutto prima che ci accorgessimo di quel robo ammuffito).

Come prima cosa, Anna ha subito chiamato il nostro vicino di casa che è un medico tossicologo e che ci ha rassicurati: non c’erano problemi di botulismo. Certo, fa, quel latte doveva avere una carica batterica molto superiore a quella consentita, e quindi si poteva rischiare una gastroenterite: se però nelle 24-48 ore non ci fossero state scariche di diarrea, allora saremmo potuto stare tranquilli (cosa che è effettivamente successa).

Mercoledì in pausa pranzo sono andato a vedere il sito della Mukki, pardon della «Mukki latte- Centrale del Latte di Firenze, Pistoia e Livorno S.p.A.». Un bellissimo sito, di cui riporto verbatim la missione dell’azienda:

“Un’Azienda efficiente, orientata all’eccellenza del prodotto, che opera in forte legame con il territorio circostante ed adotta e promuove comportamenti etici verso tutti i propri referenti”.

Io sono una personcina relativamente comprensiva, almeno fintantoché non mi si toccano i bimbi: sono così andato sulla pagina del sito dal bel titolo “Contattaci” e ho compilato il form, inserendo naturalmente il mio nome e cognome e il mio indirizzo email. (Nota a latere: non ho nulla in contrario a compilare un form e non avere a disposizione un indirizzo di posta elettronica. Ma un qualunque sviluppatore di un sito aziendale con un minimo di cervello, a parte evitare di mettere cinque asterischi su cinque campi che dicono “questo campo è obbligatorio”, avrebbe aggiunto una casella da spuntare per avere una copia del messaggio inviato. Ma ciò in questo contesto è irrilevante)

[muffa e confezione] Come dicevo, il mio messaggio è stato inviato mercoledì all’ora di pranzo. Io non mi aspetto una risposta dopo dieci minuti (beh, sì, mi aspetterei un messaggio di ricezione avvenuta, ma lasciamo perdere). Però mi aspetto una risposta in ventiquattr’ore. Di ore ne sono passate 48, e il risultato è stato zero.

Domanda: cosa pensate voi di un’azienda che ha un customer care di questo tipo?

Aggiornamento: (8 aprile) Ieri mattina, istigato da alcuni amici, ho scritto sulla pagina Facebook di Mukki.it. Dopo un po’ di commenti di amici e conoscenti, verso le 17 c’è stata una risposta da Mukki, che tra l’altro segnalava che «Purtroppo devono essere intervenute delle problematiche tecniche indipendenti dalla nostra volontà che non ci hanno permesso di ricevere il tuo messaggio, altrimenti saresti stato sicuramente ricontattato.» Ho risposto subito via mail e – non dopo un secondo mio messaggio odierno sulla bacheca FB) oggi pomeriggio ho finalmente un recapito diretto… che passerò ad Anna che è molto più brava di me nelle relazioni interpersonali :-)

Ultimo aggiornamento: 2014-04-08 16:01

17 pensieri su “mukki.it, muffe, customer care

  1. Giuseppe

    Che sei in Italia, e quel form di contatto crea una email che finisce dritta nella casella da 100MB in omaggio con l’hosting, casella che ovviamente è già piena di spam e non legge nessuno?

    Domanda scorrelata: latte pastorizzato comprato due settimane fa e (dalla foto) scade tra una settimana. Cioè 3 settimane di validità in tutto?

    1. .mau. Autore articolo

      metti che fossero tre settimane invece che due, non è che mi ricordi la data esatta di acquisto. Sicuramente non era appunto ancora scaduto.

  2. mestesso

    Io mi sarei lamentato (anche) con l’Auchan: nella grande maggiornaza dei casi i problemi di questo tipo si verificano nell’ultimo anello della catena (cattiva conservazione del prodotto, incidenti vari…).

    1. .mau. Autore articolo

      quel robo non sarebbe comunque dovuto essere dentro la confezione, indipendentemente dalla catena di passaggi.

      1. mestesso

        A parte la non chiara natura del robo (e sua origine) anche Auchan può avere la sua parte. Ho conosciuto gente che lavora nei supermercati e non hai idea dei casini che succedono (tipo buttare via la partita buona e tenersi quella cattiva, roba che casca dal camion etc).

        Lamentarsi anche con loro male non fa (specie se poi non ti rispondono).

  3. ArgiaSbolenfi

    Hanno Facebook, Twitter, Youtube e Instagram, forse si saranno dimenticati dell’email :-)

  4. Barbara

    “se però nelle 24-48 ore non ci sarebbero state” quando ti toccano i bambini perdi proprio il controllo :). La Mukki si chiama con la k perké di proprietà dei Komunisti ke notoriamente odiano i bambini. O meglio, lo era prima che arrivasse Renzi :(.

    1. .mau. Autore articolo

      e ci hai anche ragione :-( (lascio il condizionale a imperitura memoria).

  5. Cv

    Tendenzialmente in Italia il customer care è pressoché inesistente. Anni fa un tizio in Germania aveva scritto un libro con tutte le lettere inviate e ricevute a svariate aziende, cose che sarebbero fantascienza qui e ora, se lo trovo te lo linko. Comunque fossi in te passerei a latte fresco e cacao ;)

    1. Barbara

      Concordo sul latte fresco e cacao. In casa nostra l’unica eccezione al boicottaggio Nestlè è il Nesquik, perché 4 consumatori su 4 sostengono che è l’unico che si scioglie bene nel latte freddo (senza fare Klümpchen, mi dice l’Esperto).

      1. .mau. Autore articolo

        la mattina i due bevono sempre latte fresco e cacao: queste robe confezionate sono solo per momenti particolari il pomeriggio…

      2. un cattolico

        @Barbara: e se fosse anche questo un valido motivo per boicottarli, nel senso: che diavolo avran mai addizionato per rendere la polverina cosí solubile nel latte a 3-4 °C?! :-D

  6. Licia

    Aggiungo un esempio positivo.

    Avevo trovato due barattoli dello stesso lotto di confettura Rigoni di Asiago con la muffa, Ho scritto un email al servizio consumatori allegando foto e mi hanno risposto subito, con una spiegazione che conferma quanto segnalato da mestesso nel suo commento:
    La ringraziamo per la Sua segnalazione. Nella maggior parte dei casi, lo sviluppo di muffa nel prodotto è causato dalla perdita di vuoto all’interno della confezione. Questo può avvenire in seguito ad urti o ammaccature sulla capsula durante il trasporto o movimentazione in fase di distribuzione.
    Le consigliamo sempre di controllare al momento dell’acquisto che il “bottone” al centro della capsula non sia rialzato e al momento dell’apertura che la capsula faccia il “clack” caratteristico della presenza del vuoto.

    Mi hanno chiesto l’indirizzo postale e nel giro di due giorni è arrivato un pacchetto con barattoli sostitutivi.

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