Archivi annuali: 2011

gioca col Mulino Bianco!

Non so se abbiate presente le confezioni dei biscotti del Mulino Bianco Barilla: il nome del biscotto è scritto con un font dove l’iniziale maiuscola è molto più grande del resto, dando così un effetto monoletterale. Qualche mese fa era nata una mania: spostare le confezioni negli scaffali dei supermercati facendo in modo di ottenere con quelle iniziali una parola di senso compiuto (essendo i movimentatori di confezioni notoriamente coprofili, CACCA era una delle scelte favorite).
Ma viviamo nell’era della virtualità, e soprattutto non è bello far fare del lavoro inutile ai commessi del supermercato: così Luciano Blini (il copertinista del mio Matematica liofilizzata … ) ha preparato questa simpatica pagina che permette di costruire sul proprio browser la parola o la frase che si vuole. Purtroppo non tutte le lettere sono rappresentate tra i biscotti; a meno che non vengano aggiunte finte confezioni come proposto qui, non tutte le parole sono possibili. Qual è la più lunga? JaSoN propone “sgrammaticata”, mentre Claudio Brandolino detiene il record a favore di vento e in altura (come direbbe Stefano Bartezzaghi) di “raccapriciantissima”.
Ah, mentre per le lettere mancanti Luciano lascia un immagine simil-troll, per la D usa una confezione di Dash. Non so se sia un giudizio chimico-alimentare o puramente grafico :-)

Ultimo aggiornamento: 2011-02-22 10:21

neutralità, ta ta, l’accento sulla a

Il disclaimer lo metto subito: come i miei lettori abituali sanno bene, io in Telecom ci lavoro. Sta quindi a voi decidere quanto fidarvi del mio ragionamento; non mi offendo se qualcuno penserà che sia di parte. (Però mi offendo se qualcuno pensa che mi paghino per scriverlo: va bene essere considerato un imbecille, ma non un venduto)
Dalla prossima settimana anche Telecom Italia, come già fanno altri operatori, potrà limitare la banda usata dalle connessioni ADSL: insomma, chi è abituato a usarla a palla potrà all’improvviso trovarsi “un’esperienza di connessione piuttosto frustrante”. L’annuncio è qua, per la cronaca, e maggiori informazioni si trovano qua.
Ora, io non so chi abbia scritto la pagina di spiegazioni: sicuramente è uno che di Internet non ci capisce nulla, visto che ha inserito la posta elettronica tra le “applicazioni realtime”, quando l’email nasce e vive come sistema in differita: se non ve ne accorgete è solo perché in genere le mail vi arrivano subito. E capisco chi si lamenta dicendo che se la centrale dove lui è attestato è piena allora Telecom dovrebbe aumentare la capacità della centrale, e non abbassare la capacità delle singole linee; o almeno lo capisco in linea di principio, perché prima vorrei vedere se in effetti il problema è della centrale sottodimensionata o degli utenti sopradimensionati rispetto alla media.
Però tutto questo con la net neutrality non c’entra un tubo. Per quello che riguarda me, la neutralità della rete significa che a parità di banda impiegata il carrier non deve fare preferenze, o detto in altro modo non deve sbirciare cosa l’utente fa passare (si chiama DPI, Deep Packet Inspection, ed è stata molto pompata dalle aziende produttrici di apparecchiature di rete perché così hanno potuto vendere impianti molto più cari perché necessariamente più potenti del necessario). Detto ancora in altre parole: non ci deve essere diversità di trattamento se uno sta tappando la rete perché scarica l’equivalente del ventunesimo secolo della biografia di Tristram Shandy sotto forma di video ad altissima qualità della prima cacca sul vasino del proprio nipotino oppure perché sta scaricando tutti i video dei brani dell’ultimo festival di Sanremo. Però non vedo perché i due devono rallentare me che sto disperatamente cercando di vedere le ultime novità su Friendfeed, richiedendo un centesimo della banda che usano loro. Vogliono il tubo bello grande? paghino di più.
A dirla tutta, mi preoccupa paradossalmente di più leggere che lo streaming di YouTube (ma a questo punto mi auguro anche lo streaming di chi si vede a sbafo le partite di calcio) non verrebbe rallentato; di nuovo, se il principio è “a parità di tipo di uso applico le stesse regole” non si può parlare di partigianeria della rete, per quanto io mi arrabbierei lo stesso se il mio accesso risparmioso venisse comunque rallentato a causa degli spreconi di banda. In definitiva, mi riservo il diritto di cambiare idea dopo che vedrò cosa succederà davvero, ma in linea di principio non ho nulla contro il principio indicato da Telecom.

Ultimo aggiornamento: 2011-02-21 14:36

densità

stamattina ho preparato il biberon del mattino per i giovini con un po’ più di calma del solito, visto che i due ronfavano beati (dopo avermi tenuto sveglio per buona parte della notte, sgrunt). Ho scaldato il latte, ho aggiunto la crema di cereali Mellin al cacao magro e ho regolarmente mischiato il tutto. Visto che però i bimbi latitavano, le particelle scure hanno iniziato a non essere più in sospensione, e fin qua non c’è nulla di strano. Quello che però era strano è che parte di esse sono precipitate sul fondo del biberon, ma altre sono affiorate in superficie: il latte insomma aveva un curioso effetto da codice a barre ;-)

Ultimo aggiornamento: 2011-02-21 10:47

gioco della domenica: Entanglement

In Entanglement si ha una scacchiera esagonale e una serie di piastrelle che hanno una serie di connessioni interne. Le mosse possibili sono posare una nuova piastrella oppure ruotare l’ultima piastrella posata, per creare il circuito più lungo possibile.
Attenzione: il sito sfrutta la condivisione dei dati di Google per salvare i vostri risultati. Non è obbligatorio farlo, io almeno da firefox non ho approvato la richiesta: ma voi sappiatelo.
(via PiccoloMike che ha commentato da zar)

