Premessa: io abitualmente regalo per Natale un abbonamento a Cose di Casa a mia cognata, che vive a Torino. L’altro giorno lei mi scrive dicendo “lo sai? sono tre mesi che non mi arriva l’abbonamento. Puoi verificare?” Io faccio un po’ di controlli: vedo il pagamento fatto a dicembre sulla mia carta di credito, passo al setaccio la mia posta elettronica e trovo la notifica di pagamento con tutti i dati: nome e cognome della cognata, sua email, indirzzo (via Bobbio), CAP (10141), città (Milano).
Ehm… ho scritto Milano anziché Torino: ci credo che non gli arrivino i numeri (da marzo, presumibilmente). Telefono al servizio clienti e mi dicono che queste modifiche non possono essere fatte per telefono, ma devo… no, non è necessario mandare un fax: basta la posta elettronica. Scrivo, correggono e mi dicono che dal numero di settembre la rivista cartacea arriverà alla città corretta, se non ho sbagliato ancora.
Bene. La cazzata è stata mia, e sono abbastanza grandicello per immaginare che quando il postino milanese va in via Bobbio e non trova il cognome di mia cognata non rimanda certo la rivista indietro. Però c’è una cosa che non mi torna. La signora del servizio clienti mi ha detto che a lei il CAP risulta 20144, che effettivamente è quello della milanese via privata Bobbio. Il suo commento è stato “penso che il sistema abbia visto una discrepanza tra città e CAP e abbia corretto automaticamente quest’ultimo”. Ecco. Se il CAP fosse stato sbagliato per una singola cifra non mi sarei stupito: ma così mi sembrava più logico segnalare l’incongruenza e far controllare qualcuno, oppure lasciare tutto come sta. Sono troppo ingenuo?
Archivi autore: .mau.
Pile
Frugando nei cassetti della mia scrivania in ufficio ho trovato una decina di pile ministilo (AAA) residui di chissà quale era geologica: una l’ho riconosciuta, e so di averla comprata in Germania ben prima che nascessero i gemelli. Avendo a casa un tester di pile ho provato a vedere se erano ancora cariche: stranamente sì, ne ho trovate solo tre che arrivavano a 1,4 volt (abbondanti). Quelle tre pile sono Duracell, e tra l’altro hanno la scritta “best use before 2017” quindi non sono poi così vecchie.
Perché Caitlyn Jenner ha la foto di un uomo?
Ieri Gaia Giordani ha scritto un articolo su Cosmopolitan notando come Ok Google e Siri (solo la versione italiana, in questo caso) non sappiano dire chi sia Caitlyn Jenner, e aggiunge che sia Wikipedia in lingua italiana che in inglese alla voce Caitlyn Jenner riportano una foto… di Bruce Jenner, cioè di quando lei era ancora un uomo. Adesso nell’articolo c’è una breve spiegazione del perché di quella foto :-) ma magari siete curiosi e volete saperne di più. Ecco qua!
Partiamo innanzitutto dal nome della voce. La voce su Wikipedia è appunto Caitlyn Jenner: uno arriva a quella voce anche partendo da Bruce, ma solo perché c’è un rimando automatico. La linea guida dice di «dare la priorità a cosa la maggior parte della popolazione italofona riconoscerebbe facilmente (dizione più diffusa)»: per esempio, Pannella è Marco anche se all’anagrafe si chiama Giacinto. Ci sono eccezioni: Chelsea Manning in Wikipedia in italiano è sotto Bradley Manning, mentre in inglese la voce sta sotto Chelsea (ma ci è voluto un giudizio arbitrale per arrivarci, segno che la decisione non è stata facile). Presumibilmente per Jenner il fatto che a suo tempo fosse stata campione olimpico non è stato visto come informazione nota, e direi che possiamo essere d’accordo.
