Archivi annuali: 2013

“sicurezza” PayPal

PayPal ha una strana usanza per accettare una carta di credito: ti fa un piccolo prelievo, tu aspetti che arrivi la transazione, copi la sigla vicino, e tutto è a posto (compresa la restituzione dei soldi). Tutto questo “per maggiore sicurezza”.
Ieri mi è arrivato il messaggio che dice che la carta di credito sta per scadere, e quindi dovevo aggiornare i dati. Anzi, che le carte stanno per scadere, perché c’era anche quella che avevo bloccato a fine novembre quando sono venuti i ladri a casa nostra. Bene, dico, già che ci sono elimino quella carta. Peccato che fosse quella “accettata”, e quindi ora debba rifare la procedura da capo.
Ma come, direte voi: gli acquisti PayPal venivano pagati su una carta di credito bloccata? Mannò, andavano sulla nuova, anche se non era stata accettata. Insomma, una volta che uno ha fatto accettare una carta, può aggiungere quelle che vuole. Bella sicurezza, vero?
Aggiornamento: (13 giugno) in realtà, nonostante tutto, PayPal ha continuato allegramente a prendere i soldi dalla carta di credito nuova anche prima che io la accettassi, il che di per sé ha anche senso. Quello che non ha senso a questo punto è associare la sicurezza a una singola carta, no?

Ultimo aggiornamento: 2013-06-12 07:00

la gggente che piace a beppegrillo(tm)

Se non siete di quelle parti, oppure non siete avidi lettori del blog di beppegrillo(tm), non ve ne sarete certo accorti: il prossimo sindaco di Pomezia sarà il pentastellato Fabio Fucci. Sempre per chi non è di quelle parti: Pomezia ha più di sessantamila abitanti, non è quindi esattamente un paesotto. Bene, come è nata questa vittoria? Lo si può intuire dai dati elettorali. Fucci ha più che raddoppiato il numero di consensi, nonostante un calo di quasi quindici punti percentuali nell’affluenza. Anche se il candidato sindaco del centrosinistra non avesse perso quasi 1500 voti tra il primo e il secondo punto, sarebbe stato asfaltato allo stesso modo. Credo di non andare troppo fuori strada se penso che buona parte dei settemila voti in più di Fucci arrivino da Pdl e Fratelli d’Italia, brutalmente estromessi dal ballottaggio: i loro elettori, pur di non ritrovarsi un’altra volta con un sindaco dell’odiato centrosinistra, sono andati in massa a votare per il grillino, ripetendo il modello-Parma dell’anno scorso. Non mi stupirei se qualcosa di simile accadesse a Ragusa tra due settimane, anche se lì la situazione mi pare molto più fluida.
Insomma, quand’è che il M5S riesce a vincere? Semplice: quando c’è un doppio turno, riesce ad arrivare al ballottaggio, e prende i cosiddetti “voti dell’odio” (sicuramente da parte della destra, bisognerebbe avere una controprova con la sinistra ma il caso non mi pare sia ancora capitato). Non un grande risultato politico… o forse sì, è il risultato in linea con i dettami del Vate di Sant’Ilario.

Ultimo aggiornamento: 2013-06-11 11:55

anche senza colonna infame

Ho visto dal Giornalaio il risultato di questa inchiesta di Farhad Manjoo di Slate coi dati forniti dalla società di web analytics Chartbeat riguardo alla lettura delle pagine web (degli articoli di Slate, mi affretto ad aggiungere). Non ho ben capito cosa significa che il 38% di chi capita sulla pagina non la guarda nemmeno, ma tanto il grafico qui sotto non considera quei non-lettori.

[quanto viene letto un articolo di Slate?]

