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matematto non praticante

La schiscetta

Dopo la storia dei bambini delle scuole di Corsico cui è stato impedito di mangiare in mensa perché i genitori non pagavano la retta (da mesi se non anni, a giudicare dalle cifre…), leggo che M5S e maggioranza di centrodestra al Pirellone hanno deciso che queste famiglie possono far portare ai bimbi il pasto da casa. No, in realtà non l’hanno deciso ma hanno approvato una mozione al riguardo, farcita al solito di paroloni come «permettere di portare il pasto da casa, facendone un momento di reale educazione alimentare anche per le famiglie».

Finalmente posso dire qualcosa di destra: non capisco perché ci debbano essere famiglie che non pagano. È chiaro che dagli articoli di giornale non si possono tirare fuori conclusioni a priori: magari molte di quelle famiglie avrebbero un ISEE così basso che la quota mensa sarebbe stata minima, ma nessuno ha pensato di farglielo calcolare e quindi si sono trovati a pagare il massimo della quota. Però è anche chiaro che quel servizio ha un costo, e qualcuno deve pagarlo. Se proprio volete, quello che mi pare davvero stupido è che – almeno se il testo della mozione è sensato, cosa che anch’essa non è detta – si sia obbligati a consumare il pranzo fornito dalla mensa. Perché quella sì che è una prevaricazione e una discriminazione.

Il nuovo logo TIM

logo-tim Il logo TIM da analogico è diventato digitale. Niente onde, ma quella che doveva essere almeno nell’intenzione una lettera T ma che tutti hanno visto come un trigramma I Ching.

Il guaio è che il trigramma in questione è 艮 (gèn o ken, a seconda della traslitterazione), il cui significato di base è “montagna” e quello secondario “inverno, immobilità”. Certo, altre interpretazioni dicono che il simbolo rappresenta la sfida, la conoscenza, la consapevolezza: però mi sa che quelli di comunicazione esterna avranno un bel pò da lavorare.

(ciò detto, il logo non mi dispiace, soprattutto perché non è 3D :-) )

laurea LIDL

laureaLIDL
Una volta si diceva “ma come hai fatto a prendere quel diploma? L’hai trovato nel fustino di detersivo?”
A quanto pare adesso si possono prendere le lauree direttamente al supermercato. (Occhei, sponsorizzate dal supermercato, ma il concetto non è poi molto diverso).

acqua minerale a Km tanti

Nella nostra mensa le bottigliette di acqua minerale cambiano spesso marca. In questi giorni ci è arrivata l’acqua Lilia, e ho scoperto – ricordavo pubblicità televisive di questa marca, ma senza che venisse specificata la sorgente – che è prodotta in provincia di Potenza. Ho dato un’occhiata alla composizione chimica dell’acqua e non ho trovato nulla di particolare: residuo fisso 341 mg/l, molti bicarbonati (254 mg/l), un po’ di calcio (32,4 mg/l) e di potassio (26,5 mg/l). Non è insomma un’acqua del centro Italia come Ferrarelle e Uliveto che può o no piacere ma ha comunque una certa “personalità”, se mi passa il termine, ma un’acqua oligominerale come tante altre prodotte dalle varie sorgenti alpine.
Insomma, perché mai queste bottigliette devono farsi più di mille chilometri per arrivare a Milano, con tutte le acque oligominerali della zona? (Naturalmente vale anche il viceversa, e non capirei perché in Basilicata debbano arrivare bottigliette d’acqua alpina: ma non ho idea di che acqua sia disponibile nelle regioni meridionali. Se qualcuno fosse così gentile da segnalarmelo, lo ringrazio). Non sono un fanatico del Km0 che a volte mi pare solo una fregatura, ma ci sono dei limiti, e non semplicemente chilometrici!

Statistiche

Seguendo xlthlx, ho preso il plugin di wolly e ho tirato fuori le statistiche di questo mio blog.

