Archivi annuali: 2012

_Drawing for the Artistically Undiscovered_ (libro)

[copertina] Mah. Questa volta comprarmi il libro usato non è stata una grande idea. Infatti questo libro (Quentin Blake e John Cassidy, Drawing for the Artistically Undiscovered, Klutz 1999, pag. 106, $19.95, ISBN 978-1-57054-320-3) in originale ha anche tre matite, e soprattutto non è stato in parte disegnato dalla proprietaria originaria, che tra l’altro non sa fare lo spelling di “chicken”. Mettiamola così: ho acquistato una versione di preview.
Dal punto di vista positivo bisogna ammettere che l’autore fa di tutto per cercare di mettere a proprio agio il lettore, che evidentemente disegnatore non è, spiegandogli che non c’è nulla di preoccupante e che i disegni a volte vengono bene e altre volte male, e il trucco è tenere quelli che vanno bene, prendendosene il merito fischiettando. Dal punto di vista negativo mi sa che i disegni dell’amico siano troppo complicati per un poveretto come me.. . Quando mi riescono è davvero a mia insaputa!
Come giudizio finale, consiglio di comprare il libro (nuovo viene sui 15-16 euro, non è la fine del mondo) a chi ha un interesse a imparare molto maggiore del mio, oppure per un ragazzo alla fine delle elementari.

Ultimo aggiornamento: 2012-05-19 07:00

Rapidità

Non ricordo se ho scritto che – istigato da questo losco figuro – mi sono comprato un tablet poraccista: cinese puro, ma commercializzato da un’azienda italiana con tutti i vantaggi del caso. Non varrà molto più dei 205 euro spedizione inclusa che ho speso, ma quei soldi almeno li vale, e quindi per il mio uso va perfettamente bene.
Nei 205 euro era anche compresa una custodia comprensiva di tastiera USB (anche perché il tablet è solo wifi, non solo non c’è il 3g ma neppure il bluetooth), una delle cose che mi fece propendere per l’acquisto. La tastiera ha il layout USA, e ciò per me è bellerrimo visto che io scrivo sempre con il layout logico americano; ma non c’è la possibilità di spiegarle che a me serve l’US-International così posso scrivere le lettere accentate. Sono così andato su Google Play e ho trovato un’app, External Keyboard Helper, che faceva al caso mio. Ho provato la demo che ha tutte le funzioni ma quando schiacci la barra spaziatrice ti scrive “This is a demo version” – un’idea fantastica, se posso esprimermi – e ho pagato volentieri i 2.30 euro IVA compresa per acquistarla.
Il firmware del tablet era però un po’ bacato: per esempio la calibrazione del lato destro era sballata di un centimetro abbondante. Ho così aspettato il rilascio ufficiale di un nuovo firmware e l’ho reinstallato. Tutto bene, tranne un banale particolare: non potevo più reinstallare External Keyboard Helper, perché mi diceva che il mio sistema non lo supporta. Ci sono rimasto un po’ male, ho chiesto in giro e alla fine mi sono risolto a scrivere allo sviluppatore, spiegandogli il problema. La sua risposta è stata “probabilmente la nuova versione del firmware afferma di avere bluetooth; la mia app chiede accesso al bluetooth (visto che è il modo standard per collagare una tastiera a un Android) e Google Play accorgendosi che non può attivarlo blocca lo scaricamento. Poco dopo mi arriva una nuova mail, dicendomi che ha trovato un workaround e prodotto una nuova versione: versione che effettivamente ho scaricato e funziona perfettamente. Il tutto in 72 minuti da quando scrissi la mia mail, e in 37 dalla sua prima risposta.
Confermo ancora una volta che quei due euro e trenta sono stati davvero ben spesi :-)

