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matematto non praticante

Area B o non area B, questo è il dilemma

Se non ho capito male, stamattina a Milano è entrata in funzione Area B, col divieto di circolazione per i veicoli parecchio vecchi. (In realtà, guardando qui, i divieti c’erano già: sono solo stati aggiunti gli euro 2 benzina e gli euro 4 diesel senza FAP). Su Twitter ci sono stati i soliti piagnistei con esempi francamente improbabili, come il nonnino che non può più andare a prendere i nipotini a scuola. A parte che almeno si ridurranno le auto in doppia e tripla fila negli orari di ingresso e uscita, mi domando perché il nonnino avesse un diesel comprato prima del 2011 che già era bloccato mezzo inverno per lo smog; ma tant’è.

Però volevo parlare di un’altra cosa. Stamattina ho dovuto portare a Monza mio suocero e rientrare a Milano. L’andata è stata quanto quanto scorrevole, al ritorno ci ho messo un’ora, restando in coda per tutto il tunnel di San Fruttuoso (poi stranamente il tratto con gli svincoli di autostrada e peduncolo erano praticamente vuoti, e la coda si è riformata al solito semaforo di Cinisello). Io mi domando solo come faccia la gente a farsi quel viaggio cinque giorni la settimana, soprattutto quando ogni dieci minuti c’è un treno da Monza a Milano…

Quizzino della domenica: Somma doppia

L’addizione 26374+46462=72836 non pare avere nulla di particolare. È però possibile sostituire a ciascuna cifra un’altra cifra (diversa) e ottenere una somma ugualmente corretta. Qual è questa seconda somma?

26374+46462=72836
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p611.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema di Rob Eastaway, da Twitter.)

Comics & science Vol. 1 (libro)

Dal 2013 il CNR ha cominciato a pubblicare una collana di fumetti di argomento scientifico, che si acquistano generalmente in fumetteria; alcuni numeri sono però praticamente introvabili, perché sponsorizzati e quundi non venduti nei soliti canali. In collaborazione con Feltrinelli, questi fumetti sono stati raccolti in due volumi, di cui questo è il primo. Qui troviamo le opere di Leo Ortolani (cristallografia), Federico Bertolucci (Internet), Zerocalcare (fisica subatomica), Giovanni Eccher e Sergio Ponchione (Chimica e Mendeleev, per me la migliore storia del libro), Diego Cajelli e Andrea Scoppetta (intelligenza artificiale), Gabriele Peddes (per i 30 anni del registro .it), Eccher e Peddes (botnet), Claudia Flandoli (Fibonacci), Giuseppe Palumbo (il ritrovamento del Metodo di Archimede, anche questo molto bello), Tuono Pettinato (sul tempo).
Rispetto ai fascicoli originali si perdono tutti gli articoli di contorno che davano un contesto scientifico alle storie raccontate; viene però fatto un riassunto iniziale, in modo che il lettore casuale non si perda. Inutile dire che lo stile di testi e disegni varia tantissimo a seconda dell’autore: però il filo conduttore, vedere cioè la scienza in modo diverso dal solito, è chiarissimo. Un’ottima iniziativa, insomma!

(Roberto Natalini e Andrea Plazzi (ed.), Comics & science Vol. 1, Feltrinelli Comics 2022, pag. 240, € 23, ISBN 9788807550997)

Voto: 5/5

i testimoni di Geova e il comitato sanitario

Mentre ero in ospedale, sono stato per vari giorni in stanza con un testimone di Geova. No, non mi ha svegliato al mattino con le copie della Torre di Guardia :) Come immagino sappiate, i testimoni di Geova non ammettono le trasfusioni di sangue: è una loro scelta legittima, su cui non ho da dire nulla. Non ho nemmeno da dire molto sul fatto che i chirurghi possano trovarsi in difficoltà, sapendo che non possono permettersi il paracadute di una trasfusione e quindi devono stare molto più attenti durante le operazioni. Una cosa però mi ha lasciato un po’ perplesso.

