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matematto non praticante

Le vere notizie importanti

Come potete leggere ad esempio da noiseFromAmeriKa, la sera del primo maggio è stata pubblicata sul sito del ministero dell’Economia la Relazione Unificata sull’Economia e la Finanza pubblica. Sono quattro mega di PDF, ve lo dico subito. Bisogna dire che al ministero sono dei veri stakanovisti, che non rispettano nemmeno la festa del lavoro…
Le previsioni di Tremonti, che immagino essere ottimiste per contratto esattamente come lo sono sempre state, parlano di PIL 2009 pari a -4.2% di quello del 2008, con stime di crescita per il 2010 dello +0,3% e per il 2011 del +1,2%. Stime ben superiori a quelle del Fondo Monetario Internazionale (che è pessimista per contratto, d’accordo) che danno il 2010 ancora a crescita negativa e un più epsilon solo nel 2011 (c’erano ieri i grafici su Repubblica cartacea). Il rapporto deficit/PIL è previsto essere del 4.6% quest’anno e il prossimo, e del 4.3% nel 2011; il tutto se non si alzeranno i tassi di interesse, cosa assolutamente probabile considerando che la Banca Centrale Europea lo farà non appena l’economia del resto dell’Europa ripartirà e con essa l’inflazione. Le previsioni del FMI danno un rapporto debito/PIL che dal 103 e rotti percento del 2007 schizzerà al 120%, rimanendoci per dieci anni almeno.
Da noi intanto i quotidiani parlano del divorzio del PresConsMin, rubando il lavoro a Novella2000.

_L’ossessione dei numeri primi_ (libro)

[copertina] Nel caso dell’ipotesi di Riemann, a differenza del Teorema di Fermat, è già complicato spiegare l’enunciato: non parliamo naturalmente della dimostrazione. John Derbyshire, matematico di formazione e giornalista di professione, ha pensato di raccogliere la sfida e ha scritto questo libro (John Derbyshire, L’ossessione dei numeri primi [Prime Obsession], Le Scienze 2009 [2003], pag. 403, € 11.80, trad. Angela Iorio) che racconta la storia dei tentativi di soluzione dell’ipotesi. (L’edizione che ho letto io è quella pubblicata per Le Scienze, che stata licenziata da Bollati Boringhieri) Derbyshire ha deciso di separare i capitoli: quelli pari raccontano in maniera più o meno romanzata la storia dell’ipotesi e dei matematici che vi si sono cimentati, mentre quelli dispari sono più tecnici, anche se l’autore promette di non usare praticamente mai l’analisi matematica (e non “senza introdurre alcun calcolo”, come è stato tradotto… L’inglese “calculus” non sono i calcoli!). Ci è riuscito? Mah. La parte matematica non è comunque così facilmente comprensibile, e lo stile è un po’ troppo pettegolezzaio per i miei gusti… però probabilmente è il modo migliore per rendere appetibile la materia a chi non è un esperto del campo.

Cheatsheet matematici

Quando ero giovane io, erano appena usciti i manabili: libriccini da nascondere da qualche parte – anche se a mio parere erano un po’ scomodi da nascondere – che contenevano tutte le formule ritenute necessarie per passare gli esami. Secondo me conoscere le formule è necessario ma non sufficiente: ma tant’è. Quando io ero bambino, l’ultima pagina dei quaderni a quadretti aveva tutte le formuline di geometria piana e solida.
Adesso c’è il web, no? Così ecalc ha pensato di preparare delle pagine web con le varie formule, pagine che potete vedere on line oppure scaricarvi in formato pdf.

come sbagliare l’etimologia

Ieri mattina, mentre sentivamo il giornale radio con le devastanti notizie sull’influenza suina – devastanti nel senso che cercano disperatamente di montare un caso che al momento non c’è e non sembra nemmeno essere vicino – Anna mi chiede “Ma virulento e virus hanno la stessa etimologia?” Io, con la sicumera che vi è ben nota, dico “mannò! virus è una creazione moderna, mentre virulento arriva da vis, forza”.
Poi sono andato a verificare. Ho così scoperto che virus è una parola latina che significa “veleno” (come anche venenum, del resto), e che virulento deriva appunto dal tardo latino virulentum, coniato appunto a partire da virus. Insomma, ho sbagliato su tutta la linea… ben mi sta.

