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matematto non praticante

Quizzino della domenica: Successione

746 – aritmetica

Considerate la successione 4, 7, 1, 8, 9, 7, 6, …, dove a partire dal terzo termine il termine di posto n è la somma modulo 10 dei due precedenti. Se Sn è la somma dei primi n termini, qual è il primo valore di n per cui Sn è maggiore di 10000?

4, 7, 1, 8, 9, 7, 6,...
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina https://xmau.com/quizzini/p746.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema dall’AMC 2002 12A)

Piccolo manuale illustrato per cercatori di font (libro)

copertina
A quanto pare il Saggiatore ha creato questa collana “Piccolo manuale illustrato per cercatori di …” di cui fa parte questo volume, con testi di Sara Panzera e illustrazioni di Giacomo Agnello Modica. Lo scopo non è naturalmente dare tutte le informazioni necessarie per diventare dei grafici, ma dare un’idea di come funzionano le font (e tra le righe spiegare come non è che abbia molto senso usare i font a caso). Da questo punto di vista direi che il risultato è pienamente raggiunto, anche se ammetto che dopo un po’ i disegni mi hanno un po’ stufato. D’accordo che la pratica la conosco abbastanza e quindi non mi sarei comunque perso, ma Panzera ha datto davvero un buon lavoro. Insomma, un perfetto manuale introduttivo per chi vuole imparare ad accorgersi dei particolari che distinguono una font da un’altra. (Sì, scrivere font al femminile dovrebbe essere riservato ai caratteri di piombo che nessuno usa più, ma lasciatemi questo vezzo)

Officine Il Saggiatore, Piccolo manuale illustrato per cercatori di font, Il Saggiatore 2023, pag. 136, € 15, ISBN 9788842833451 – se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me
Voto: 5/5

Meta e uso dell’AI

opposizione accolta da Meta Io non ho più un account Facebook, ma ne ho ancora uno Instagram, anche se non lo uso. Un paio di settimane fa mi è arrivato un messaggio dicendo che Meta avrebbe usato le interazioni che avevo con l’app per addestrare la sua IA e che potevo oppormi, cosa che ho subito fatto: e in effetti dopo qualche ora mi è arrivata la mail che ho postato qui sopra. Non che saranno stati in tanti a farlo, penso.

A dire il vero la mia è stata una pura questione di principio, e non mi aspetto nulla, anche perché appunto non interagisco praticamente con Instagram: altrimenti avrei cominciato a scrivere frasi molto specifiche e vedere se venivano usate tali e quali. Però diciamolo onestamente: è ovvio che per addestrare un’IA occorre una sbalardata di dati. Non vedo nulla di male a usare dati pubblici se c’è una rimunerazione di questi dati. L’altro giorno il mio amico Andrea Monti scriveva che è ormai entrato nell’uso il concetto “paga in dati, o paga in moneta, ma in un modo o nell’altro, paga”: lo vediamo quando apriamo chessò il Corriere e abbiamo la scelta tra il farci profilare o pagare un abbonamento per leggere un articolo. Perché dunque non associare il permesso d’uso dei nostri dati a un corrispettivo, non necessariamente economico? Solo che mi pare che non stia succedendo nulla del genere, e quindi tra un po’ troveremo praticamente obbligatorio che i nostri testi addestrino le IA (con che risultati, non ho idea: magari COMINCIERANNO A SCRVERE MAIUSCOLO, SGRAMMATICATO E CON TANTI PUNTI ESKLAMATIVI!!!!!1!!1!)

Sala e la fascia tricolore

il tweet di Totolo Francesca Totolo è una persona che già ai tempi in cui Twitter si chiamava Twitter e non X era pronta all’uso attuale di questo social network. Ieri ho letto il tweet mostrato qui sopra, dove la signora Totolo si lamentava che il sindaco non avesse la fascia tricolore durante la commemorazione di Sergio Ramelli (tra l’altro, come mai non si parla mai di Enrico Pedenovi?), e la cosa non mi tornava: così ho fatto qualche ricerca.