Ultimo aggiornamento: 2012-05-18 23:08

ScaricaMI

Generalmente io quando uso i mezzi pubblici milanesi adopero la tessera RicaricaMI: è molto più semplice che tenermi N biglietti cartacei (in realtà ne ho sempre uno di scorta, non si sa mai chi si possa incontrare), e visto che in genere vado in bicicletta farmi un abbonamento non sarebbe conveniente. Occhei, per la precisione adopero due tessere: o per essere più precisi io e Anna abbiamo due tessere, e ogni tanto lei mi dice “ho scaricato la tessera: mi dai la tua?”.
La scorsa settimana c’è stato ancora una volta lo scambio: ieri sono così andato nel mezzanino della metro a ricaricare la tessera. Vedo che c’è ancora un biglietto, non mi preoccupo e carico come al solito due carnet da 10. Inserisco il bancomat, digito il pin, aspetto. Vedo a display un messaggio: “inserire nuovamente la tessera elettronica”; dopo un po’ capisco che intendeva il bancomat, lo reinfilo, ma doveva essere scattato il timeout e così mi è stata stampata una ricevuta di “reso non riuscito” o qualcosa del genere.
Oggi in pausa pranzo ho così inforcato la bici e sono andato all’ATM Point di Loreto (l’hanno rifatto proprio carino…): non c’era nessuno in coda, ho consegnato tessera e ricevuta, e ho compilato il modulo. L’impiegato prende una nuova tesserina, fa per caricarla, la butta via. Prende una seconda tesserina, fa per caricarla, la butta via. Lo stesso con la terza e la quarta. A questo punto fa una telefonata. Poi mi dice “guardi, non so cosa stia succedendo. I soldi glieli ridiamo, non c’è problema: ma mi si bruciano le tessere. Sembra che nella sua vecchia tessera ci siano ancora quattro corse caricate, ma suddivise in tre diversi carnet: uno con due corse e gli altri due con una ciascuno”. Al quinto tentativo la nuova tessera è stata creata, ma il sistema si è ancora rifiutato di aggiungere i nuovi carnet: così mi ha dato i soldi e mi ha consigliato di provare a terminare le quattro corse e al massimo andare all’ATM Point di Duomo, praticamente una delle bolge dell’inferno dantesco – non per nulla sta sottoterra.
Ora, diciamo che faccio finta di capire perché ATM non ha scelto la tecnologia Oyster per le sue tessere ricaricabili (come fanno a Londra: tu carichi soldi, e poi è il sistema che decide anche a posteriori qual è la tariffa più conveniente per le corse che hai fatto). Ma non riesco proprio a capire come possa funzionare il loro software, visto che non sono certo io che scelgo quale biglietto usare.

Ultimo aggiornamento: 2012-05-16 14:05

niente commenti

Lo so, ora è assolutamente impossibile commentare qui sul blog. Ma prima o poi riuscirò a rimettere a posto tutto (spero…)

Ultimo aggiornamento: 2012-05-15 07:15

aborto tricolore

Io non ho nulla contro la marcia anti-aborto che si è tenuta ieri a Roma. Non mi sognerei mai di partecipare a una simile marcia, soprattutto visti gli altri partecipanti, ma marciare è lecito.
Non ho nemmeno nulla contro il patrocinio concesso dal comune di Roma – tanto il patrocinio costa zero e non lo si nega a nessuno. Fino a che non cambieranno le norme, e il patrocinio verrà concesso solo se i due terzi del consiglio comunale votano a favore, le cose vanno così. Se poi il camerat… ehn, il cittadino Gianni Alemanno vuole partecipare alla marcia, ne ha pieno diritto.
Quello che però non aveva il diritto di fare è di marciare con la fascia tricolore. Il significato di sfilare con la fascia tricolore è ben preciso, e deve essere limitato alle commemorazioni istituzionali. Se Alemanno fa finta di non saperlo, dimostra semplicemente quello che è.

