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matematto non praticante

MATEMATICA – Lezione 55: Teoria dei frame

copertina La teoria dei frame, presentata in questo volume da Pierluigi Vellucci, è un esempio di come la ridondanza possa servire anche in casi in cui non ce lo aspetteremmo. Perché si fa qualcosa di ridondante, in genere? Per avere un margine di sicurezza nel caso qualcosa non funzioni. Ecco dunque i codici a correzione di errore, che permettono di recuperare il messaggio inviato in caso di qualche errore di trasmissione, o se preferite la nostra simmetria bilaterale con molti organi interni raddoppiati. In matematica le cose sono un po’ più diverse: l’esempio principe di frame è una base vettoriale con più elementi di quelli strettamente necessari per definirla, elementi scelti però per semplificare i conti da fare se si scelgono volta per volta quelli più comodi. Certo, si perdono alcune proprietà, ma non sempre esse sono necessarie per i conti. Negli esercizi troverete anche una breve trattazione delle wavelet, un modo diverso da quello dell’analisi di Fourier – e comunque ridondante! – per ottenere una rappresentazione tempo-frequenza più utile in molti casi.
Vellucci presenta alcuni giochi matematici tratti dalla newsletter della Europeano Mathematical Society, mentre il Maestro della matematica trattato da Veronica Giuffré è Claude Shannon, il padre della teoria dell’informazione.

Pierluigi Vellucci, Matematica – Lezione 55: Teoria dei frame, allegato a Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera, €6.99 più il prezzo del giornale.

Libgen definitamente morto?

Uno dei segreti meno segreti del mondo è l’esistenza di “biblioteche ombra” (shadow libraries), dove ci sono versioni elettroniche piratate di tantissimi libri, inizialmente scientifici ma poi di tutti i tipi. Il segreto è così poco segreto che se ricordate qualche settimana fa avevo scritto che Meta avrebbe usato la base dati di LibGen per addestrare il suo LLM. Libgen è la più longeva di queste biblioteche ombra: come tutte le altre ogni tanto viene bloccata e rinasce con un altro nome. Almeno fino a una decina di giorni fa.

In questo momento, infatti, nessuno dei siti di Libgen è raggiungibile, come si può vedere da Open SLUM. (Libgen+ è un fork di qualche anno fa, ma è pieno di popup anche pericolosi e comunque non è così aggiornato, nonostante il nome). La cosa però più strana è che non si capisce cosa sia successo nemmeno leggendo reddit che di solito è bene informato. Tutto quello che sono riuscito a trovare a fatica è questo messaggio:

-----BEGIN PGP SIGNED MESSAGE-----
Hash: SHA512

Our installation is currently offline following an act of sabotage by
individuals that appear to be from the national police of Ukraine. We
are assessing the situation with our legal team.
-----BEGIN PGP SIGNATURE-----

iQEzBAEBCgAdFiEENakzLAYG6CsMDlwCwKug7Afh9gwFAmevD6IACgkQwKug7Afh
9gxyIwf+OUWOy/7pkuE+bxpxkrhQOyiF+zo3K/jVRWHgyjEzr4sivAL+5L+vvj9L
5Z4mBIP9AWAIlfyymhP9yObvldxwVxHYOjywP6th72r87qGDDF+sGGzbr5zA/lP2
9e4ZP4sK4PNfiZb91j+gBwk0mrGx9hZM4h0lO427EjYLrGLq61vqlgJ5vzbYfk/9
b4t9GjlsKxYBVNhWNjKQ/SLpaPfRGWK+51ldacaWU8mdIksci00DBxnxBrm2qOi5
/zGpKvXyUE78jsXAqiOcm8XRpLOqSGHXEgkjE96Aa9q1AZJcPEt8iCtogs8KXs+l
i49gX+5+10Pmc9u64Z6s6G1F9nxEKw==
=m1Z6
-----END PGP SIGNATURE-----

La cosa mi torna, perché avevo fatto un controllo la settimana scorsa ed effettivamente l’IP corrispondente ai siti di libgen era ospitato a Kyiv. (No, non penso che Trump abbia ordinato di bloccare libgen come avviso più o meno benigno, né credo che c’entri la minaccia di Elonio di bloccare Starlink.) Lo stupore più che altro è legato al fatto che libgen nasce come russo, e vederlo basato in Ucraina è piuttosto strano… ma magari nemmeno troppo.

