Sembra che ci sia una nuova sfilza di nomi importanti che lasciano Twitter (se preferite, X). Io non lo faccio perché tanto per quello che lo guardo (e per chi mi guarda) non succede assolutamente nulla; ma capisco che un media importante rischia molto a essere in mezzo a complottisti di tutti i tipi.
Però mi fa ridere quando il Post scrive
La scelta non è semplice, soprattutto considerata la grande quantità di persone che ancora utilizzano il social network. Un giornale che decida di rinunciare a una presenza su X evita che i propri contenuti siano affiancati ad altri dannosi o fuorvianti, ma riduce anche la presenza di contenuti affidabili per contrastare la diffusione di notizie false.
Diciamocelo: sono decenni che si sa che anche nei social network moneta cattiva scaccia moneta buona. Perché allora pensare che qualcuno leggendo i nostri tweet possa vedere la luce? Siete davvero così ottimisti sull’umanità? Io no, ed è per questo probabilmente che ho solo ventun lettori… Insomma, se volete lasciare Twitter fate pure, senza pensare a chissà che cosa perderete. E se volete rimanere, non pensate di fare la differenza. Il mio unico consiglio è di non andare sul tab “Per te”: è lì che Elonio mette tutto quello che vuole farvi vedere.


La matematica è reale? Per un platonista come me sì, ma non è questo il punto. La vera domanda è “la matematica ci permette di capire il mondo?” La risposta parrebbe essere positiva, ma a ben pensarci non è del tutto così. Diciamo che la matematica ci aiuta a comprendere la realtà, e la realtà ci costringe a inventarci nuova matematica per cercare di capirla. La cosa più interessante, che Marco Menale ci racconta in questo volume, è che non solo il pensiero di matematica come studio di modelli del mondo è relativamente recente (no, non parlo di Galileo, è ancora successivo!) ma sta anche cambiando negli ultimi tempi, sia per una concezione filosofica diversa che per la possibilità di avere a disposizione molti più dati.