Ultimo aggiornamento: 2012-05-14 11:28

Carnevale della Matematica #49

[Carnevale della matematica]
Benvenuti all’edizione numero 49 del Carnevale della Matematica! Il 49 non è esattamente un numero così importante nella vita (se non momentaneamente nella mia, visto che ho appena compiuto 49 anni), ma qualche proprietà ce l’ha comunque anch’esso. Per esempio è un quadrato, ma anche le sue cifre sono dei quadrati, ed è il primo numero non banale con questa proprietà (non l’ultimo: anche tralasciando i numeri 100, 400, 900, 10000, … abbiamo comunque almeno 144 e 441). Tra le altre caratteristiche, c’è quella di essere un numero di Friedman latino in due modi non banali diversi, cioè XLIX = L − IXX = LI − (X/X). Ah, mostrate al mondo la vostra cultura e ricordatevi che 49 non si può scrivere in lettere romane come IL! Le cifre che si possono sottrarre sono solo IV, IX, XL, XC, CD, CM. Altra proprietà assolutamente inutile che il 49 condivide col 77 è di essere un numero di due cifre del quale non si conosce il relativo home prime. Questo primo viene calcolato concatenando i fattori primi (nel loro ordine, con le relative cardinalità) di un numero e ripetendo l’operazione finché non si ottiene un numero primo. Per esempio, 10=2×5 e quindi si ottiene 25=5×5, e si prosegue con 55=5×11, 511=7×73, e 773 è un numero primo, pertanto HP(10) = HP(25) = HP(55) = 773.
Ah, i forty-niners sono quelli della corsa all’oro del 1848 – ce ne hanno messo del tempo ad arrivare in California, vero? E sono anche la squadra di football americano di San Francisco.
Ma passiamo alla parte più interessante, cioè i contributi dei partecipanti. Inizio con il gloglottatore, che ci parla di Matteo Ricci, un gesuita euclideo: Ricci andò appunto in Cina vestendosi come i locali (ma non come i bonzi! Battiato ha preferito la metrica alla realtà storica…). Pensate che, come Ricci stesso scrisse, quando arrivò gli vennero confiscati i libri di matematica, perché «In Cina è proibito sotto pena di morte studiare matematica senza l’autorizzazione del re». Chissà quanti studenti apprezzerebbero una simile legge!
Abbiamo poi Jean, che nel suo novello blog Con le mele | e con le pere ha scelto di crearsi da solo i problemi matematici da sottoporre ai lettori. Stavolta però non ci segnala un problema (anche se nel testo del post il problema c’è eccome!) ma una tecnica di origami non standard: Da un cerchio di carta ad un tetraedro.
Sul suo Blogghetto, Dioniso continua le lezioni di Eratocle. Questo mese il tema sono le terne pitagoriche, dove il povero studente Eurito si trova alla fine della lezione uno scherzetto propinatogli dal suo insegnante. Dioniso si chiede se le terne pitagoriche siano numeri abbastanza strani (sì, il tema del Carnevale erano appunto i numeri strani): la risposta è “sì, se tu lo vuoi”. In fin dei conti, la stranezza dei numeri è negli occhi di chi li guarda…
Da Gravità Zero abbiamo un articolo pubblicato anche su Mondo Erre, nella rubrica “matemagica”: I numeri vampiro. Dopo aver scoperto la “mostruosità” dei numeri vampiro (così definiti da Clifford Pickover), i protagonisti di Twilight o Dracula vi sembreranno dei pivellini!
Annarita Ruberto in questo periodo è giustamente più interessata alla didattica: tra i suoi post su Matem@ticamente ci segnala Trovate Il Quadrato: Soluzione Del Problema Con Applet Di GeoGebra, che è un interessante problema, adatto ai ragazzi della categoria C1 dei campionati internazionali dei giochi matematici, e Solido Composto Da Cilindro E Cono: Problema Svolto, per i ragazzi che devono affrontare l’esame di terza media. Ma è comunque riuscita a scrivere un post a tema: 99 = 100 !!!, dove mostra come tagliando opportunamente un rettangolo 11×9 si può ricavare un quadrato 10×10.
Leonardo Petrillo, nel suo Scienza e Musica, stavolta non parla di musica ma di scienza; più precisamente racconta Il concetto di determinante, con all’interno una lunga dissertazione riguardo a Laplace.
