Per la quarta volta la Wikimedia Foundation non è stata accettata come membro osservatore WIPO. (Ne avevo già parlato due anni fa, quando si era provato a chiedere di entrare come osservatori i capitoli nazionali).
Per la quarta volta il veto è arrivato dalla Cina.
Direi che non c’è molto da aggiungere.
Archivi autore: .mau.
Non osate parcheggiare
Nella mia zona ci sono abbastanza parcheggi, ma sono tutti a pagamento per i non residenti, trovandomi tra il percorso della gialla e della lilla; molti furbetti usavano così i parcheggi dei supermercati per lasciare la macchina tutto il giorno. L’anno scorso Esselunga ha messo le sbarre sul suo multipiano, e a giugno anche Lidl ha fatto lo stesso col suo parcheggio a raso, che prima era sempre strapieno e ora è stranamente semivuoto.
Ma la cosa interessante sono le tariffe del parcheggio. È chiaro che Lidl non vuole per nulla che la gente arrivi, lasci la macchina e se ne vada :-) (poi non so se rimuoveranno davvero le auto, però come minaccia non è male)
Chi sta bloccando annas-archive?
Se guardate la voce Wikipedia su Anna’s Archive, almeno mentre sto scrivendo, troverete un avviso che afferma che la voce pare promozionale. Ma soprattutto non vi sarà chiaro che cosa sia questo “motore di ricerca”: quello che fa è dirti dove trovare libri piratati. Ma c’è un’altra cosa che il sito fa, e probabilmente è sconosciuta ai più: la sua sezione “metadata” contiene appunto i metadati per i libri, anche quelli di cui non si trovano copie piratate.
Il fatto che il sito oggi non sia raggiungibile potrebbe non essere dovuto alla collezione di link a siti pirata (cosa che per esempio in Italia, ma credo anche in altre parti del mondo, è vietata) ma proprio ai metadati. Leggo infatti che OCLC, che gestisce WorldCat, avrebbe aperto un procedimento ingiunzione contro Anna’s Archive perché (in più di un anno…) quest’ultimo si sarebbe scaricata tutta la base dati di 700 milioni di record, per qualche terabyte di dati. Vediamo che succederà, ma ho il sospetto che non ci sarà molto di buono per Anna’s Archive.
Le elezioni legislative francesi
I risultati delle elezioni francesi hanno mostrato una disparità tra voti e seggi ottenuti in maniera ancora più eclatante di quello delle quasi contemporanee elezioni britanniche, dove il Labour hanno ottenuto 412 seggi con il 33,7% dei voti contro i 121 dei Tories col 23,7%; peggio ancora, Reform UK con il 14,3% dei voti ha cinque deputati, mentre i liberaldemocratici ne hanno 72 con il 12,2%. In Francia invece il Rassemblement National (l’estrema destra) con il 37,1% è arrivata solo terza con 142 seggi, preceduta sia dal Nuovo Fronte Popolare (188 seggi con il 26,3% di voti) e l’Ensemble macroniano (161 seggi con il 24,7% di voti). Cosa significa tutto questo? Che la scelta del sistema di voto è importante, e qui la matematica ha un ruolo importante, anche se alla fine quello che conta è sempre la parte sociologica.
Se abbiamo un sistema proporzionale puro assegniamo più o meno lo stesso numero di deputati a due partiti con la stessa percentuale di voti. Il “più o meno” è legato non tanto agli arrotondamenti quanto al fatto che non si ha un unico collegio nazionale ma tanti collegi locali; un partito con una forte connotazione locale prenderà più seggi di un partito con lo stesso numero di voti totali ma spalmati in tutta la nazione. Qua invece i sistemi sono diversi. Nel Regno Unito il sistema è uninominale secco: il candidato che prende più voti nel collegio vince. Punto. Quindi un candidato ben noto localmente può superare l’appartenenza partitica, per esempio; e soprattutto ci sono molti collegi dove c’è una maggioranza molto forte di un partito e quindi non sono di solito contendibili. Pare che ci siano stati accordi ufficiosi di desistenza tra Labour e LibDem, nel senso che i primi non hanno fatto molta campagna elettorale nei collegi del sud dove i secondi erano più forti e si è verificato l’opposto nel nord dell’Inghilterra, ma questi accordi non sono mai stati formalizzati.
Il sistema francese per le legislative è completamente diverso, e De Gaulle l’ha studiato per evitare gli stalli della Quarta Repubblica e tarpare le ali agli schieramenti estremi. Innanzitutto se nessuno raggiunge la maggioranza assoluta al primo turno si ha un ballottaggio; ma a differenza di cosa succede per esempio in Italia con i sindaci non è detto che gli sfidanti al secondo turno siano solo due. Infatti un candidato che ha ottenuto voti per almeno il 12,5% degli iscritti alle liste elettorali (attenzione, non dei voti validi!) ha comunque diritto di accedere al secondo turno. Cosa succede però in pratica? Che spesso i candidati arrivati terzi o quarti si ritirano “spintaneamente” nel caso il loro partito preferisca vedere vincente il candidato arrivato secondo al primo turno, e gli elettori francesi sono abituati a seguire questa logica. Quest’anno l’affluenza è stata molto alta (il 66%, venti punti in più di due anni fa) e quindi ci sarebbero stati molti più ballottaggi a tre o a quattro; ma molti candidati di sinistra e parecchi di centro-destra hanno scelto di non andare al ballottaggio, e soprattutto l’affluenza è stata ancora praticamente uguale; così le proiezioni che davano una maggioranza al RN si sono rivelate del tutto sbagliate.
