Archivi annuali: 2015

Competenze digitali

Ieri mi è stato mandato l’elenco dei membri aderenti alla Coalizione Nazionale per le Competenze Digitali: «una iniziativa promossa dall’Agenzia per l’Italia Digitale con l’obiettivo di migliorare le competenze digitali». – se volete sapere cos’è potete leggerne la strategia. Il link era http://www.agid.gov.it/sites/default/files/documenti_indirizzo/agid_-_membri_aderenti_alla_coalizione_nazionale_per_le_competenze_digitali_al_19.3.2015.pdf: ho cliccato e mi sono trovato un errore 404.
Grazie alle mie competenze digitali :-) sono andato a guardare il sito dell’Agenzia Digitale e ho trovato il link corretto: http://www.agid.gov.it/sites/default/files/documenti_indirizzo/agid_-_membri_aderenti_alla_coalizione_nazionale_per_le_competenze_digitali_al_20.3.2015_0.pdf. In effetti oggi è il 20 marzo, non il 19.

Ultimo aggiornamento: 2015-03-20 19:08

Michaela Biancofiore e i bias statistici

Dopo tre giorni continuano ad avere eco le affermazioni dell’onorevole Biancofiore, che nell’illuminata trasmissione radiofonica La zanzara avrebbe affermato «Perchè secondo voi queste donne proliferano in Italia e in tutto il mondo? Con chi vanno, con le donne? Almeno per l’iniziazione, tutti gli uomini sono andati con le prostitute, è sempre stato così».

Il problema dell’onorevole Biancofiore è che nella scuola italiana – e finanche in quella sudtirolese, direi – non si insegna normalmente probabilità e statistica. Non ho dubbi che gli uomini che lei conosce siano andati tutti a prostitute: ma è ben noto che le conoscenze di una singola persona sono un campione distorto e quindi non dovrebbero essere prese come base per un’affermazione sull’intera popolazione. Già i sondaggisti sbagliano: figuriamoci questo tipo di generalizzazioni!

Ultimo aggiornamento: 2015-04-10 11:16

Pro-Test e divulgazione scientifica

Ieri ho perso un po’ della mia vita a vedere i commenti a questo status Facebook dove Beatrice Mautino si lamentava di un video – lo trovate in questo post di se-dicente “divulgazione scientifica” fatto dall’associazione Pro-Test.

Da quanto ho capito leggendo i commenti (io il video non l’ho guardato) questo video dovrebbe essere a favore della sperimentazione animale e contro tale Edoardo Stoppa e i suoi servizi televisivi a Striscia la notizia (inutile aggiungere che non guardo né la trasmissione né tanto meno quei servizi) contro i ricercatori che fanno appunto sperimentazione animale. Prima di proseguire, specifico un paio di cose: in questo post non prendo una posizione riguardo alla sperimentazione sugli animali e (ovviamente, visto che non l’ho guardato) non parlo del video in sé ma di come ne hanno parlato quelli di Pro-Test.

Secondo gli esponenti di Pro-Test, il fine giustifica i mezzi: detto in altri termini, le 60.000 visite al video a ieri contano proprio perché sono molte più delle duemila copie che un libro può fare quando gli va bene, e queste visite arrivano proprio perché il video ha come target le persone che guardano Striscia e si abbeverano ai loro servizi malfatti: insomma li si ripaga con la stessa moneta. Rispetto a queste affermazioni ho solo due punti da precisare. Il primo è che le 60.000 visite a quel video sono una goccia rispetto ai tre-quattro milioni di persone che guardano i servizi di Stoppa, e quindi si può fare pari pari lo stesso ragionamento che fanno loro rispetto ai poveri scrittori. Ma soprattutto, non puoi chiamare quel video “divulgazione scientifica”. Lo puoi definire controdisinformazione; lo puoi proporre come un modo per scardinare il monopolio Mediaset. Ma quella non è divulgazione, e chiamarla in quel modo rovina la reputazoine a tutta la categoria dei poveretti che cercano di spiegare le cose sapendo che stanno svuotando il mare con il cucchiaino ma sperando in realtà di insegnare alla gente ad usare anch’essa il cucchiaio, fino a quando ci saranno dieci, cento, mille, un milione di cucchiaini. Probabilmente è un compito impossibile: ma se non ci si prova sarà sicuramente impossibile, e se la gente penserà che video come quello di Pro-Test è divulgazione scientifica avremo sicuramente perso la nostra scommessa.

