Archivi annuali: 2013

mica solo l’italica stampa!

Scopro su Google+, via Fernando Santagata, questo articolo di Wired (edizione inglese), che racconta di come un team di “ricercatori tedeschi” abbia avuto una Grande Idea per evitare il commercio illegale di ebook. L’idea è semplice: fare delle piccole modifiche a ciascuna copia del testo, e tenere traccia delle modifiche stesse, in modo che i pirati di libri abbiano paura di essere pescati perché ogni copia è tracciabile. Numericamente parlando, il conto è presto fatto: basta avere venti modifiche possibili per ottenere più di un milione di “copie uniche”.
Sul merito io ho dei grossi dubbi: in questo modo forse blocchi lo spacciatore di libri per lucro, ma a chi si scambia il testo con gli amici ovviamente la cosa non farà né caldo né freddo. Ma magari questo significa che gli editori sanno cose che io non so, e che esistono davvero questi mercati nascosti di copie piratate di libri. Sul metodo, nulla da eccepire: io stesso ho tentato, ahimè con ben scarsi risultati, di creare copie univoche del mio ebook autoprodotto come “valore aggiunto” (nel senso che l’ebook standard è liberamente scaricabile, quello personalizzato con e-dedica no). In un mondo dove una copia ha costo marginale nullo, sono convinto che l’unica via pratica sia appunto creare qualcosa “su misura”. Qui ovviamente il risultato voluto è completamente diverso, ma il principio resta.
Ma quello che mi ha fatto ridere è stato leggere questa frase: «By studying a list of example words and phrases that could be changed in purchased books, you can see that the changes are minor — like from “very disturbing” to “not disturbing.”». Credo che sia chiaro che cambiare “very disturbing” in “not disturbing” sia non sia proprio una modifica minore, no? E in effetti, andando a vedere il documento citato, le cose sono un po’ diverse. Ci sono quindici esempi di testo originale e modificato: il test è capire qual è il testo modificato e quanto – da “molto” a “per nulla” la modifica dia fastidio. Per dare un’idea delle modifiche: nel primo esempio un “unsichtbar” (invisibile) diventa “nicht sichtbar” (non visibile); nel terzo esempio, “ohne Tyrannei und Hunger” (senza tirannia e fame) diventa “ohne Hunger und Tyrannei”. Capirete che bastava guardare il documento, anche senza sapere una parola di tedesco, per immaginare cosa si fa. Però il problema era appunto quello: il documento è in tedesco, e Roberto Baldwin al limite l’ha fatto passare per Google Translate :-)
Qual è l’unico vantaggio rispetto all’italica stampa? Beh, dovreste averlo capito: perlomeno il link al documento c’era, e così ho potuto farmi un’idea da solo :-)

Ultimo aggiornamento: 2013-06-19 16:12

Windows 8: troppa internet fa male

Ieri pomeriggio Anna mi chiama dicendomi “ho un problema col mio pc”. Cosa era successo? Il computer, con windows 8, aveva deciso che era tempo di aggiornamenti. All’aggiornamento 2 di 2 era saltata la connessione internet. Risultato? Anche quando un paio d’ore dopo è ripartita il pc era rimasto sulla schermata “aggiornamento 2 di 2”, girava il fattapposta dueppuntozzero che ha sostituito la clessidra per avvisare il proprietario “rilassati, sto lavorando per te”, ma non succedeva nulla.
Che fa un informatico in questi casi? quello che fa persino Daddy Pig: spegne e riaccende il computer. Niente da fare: non appena si riaccendeva il pc, riappariva la stessa schermata. Ho persino provato a spegnere il pc, inserire una chiavetta usb con una distro live di Linux, e farlo ripartire. Il pc vedeva la chiavetta che si illuminava tutta allegra… e ripartiva con la schermata “aggiornamento 2 di 2″.
L’unica soluzione che ho trovato è stata un’escalation niente male. Ho spento il pc, staccato la spina, tolto la batteria, e aspettato una decina di secondi – non fosse mai che qualche condensatore volesse giocarmi brutti scherzi. A questo punto il pc si è riacceso più o meno normalmente, giusto con un rapido controllo iniziale. Non è che l'”always on” sia un po’ troppo always?

Ultimo aggiornamento: 2013-06-18 09:44

avrà proprio detto così?

Ieri Repubblica aveva un articolo sulla chiusura della Brockhaus, l’equivalente tedesco della Treccani (anzi, direi che è più corretto dire che la Treccani è l’equivalente italiano della Brockhaus): io ieri stavo tinteggiando casa, quindi l’ho visto solo oggi.
Ovviamente il titolone è «un mito del Sapere ucciso da Wikipedia». Vabbè. Però c’è una cosa che a me, come al solito, infastidisce davvero. Andrea Tarquini cita ampiamente un articolo di Peter Praschl sul Welt am Sonntag: peccato che chi ha preparato la pagina web si sia “dimenticato” di inserire un link all’articolo di Praschl. (Per i curiosi, lo trovate a questo). Certo, il testo è in tedesco, e non è che Google Translate funzioni così bene: ma io resto della posizione che un media debba dare al lettore la possibilità di risalire alle fonti, almeno quando sono pubbliche.
È anche vero che leggendo le fonti originali magari si scopre che le cose sono un po’ più complicate, e la colpa non è tutta di Wikipedia… ma questo sono certo è irrilevante, tanto nessuno leggerebbe mai un articolo in tedesco.