Il figlio del compagno di stanza dovette fare un’operazione piuttosto complicata e rischiosa, almeno dal punto di vista della perdita di sangue. Se non ho capito male – il suo accento era molto pesante – in sala operatoria c’era un membro del comitato sanitario dei testimoni di Geova che verificava che non venisse usato sangue. Non posso garantire l’autenticità del racconto, anche perché aveva poi aggiunto che la persona in questione aveva messo una pastiglia sotto la lingua del figlio per ridurre la perdita di sangue. Se però fosse davvero così mi sembrerebbe una cosa piuttosto pericolosa…

niente da fare… o forse sì

C’era già la lettera di dimissioni pronta. Ma niente da fare: appena ho provato ad alzarmi, mi si è riaperta la ferita. Adesso dicono di provare con una roba che non ho mica capito, un’iniezione strana…

E invece no. Per i vascolari non sta uscendo sangue, il bozzo che sento è colpa dei linfonodi che si sono un po’ incazzati, e per loro io posso uscire. (Ho il sospetto che conti anche il fatto che oggi tra pronto soccorso e subintensiva c’era il pienone). Insomma, esco.

mia figlia non segue le mie orme

L’altro giorno Cecilia mi ha detto di essere stata eletta rappresentante di classe. Occhei, in terza media non è che la cosa conti molto, però c’erano 3+3 candidati per 1+1 posto, quindi l’elezione non era certo scontata.

E niente, non ha preso certo da me. Mi è capitato spesso di candidarmi (no, mai ad elezioni politiche o amministrative, sono sempre stato apartitico) ma generalmente sono stato trombato. Le uniche eccezioni sono state la prima elezione RSU (ma se non ricordo male il posto era quasi assicurato) e l’anno in cui sono diventato direttore esecutivo della Naming Authority, più che altro per veti incrociati. No, poi subito prima della fine della NA ne divenni vicepresidente, a dire il vero.

Ormai ho una certa età. Se mi capita, continuo a candidarmi per il cosiddetto “spirito di servizio” ma mi è molto chiaro che non ho l’interesse, e forse nemmeno le capacità, di fare il politico. La mia è una posizione di nicchia, come i ventun lettori di questo blog sanno bene: ho un piccolo seguito di affezionati sostenitori, ma non ho appeal sulle masse. Ce sto. (È questo l’indicativo di “stacce”?) Cecilia pare invece aver preso da mio padre, che pure non ha mai conosciuto, la capacità di essere un centro di aggregazione. Speriamo ne faccia buon uso in futuro!

L’unicorno Satispay

Mi è arrivata una mail di Satispay che gioisce per essere diventata un “unicorno”, cioè un’azienda che vale più di un miliardo di euro. E in effetti l’Ansa conferma.

A me Satispay piace tanto, perché mi semplifica la vita con i micropagamenti, e insomma sono felice per loro. Ma c’è qualcosa che non mi torna. Il risultato è stato raggiunto perché un altro fondo ha iniettato 320 milioni. Qualcuno più esperto di me sa spulciare i bilanci dell’azienda e scoprire se è in perdita e di quanto? Non vorrei che il tutto fosse un’enorme bolla…

elezioni: le mie pagelle

Ora che le acque si sono un po’ calmate provo a dare i miei giudizi personali su come partiti e leader si sono giocati le proprie carte. Se ne salterò qualcuno è perché non mi veniva proprio in mente, quindi con ogni probabilità è irrilevante :)

Meloni: quando sei in vantaggio, l’importante è non scomporti in vista del traguardo: Meloni in questo è stata brava. L’Italia è sempre stata un paese di destra, anche se non questa destra: alla fine la capa è riuscita a nascondere abbastanza le proprie idee e darsi una patina di rispettabilità, anche se non di competenza, aiutata in questo dai media. Vedremo cosa riuscirà a fare ora: la maggioranza è relativamente ampia, gli alleati sono stati prosciugati da FdI e quindi sono deboli, con l’Europa una quadra la si può sempre trovare lontano dalle telecamere. Voto: 9

