Archivi annuali: 2011

Talenti

[talenti]
Lascio decidere a voi: è più incredibile che Telecom Italia abbia iniziato a segnalare i “talenti interni” oppure che abbia un account su Facebook? :-)
(più seriamente: Telecom è molto grande; dentro c’è tutto e il contrario di tutto, e soprattutto è difficilissimo che si venga a sapere cosa si sta facendo di simile nei vari gruppi. Però è un annetto che Comunicazione Esterna sta faticosamente cercando di guardare anche all’interno dell’azienda: è un lavoraccio, ma qualcuno doveva pur iniziare a farlo)

Ultimo aggiornamento: 2011-06-13 14:43

gioco della domenica: I Love Carrot

Il gioco I Love Carrot, da Smart Kit, è a prima vista banale: il coniglio deve saltare da pietra a pietra per andare a mangiarsi la sua bella carota. Però, come dovreste ben sapere, esiste il principio di azione e reazione: quando il coniglio salta in avanti la pietra si sposta all’indietro fino a che non trova un ostacolo. Il risultato è molto meno banale di quanto sembri a prima vista: meglio meditare attentamente le mosse, visto che il gioco non prevede bonus per la rapidità di movimento bensì malus per tutte le volte in cui siete costretti a resettare lo schema.

Ultimo aggiornamento: 2011-06-12 07:00

Numeri: divagazioni, calcoli, giochi (libro)

[copertina] Liber omnis divisus est in partes tres. Insomma questo libro (Dario De Toffoli, Dario Zaccariotto, Margot De Rosa, Numeri: divagazioni, calcoli, giochi, Nuovi Equilibri 2008, pag. 246, € 20, ISBN 978-88-6222-052-1) è composto da tre parti notevolmente diverse tra di loro, pur avendo come filo conduttore il parlare di numeri (mannò!).
La prima parte, quella piu chiacchieristica su alcune proprietà di alcuni numeri – le “divagazioni”, insomma – è senza dubbio la peggiore, suggerirei quasi di lasciarla perdere perché non è che dia chissà quali informazioni. A me è invece piaciuta molto la seconda sezione, che spiega alcune tecniche di calcolo mentale; capisco che sarò in netta minoranza, ma magari qualcun altro potrebbe apprezzare la cosa ed esibirsi poi in virtuosismi di fronte agli amici. Infine la parte finale contiene tanti giochi “numerici” da fare con una matita, una gomma e tanta pazienza: come bonus c’è poi in quarta di copertina una variante dell’Hex da giocarsi con i dadi che però non ho avuto occasione di provare.
Fortunatamente dopo il primo capitolo che era la fiera del refuso la situazione per quanto riguarda gli errori di stampa è migliorata… Mi stavo davvero preoccupando.

Ultimo aggiornamento: 2011-06-11 07:00

In bicicletta da via Padova alla Martesana – 3

Ricordate il sindaco writer e il mio reportage sul percorso ciclopedonale tanto strombazzato da Letizia Moratti e dall’assessore allo Sviluppo del Territorio Carlo Masseroli? (parte 1parte 2parte 2bis) Beh, stamattina mentre arrivavo in ufficio ho visto all’angolo tra via Giacosa e via Felicita Morandi un furgoncino con su scritto “Segnaletica stradale” e ho pensato “Oh.” Arrivato in ufficio il mio collega Damiano mi fa “ti ho mandato un MMS, l’hai visto?” La foto che aveva scattato col telefonino e mi aveva spedito mostrava come erano state cancellate le tracce ciclopedonali. Ecco qua una rapida sequenza fotografica.
[tanto parcheggiavano tutti]     [dopo la cancellazione]     [le ultime tracce]
Innanzitutto, come avevo già raccontato, non è che aver disegnato le biciclette sul marciapiede abbia dissuaso gli automobilisti dal lasciare amabilmente l’auto lì sopra. Ma quello uno se lo aspettava anche, come si aspettava che di multe ne venissero date poche o punte. La cancellazione della segnaletica è stata fatta molto bene, mettendo una specie di pellicola adesiva di catrame (come si vede nella seconda foto) che tra qualche giorno risulterà indistinguibile dal resto del marciapiede: l’ultima foto mostra cosa è successo dove la pellicola non è stata sufficiente, e spuntava ancora un paio di frecce solitarie. Il jersey su via Felicita Morandi al momento resiste, ma non ho dubbi a credere che tra qualche giorno sparirà anch’esso, e le auto riprenderanno a parcheggiare a metà su quel misero marciapiede.
Ma come, mi direte? Pisapia ha già rubato le piste ciclabili? Mannò, sciocchini. Stamattina non era ancora stata formata la giunta, né c’era stata la prima riunione del neoeletto consiglio comunale. Il tutto è insomma l’ultima polpetta avvelenata della Moratti; se tornate a leggere il comunicato stampa ufficiale, scoprirete che c’era scritto «Ad aprile partirà la sperimentazione per una durata di 30 giorni opportunamente monitorata al fine di scegliere se applicare il modello ovunque in città.». Non so se il monitoraggio ci sia effettivamente stato, ma il risultato definitivo è che la sperimentazione non è stata evidentemente considerata valida. Purtroppo non ci è dato di conoscere il motivo del fallimento della sperimentazione: io ho provato a compulsare il server del comune di Milano e a fare ricerche su ricerche con Google, ma non ho trovato nulla. Dire che mentre facevo queste foto mi hanno incrociato almeno quattro biciclette, il che significa che nonostante tutte le limitazioni il percorso era ormai abbastanza conosciuto!
Che dire? che la promessa elettorale di Letizia durava proprio lo spazio di un mattino… ma non so come io me lo aspettavo.