Passiamo alle foto. Le foto di Jenner caricate su Wikipedia (al momento in cui sto scrivendo) sono queste tre, e in tutte e tre appare ancora come un uomo. Ma come, direte, con tutte le immagini che abbiamo visto in giro! Peccato che quelle foto non abbiano una licenza libera, cioè non possano essere anche (in teoria) riusate per scopi commerciali. Wikipedia è rigorosissima su questo punto: tutto il materiale presente deve essere utilizzabile da chiunque senza nessun vincolo che non sia quello di dire chi ha prodotto originariamente il materiale e quello di lasciare anche agli altri la stessa libertà. Evidentemente non esistono foto libere di Caitlyn, o se ce ne sono nessuno le ha caricate su Wikipedia: il risultato è questo. D’altra parte questo non è certo l’unico caso. Prendete per esempio la pagina su Giulio Andreotti: le foto in primo piano sono di un giovanissimo divo Giulio (ce n’è poi qualcuna in gruppi vari) perché sono quelle del vecchio sito della Camera che sono le uniche fuori copyright sia per la legge italiana che per quella USA – dove ci sono i server. Quando ci sarà una foto attuale di Jenner, quella diventerà con ogni probabilità quella ufficiale; immagino che resterà comunque nella voce anche una sua foto di quando era uomo, dato che non si vede perché cancellare il passato.
Troppo complicato? È il copyright, bellezza! E soprattutto, ricordate che Wikipedia è di tutti, ma se nessuno contribuisce nessuno può sfruttarla…
Chiude il Corriere Mercantile
Ho sentito oggi su Radio Popolare che quello odierno è l’ultimo numero del Corriere Mercantile, quotidiano genovese. Non che mi aspettassi qualcosa di diverso, da quando La Stampa aveva annunciato la fusione con Il Secolo XIX, il principale quotidiano della città della Lanterna. Storicamente, infatti, il Corriere Mercantile era venduto nel Levante ligure in abbinamento alla Stampa, che aveva un’edizione propria solo per il Ponente. Dopo la fusione, a Ponente c’era un’eccedenza di giornalisti ma a Levante quello in eccedenza era direttamente il giornale.
Poi è chiaro che uno prendeva il Corriere Mercantile solo per leggere le notizie del paesino (anche se il tentativo di uscire a un euro con solo la cronaca locale non ha avuto successo). Però questo significa che evidementente andremo a perdere le notizie di questo tipo che avevano comunque un senso – e che sono più difficili da recuperare che i grandi pipponi di commento, che possiamo preparare stando tranquillamente seduti sulla scrivania con un bel condizionatore acceso. Sicuramente il citizen journalism non è mai decollato: possiamo chiederci se c’è davvero così tanta gente interessata alle minuzie locali, ma quella è un’altra storia.
Se l’era legata al dito
Il post di stamattina di Gianni Morandi sul suo profilo Facebook mostra che il commento sulle “minchie di mare” (agevolo screenshot) se l’era legato al dito :-)
Ma quello che fa più pensare è che in un’ora esatta il post ha avuto 31083 like, 4368 commenti e 1660 condivisioni. Ci sarebbero vip che si taglierebbero un braccio per questi risultati!
I tempi cambiano
Chi ha una certa età dovrebbe sapere cos’è la Triplice: sono i sindacati CGIL, CISL e UIL quando fanno trattative insieme con le aziende o il governo… o forse dovrei usare il passato, visto che sono sempre più rare le occasioni unitarie. Di per sé non è un male che si abbiano idee diverse, sono contro il sindacato unico proprio come sono contro il partito unico, però quando le idee sono troppo diverse magari c’è qualcosa che non va.