Salvini: crollo verticale. Mi sarei aspettato il 12%, non il 9%. La sua hybris dimostra che in politica vale ben poco: ricordate il Papeete, quando ha fatto cadere il governo convintissimo di andare al voto e senza capire che i pentastellati pur di non tornare a casa si sarebbero alleati anche col diavolo? Ecco, da lì la china discendente è continuata. Non so se l’idea di far parte del governo Draghi sia stata sua o dell’area governativa della Lega: in ogni caso non puoi sperare di fare un partito di lotta e di governo, e persino al nord a questo punto hanno preferito FdI che almeno era più coerente. Voto: 2

Berlusconi: accanimento terapeutico. Forza Italia era completamente allo sbando, lui biascica ormai in modo quasi incomprensibile, eppure nell’ultimo mese è riuscito a fermare l’emorragia di consensi. Certo, il partito è ormai alla frutta. Però resta lì. Voto: 6–

Noi Moderati: irrilevanti. Può darsi che in alcune realtà locali abbia un certo seguito, ma a livello nazionale semplicemente non esistono. Senza voto.

Letta: carisma negativo. Viene quasi da rimpiangere Bersani (no, Veltroni no). Brave persone, ma tendenzialmente dei mediani, non certo delle punte. La campagna era anche partita bene, con quello SCEGLI che aveva fatto puntare i riflettori sul PD. Poi però c’è stato l’inesorabile declino. Se il tuo punto di forza dopo più di vent’anni è ancora “votate noi perché è l’unico voto utile”, non puoi stupirti che gli elettori sceglgano un voto inutile. I tre punti percentuali persi in nemmeno un mese lo dimostrano. Voto: 4

Sinistra italiana + Verdi: hanno raggiunto il quorum, l’obiettivo minimo. Non hanno fatto prativamente nulla di più: non che ce lo aspettassimo. Bonelli, questo sconosciuto. Voto: 6

+Europa: non raggiunge il quorum, Bonino è fuori, sopravvivono solo perché i cari vecchi radicali sono dei furbi di tre cotte e si sono fatti dare due dei pochi collegi sicuri (Milano centro e Torino centro). Voto: 5

Impegno civico: non è stato raggiunto nemmeno l’obiettivo minimo dell’1% per portare acqua alla coalizione (non che c’entrassero qualcosa con gli altri). Di Maio non è riuscito a farsi eleggere a casa sua, e non dico altro. Voto: 1 (tranne che per l’inossidabile compagno BR1, che ancora una volta si è infriccato nel posto giusto. A lui un bel 10)

Conte: mi scoccia dirlo, ma ha azzeccato la campagna elettorale. Avevo dato M5S come residuale: invece si è infilato nella ridotta del sud, ha tirato fuori le sllite sirene dell’assistenzialismo, e con un colpo di coda ha recuperato – immagino al PD – tre punti percentuali. La fine è rimandata, ma con un camaleonte così tutto può succedere. Voto: 7

Calenda: bagno di realtà. A differenza di Renzi (voto: 8), che è stato abbastanza sveglio da mantenere un profilo basso – chissà che fatica che ha fatto! – e si è portato a casa il suo risultato, Calenda ha continuato a fare il Calenda per tutta la campagna elettorale, sperando di fagocitare Forza Italia assieme a metà della sua classe dirigente, fregare anche qualche voto al PD, e superare di botto il 10%. C’è andato ben lontano, e valgono le stesse considerazioni su Salvini. Voto: 3

Paragone: il quorum non lo vede neppure col binocolo. Siamo un paese di destra, ma non ancora del tutto rincoglionito. Italexit esiste solo perché fa comodo ai media. Senza voto.

De Magistris: esattamente come sopra, con la differenza che Unione Popolare fa comodo ai battutisti. Senza voto.