Roberto Zanasi, oltre che andare in giro ad accompagnare Giovani Veri Matematici (ne parla qui… è sempre matematica, sì) ha trovato il tempo di scrivere parecchie cose. Sul concetto di entropia, in cui si parla dell’entropia nel campo dell’informatica, e si svolge un esperimento con un generatore di testi casuali ma non troppo; Come funziona il generatore automatico di testi, in cui si spiega il funzionamento del generatore di testi casuali del post precedente; Il teorema cinese del resto spiegato ai bambini, in cui si parla del teorema cinese del resto spiegandone il funzionamento con una fiaba.
Abbiamo poi due contributi di Mr. Palomar. Come lo scorrere dell’acqua è una citazione da un bestseller del momento, “1Q84”, ottimo romanzo di Haruki Murakami, nel quale uno dei protagonisti, insegnante di matematica e aspirante scrittore, riflette sul senso della vita, a suo parere così diversa dalla materia che insegna: “Nella vita le cose non scorrono scegliendo il percorso più breve. La matematica per me è, come dire, troppo naturale. Assomiglia a un bellissimo paesaggio. Qualcosa che semplicemente sta lì.” Con Mr Q. #1: Borges, Paperino e il computer quantistico Mr. Palomar apre un ciclo di interventi sul tema della computazione quantistica. In questa prima puntata ha messo a confronto il parallelismo del “Giardino dei sentieri che si biforcano” di Borges con la cosiddetta “interpretazione a molti mondi” della meccanica quantistica, per passare attraverso gli “Universi pa(pe)ralleli” di Paperino e il “Multiverse” della rock band canadese Voivod. Il punto di arrivo del post è il concetto di qubit, o bit quantistico, concetto che verrà approfondito nei prossimi articoli (e quindi segnalato nelle prossime edizioni del Carnevale)
Prima parlavamo di matemagica: il nostro matemagico per definizione è Mariano Tomatis, che in questo mese si è occupato di codici segreti e messaggi nascosti.
In Soyga: il libro che uccide racconta la rocambolesca storia di un misterioso libro alchemico del Cinquecento, il “libro di Soyga”. Il suo contenuto nasconde uno schema che può essere risolto con un po’ di matematica e due ruote di Raimondo Lullo. Partendo dalle regole che definiscono le tavole del manoscritto, Mariano ha anche suggerito una serie di impegnative sfide enigmistiche in questi due post: Giocare con il Libro di Soyga – 1 e Giocare con il Libro di Soyga – 2. Con un balzo avanti nel tempo di 5 secoli, Mariano si è poi occupato di risolvere un piccolo enigma proposto il 9 maggio sul popolare sito BoingBoing: un gettone metallico che nasconde un messaggio in codice. Pur battuto sul tempo da un certo “Dan”, l’illusionista torinese propone in questo post: Il messaggio nascosto sul gettone dello Stupid Fun Club i codici informatici per analizzare sul proprio computer – nell’ambiente di programmazione R – il misterioso gettone. Svelando il messaggio nascosto, che – a sorpresa – si basa anch’esso su una ruota di Raimondo Lullo.
Continuiamo con Gianluigi Filippelli, che spazia più o meno ovunque nei suoi tre contributi per questo mese. Iniziamo con Lo spuntino: Nato un po’ per caso nel giorno del compleanno di Leonardo, Gianluigi si inoltra nei meandri di uno dei teoremi più gustosi della matematica: il teorema della pizza! Ovviamente il teorema si occupa del modo migliore di tagliare il gustoso piatto. Segue Semplificazioni econometriche: l’equazione della massaia: il post è una traduzione, reinterpretazione e modifica finale di un breve e divertente articolo di John Siegfried sulla somma più semplice e famosa del mondo: 1+1 = 2. Infine Passeggiando sopra un toro: Del trittico è sicuramente il più difficile, anche solo da riassumere. Sicuramente si parla di strani oggetti matematici che sono contemporaneamente lisci e ruvidi e che sono stati visualizzati, ovviamente al computer, da un eterogeneo gruppo di matematici dopo che gente del calibro di Nash e Kuiper ne aveva dimostrato l’esistenza.
