L’ottimo Giorgio Dendi ha postato su Facebook una vignetta con Topolino e Pippo che hanno terminato un’avventura (disclaimer standard: la vignetta è ©Disney Italia, la uso a fini di studio, e su richiesta cancellerò l’immagine). Così ad occhio, la storia è del 2011, si intitola “Topolino e l’Italia ri – unita” ed è firmata da Marco Bosco (testi) e Paolo Mottura (disegni). L’ambientazione è Torino: Topolino e Pippo si trovano alla fine di via Po, lo sguardo è su piazza Vittorio con la Gran Madre davanti a loro e Superga sullo sfondo, mentre sul lato sinistro campeggia la Mole Antonelliana. La prospettiva probabilmente non è perfetta, ma una licenza poetica/grafica di questo tipo è assolutamente condivisibile nel contesto di un fumetto.
Quello che non è affatto condivisibile è la rappresentazione dei numeri sulla Mole. Nel 2001 Mario Merz creò un’installazione di arte povera, intitolata “Il volo dei numeri“, nella quale i primi termini della successione di Fibonacci (1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, …) volano appunto verso il cielo. Anche la Mole del fumetto ha la sua bella successione: ma è sbagliata! I primi tre numeri sono infatti 5, 8 e 12, e da lì tutta la successione va a farsi benedire.
Prima che qualcuno si alzi ad obiettare, specifico che non pretendevo affatto che nella vignetta ci fossero esattamente i numeri di Merz. Decenni di letture di Topolino mi fanno sapere che i testi contengono spesso giochi di parole: tanto per fare un esempio, il locale sulla destra – “Panzano” – è quasi sicuramente Cinzano sotto mentite spoglie. In effetti se il primo numero fosse stato 4 anziché 5, allora i conti sarebbero tornati e avremmo avuto una successione di tipo Fibonacci, dove ogni valore è la somma dei due precedenti; l’unica differenza è che sarebbe partita da 4 e 8 anziché da 1 e 1. Così però il “5+8=12” è un pugno negli occhi non solo per i matematici ma per chiunque abbia un minimo interesse per la materia. Un’occasione sprecata, insomma: non me l’aspettavo davvero da Disney che mi ha abituato a una cura maniacale dei particolari.