Archivi annuali: 2016

_100 Essential Things You Didn’t Know You Didn’t Know_ (libro)

9781407020051Nota: questo libro è anche disponibile in italiano (100 cose essenziali che non sapevate di non sapere, tradotto per Mondadori da Elena Mereghetti) ma io ho letto la versione originale.

Questo libro (John D. Barrow, 100 Essential Things You Didn’t Know You Didn’t Know, Vintage Digital 2010 [2008], pag. 284, € 12,66, ISBN 9781407020051) è della serie “curiosità e spigolature”: cose che non meritano di avere un libro tutto per loro ma messe insieme raggiungono una massa critica. Rispetto a Math Geek di Raphael Rosen, che ha la stessa struttura composta da cento capitoletti scorrelati tra di loro e di argomento matematico o fisico, il risultato è a mio parere migliore. Le curiosità sono accompagnate da un po’ di contesto, e la narrazione, oltre a essere un po’ più ampia, è anche molto più personale e quindi meno asettica. Il fatto che i temi trattati non siano tutti strettamente matematici è un vantaggio per chi preferisce variare un po’ la lettura: credo che sia fisiologico che non tutto interesserà a tutti, ma secondo me si può sopravvivere lo stesso.

le GIF che non sono GIF

Io, come tanta gente nel resto del mondo, uso Whatsapp. Però, come meno gente nel resto del mondo, come sistema di instant messaging preferisco Telegram. Fin qua nulla di particolare.

Quello che mi ha stupito è stato però il testo di questo post (“GIF revolution”) nel blog ufficiale di Telegram. La feature – convertire una GIF in un video MPEG4 – era già presente su Whatsapp, per quanto ne so, e quindi non è nulla di eccezionale: ma il testo sì. Dicono infatti che (traduzione mia)

Da oggi potrete inviare e ricevere GIF fino a 20 volte più in fretta. Questo è possibile perché ora ricodifichiamo le GIF come video mpeg4 che richiedono fino al 95% di spazio in meno a parità di qualità dell’immagine.

Certo, lo spazio richiesto da un MPEG4 è molto inferiore a quello di una GIF, soprattutto nel caso di GIF animate. Certo, le immagini che si mandano con un sistema di instant messaging tipicamente non richiedono una qualità eccezionale. Certo, risparmiare spazio fa bene a tutti, anche a Telegram. Ma il formato GIF nasce per avere una codifica precisa (senza perdita di informazione) di un’immagine, mentre così all’utente inesperto viene fatto credere che il risultato sia identico a quanto inviato. Non ci sarebbe voluto molto ad aggiungere un’opzione “non comprimere le GIF” nell’interfaccia, e se l’opzione non fosse attivata di default non credo sarebbero in molti a usarla; però sarebbe stato più serio. Ma ormai la serietà conta poco.

Ultimo aggiornamento: 2016-01-05 15:48

Charlie Hebdo ha perso

La copertina del numero di Charlie Hebdo nell’anniversario dell’attentato che ha decimato la sua redazione mostra un Dio (cristiano) con un mitra a tracolla, e il testo “Dopo un anno, l’assassino è ancora in libertà”.

A me del fatto che le vignette siano blasfeme non importa un tubo. Quella è sempre stata la linea del settimanale, io mi limito a non comprarlo. D’altra parte immaginare che Dio se la prenda perché un essere umano lo nomini invano è come immaginare che una persona se la prenda per quello che fa una formica. Se la vignetta avesse avuto disegnata la loro solita troika prelato-rabbino-imam, con magari la classica nuvola tonante per indicare la divinità che è per tutti unica ma allo stesso tempo diversa, non avrei battuto ciglio. Così però, almeno dal mio punto di vista, hanno dimostrato di avere paura dei fondamentalisti islamici. Paura certamente comprensibile, ma che ben poco si accorda con la linea editoriale di satira dissacrante verso tutto e tutti.

Ultimo aggiornamento: 2016-01-05 11:49

_È matematico!_ (libro)

9788867143160 Questo libro (Anna Cerasoli, È matematico!, Emme Edizioni 2014 [2010,2011,2012,2013], pag. 255, € 14,90, ISBN 978-88-6714-316-0) raccoglie quattro opere di matematica per bambini di Anna Cerasoli: Le avventure del signor 1, illustrato da Mattia Cerato e che mostra come i numeri si trovino ovunque nel mondo; La grande invenzione di Bubal, illustrato da Desideria Guicciardini, in cui una bimba preistorica inventa i numeri (con un debriefing in cui altri bambini moderni fanno altre ipotesi su come si può imparare a contare); La geometria del Faraone, anch’esso illustrato da Desideria Guicciardini, in cui vengono presentati i primi concetti di geometria sempre seguiti da un debriefing; 10+ il genio sei tu, sotto forma di favola illustrata da Giulia Orecchia dove si mostrano esempi pratici di operazioni aritmetiche. Ho provato a leggere uno di questi racconti ai miei critici letterari (i miei gemelli seienni) senza grandi risultati apparenti: ma poi ho notato che i due sfogliavano spesso il libro, e presumo quindi che sia stato da loro molto apprezzato.