Popinga (siete andati a sentirlo al Salone del Libro?) ci presenta due post. La matematica di Renzo Butazzi: I componimenti matematici (in prosa) e geometrici (in rima) di Renzo Butazzi, umorista poliedrico e giocoliere di parole, sono piccole storie di numeri e altri enti in cui c’è conoscenza e gioco, c’è la consapevolezza che si può parlare di matematica con umorismo senza banalizzarla. La mappa che cambiò le città è la storia di un’epidemia di colera nella Londra di metà Ottocento e di un medico che inventò la ricerca epidemiologica e anticipò i diagrammi di Voronoi, che sono, nel caso del piano euclideo, partizioni dello stesso, determinate dalle distanze rispetto a un insieme finito di punti.
Gli amici di Maddmaths! ci parlano indubbiamente di numeri “grandi”, se non proprio strani, nella loro scheda divulgativa La matematica delle pile di sabbia di Stefano Finzi Vita (a cura di Emiliano Cristiani). Qual è il meccanismo con cui si forma una valanga? Come avanza una duna di sabbia nel deserto? Come riempire un silos di granaglie senza rischiare cedimenti strutturali? Perché se agitiamo una scatola di frutta secca assortita gli esemplari più grossi affiorano in superficie (il cosiddetto effetto “noci del Brasile”)? Nella rubrica “L’alfabeto della matematica”, Corrado Mascia scrive G come Gaussiana. Un argomento matematico molto noto, e ricorrente in dotte conversazioni, è la “campana gaussiana”: si tratta di una curva che spesso viene utilizzata per indicare una sorta di ‘prevedibilità’ di un fenomeno che, appunto, è più o meno “normale” se il suo verificarsi rientra nella parte centrale di una “gaussiana” di probabilità…
Ah, si, ci sono anch’io. Ma tanto i miei post li avete già letti tutti, no? Per completezza vi racconto che qui sulle Notiziole ci sono un po’ di recensioni: Penna, numeri e fantasia è una raccolta di problemi dei Campionati Internazionali di Giochi Matematici; Math Puzzles è un ebook di problemi – vi consiglio soprattutto quelli di teoria dei giochi; Lettura del pensiero serve a ricordarsi che i soldi non sono solo semplici numeri; The No-Sided Professor non è propriamente matematica, ma visto che sono racconti di Martin Gardner spero che me lo lasciate comunque passare. Ci sono anche un po’ di quizzini: in Sequenza dovete trovare il numero successivo di una sequenza un po’ strana ma indubbiamente numerica; in Cassaforte aprire una cassaforte particolare; Meccanica celeste è uno dei pochi problemi di fisica che forse saprei risolvere anch’io; Pecore geometriche presume pecore puntiformi. Untouchable 11 è infine un gioco probabilmente impossibile da risolvere, io non ci ho nemmeno tentato.
Sul Post mi sono dedicato alle basi di numerazione strane: Un computer in base 3 (che poi è una base 3 bilanciata), La base -2 (i numeri negabinari…), Basi di numerazione frazionarie (qui si inizia ad andare sull’esoterico). Ma ho anche commentato certe percentuali un po’ strane di penetrazione dei device Android in Leggere una tabella in modo creativo e sono tornato sul problema della cassaforte in Grandi numeri.
Ricordo che il Carnevale di giugno (il Giubileo!) sarà ospitato da Rosalba, e che la lista dei Carnevali è reperibile qua. Buona matematica a tutti!
P.S.: dopo la chiusura del post sono arrivati i contributi dei Rudi Matematici, che copincollo in tutta fretta (non ho tempo per aggiungere qualche commento…) I post del mese sono questi: Buon compleanno, Leonhard! – Il compleanno di Eulero. Ma cosa vuol dire? – Indovinello logico. Una poltrona per tre – la soluzione del problema di Le Scienze. Buon compleanno, Vito! – Il compleanno di Volterra. La L di DeBono – Un gioco essenziale di scacchiera. il centosessantesimo numero di Rudi Mathematici

Ultimo aggiornamento: 2012-05-14 07:00

Quizzino della domenica: Pecore geometriche

Quando Gesù ha raccontato la parabola della pecorella smarrita, in realtà ha semplificato un po’ le cose. Il pastore non era infatti andato alla ricerca di una singola pecorella smarrita, ma di ben quattro, che fortunatamente erano molto amiche tra loro e hanno formato un gruppo compatto. Quando alla fine le ritrova, si accorge con stupore che ciascuna di esse è alla stessa distanza da tutte e tre le altre. Come è possibile?
(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/mate/problemi/p034.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì.)

Ultimo aggiornamento: 2016-05-31 12:20