In effetti, leggendo la normativa, ho scoperto che “nell’uso corrente si è affermata la consuetudine che il sindaco indossi la fascia in tutte le occasioni ufficiali, in qualunque veste intervenga”. Ma non sono riuscito a trovare da nessuna parte l’ufficialità della commemorazione, il che non è poi così strano. Del resto, una semplice ricerca che sicuramente Totolo avrà fatto prima di scrivere il suo post mostra che per esempio nel quarantesimo anniversario della morte di Fausto e Iaio il sindaco non aveva la fascia. Perlomeno Sala è coerente.

Già che ci sono, ho anche letto che il ministro Santanché vorrebbe che una via di Mliano sia intitolata a Ramelli. Lo so che non mi leggerà mai, ma segnalo ai miei ventun lettori che Milano ha i giardini Sergio Ramelli, che è più che i giardini Fausto e Iaio (che a quanto pare non hanno una denominazione ufficiale ma solo una targa commemorativa, come si vede anche dalla foto qui sotto: il giardino è “dedicato”, non “denominato”).

targa sul giardino

Ah: buon primo maggio!

119 milioni di vite salvate!

salvati 119 milioni di americani!
Il tweet che vedete sopra è di Pam Bondi, procuratore generale USA. Il testo comincia così: «Today is Fentanyl Awareness day. In President Trump’s first 100 days we’ve seized over 22 million fentanyl laced pills, saving over 119 Million lives.», cioè “oggi è la giornata della consapevolezza sul Fentanyl. Nei primi 100 giorni della presidenza Trump abbiamo sequestrato più di 22 milioni di pillole di Fentanyl, salvando oltre 119 milioni di vite”.

Non faccio nessuna battuta sul fatto che una singola pillola sequestrata corrisponda a cinque vite salvate: è chiaro che Bondi pensa alle stragi perpetrate da coloro che prendono queste pastiglie, quindi i conti tornano. Faccio però sommessamente notare che è andata molto bene agli USA: se con il fentanyl in 100 giorni sarebbero morti 119 milioni di americani, in un anno l’intera nazione – dai neonati agli ultracentenari – sarebbe stata spazzata via.

La mia domanda a questo punto è semplice. Sono scemi loro (e Bondi è bionda, quindi candidata…) oppure sanno che i loro connazionali sono così scemi da non accorgersi di un’idiozia sesquipedale come quella lì scritta? Ok, quell'”o” è un vel, non un aut.

Il teorema di Tolomeo senza parole

Un quadrilatero ciclico
Sono in molti a pensare che la geometria classica sia terminata con Euclide e i suoi Elementi, che hanno organizzato tutto. Questo non è affatto vero: esistono tanti teoremi, anche su figure apparentemente semplici come i triangoli, che sono stati scoperti in epoca moderna. Ma soprattutto non dobbiamo dimenticarci che in epoca ellenistica lo studio della matematica in generale e della geometria in particolare è proseguito, e si hanno molti teoremi “classici” ma non “euclidei” (anche se parliamo sempre di geometria euclidea, si intende).

Un esempio è il teorema di Tolomeo, il cui enunciato con relativa dimostrazione si trova nell’Almagesto, e che afferma che in un quadrilatero ABCD ciclico (vale a dire inscritto in una circonferenza), vale la seguente relazione:

$\overline{AC}\cdot \overline{BD}=\overline{AB}\cdot \overline{CD}+\overline{BC}\cdot \overline{AD}$

cioè che la somma dei prodotti delle coppie di lati opposti è uguale al prodotto delle sue diagonali. Nella figura qui sopra vedete un quadrilatero ciclico con le sue diagonali, e gli angoli uguali a due a due perché angoli alla circonferenza insistenti sullo stesso raggio; quindi $ \alpha + \beta + \gamma + \delta = 180^{\circ}.$

Nel 2015 William Derrick e James Hirstein, dell’università del Montana, hanno pubblicato una dimostrazione senza parole del teorema, che vedete nella figura qui sotto. In pratica si scalano tre dei triangoli mostrati nella figura originale e li si riassemblano per formare un parallelogramma, sfruttando l’equazione sugli angoli che abbiamo appena visto. Il risultato finale è immediato. Qui trovate un video con questa dimostrazione.

