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matematto non praticante

The Wonderful World of Ladybird Books for Grown-Ups (ebook)

Da quanto ho capito, i Ladybird Books erano libretti per bambini, probabilmente scritti in rima; anzi è possibile che ne siano ancora prodotti oggi. Però una decina d’anni fa il gruppo Penguin decise di creare una serie “Ladybird Books per adulti” che parodiava i libretti degli anni ’50 e ’60 riciclando le illustrazioni del tempo. Per dire, ce n’è uno su Donald Trump. Questo volume raccoglie un certo numero di possibili titoli della serie. L’idea è molto bella, ma purtroppo c’è ben poco oltre le copertine: qualche riga di presentazione (non sempre), in rari casi alcune pagine dell’edizione come nel caso del libro su Brexit che però esiste, un po’ di paraphernalia e nulla più. Secondo me sarebbe stato meglio ridurre il tour de force sulle copertine, e lavorare di più sui contenuti dei finti libri…

(Jason Hazeley e Joel Morris, The Wonderful World of Ladybird Books for Grown-Ups, Michael Joseph 2018, pag. 224, €14,43, ISBN 9781405938679)
Voto: 3/5

odissea Tessy

tessy

Tessy (dal sito ATM)

Una fregatura di avere due gemelli che compiono gli anni ad agosto è che ho dovuto fare adesso al volo la nuova tessera ATM, visto che quella gratuita non vale più. Vado sul sito, compilo tutto, pago la tessera e dico che la voglio stampare sulle bellissime e nuovissime macchinette Tessy.
Ieri pomeriggio parto e arrivo a Zara: macchinetta fuori servizio. Vabbè, vado a Garibaldi: macchinetta fuori servizio. Il tipo ATM mi dice di andare a Cadorna. Indovinate? Macchinetta fuori servizio. Finalmente vado a Duomo e lì la macchina funziona (anche se poi sono dovuto andare in edicola per pagare gli abbonamenti). Gli impiegati ATM se ne lavano le mani, “perché quelle macchinette non sono gestite da loro”.
Ora, non pretendo nemmeno che il sito sia aggiornato in tempo reale dicendo quali sono le macchinette scassate. Però una soluzione low-tech con un foglio di carta appiccicato con lo scotch dove c’è scritto “Zara – Garibaldi – Cadorna: Tessy guasta” non mi sembra una cosa così complicata… Come sempre, attenzione ai clienti zero.

com’è difficile spiegare

Da https://math.hmc.edu/calculus/hmc-mathematics-calculus-online-tutorials/single-variable-calculus/second-derivative/

I membri dell’attuale governo, quando erano all’opposizione, tuonavano contro l’arrivo dei migranti, e spergiuravano che quando ci sarebbero stati Loro la pacchia sarebbe finita. Bene: Loro ci sono da quasi un anno e gli sbarchi continuano ad aumentare. Cosa può fare il povero PresConsMin? Semplice: un comunicato stampa dove tra le altre cose afferma a proposito degli sbarchi che

È difficile spiegare all’opinione pubblica quello a cui assiste e lo capisco bene. I dati dicono che c’è un forte aumento rispetto all’anno precedente anche se, leggendo attentamente questi numeri, si assiste ad un rallentamento dell’aumento dei flussi migratori.

In effetti capisco anch’io bene che è difficile spiegare questo aumento da un punto di vista politico. I dati non mentono, gli sbarchi aumentano. Cosa si inventa dunque Giorgia Meloni? La supercazzola matematica: il rallentamento dell’aumento dei flussi migratori. Per il 99% della gente quella frase non dice nulla: il restante 1% sta sghignazzando perché ha tirato fuori la derivata seconda di una funzione, qualcosa che non ha molto senso. In pratica sta dicendo che la curva del numero degli sbarchi nel tempo ha una concavità. L’esempio tipico che si fa è quello di una parabola rivolta verso il basso, il che in effetti porterebbe acqua al suo mulino e soprattutto darebbe un senso matematico anche alla frase “La direzione intrapresa dal Governo è quella giusta” lì vicino.

Il problema è che appunto non hai spiegato un tubo al 99% di cui sopra (che comunque si divide tra una maggioranza che pende dalle sue labbra e quindi accetta come vangelo la frase, e una minoranza che negherebbe anche le verità lapalissiane sentite da Meloni, e a cui quindi non importa di non avere capito un tubo). Ma soprattutto che il restante un per cento farebbe amabilmente notare che anche se l’aumento dei flussi migratori rallenta, i flussi in questione potrebbero comunque crescere senza limiti. Se si prende la funzione ln(t), il logaritmo naturale, essa cresce all’infinito, anche se con molta calma. Ma la sua derivata prima è 1/t e la derivata seconda −1/t²; quindi l’aumento si riduce, proprio come Ella vuole…

Ricordo comunque che Meloni non è la prima politica a trincerarsi dietro una derivata seconda, e che l’inarrivato campione fu Richard Nixon che riuscì a usare una derivata terza senza mettersi a ridere, come avevo raccontato qui.