L’autostrada A7 e il chilometro non standard

Andando ogni tanto a Chiavari con la famiglia, percorro l’autostrada A7, la cosiddetta Serravalle. Come penso sappiate, nel tratto appenninico le due carreggiate sono state costruite a trent’anni di distanza: quella in direzione Genova è la cosiddetta “camionale”, costruita tra il 1932 e il 1935 dal fascismo, mentre quella in direzione Milano è stata progettata e costruita negli anni ’60. La camionale segue molto di più le curve della montagna, a differenza dell’altra carreggiata dove si sono fatti viadotti e gallerie più lunghi e dritti; è abbastanza naturale che la camionale sia più lunga. Però a Bolzaneto si può vedere che il chilometraggio è esattamente lo stesso. Come mai?

Sabato, mentre tornavo a Milano, ho provato a fare un esperimento. Dopo Bolzaneto ho sommato mentalmente il numero di chilometri indicato dal mio odometro con quello di una palina chilometrica, e ho verificato se la somma rimaneva o no costante col passare dei chilometri. In teoria ogni chilometro in meno di distanza da Milano era un chilometro percorso in più dalla mia auto: in pratica ho perso quattro chilometri. Era come se un chilometro secondo Autostrade per l’Italia (che gestisce il tratto appenninico dell’A7) fosse lungo 900 metri. Certo il mio odometro non è tarato e potrebbe sbagliare di grosso: ma nel tratto in pianura – e con le carreggiate affiancate – da Serravalle a Milano perdeva circa 100 metri ogni dieci chilometri, non certo ogni chilometro.

Mi resta ancora da verificare il chilometraggio sulla camionale, ma potrei scommettere che la risposta di Autostrade per l’Italia alla differenza di lunghezza nei due sensi è stata rendere flessibile l’unità di misura. La mia domanda è: a che pro? se hanno paura di perdere i centesimi dovuti al percorso più corto, bastava affermare che la tariffa era calcolata sulle distanze misurate in direzione Genova. Far finire l’autostrada a un numero di chilometri diverso nelle due direzioni è irrilevante, tanto nessuno fa inversione a U. E insomma?

_Canto di Natale_ (libro)

9788817053945 Il Canto di Natale di Dickens è una di quelle opere che tutti più o meno conoscono, ma che non so quanti abbiano letto davvero. Quest’anno l’abbiamo scelto come lettura serale per i nostri seienni, e ci siamo accorti che almeno l’edizione che abbiamo a casa (Charles Dickens, Canto di Natale [A Christmas Carol], Bur 2011 [1853, 1985], pag. 143, € 6,90, ISBN 9788817053945, trad. Maria Luisa Fehr) non è mica così semplice. Vabbè, i dettagli della storia non erano come me li ricordavo io – ma questo è probabilmente colpa di Natale in casa Muppet che mi ha confuso le idee – e Dickens è molto più moralista, con Scrooge che sta già iniziando a convincersi quando è visitato dal primo spirito. Ma soprattutto ho trovato la traduzione di Maria Luisa Fehr molto pesante. Probabilmente era lo stile che andava in voga negli anni ’70 del secolo scorso, ma provare a leggerlo oggi a un bambino aggiunge difficoltà alle difficoltà intrinseche di spiegare come era la vita duecento anni fa.

Lo scherzetto di Springer

Lunedì scorso Marco d’Itri mi ha segnalato che la Springer aveva (silenziosamente) reso liberamente disponibili i PDF dei libri della sua serie “Graduate texts in mathematics” più vecchi di dieci anni (cosa che per un testo tecnico di matematica è solitamente irrilevante). I link effettivamente c’erano, ma la cosa mi lasciò parecchio perplesso: e in effetti, come si può leggere al link originale, “Springer have pulled the free plug”:

Inutile dire che tutto questo è derivato da un errore compiuto da qualcuno alla Springer, e ancora più inutile rimarcare che l’editore ha tutti i diritti di copyright su quei testi – che, come dicevo sopra, sono ancora utili per imparare cose: chiaro che non sono testi adatti a tutti, e probabilmente io farei fatica a leggerne la maggior parte. Quello che forse è meno inutile è ricordare che il prezzo che viene richiesto per acquistare legalmente una versione elettronica è assurdo, e che questo scherzetto porterà con buona probabilità meno soldi a Springer. Un PDF legale a dieci dollari verrebbe probabilmente comprato; se costa 30-40 dollari è più facile che si vada a cercare uno dei torrent che sono già stati creati da chi si è lanciato a scaricare tutto immaginando che la pacchia sarebbe durata poco. (Il torrent è illegale, ma chi ha scaricato l’ha fatto legalmente).

Ultimo aggiornamento: 2016-01-03 19:32

_Eccì_ (ebook)

9788897604389 Questo racconto lungo in formato ebook (Cristiano Micucci, Eccì, Blonk Edizioni 2015, pag. 67, € 2,99, ISBN 978-88-97604-38-9) è la prima incursione di Cristiano Micucci (meglio noto come Mix) nella narrativa, dopo il suo Scienziaggini (che avete letto tutti, vero?) L’inizio ricorda i racconti russi dell’Ottocento: se avete presente Il naso di Gogo’l capirete cosa intendo. Naturalmente l’ambientazione è contemporanea: un travet di mezza età con moglie e figli grandi ma non troppo. Poi la trama vira verso un altro tipo di surreale, e le disavventure del povero Amedeo diventano sempre più grottesche e divertenti, con battute nascoste qua e là che potrebbero fare starnutire dal riso anche voi ma che non posso raccontarvi sennò rischiate di non comprare il libro, e Mix non sarebbe contento. Ultimo consiglio: non leggetelo davanti a un piatto di minestra, e ricordatevi sempre: ATARI!