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matematto non praticante

Statistiche del sito per marzo 2023

Ho scoperto che il 15 marzo c’è stato un tentativo di bucare il server dall’indirizzo IP 193.42.33.192. Per darvi un’idea, ecco gli accessi tra il 14 e il 16:

Day Visits Pages Hits Bandwidth
14 Mar 2023 1,361 5,452 11,874 268.10 MB
15 Mar 2023 1,299 479,883 491,971 16.25 GB
16 Mar 2023 1,162 8,038 12,409 281.81 MB

Posso quindi solo indicare come dati
Visitatori unici 17.985 (+2985)
Numero di visite 39.091 (+4779)

L’unico giorno sotto le 1000 visite è stato sabato 18 marzo (912): il massimo si è avuto venerdì 3 marzo con 2359 visite. La top 5:

  1. Il paradosso dei gelatai 2.0: 4622 visite
  2. Variante di [Vv]alico: 1053 visite
  3. inPoste.it®, tNotice®, SHA-7, e le “raccomandate certificate”: 847 visite
  4. Eupnoico:: 789 visite
  5. Tassellazione aperiodica: una forma basta: 766 visite

Ci sono altri 8 post oltre le 500 visite, tra l’altro.
Tra le pagine evergreen, sopra le 500 visite ci sono radice quadrata (1353), romanaccio (1082), Chi sono (529).

Vedo poi 413 download di 0.tgz (il file col mio giochino di tanti anni fa). Legate invece all’attacco, 3804 stringhe di ricerca “testing” e undici ciascuna per questi attacchi:

“testing<esi include src=\ http //bxss.me/rpb.png\ />” (scanner Acunetix)
“testing ||dbms_pipe.receive_message chr 98 ||chr 98 ||chr 98 15 ||” (Oracle SQL injection)

Il Dalai Lama

Non ci crederete, ma qualche giorno fa mi chiedevo come mai non si sentisse più parlare da anni del Dalai Lama, ed ecco che arriva subito lo scandalo. Come al solito, la mia domanda non è tanto “che cappero ha fatto il Dalai Lama?” quanto “come è possibile che il video sia apparso dopo ben quaranta giorni?”

Come sempre io penso male, ma facendo un po’ di ricerche ho scoperto che la settimana scorsa il Dalai Lama ha riconosciuto in un bambino la reincarnazione di un capo spirituale buddista mongolo (il decimo Khalkha Jetsun Dhampa Rinpoché, per i curiosi; si può leggere anche un titolo della Stampa). Sarà tutto un caso? E chi lo può sapere :-)

I non-bollettini medici su Berlusconi

Io mi sono stupito che quando stavolta Berlusconi è finito in ospedale senza udienze vicine abbiano annunciato che ha una leucemia mielomonocitica. (Non che io sapessi cosa fosse, sono dovuto andare al solito su Wikipedia). Non mi stupisco più di tanto invece che i bollettini medici in realtà non ci sono, a meno che non consideriate un bollettino medico le frasi odierne di Zangrillo e Ciceri “Nelle ultime 48 ore si è assistito a un progressivo e costante miglioramento delle funzionalità d’organo monitorate. Le terapie citoriduttiva, antimicrobica e antinfiammatoria stanno producendo i risultati attesi, consentendoci di esprimere un cauto ottimismo. Il presidente Silvio Berlusconi resta ricoverato in ambito intensivo”, dove non si dice assolutamente nulla visto che da quanto ho capito la terapia citoriduttiva serve a ben poco con questa leucemia. (Il resto è per la polmonite che però è un epifenomeno)
Il mio dubbio è se B. uscirà vivo dall’ospedale, e quanto tempo di vita gli resterà.

Quizzino della domenica: non sbagliare la data

Lo scorso martedì era il 4/4; europei e americani erano per una volta concordi. Quest’anno ci saranno ancora giorni del tipo n/n che capitano di martedì?

[aprile]
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p638.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema di Zoe Mensch, da New Scientist; immagine di firkin, da OpenClipArt.)

Game Theory: A Playful Introduction (libro)

La cosa più strana di questo libro è che parte con la teoria combinatoria dei giochi, che sono davvero in pochi ad associare alla teoria classica (e in effetti i giochi sono di tipo completamente diverso). I primi quattro capitoli sono così dedicati a giochi come Nim e Hackenbush e al teorema di Sprague-Grundy, ben noti a chi abbia letto Winning Ways for Your Mathematical Plays. La parte di teoria dei giochi classica giunge fino ai giochi cooperativi e a un accenno ai giochi a più persone, terminando – spiazzando un’altra volta chi arriva alla teoria dei giochi dall’economia – al teorema di impossibilità di Arrow. Alcune parti più tecniche sono lasciate in appendice per i più coraggiosi. Devo dire che ho molto apprezzato questo approccio, proprio perché permette di vedere le cose in modo diverso dal solito.

(Matthew Jared Devos e Deborah A Kent, Game Theory : A Playful Introduction, AMS 2017, pag. 343, $49, ISBN 9781470422103)
Voto: 5/5

Meta vs Siae part 2

Dopo la lite tra Meta e Siae, scopro che l’AGCM ha aperto un’istruttoria “per presunto abuso di dipendenza economica da parte di Meta nei confronti di Siae”.