Sondaggio: com’è che ci sono sondaggi così diversi?

Ricordate quando il nostro PresConsMin ha affermato che la sua popolarità in Italia è al 75.1%? Su, sono passati due giorni, ce la dovreste fare. Bene: lo scorfano ha pescato un sondaggio del mese scorso, commissionato per France24 e l’International Herald Tribune. Il sondaggio chiedeva la popolarità di vari leader mondiali a cittadini di USA, Francia, Germania, UK, Spagna e Italia. I risultati ve li potete leggere da voi: il nostro PresConsMin, pur avendo quasi il triplo dei consensi dell’iraniano Ahmadinejad, si ferma a un misero 17%, un terzo di quanto raccoglie Angela Merkel (lasciamo perdere Obama).
Vabbè, direte voi, all’estero la stampa è tutta schierata contro Berlusconi e quindi i poveri americani ed europei, non sapendo tutte le cose che Lui fa, lo snobbano. Il guaio è che se controllate bene i risultati, il gradimento in Italia è il 38%, cioè la metà di quanto lui affermi. Qui c’è qualcosa che non va: chiedo l’aiuto di voi tutti per avere un quadro – assolutamente non significativo, visto che i miei ventun lettori sono molto più polarizzati della popolazione italiana – di cosa possa essere successo. Il sondaggio è a risposta multipla, non abusatene.

(se non avete javascript abilitato, potete andare qua)

Speranze malriposte

Avete sicuramente sentito parlare della tragedia avvenuta a Lauderdale in Florida, con una camera iperbarica che si è incendiata ammazzando la nonna di un bimbo campano che si trovava là per una terapia sperimentale: il piccolo è gravemente ustionato. Avrete anche letto che quel modello di camera iperbarica è vietato da vent’anni in Italia perché pericoloso (immagino più ancora che quella del Galeazzi, a questo punto)
Da Paniscus scopro però altre cose: che la clinica non è poi una vera clinica, non è che queste terapie siano testate solamente lì, ma anche in Europa e in Italia, che casualmente tutti i “viaggi della speranza” arrivano dalla Campania e dalla Puglia, tutti sotto l’egida dello stesso medico generico, e che un’associazione di genitori di disabili aveva già denunciato alcuni mesi fa che si parlava tanto di queste terapie, con relative collette per i costi non certo irrisori della terapia, ma poi non si sapevano mai notizie dei risultati delle terapie stesse. Naturalmente, essendo le terapie sperimentali, nessuno pretende che i risultati ci siano sempre, e siano sempre positivi: ma la storia vista così sembra più che altro uno dei tanti sistemi per lucrare sulla speranza della gente.

Grandi rallentamenti

Mi ero sbagliato. Credevo che i grandi lavori sull’Alta Velocità Torino-Milano facessero risparmiare un quarto d’ora. Invece scopro che in questi giorni, quando uno dei Frecciarossa che percorre la tratta dovrà usare la linea storica, il ritardo sarà inferiore ai dieci minuti.

gioco della domenica: Me and the Key

Il mio pusher stavolta ha trovato una vera gemma. Me and the Key è un gioco del belga Bart Bonte, che ha composto tutto, dal gioco vero e proprio alla musica.
Ci sono vari livelli – io mi sono fermato al 15 – e in ciascuno di essi occorre prendere la chiave per andare a quello successivo. Come la si prende? Beh, il gioco consiste proprio nello scoprirlo! Ogni livello è diverso: in alcuni l’operazione da fare è immediatamente chiara, in altri no. Buon divertimento!