Anno Nr.articoli Media caratteri per articolo Caratteri tot per articolo Media commenti Commenti totali
2024 427 1,646 702,834 2.1 882
2023 493 1,641 808,582 2.5 1,245
2022 483 1,333 643,773 3.1 1,476
2021 496 1,374 681,463 3.0 1,477
2020 486 1,583 769,022 3.3 1,590
2019 514 1,395 717,012 2.5 1,275
2018 498 1,373 683,422 3.1 1,539
2017 498 1,398 695,784 3.6 1,792
2016 508 1,333 676,801 4.4 2,247
2015 411 1,513 621,552 4.6 1,872
2014 359 1,494 536,143 4.0 1,449
2013 450 1,324 595,623 4.2 1,889
2012 447 1,414 631,800 4.9 2,189
2011 490 1,457 713,904 6.1 3,002
2010 585 1,261 737,162 5.2 3,016
2009 929 1,364 1,266,525 5.8 5,400
2008 1,070 1,498 1,602,358 5.0 5,369
2007 990 1,225 1,212,164 3.3 3,247
2006 745 1,146 853,112 2.3 1,715
2005 606 995 602,640 1.8 1,095
2004 612 1,010 617,928 1.2 730
2003 521 776 404,143 0.3 174
2002 214 725 155,056 0.0 0
2001 40 680 27,175 0.0 0

Mi chiedo solo cosa avessi da dire tra il 2007 e il 2009; per il resto è illuminante notare quanto – se lasciamo perdere i primi anni – la lunghezza dei miei sproloqui è piuttosto costante.

Ah: avere una cifra decimale nel numero di commenti sarebbe utile, anche se il vero valore aggiunto – purtroppo non così banale da mostrare – sarebbe vedere la distribuzione del numero di commenti. Credo che molti miei post non siano commentati, e qualcuno finisca per sbaglio ad avere un risultatone.

_Anatomia del giudizio universale_ (libro)

9788857529622Cosa significa per noi homines digitales essere “presi nella rete”? L’esistenza di Internet e dei social network ha cambiato la nostra ontologia? In questo lungo saggio (Paolo Bottazzini, Anatomia del giudizio universale : Presi nella rete , Mimesis 2015, pag. 428, € 26, ISBN 9788857529622) il filosofo Paolo Bottazzini riprende il concetto teorizzato da Rickard Dawkins e Stuart Kauffman, secondo cui la Rete è la dimostrazione classica di come anche la storia possa essere considerata da un punto di vista evoluzionistico e rappresentata per mezzo di un algoritmo matematico univoco, che toglierà sempre più spazio al caso e alla libertà personale. Solo nell’appendice finale svela il suo pensiero: che cioè questo non è vero, perché un algoritmo non è sufficiente e occorre che il ricercatore (rectius, il “filosofo”) ne ricavi un senso.
La prima parte del libro, “La rete come paradigma”, è un ottimo e completo – al più un poco ridondante – resoconto non solo di come funzionano la Rete, i social network e i grandi attori come Wikipedia e Google ma anche di come le dinamiche dietro ad essi siano poi le stesse che si vedevano ai tempi dell’antica Grecia, come capita assai spesso. Meno interessante la seconda parte, “La Social Network Analysis”, di nuovo piena di informazioni storiche ma a mio parere più che altro compilativa. Infine la terza parte, “Dal documento al monumento” riprende il discorso della tendenza a non considerare più la causalità come un tema fondamentale per il dipanarsi della storia, parlando di chi non solo ha messo al suo posto la casualità (come Dawkins con i memi) ma allo stesso tempo ne ha limitato la portata nella visione evolutiva globale.
Peccato per la mancanza di un indice analitico, che sarebbe stato molto utile per riprendere i vari concetti espressi nel testo, e per i parecchi refusi.

Non si sa mai

Come forse sapete, a Milano le benedizioni delle case non si fanno nel periodo pasquale ma prima di Natale: gli ambrosiani devono sempre differenziarsi. Quest’anno stranamente non si è visto nessuno. Ieri però abbiamo trovato in buca una lettera, col testo “Chiedo scusa per il ritardo, ma non voglio lasciarvi senza benedizione” :-)