dimostrazione del teorema

Notato nulla di strano? Tolomeo non avrebbe mai usato una dimostrazione del genere, perché abbiamo scritto dei segmenti come fossero delle aree. La forza dell’algebra è anche questa: svincolarci dal significato geometrico degli elementi e considerarli come semplici numeri.

le AI che dovrebbero imparare la lingua dei delfini

Mah. Leggo questo articolo e rimango perplesso. Se si addestra un LLM per generare sequenze di suoni “simili a quelli dei delfini” e quello che si ottiene è per metà “rumori di fondo che ci si aspetta dall’oceano”, e per il resto “clic, fischi e i cosiddetti burst di impulsi” cosa abbiamo ottenuto? Nulla. Non dico di avere un dizionario delfinese-umano, che sarebbe davvero qualcosa di incredibile: ma dal testo dell’articolo non pare proprio che si sia raggiunto alcunché di “comprensibile” per un delfino, qualunque significato si voglia dare al termine. È come dire di aver preso un certo numero di carte e trovare che per metà esse contengono delle lettere e degli spazi che parrebbero formare delle parole, che però non ci dicono nulla. Vi pare un grande risultato?
Mi sarei insomma aspettato qualcosa di diverso: chessò, che avessero generato dei suoni che incuriosissero i delfini (nel mio esempio precedente, parole che assomigliano all’italiano anche se magari non formano frasi di senso compiuto): e gli stessi autori dicono che gli esperimenti attuali corrono il rischio di addestrare involontariamente i delfini con altri mezzi che non siano il linguaggio.
Mi sa che dovremmo aspettare che i delfini se ne vadano dalla Terra, lasciandoci un messaggio “Addio, e grazie per tutto il pesce”.

È morta mia mamma

Venerdì mattina è morta mia mamma. Morte improvvisa (io ero a Chiavari e stavo per andare a una festa di matrimonio), ma non proprio inaspettata. Una decina di giorni fa era passato da lei il medico perché aveva del catarro e le aveva prescritto degli antibiotici: ma a parte questa cura – anche blanda, era solo dell’Augmentin – mi ero accorto che quando le telefonavi mi diceva sempre che stava dormendo, e la cosa non mi piaceva affatto. La vigilia di Pasqua sono andato apposta su in montagna per vederla, temendo che sarebbe stata l’ultima volta, e purtroppo ho avuto ragione: era molto debole ma ancora abbastanza lucida. Giovedì pomeriggio le ho telefonato come tutti i giorni e le ho parlato, ma non saprei dire quanto avesse capito anche se mi aveva riconosciuto.

Mia mamma soffriva di una forma di Parkinson da molto tempo, ma ha continuato a vivere da sola fino all’inizio dell’anno scorso, giusto con una signora che veniva negli ultimi tempi ad aiutarla. Alla fine di febbraio dell’anno scorso, però, una notte è caduta in bagno e si è rotta quattro costole. I due mesi in cui è rimasta praticamente ferma (lasciamo perdere come non funzionano le cliniche di riabilitazione) hanno sicuramente contribuito a dare il colpo di grazia, soprattutto per la testa che stava già perdendo colpi. Quest’estate sembrava però essersi un po’ ripresa, e ancora quest’autunno una volta che sono salito con i ragazzi era fuori ad aspettarci, preoccupata perché dovevamo andare a pranzo fuori mentre mi aspettavo che avesse già mangiato: ma a marzo quando siamo andati al ristorante aveva davvero fatto fatica.

Cosa dire? Quando morì mio padre non avevo ancora diciott’anni. Ero un ragazzo, e ho ancora oggi tanti rimpianti per quello che non avevo voluto fare con lui. Con mia mamma, anche senza manifestazioni di affetto esteriore, forse è andata un po’ meglio: ma resta questa sensazione di vuoto anche se erano decenni che vivevamo in due città diverse.