Nel grafico, l’asse X indica quanto si è scrollato rispetto al testo dell’articolo: il picco a sinistra (circa il 5% del totale) indica scroll 0, cioè si è andati via dalla pagina senza essere scesi; immaginando un testo medio di 2000 pixel e un’altezza della finestra del browser di 700 pixel, significa che si è letto al più un terzo dell’articolo. La coda della distribuzione a destra supera il 100% perché dopo il testo dell’articolo ci sono i commenti, e quindi la lunghezza totale della pagina è superiore a 2700 pixel; il picco a destra corrisponde agli articoli fatti di foto e video, che vengono scrollati in genere fino in fondo perché un’immagine vale più di mille parole.
Se andate a vedere l’articolo originale di Slate c’è anche un grafico simile per tutto il web, più altri grafici che mostrano che non c’è correlazione tra il twittare di un articolo e l’averlo effettivamente letto. Detto in altri termini, noi decidiamo che un articolo è interessante così, più o meno per caso, al massimo leggiucchiando le prime frasi, e ammorbiam… ehm, lo segnaliamo ai nostri amici.
Sono d’accordo con Manjoo che questi risultati sono tristi per chi scrive – anche se non mi pagano, ovviamente mi piace essere letto, anche senza che dobbiate comunicarmelo: ma a quanto pare non mi leggete nemmeno – ma anche immaginabili, perché tutti noi abbiamo troppo poco tempo a disposizione e troppe cose che cercano di catturare la nostra attenzione. Quello che però mi chiedo è se valga la pena di ripensare da capo lo stile di scrittura, oppure no. Già con i blog la lunghezza media di un testo si è ridotta di un bel po’: è vero che i bestseller continuano a veleggiare sulle varie centinaia di pagine, ma sembrano più che altro eccezioni. Mi chiedo se abbia senso cambiare completamente lo stile di scrittura, eliminare i teaser iniziali che sperano di convincere il malcapitato navigatore a continuare la lettura ma servono a poco e iniziare il testo con la tesi espressa in poche righe e sviluppata solo in seguito. La cosa istintivamente non mi piace, però potrebbe essere un problema mio. Che ne pensate voi?

Ultimo aggiornamento: 2013-06-10 15:39

Quizzino della domenica: Alfa e Omega

Un turista arrivò all’Isola degli Alfa e degli Omega, un posto in cui gli abitanti si dividono in due tribù, per l’appunto gli Alfa e gli Omega. Gli Alfa sono dei bugiardi matricolati, e si può essere certi che ogni loro affermazione sarà falsa; gli Omega al contrario dicono sempre la verità. Il turista voleva assoldare un Omega come guida, per semplificarsi la vita, e chiese a una persona di un terzetto lì vicino se era un Alfa o un Omega. Costui rispose nel suo dialetto, che il turista non parlava; subito però il secondo disse “Ha detto che è un Omega. Lui in effetti è un Omega come me. Ma il terzo replicò “Non è vero!” Indicando il primo, continuò “Lui è un Alfa, mentre io sono un Omega”. Chi assoldò come guida il turista?
(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p105.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Il problema è tratto da Julio Mira, Mathematical Teasers.)

Ultimo aggiornamento: 2016-06-02 22:12

_Order and Surprise_ (libro)

[copertina]Martin Gardner non ha scritto solo libri di matematica divulgativa. Questo vecchio volume (Martin Gardner, Order and Surprise, Prometheus Books 1983, pag. 396, Lst 34,95, ISBN 9780879752194) raccoglie per esempio una serie di articoli – soprattutto recensioni nella seconda parte, più legati agli scrittori per l’infanzia nella prima parte – che toccano la matematica solo tangenzialmente, nel senso che in alcuni saggi si parla di Lewis Carroll e c’è una recensione (negativa) del libro The Mathematical Experience di Davis e Hersh e una (abbastanza positiva) di Adventures of a Mathematician di Stanislaw Ulam.
Nel libro si scopre una passione incredibile di Gardner per Frank Baum e i libri del Mago di Oz, con una sua lotta contro l’establishment americano che non li teneva in biblioteca perché “non sono libri che fanno bene ai bambini”; si legge della sua lotta contro la pseudoscienza – interessante l’ultimo saggio, quello sulle “scimmie intelligenti” con il debunking molto semplice; ci sono anche delle chicche, come la recensione di 1984 e del film Poltergeist. Però il risultato, nonostante la prosa di Gardner sempre asciutta e che va subito al punto, mi è sembrato piuttosto deludente. Sicuramente è un libro da leggere a spizzichi e bocconi, come del resto ho fatto, ma anche così non è che porti chissà quale piacere alla lettura.
In definitiva, consigliato solo e unicamente ai gardnerologi hard core!