Forse avete letto sui giornali che in questi giorni presso il Ministero dello Sviluppo Economico c’è un incontro a tre parti sulla questione Telecom. La storia delle 4000 assunzioni bloccate è abbastanza fuffara, perché Patuano aveva detto chiaramente che per farlo voleva che il governo finanziasse la solidarietà espansiva: in pratica Telecom non ci metteva denaro, e a pagare sarebbero stati gli attuali dipendenti che sarebbero stati a casa mezz’ora al giorno e lo Stato che avrebbe dato loro parte dei soldi non guadagnati. Soldi statali non ce ne sono, e quindi amen. I tagli allo “staff” (che però è un termine un po’ più ampio di quanto si intende di solito) rispecchiano il fatto che in questi due anni di solidarietà difensiva non è che si sia riusciti a internalizzare tanta roba e quindi si continuano a subappaltare attività; la creazione di una società del caring rispecchia il fatto che nel nuovo contratto (il vecchio è scaduto a dicembre) le aziende TLC tutte cercheranno di abbassare i costi del servizio clienti. Come rituale, finito l’incontro c’è stato un comunicato stampa aziendale e anche i sindacati hanno emesso comunicati stampa. Quello che non è rituale è che il comunicato congiunto è FISTel-CISL, UILCom-UIL e … UGL Telecomunicazioni (che per la cronaca si è anche fatta un comunicato suo)
Che non ci sia SLC-CGIL è abbastanza naturale visto da dove nasce tutta la storia: SLC si era opposta all’accordo sul Caring dell’inizio del dicembre scorso (che rimandava la societarizzazione nell’attesa di vedere come si sarebbe evoluta la situazione), ha siglato obtorto collo un accordo leggermente migliore a metà dicembre, ma poi ha fatto campagna contro l’accordo, tanto che il referendum tra i lavoratori ha visto una maggioranza di no e quindi è andato tutto all’aria. Non so se quell’accordo fosse buono o cattivo: mi limito a raccontare i fatti. Vedere però il sindacato nato dalle ceneri della CISNAL non solo essere d’accordo con gli altri – capita – ma firmare congiuntamente continua a lasciarmi perplesso…
Quizzino della domenica: cartoline
Quando ero ragazzo, c’era l’abitudine di spedire cartoline illustrate dalle vacanze ad amici e parenti con cui non avevamo mai parlato durante l’anno, ma che dovevano vedere come ci stavamo divertendo. Un anno, per guadagnare qualche soldo, ho lavorato in una grande cartoleria, e visto che mi sono sempre piaciuti i numeri mi sono diligentemente annotato quante cartoline compravano le persone. Erano in molti a comprare un numero di cartoline che era multiplo di cinque, probabilmente immaginando inconsciamente che la cifra tonda era preferibile: la maggior parte comprava 15 cartoline, ma ce n’erano anche parecchi più tirchi o solitari che ne prendevano cinque e alcuni che arrivavano a venti. Ricordo perfettamente una signora attempata che arrivò alla cassa con ben 25 cartoline. Stranamente, però, nessuno aveva comprato 10 cartoline. Avete un’idea di cosa fosse successo?
(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p177.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema tratto da Rob Eastaway e David Wells, Mindbenders and Brainteasers)
_Grammatica italiana_ (ebook)
Capita spesso di avere un dubbio grammaticale. Se stai postando su Facebook puoi anche far finta di nulla e fregartene, ma se stai preparando qualcosa di appena più importante forse è meglio controllare da qualche parte la forma corretta, per evitare di fare figuracce. Cosa si può avere online per avere un’occhiata rapida? Ho preso in prestito via MLOL questo manuale (AA.VV., Grammatica Italiana, Garzanti 2012, pag. 111, € 1,49, ISBN 9788811136859) per vedere se può essere utile: la risposta è “mah”. Ovviamente non mi aspettavo qualcosa al livello della Garzantina di Serianni, che per me è il testo assoluto di riferimento e descrive davvero tutto. Però quello che ho trovato è piuttosto disuguale come livello. Se avete bisogno di conoscere la coniugazione di un verbo irregolare questo libro fa esattamente al caso vostro: se volete avere un’idea sull’analisi del periodo vi accorgerete che il capitolo “La frase” è lungo otto o nove righe. Ci sono poi alcune banalità che almeno per quanto mi riguarda mostrano una scarsa attenzione. Le frasi errate precedute da un asterisco * sono standard in una grammatica, ma se non lo spieghi lasci perplesso il lettore non esperto. Ho inoltre trovato alcuni refusi, che in una grammatica non sono una bella cosa. In definitiva l’ebook vale il suo prezzo, ma non aspettatevi molto di più.