Ultimo aggiornamento: 2011-02-20 07:00

_Dracula, Platone e Darwin_ (libro)

[copertina] Martin Gardner è generalmente conosciuto per la sua rubrica di giochi matematici che ha tenuto sullo Scientific American per un quarto di secolo; ma in realtà è stato un giornalista scientifico con un background di studi filosofici, e quindi le sue conoscenze sono molto più estese. In questo agile libretto (Martin Gardner, Dracula, Platone e Darwin, Zanichelli “Chiavi di lettura – 15” 2010, pag. 247, € 10.20, ISBN 978-88-08-06141-6, trad. Federico Tibone), oltre a un saggio introduttivo datato 1992 di Douglas Hofstadter (tradotto da Francesco Bianchini e Paola Turina) che racconta come lui vedeva Gardner, ci sono vari pezzi mai tradotti in italiano. La prima parte riporta alcuni dei racconti-problemi che Gardner scrisse per la Isaac Asimov’s Science Fiction Magazine, e sono probabilmente più vicini alla nostra idea del grande divulgatore; la seconda parte è invece più saggistica e vi si possono trovare alcune recensioni, dove lui non manca comunque di rendere noto il suo pensiero. Questa seconda parte termina con due lunghi capitoli, intitolati «Perché non credo nel paranormale», che risulterà abbastanza prevedibile per i suoi fan, e «Perché non sono ateo», che invece potrebbe sconcertarne parecchi; Gardner era infatti un teista, anche se lontano dalle religioni organizzate. Federico Tibone, che è anche curatore di questa bella collana Zanichelli, ha fatto un ottimo lavoro di traduzione, anche se in questi ultimi due saggi mi è sembrato un po’ meno brillante. Libro sicuramente da comprare, comunque.

Ultimo aggiornamento: 2014-11-06 19:49

pecorelle all’ovile

A quanto si vede, parecchi parlamentari stanno tornando da Futuro e Libertà alle più tranquille acque del PdL; l’ultimo a quando scrivo sembra essere Roberto Rosso (ben noto ai piemontesi, che si saranno probabilmente chiesti come mai avesse abbandonato il suo amico Silvio), e persino il comico Guzzanti (Paolo) è transitato nei sedicenti Responsabili. Fini tuona dicendo che sono tutti stati (ri)comprati da Berlusconi con montagne di soldi; io però credo che i soldi ci siano stati sì, ma non siano stati la spinta fondamentale.
Molti dei bitransfughi stavano cercando infatti un sia pur minimo predellino di potere; una volta visto che non c’era trippa per gatti, tanto valeva tornare all’ovile. Tenete anche conto che se si andrà davvero a votare in primavera queste elezioni le vince ancora Berlusconi. Se si va con i tre poli non c’è partita; una santa ammucchiat alleanza elettorale, ammesso che i vari partiti si mettessero d’accordo, rischierebbe solo di aumentare l’astensionismo e comunque lasciare un Parlamento ancora più ingovernabile di quello che c’è adesso. Perché quindi rischiare? Più facile aspettare un annetto, vedere cosa succede e al limite fare una nuova scelta di campo dopo l’esito di qualche processo.
(Naturalmente una Grosse Koalition all’interno di questa legislatura, che si limiti a rifare la legge elettorale e se proprio vogliono finire le leggi delega per il federalismo, avrebbe tutto un altro senso: ma è chiaro che a nessun partito che abbia almeno il 5% dei voti conviene togliere una bellissima legge che permette alla sua nomenklatura di scegliere chi eleggere, no? Quindi la Grosse Koalition non ci sarà, e di nuovo tanto vale tornare nell’alveo pidiellino, sapendo che verrà ammazzato il vitello grasso per festeggiare)

Ultimo aggiornamento: 2011-02-18 09:19

Un *pò di cultura

[po' si scrive con l'apostrofo!] Qualcuno mi ha segnalato la lettera che il direttore generale della Rai Mauro Masi ha scritto ad Aldo Grasso e che è stata pubblicata sul Corsera.
Nel testo della lettera, Masi scrive tra l’altro

La seconda è che le mie letture giovanili (cito solo per esempio e per pura passione personale il Conrad di «Lord Jim», il Mishima di «Confessioni di una maschera» e un pò tutto Dostoevskij) […]

il che significa che almeno uno tra Masi, Grasso e l’ignoto compositore del Corsera è convinto che po’ si scriva con l’accento e non con l’apostrofo. Purtroppo non ci è dato sapere chi dei tre :-)

Ultimo aggiornamento: 2011-02-17 12:16

calcare

Con i punti dell’Esselunga abbiamo preso un umidificatore per la camera dei giovini, sperando che riescano a respirare meglio la notte. L’umidificatore ha un funzionamento abbastanza semplice: si mette l’acqua e lo si fa partire, quando di acqua non ce n’è più la lucetta verde diventa rossa.
L’altra settimana lo attacco, e la luce è rossa e non verde. Orpo, mi dico, che è successo? Smonto l’umidificatore e mi trovo la parte riscaldante – che non è una serpentina ma una specie di zucchetto – completamente ricoperta di calcare. Fortunatamente staccarlo tutto è stato lungo ma non difficile; mi chiedo solo se l’acqua di Milano, che dovrebbe essere mediamente dura (25 °f), si sia improvvisamente calcarizzata…

Ultimo aggiornamento: 2011-02-17 07:00