Chissà come si evolverà la situazione!

Quizzino della domenica: Divisori dispari

736 – aritmetica

I divisori di un numero n sono tutti i numeri da 1 a n che dividono esattamente n, cioè non danno resto. Quanti sono i numeri da 1 a 100 che hanno un numero dispari di divisori?


(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina https://xmau.com/quizzini/p736.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema da J. Douglas Faires, First Steps for Math Olympians.)

Quasi viventi (libro)

Ventuno parole, una per lettera dell’alfabeto, per descrivere quallo che è nato con l’avvento dei social media: una forma di vita “quasi vivente”, come recita il titolo. Ventuno brevi saggi, tutti con la loro bella bibliografia, dove si trattano diverse declinazioni dell’interazione tra umani e software. In media il volume è interessante, anche se la qualità come sempre in questi casi varia. Ho trovato belli il pezzo di David Weinberger sulla conoscenza e sulle due crisi epistemologiche arrivate con Internet e le intelligenze artificiali, quello su emoticon ed emoji (che hanno etimologie diverse!) di Gabriele Marino, quello sulle fake news di Anna Maria Lorusso, le curiosità sulla nuvole di John Durham Peters, i quorum di Francesco Raniolo, la traccia di Stefano Oliva e la zoonosi di Felice Cimatti. Una lettura interessante, insomma.

(Felice Cimatti e Angela Maiello (eds.), Quasi viventi : Il mondo digitale dalla A alla Z, Codice Edizioni 2024, pag. 272, € 19, ISBN 9791254501078 – se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me)

Sono una personalità pubblica

"Maurizio Codogno - personalità pubblica"
L’altro giorno mi è capitato di cercare con Google qualcosa sul mio sito (a volte mi è più facile…) e ho visto sulla colonna di destra l’immagine che vedete in cima a questo post. Cliccandoci su si arriva a questa pagina. (Non so se voi vedete “scrittore” oppure “scrivano” come succede a me e vedete qui sotto: in inglese è banalmente “writer”.)
"scrivano"
Non credo di essere una personalità pubblica, ma tant’è. Se Google nella Sua infinita saggezza ha deciso così, chi sono io per obiettare? Però a questo punto ho cliccato sui puntini e selezionato “rivendica scheda informativa”. Peccato che io sia finito su una pagina che dice “Un altro utente gestisce già Maurizio Codogno su Google – Contatta un rappresentante di Maurizio Codogno per maggiori informazioni”.
Ciò non è bello: io non ho nessuna idea di chi possa essere un mio rappresentante. A questo punto ho cercato di diventare un utente verificato: non che la cosa cambi molto, se non per avere un’approvazione più veloce delle modifiche (e magari mettere una mia foto migliore, ma tanto non ne ho…) Mi chiedono di fare un selfie con un mio documento (cancellando i numeri di serie!) e di dare esempi di cose che gestisco. Faccio, spedisco, e il giorno dopo mi arriva una risposta

Un saluto da Google,
Grazie per aver inviato le informazioni per la verifica su Google.
Al momento non possiamo approvare la tua richiesta di verifica per i seguenti motivi:
1 : non siamo riusciti a verificare la presenza di una corrispondenza tra te e il link della scheda informativa che hai inviato. Il motivo potrebbe essere uno dei seguenti:
* La scheda informativa non esiste al momento degli accertamenti.
* La scheda informativa contiene il tuo nome o un nome simile, ma non avevamo informazioni sufficienti per poter stabilire che tu fossi, o rappresentassi, questa persona o entità. Se questa scheda informativa contiene informazioni sia su di te sia su altre entità, contattaci.

Riscrivo (sempre in inglese, non so perché abbiano mandato una risposta in italiano quando avevo scritto in inglese) e finalmente Ameenullah mi risponde “After investigation we found that you are the verified owner of the knowledge panel “Maurizio Codogno””. Ma tanto Abhishek aveva detto “We understand your concern and please be informed that even after claiming a knowledge panel, you may still see the “Claim this knowledge panel” option and after clicking, it may show the message “Someone is already managing the account”. However, be rest assured that you are the verified owner of the knowledge panel with the same email address you are contacting.” Insomma si direbbe quasi che io sia il gestore della scheda ma Google non voglia farcelo sapere.

Posso dire che dopo tutto questo giro non ho ancora capito a che cappero serva tutta questa roba?

È di nuovo il 2005?