Ultimo aggiornamento: 2013-06-17 14:33

coscenze

[coscenze brambilliane] Come forse sapete, la versione mobile di Facebook prevede di infilarti nello stream delle “suggested pages”; pubblicità – immagino a pagamento – con la scusa che qualcuno dei tuoi amici ha messo un “mi piace” sulla pagina in questione. Nonostante i miei amici faccialibro siano ben pochi, ogni tanto mi capitano cose strane, come la pagina di Michela Vittoria Brambilla.
Vabbè, uno può anche farsene una ragione. Peccato che la foto presa per pubblicizzare la pagina fosse questa: garantisco che anche da furbofono il “coscenza” del cartello dietro la ex ministro era ben visibile.
Certo, il cartello non è stato scritto da MVB: però la foto nella sua bacheca se l’è tenuta lei…

Ultimo aggiornamento: 2013-06-17 13:36

Quizzino della domenica: I tre moschettieri

Il re di Francia ha ricompensato Athos, Porthos e Aramis con sei monete: tre d’oro e tre d’argento. Ciascuno di loro ha ricevuto due monete: ovviamente sa quali sono le sue, ma non quelle degli altri. D’Artagnan vuole scoprire quali sono le monete di Athos, ma non sarebbe educato chiederglielo: allora gli fa una domanda alla quale Athos può rispondere (sinceramente, e da logico perfetto) “si”, “no” oppure “non so”, in modo da riuscire a scoprire a ottenere la risposta. Qual è la domanda?
(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p106.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Il problema è di Tanya Khovanova

Ultimo aggiornamento: 2016-06-02 22:13

_The Diamond Age_ (libro)

[copertina] Neal Stephenson è uno a cui piace scrivere, il che significa che scrive tanto, troppo. Se si aggiunge il fatto che io lo leggo in inglese e che questo (Neal Stephenson, The Diamond Age, Penguin 2011 [1995], pag. 512, Lst 8,99 , ISBN 9780241953198) era il “libro da palestra” per rilassarmi tra una serie di esercizi e l’altra, capirete come mai ci ho messo quasi due anni per finirlo, e solo perché alla fine ci ho dato una botta a casa.
La fantascienza di Stephenson in questo libro, come nel precedente Snow Crash è sicuramente di tipo hard: in questo futuro nemmeno troppo lontano la tecnologia è incredibilmente avanzata, e in contrasto si ritorna a un formalismo nei rapporti umani… beh, la maggior parte della gente a dire il vero si scanna, e le prime 50 pagine, come anche le ultime, non sono per stomaci deboli. Però ci sono alcuni gruppi, come i cinesi neoconfuciani e gli angloamericani neovittoriani, per cui il formalismo è in un certo senso il collante che tiene le razze (pardon, i phyla) uniti.
E poi c’è la piccola Nell e il Young Lady’s Illustrated Primer, un libro sotto forma di “ractive” (sono arrivato a cinquanta pagine dalla fine prima di capire che è un’abbreviazione di “interactive”, come “sites” sono i “parasites” e “mites” le “termites”; a Stephenson piace inventare parole abbreviate) che nasce per insegnare a una bambina tutto quello che deve sapere, dalle arti marziali alle macchine di Turing; insomma, il vero protagonista del libro è questo libro.
Giudizio finale? Se vi piace questo tipo di fantascienza, armatevi di santa pazienza e leggetevelo.

Ultimo aggiornamento: 2013-06-15 19:41

PDD

Ho fatto un grave errore. Ho commentato da Mantellini, argomentando che per me la democrazia diretta non può funzionare. (Chi mi conosce sa che io ho dei dubbi sulla democrazia tout coutr: però nel caso della democrazia diretta i miei dubbi sono corroborati dalla matematica)
L’errore non è ovviamente nelle discussioni che sono seguite lì, discussioni previste; il fatto è che dopo meno di ventiquattr’ore mi è arrivata da G+ la segnalazione che il Partito Democrazia Diretta mi ha aggiunto alle sue cerchie.
Non capisco bene la logica di seguire uno che ha appena affermato di non concordare con l’assunto di base messo già nel nome; ma in effetti se uno ci pensa su non ha nemmeno senso mettere “partito” e “democrazia diretta” nella stessa frase: da questo punto di vista il MoVimento 5 stelle perlomeno è coerente :-)

Ultimo aggiornamento: 2013-06-13 11:56