La matematica gioca insomma un ruolo importante nelle scelte del sistema elettorale: ho già scritto in passato del paradosso dei gelatai con la sua versione 2.0, ma in questo caso le regole del gioco sono ancora diverse. L’unica cosa che dobbiamo sempre ricordare è che la matematica favorisce un certo tipo di situazione, ma all’atto pratico dipende sempre tutto dalle scelte specifiche: come accennavo sopra, i votanti francesi tendono ancora a seguire il ragionamento gollista ed evitare i voti agli schieramenti estremi, anche se il risultato stavolta è un parlamento spaccato che il generale non si sarebbe mai aspettto.
MATEMATICA – Lezione 22: L’algebra
L’algebra si studia a scuola, lo so. Ma anche se il nome è lo stesso, quello che i matematici chiamano algebra è qualcosa di diverso: nata dalle idee di Galois per dimostrare una volta per tutte perché le equazioni di quinto grado non sono risolubili per radicali e soprattutto qual era la ragione intrinseca, l’algebra non è semplicemente un modo per usare le lettere al posto dei numeri quanto la prima teoria matematica davvero astratta, che ha lasciato subito da parte la risoluzione delle equazioni per studiare la proprietà di alcune strutture di enti. In questo libro Paolo Gangemi ci mostra appunto come siamo passati dalle equazioni alle strutture, per poi presentare le tre strutture di base dell’algebra: i gruppi, gli anelli e i campi. In tutto questo ci fa vedere come la struttura diventi sempre più ricca (e quindi in un certo senso forzata… ma esistono ancora tanti gradi di libertà!)
I miei giochi matematici si occupano di algebra dal punto di vista “scolastico”, quindi non serve aver letto il libro per risolverli; Sara Zucchini ci parla di Giuseppe Peano, matematico probabilmente più noto all’estero che in Italia nonostante abbia sempre insegnato a Torino.
Paolo Gangemi, L’algebra, allegato a Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera, €6.99 più il prezzo del giornale.
Niente forni crematori
Insomma parrebbe che il messaggio “Potete stare sotto il forno a gas” in realtà era un po’ diverso. Vabbè, di ynet non mi sono mai fidato più di tanto (sì, mi capita di trovare link a suoi articoli) e non è che mi sia piaciuto più di tanto che l’articolo sia stato pesantemente corretto, anche se riportano che all’inizio era diverso.
In effetti, ora che ho visto lo screenshot con il testo in ebraico, qualcosa di strano c’era: era stata tradotta anche la data, il che significa che non era il proprietario ad aver fatto lui la traduzione (cosa che mi sembrava strana, tra l’altro) ma la famiglia che aveva tradotto la risposta dall’italiano all’ebraico, cosa che io non avrei mai fatto a meno che il mio inglese fosse davvero minimale il che mi pare strano per una famiglia israeliana che va spesso in vacanza all’estero: le traduzioni automatiche sfruttano l’inglese come lingua ponte, e una doppia traduzione automatica aumenta al quadrato la possibilità di un errore. D’altra parte, se AirBNB (che su queste cose è costretta a essere molto attenta) ha chiuso l’incidente posso presupporre che l’incidente è chiuso.
Comunque mi piacerebbe sapere chi è riuscito a trovare il nome dell’affittante e come mai non ha usato un po’ di tempo in più anche per verificare la notizia, visto che non mi pare il suo cognome sia stato pubblicato…
Quizzino della domenica: Multilingue
Alla conferenza Wikimania ci sono 1000 partecipanti di varie nazioni. Presi tre delegati a caso, possono parlarsi tra di loro, anche se può darsi che uno debba fare da interprete per gli altri due. Dimostrate che tutti i delegati possono essere ospitati in camere doppie in modo che i due occupanti possano comprendersi a vicenda.
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina https://xmau.com/quizzini/p703.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema da D.O. Shklyarsky, N.N. Chentsov, and I.M. Yaglom, Selected Problems and Theorems in Elementary Mathematics, via Futility Closet; immagine da SVG Silh.)
MATEMATICA – Lezione 21: Le trasformazioni geometriche
Verso la fine dell’Ottocento, Felix Klein decise che la geometria, com’era studiata fino ad allora, non funzionava: era troppo spezzettata. Il problema non erano solo le geometrie non euclidee che avevano sparigliato le carte in gioco, ma anche altri rami come la geometria proiettiva, con le rette all’infinito, e la geometria affine, dove per esempio quadrati e parallelogrammi geometrici sono indistiguibili. Il risultato del cosiddetto programma di Erlangen fu un successo: in questo volume Bruno Cifra ci mostra come l’unificazione avvenga per mezzo delle trasformazioni geometriche, cioè di funzioni che preservano alcune proprietà. La geometria euclidea è quella che ne preserva di più, ma questo non significa certo che le altre geometrie abbiano regole casuali!
Il matematico presentato da Sara Zucchini è David Hilbert, che tra l’altro da giovane ha cominciato proprio con la geometria, riprendendo da capo i postulati di Euclide e riassestandoli secondo il programma di Erlangen: i miei giochi matematici trattano ancora di valore atteso e problemi relativi.
Bruno Cifra, Le trasformazioni geometriche, allegato a Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera, €6.99 più il prezzo del giornale.