Ultimo aggiornamento: 2013-06-08 22:10

Predicate la novella

Dario Bressanini decide di terminare il blog sul Fatto Quotidiano (ok, formalmente si prende “una pausa di riflessione”). Motivo? Lo spiega lui stesso alla fine del suo ultimo post, che parla delle (non) differenze organolettiche tra agricoltura bio e convenzionale: «Io ci metto settimane o mesi a leggermi la letteratura scientifica originale e a scrivere un articolo, mentre a scrivere una cazzata con un copia e incolla ci si mette mezz’ora» e soprattutto

«Se in altri campi dell’umano sapere è accettabile e anche auspicabile “far sentire tutte le campane”, in campo scientifico è del tutto inaccettabile accostare due opinioni contrastanti indipendentemente dalla loro dignità scientifica. Le opinioni nella scienza non valgono nulla se non sono supportate da dati solidi. Un biologo serio si rifiuta di parlare ad un convegno di creazionisti e un astronomo non legittima scientificamente con la sua presenta una riunione di astrologi. No grazie.»

È una sua scelta, si può essere d’accordo o no sulla scelta di non fare sentire tutte le campane in campo scientifico (o meglio: concordo con la prima parte del commento di Peter Gomez, che fa notare come il Fatto Quotidiano non sia una rivista scientifica e quindi non è strano che ci siano opinioni pseudoscientifiche), ma non vedo il problema. Il resto del commento di Peter Gomez è però molto più preoccupante, almeno a mio parere:

«Non penso poi che un biologo serio non debba andare a un convegno di creazionisti: se ci va, visto che ha la ragione dalla sua parte, e li affronta con umiltà e convinzione forse farà mutare parere e convinzioni a qualcuno di loro. E se ci riesce la sua vittoria avrà la stessa dignità e importanza di una scoperta scientifica.»

Ecco. Io non so che gente frequentiate voi: per quanto mi riguarda, ho imparato da decenni che “avere la ragione dalla mia parte” non serve assolutamente a nulla se non a incazzarsi ancora di più. E visto che io sono un tipo incazzoso di mio, preferisco di gran lunga lasciar perdere. L’umiltà ma la tengo in privato: se vado a un convegno sul tema X, non mi aspetto di trovare relatori contrari a X o che possano anche solo prendere in considerazione che X non sia vero, ergo non ci vado nemmeno. È come andare a un congresso di Fratelli d’Italia o di Rifondazione Comunista (sì, esistono ancora) per far tornare i camerati e i compagni sulla rispettiva retta via… fate pure voi, se volete.

Ultimo aggiornamento: 2016-03-29 20:53

grammatica microsoftiana

Secondo il correttore automatico di Office 2010, in italiano non esiste la parola “esotiche”. Il suggerimento è di correggerla in “esotice” (oppure “erotiche”, “esopiche”, “stoiche”).

Ultimo aggiornamento: 2013-06-05 22:20

faccio il sociologo del mercoledì

La notizia del bimbo morto perché dimenticato in auto è tragica. Però non riesco a non pensare al padre di quel bambino.
Ma soprattutto penso a un’altra cosa. Il bimbo doveva andare al nido aziendale. Io ho portato per due anni i bimbi al nido aziendale (li portavo spingendo il passeggino, al più col tram: quindi non correvo il rischio di dimenticarli in macchina). Lì la regola era chiara: se eccezionalmente entravi dopo le 9:30, dovevi avvisare; lo stesso se tenevi a casa il bambino. In questo modo, se il bimbo non c’era il nido si preoccupava di chiamare i genitori per sapere cosa succedeva. Certo, tragedie come questa capitano una volta ogni qualche anno, ma anche solo una morte evitata – a costo praticamente nullo – è un vantaggio enorme, oltre all’effetto collaterale di ricordare ai genitori che i bambini non sono pacchi da lasciare a scuola per un certo numero di ore. Fate conto che io mi sono così abituato alla cosa da telefonare all’asilo quando non li porto entrambi, anche se i due continuano a non andare in auto e probabilmente riuscirebbero comunque a gridare e farsi sentire :-) Perché non rendere obbligatoria la cosa?

Ultimo aggiornamento: 2013-06-05 10:25