perché non posso farmi crescere la barba

io "con la barba" Nella seconda metà di luglio non mi sono tagliato la barba. Quella che vedete è la foto dopo due settimane di crescita (incolta), subito prima che tornassi ad avere il solito pizzetto. Come potete vedere, in tutto quel tempo si è formata una peluria da poco: se volessi davvero farmi crescere la barba, oltre che incorrere nelle ire di Anna, mi ci vorrebbero dei mesi.
Mi hanno sempre stupito quelli che se vanno a cena fuori devono rifarsi la barba perché è già cresciuta dalla mattina…

I Beatles (libro)

Freak Antoni non si smentiva mai: questo suo libro (forse il primo che ha scritto, e se non sbaglio il seguito della sua tesi di laurea al DAMS) “è dedicato a Pete Best”. Non parla in realtà più di tanto dei Beatles, ci sono molti centoni di traduzioni di loro brani, ci sono discorsi che partono strambi e continuano peggio, e così via. L’intervista a Gianni Celati – che potete leggere a https://www.doppiozero.com/celati-heidegger-e-i-beatles e che è in appendice al libro – è un esempio paradigmatico: se siete interessati al demenziale è perfetta, se volevate cercare qualcosa sui Beatles avete sbagliato testo.

(Roberto Antoni, I Beatles, Targa Italiana Edizioni 1989, pag. 191, ISBN 9788871110110)
Voto: 3/5

che bricoleur!

A Chiavari la casa dove stiamo è del 1969 e l’impianto elettrico pure, tanto che stiamo pensando di rifarlo. Ieri mattina Anna mi dice “è saltata la corrente”. Accendo la luce e dico “no, c’è”. Dopo un po’ di controlli abbiamo scoperto che mancava in bagno – se n’era accorta perché la lavatrice si era bloccata – e in camera. Che fare? Io, da buon teorico, dico “probabilmente si è staccato un filo da qualche parte, proviamo ad aprire le scatole e vedere cosa è successo”. Naturalmente poi dopo la teorica ci vuole la pratica: cerco i pochi attrezzi che abbiamo (nessun cercafase per esempio, ma tanto io prima stacco l’automatico e poi lavoro), svito una scatola, soffio via la polvere, guardo: mi pare tutto a posto. Rimetto a posto la scatola, riattacco la corrente per vedere di non aver peggiorato la situazione, ristacco la corrente, provo la seconda scatola. Qui polvere non ce n’era, ma i cavi erano di nuovo tutti a posto. Rimetto a posto la scatola, riattacco la corrente, dico ad Anna “io più di così non so che fare” e lei “ma la lavatrice è ripartita!”
Ovviamente non ho nessuna idea di cosa ho fatto, e non so quanto la mia “riparazione” durerà. Diciamo che rifare l’impianto diventa un’urgenza…

Quizzino della domenica: Insiemi sum-free

Un insieme S si dice “sum-free” se presi due qualsiasi suoi elementi a e b la somma a+b non appartiene a S. Un esempio di insieme sum-free è dato dalle potenze di tre {1, 3, 9, 27, 81, …}: le potenze di due non funzionano perché possiamo sommare due volte un numero e ottenere quello successivo, come in 2+2=4. Se consideriamo i numeri da 1 a 4, possiamo suddividerli in due insiemi sum-free in un solo modo: {1,4} e {2,3} Riuscite a suddividere i numeri da 1 a 13 in tre insiemi sum-free, sapendo che c’è una sola soluzione possibile se si eccettua il fatto che il 7 può essere inserito in uno qualunque dei tre insiemi (e quindi si hanno tre soluzioni distinte) e che {1,4} e {2,3} restano insieme?


(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina https://xmau.com/quizzini/p658.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema da Joe Roberts, Lure of the integers, pag. 195)

IA istruzioni per l’uso (libro)

Uno prende un libro come questo per avere uno sguardo necessariamente ad alto livello su cosa sta succedendo nel mondo dell’intelligenza artificiale. Solo che dalla lettura non si recupera molto. La prima sezione, con la storia dell’IA, è schematica ma corretta, anche se non direi che le IA “imparino con l’esperienza” (pag. 11). Più che altro si adattano meglio, ma per fare questo non serve una IA, c’era il famoso computer per giocare a tris di Martin Gardner. Proseguendo, la seconda sezione sulle frontiere dell’IA e le nuove tecnologie è però un continuo snocciolare di “l’IA potrà fare questo” (anche su temi per cui si dice la stessa cosa da decenni) e una sfilza di citazioni di articoli di cui non si può sapere nulla d’altro. Le uniche sottosezioni che mi sono piaciute sono la 12 e la 13, sull’IA per studiare il cervello e per creare gemelli digitali: non penso sia casuale il fatto che siano i campi dove Caligiore lavora e che quindi conosce meglio. La terza sezione sui rischi per noi dell’IA non presenta novità ma è comunque ben fatta, mentre l’ultima sezione è di nuovo fatta di belle intenzioni senza nessuna informazione davvero interessante. (Scusate, ma le soft skill sono ormai inflazionate, e “Conoscere il mondo usando tutto il corpo”, anziché occhi e dita, fa tanto new age). Insomma, il libro non mi è piaciuto.

(Daniele Caligiore, IA istruzioni per l’uso, Il Mulino 2022, pag. 160, € 14, ISBN 9788815295422)
Voto: 2/5