Io mi sarei aspettato che nel testo dove l’Antitrust spiega le ragioni di questa istruttoria ci fosse almeno un accenno al fatto che le condizioni che Meta ha fatto ad altre società di gestione di diritti (Soundreef, per non fare nomi) sono pessime. A questo punto si potrebbe pensare a un abuso di posizione dominante. Invece non c’è nulla di tutto questo, ma solo le lamentazioni perché «A seguito dell’interruzione delle trattative, Meta ha eliminato dalle piattaforme social i contenuti musicali tutelati da Siae in modo che non fossero più fruibili dagli utenti.» e continua dicendo che «Queste pratiche abusive […] potrebbero limitare in modo considerevole la possibilità di scelta dei consumatori che verrebbero privati della possibilità di fruire delle opere tutelate da Siae». Io avevo capito che il contendere erano i brani usati come colonna sonora su Facebook e Instagram, cosa diversa dalle playlist su Spotify; la “fruizione” è insomma molto indiretta. Ma evidentmente mi sbaglio e l’Antitrust ne sa molto più di me.

battesimo civile

Il primo aprile Trento Today ha pubblicato un articolo in cui si comunica urbi et orbi che nei giorni precedenti si era celebrato “il primo battesimo civile istituzionale” in un comune del trentino, con dichiarazioni gongolanti del consigliere comunale iscritto all’UAAR che ricorda che «il tutto fa seguito alla mia presa di posizione, con risonanza mediatica nazionale, nel vietare il battesimo religioso ai neonati».

La notizia deve essere stata una bomba nella comunità, tanto che due giorni dopo è apparso un altro articolo dove il padre della bimba assicura che a maggio la piccola sarà battezzata in chiesa (con scorno del consigliere di cui sopra, immagino) e il sindaco si affretta ad aggiungere

Per conferire valore a questa iniziativa [Nd.mau. – la Giornata nazionale della Gentilezza] è stato costruito un cerimoniale semplice e condiviso con tutti i Comuni Italiani, consistente nella consegna ai nuovi nati della chiave del paese e dell’attestato di benvenuto, affinché il messaggio di gentilezza ed accoglienza, racchiuso in questa occasione, possa esprimersi all’unisono. La cerimonia svoltasi nel nostro comune è stata quindi l’occasione ‘istituzionale’ per accogliere nella nostra comunità i nuovi nati, senza la benché minima finalità sostitutiva o emulativa del sacramento religioso del battesimo, come qualcuno ha voluto sostenere.

A parte che pare che “i nuovi nati” del 2022 siano solo questa bimba, non capisco davvero perché la giornata nazionale della gentilezza sia il 21 marzo e non il 13 novembre come quella mondiale. E a me la “consegna della chiave e dell’attestato di benvenuto” fanno davvero pensare all’equivalente aclericale del battesimo. Spero solo che almeno la partecipazione sia facoltativa :-)

scrivere in parallelo

I miei ventun lettori lo sanno bene: io sono pigerrimo. Quando ero al liceo, io scrivevo i temi direttamente in bella, senza mai rileggerli. (occhei, ancora adesso scrivo i post senza rileggerli…) Il risultato era tipicamente senza infamia e senza lode; ma visto che in classe non avevamo scrittori geniali me la cavavo senza problemi. Scrivere direttamente in bella significava naturalmente avere un’idea di dove partire, dove arrivare e almeno in parte come arrivarci, e pensare un po’ tra una frase e l’altra, aiutato dal fatto che scrivere a mano in modo leggibile è comunque abbastanza lento.

Poi sono arrivati i computer. Per un paio di decenni la sostanza non è cambiata: continuavo a scrivere in modo lineare, perché ero abituato così. Poi però ho cominciato a scrivere libri, e lì c’è stato un cambio totale del mio modo di scrivere. Sì, una scaletta ad altissimo livello la faccio ancora, anzi ora la scrivo e non me la tengo a mente. Però la mia scrittura non è più lineare ma parallela. Mi spiego: mentre sto scrivendo il paragrafo X, mi viene in mente che in un precedente paragrafo Y avrei potuto aggiungere qualcos’altro, così torno indietro a Y e scrivo, sperando di non dover passare ancora a un altro paragrafo Z. Nei post capita così che ci siano pezzi lasciati a metà perché non ho svuotato lo stack dei miei passaggi; almeno i manoscritti vengono riletti e quindi posso terminare il lavoro lasciato a metà.

Questo modo di scrittura significa che io mantengo almeno inconsciamente in memoria un certo numero di sezioni del mio testo. A volte questi segnalibri sono legati a qualcosa di immediato. Per esempio avevo scritto “ho almeno inconsciamente” e arrivato a “un certo numero” ho deciso di sostituire “ho” con “mantengo”. In questi casi sto semplicemente aggiustando in corsa una frase. Ma se torno indietro di varie sezioni allora significa che sto lavorando in parallelo, e questo mi sa che sia un male perché significa che non ho mai l’attenzione piena a quello che sto facendo. Voi come vi trovate a scrivere, ammesso che scriviate pezzi abbastanza lunghi?