Mi è appena arrivato un messaggio dal form di questo sito. Il testo (dove ho cancellato i nomi) è questo:

Mi chiamo X, sono la responsabile delle relazioni esterne di YZ SEO. Vorrei avere informazioni riguardo ai prezzi per la pubblicazione di guest post o per l’inserimento di un link in un articolo già esistente su xmau.com.

Tutti i nostri articoli saranno personalizzati per garantire che siano pertinenti ai temi del tuo sito. L’articolo può riguardare contenuti generali, casinò, forex, criptovalute o marketing digitale. Per i nostri clienti del settore del gioco d’azzardo, il tema può essere legato al gioco o a un argomento di carattere generale.

Rimango in attesa di una tua risposta.

Vent’anni fa avrei potuto ricevere messaggi di questo tipo, ora sono rimasto basito che ci sia ancora qualcuno che pensi di cercare un blog per queste cose. Il tutto ovviamente senza avere nemmeno aperto il mio sito se non per cercare il modulo del form: dalla home page si arriva banalmente a una pagina dove scrivo esplicitamente che quello che scrivo è quello che mi piace e non voglio pubblicità, figuriamoci redazionali…

Amazon blocca il salvataggio via USB

l'avviso di Amazon Chi non ha mai preso un ebook su Amazon? Anche chi come me non ha un Kindle l’ha fatto spesso. Ho controllato: nella mia biblioteca Kindle ho 103 titoli. Fino ad ora non c’erano molti problemi: uno si scaricava il libro, se lo convertiva in epub e se lo leggeva sul suo device.

Era illegale? Sì. Gli ebook non sono acquistati ma presi in licenza, e chi te li licenzia può farci di tutto, compreso cancellarteli (si spera restituendo i soldi) o aggiornandoli automaticamente (magari con le versioni bowdlerizzate, come nel caso dei libri di Roald Dahl); tu invece non puoi usare un programma per togliere il DRM, il blocco digitale dei contenuti. Ma è anche vero che almeno nell’Unione Europea abbiamo il diritto di farci una copia di backup (che poi non puoi craccare, d’accordo). Non sto nemmeno parlando del meme di Internet “If buying isn’t owning, piracy isn’t stealing”. Parlo di libri pagati e tenuti per sé, magari perché Amazon ha un’esclusiva e non permette di mettere in vendita altrove un certo testo.

Bene: avete ancora pochi giorni per scaricarvi i vostri-ma-non-davvero-vostri libri: dal 26 febbraio Amazon eliminerà questa possibilità. Potrete solo inviare i libri al vostro Kindle (o si spera all’app Kindle sul vostro PC: la cosa non mi è chiarissima, anche se leggendo qui direi di sì, ma so che se non sarà possibile Anna passerà a IBS). Per non sapere né leggere né scrivere ho scaricato i 383 libri che ha comprato Anna, adesso devo partire con i miei…

Il rapporto superaureo

Un paio di mesi fa avevo parlato del rapporto argenteo, che evidentemente vale un po’ meno di quello aureo, nel senso che è meno piacevole all’occhio. Ma ci sono altri numeri simili? Certo che sì! Oggi per esempio vi parlerò del rapporto superaureo (supergolden ratio in inglese). Come il rapporto aureo è la radice (positiva) dell’equazione $x^2 = x + 1$, il rapporto superaureo è la radice (unica reale) dell’equazione $x^3 = x^2 + 1$, ed è indicata con la lettera greca ψ (psi). Equivalentemente, ψ è il rapporto $\frac{a+b}{a}$ tale per cui $\left( \frac{a+b}{a} \right)^{2} = \frac{a}{b}$. Le prime cifre decimali di ψ sono 1,465571231876768…, e vale l’uguaglianza $\psi^{2} \left( \psi – 1 \right) = 1$.
rettangoli superaurei
Il rettangolo qui in figura ha area ψ; e i tre rettangoli blu, rosso e giallo hanno area rispettivamente $\frac{1}{\psi}, \frac{1}{\psi}^3, \frac{1}{\psi}^5$ (quello verde ha la stessa area di quello rosso, per la cronaca). Come vedete, a differenza del rapporto aureo si salta di due potenze per volta.
Anche il rapporto superaureo ha molte caratteristiche interessanti, che però vi racconterò la prossima settimana :-).

Immagine di OmegaFallon, da Wikimedia Commons.