festa del papà

(attenzione, post ad alto contenuto di melassa)
Che la festa del papà sia il 19 marzo è un’usanza solo italiana, causa san Giuseppe: almeno quando ero piccolo si stava a casa e quindi aveva anche un senso maggiore di quello attuale, ma vabbè. Mio padre è morto nel 1981, quindi su quel lato non ho molto da fare, e oggettivamente non mi ricordo nemmeno di miei festeggiamenti a lui quando io ero piccolo e lui vivo. Coi gemelli purtroppo l’asilo ha sempre deciso che i padri quel giorno devono prendersi mezza mattinata e “stare coi loro bambini a fare un lavoro insieme”, il che è sempre una mezza tragedia perché Jacopo e Cecilia sono in due classi diverse e io non ho studiato bilocazione. Oggi poi c’erano anche le pizzate padri-figli: avendo scelto di fare quella con Cecilia (lasciandola da sola nella mattinata per equità, perché il lavoretto l’ho fatto con Jacopo) mi sono visto Jacopo con uno sguardo d’odio mentre uscivamo e lui rimaneva in classe con i suoi compagni. Sempre meglio di Stella, una bimbetta di neanche quattro anni di un’altra classe, che avevo appena visto piangente perché suo papà non c’era, e che mi sono preso un attimo in braccio per consolarla. (A quell’età si consolano abbastanza in fretta, anche perché Stella mi conosce in qualità di papà del suo ammmore Jacopo).

Però devo dire che saranno dieci giorni che i due la sera mi chiedono quanto manca alla festa del papà, Jacopo mi aveva già spiattellato domenica la poesia che mi avrebbe dovuto ufficialmente recitare oggi, e Cecilia era tutta stretta vicina al suo papà. È andata a finire che mi sono un po’ sciolto anch’io.

Ultimo aggiornamento: 2015-03-19 17:16

la crisi dei percentili

Ieri ho portato Jacopo dalla pediatra per una congiuntivite, e mi è stato fatto notare che eravamo solo sette mesi in ritardo per la visita di controllo dei cinque anni. Vabbè. Jacopo viene visitato, ed è tutto ok: mentre la dottoressa segna peso e altezza al computer mi dice che è al venticinquesimo percentile e si affretta ad aggiungere “ma non si preoccupi: i bambini non sono mica tutti uguali”.

A parte che Jacopo partiva dal terzo percentile e quindi arrivare al venticinquesimo è un risultatone, ci ho messo un bel po’ di tempo per intuire cosa significasse quell’affermazione. Con ogni probabilità la pediatra è abituata a sentire gente che si preoccupa perché il proprio virgulto “è troppo piccolo” e quindi “bisogna dargli qualcosa perché cresca di più”, cosa che non ha nessun senso, visto che i percentili sono calcolati non in assoluto ma relativamente alla popolazione tutta. Insomma tutta questa storia mi ricorda le battute “chi vuole essere volontario faccia un passo avanti”, col malcapitato che senza esattamente capire cosa sta succedendo si ritrova cooptato perché tutti gli altri hanno fatto un passo indietro.

Al limite, quello che potrebbe avere un certo interesse è notare come nel tempo ci si sia spostati da un percentile all’altro, perché questo significa che è successo qualcosa. Ma il genitore medio è pronto ad accettare il concetto di derivata?

Ultimo aggiornamento: 2015-03-17 13:52

password

Una delle password “di lavoro” sarebbe scaduta stanotte, e venerdì tra una storia e l’altra mi ero dimenticato di modificarla. Per fortuna ho scoperto che potevo cambiarla anche se non ero connesso all’intranet, così mi sono connesso al sito, scoprendo che l’URL indicato non esisteva (ma queste sono sciocchezzuole, per uno che bazzica coi computer da decenni). Più problematico vedere che la password che mi ero coscienziosamente scritto – è un servizio che non uso mai… – non funzionava; vabbè, mi sono fatto inviare per mail una password provvisoria: eccovela qua.

b)5}cvm[7=vI1m=5

D’altra parte la scelta “di base” della password (perché poi ci sono quattro o cinque eccezioni a seconda di quali sistemi si usino in pratica…) afferma che essa

* deve essere lunga almeno 8 caratteri
* deve contenere almeno un carattere numerico(0-9), uno alfabetico (a…z, A…Z) ed un carattere speciale compreso tra i seguenti:
.(punto) ;(punto e virgola) $ ! @ -(meno) # % * + < = > [ { ] } ? () & non sono ammessi altri caratteri

Ammetto di non avere verificato se pippo123. è considerata valida :-)

Ultimo aggiornamento: 2015-03-15 16:08

Quizzino della domenica: pi greco in base due

Come sapete tutti, pi greco è un po’ più di 3,1415926. Ma naturalmente questo funziona solo in base 10: se lo scrivessimo in un’altra base potremmo avere un risultato diverso. Per esempio, in base 2 le prime cifre di pi greco dovrebbero essere (se ho copiato bene…)

11,001001000011111101101010100010001000010110100011000010001101001100010…

Sorge ora spontanea una domanda: nello sviluppo binario di pi greco ci sono più cifre 0 oppure più cifre 1? O forse non si può sapere la risposta? Ditemi voi…

(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p165.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema di John Astolfi, MIT Technology Review’s Puzzle Corner, luglio-agosto 2013.

Ultimo aggiornamento: 2015-03-21 21:04