Ultimo aggiornamento: 2011-06-10 13:38

Meno quorum per tutti

Col solito pasticciaccio all’italiana abbiamo tre milioni e duecentomila di potenziali elettori all’estero che hanno votato per il referendum sul nucleare con il vecchio testo modificato dalla Cassazione. Ora naturalmente non si sa che fare: tutti sperano che il risultato finale sia così chiaro che si possa invalidare i voti senza problemi, ma non è detto che sia così.
Quello che però mi ha preoccupato – dal punto di vista di un amante della matematica – è stata l’affermazione su come cambierebbe il quorum nel caso venissero considerati non esistenti tutti gli elettori residenti all’estero. Attualmente il quorum, come decine di persone mi ricordano tutti i giorni, è di 25.332.487 elettori: a dire il vero è leggermente inferiore, perché dall’ultima revisione straordinaria delle liste elettorali qualcuno sarà pur morto e un ricorso alla Cassazione probabilmente farebbe togliere quei non-elettori. Se per il nucleare togliessimo i 3.200.000 elettori esteri il quorum per quel referendum scenderebbe a 22.100.000 circa, sento dire in giro. NO!
Il ragionamento dovrebbe essere così banale da non meritare nemmeno questa notiziola. Se metà (più uno) dell’intero corpo elettorale è 25.300.000 elettori (scusate le cifre tonde) il corpo totale è 50.600.000. Togli 3.200.000 e arrivi a 47.400.000; dividi di nuovo per due e trovi 23.700.000. Una persona un minimo più dotata di flessibilità computazionale avrebbe fatto più in fretta, trovando la metà dell’insieme da togliere (1.600.000) e defalcandolo dal quorum; ma va bene un qualunque modo per arrivare alla soluzione corretta, sempre che il modo sia corretto anch’esso :-)

Ultimo aggiornamento: 2011-06-09 11:11

i referendum milanesi

Milan l’è un gran Milan, si sa. Così, oltre ai quattro referendum nazionali, ci verranno consegnate altre cinque schede, per votare su un gruppo di referendum d’indirizzo proposti da un comitato variegato e bipartisan (tanto per dire, c’era l’ex assessore Croci, quello che prima è stato defenestrato dalla giunta Moratti e poi era corso in suo soccorso con una lista civica che non è però sia andata così bene)
Per prima cosa, i referendum comunali sono consultivi e d’indirizzo, il che significa che il comune non è affatto tenuto a seguirne il risultato, anche se venisse raggiunto il quorum (del 30% e non del 50%, attenzione). Il testo ufficiale lo trovate nel sito del Comune, ma io consiglio anche di leggere qua, e questo per una ragione molto semplice. Se state a guardare solo il testo dei referendum vi sembrerà di tornare alle grandi verità di Catalano, «è meglio avere la botte piena e la moglie ubriaca»: ma quasi tutte le misure proposte hanno un costo, e i referendum indicano anche dove i soldi necessari devono essere recuperati.
Ciancio alle bande: ecco i referendum.
Scheda marrone: Ecopass. Così lo chiamano tutti, ma la cosa è molto più complicata: innanzitutto perché oltre che chiedere l’allargamento della zona Ecopass alla cerchia della 90-91 si parla anche di potenziare mezzi pubblici e bike sharing e creare aree pedonali e zone a limite 30 Km/h, ma anche perché i 60 milioni necessari verrebbero ricavati non solo dalla sosta a pagamento (che quindi dovrebbe arrivare praticamente in tutta la città) ma anche dal passaggio di Ecopass da una “tassa sull’inquinamento” a una “tassa di ingresso”. Io personalmente voto sì perché continuo a credere che in centro a Milano (per una definizione di centro piuttosto ampia) non ci si dovrebbe andare in auto e l’auto di famiglia non ci serve comunque per girare in città; ma mi sa che molti non abbiano capito cosa ci stia dietro davvero.
Scheda celeste: più alberi per tutti. Ottima cosa, voterò sì, ma ricordate che i venti milioni necessari dovrebbero venire fuori dai proventi degli oneri di urbanizzazione (che sono già stati usati per di tutto di più, quindi non so quanto ci sarà), dal volontariato (e vabbè…) ma anche dall’aumento – oltre il consumo standard – delle tariffe per i rifiuti indifferenziati e dell’acqua.
Scheda lilla: conservare il parco di Expo. Costo zero (si fa per dire, con tutti i soldi che pensavano sarebbero venuti dalla vendita dei terreni rimessi a posto e con tutte le strade di accesso pronte). Beh, io voterò no, per l’ottima ragione che è una presa per i fondelli e con Milano c’entra un tubo. Io vorrei che con tutto quello dell’Expo si possa poi ottenere il massimo, ma non so a priori cosa sia il massimo. Se ad esempio mi dicessero “spostiamo la Rai lì e facciamo un parco in corso Sempione”?
Scheda blu: riconversione energetica. Costo dieci milioni, da ottenersi con la vendita di edifici pubblici (ammesso che ce ne siano ancora). Anche qua voterò no; sono contro il teleriscaldamento a tappeto, e mi preoccupa il concetto di rottamazione delle case vecchie e senza pregio in cambio dell’aumento delle volumetrie.
Scheda rosa: riapertura dei Navigli. Costo trenta milioni, di nuovo da ottenersi con la vendita di edifici pubblici. Ho dei forti dubbi sul trovare i soldi, però credo che i Navigli andrebbero davvero valorizzati e non lasciati marcire come adesso, quindi voterò sì.
Questo è quanto: milanesi, buon voto :-)

Ultimo aggiornamento: 2011-06-09 07:00

Voci di corridoio

Non ditemi che non sapevate che è ormai disponibile urbi et orbi (ehm, intendevo in formato pdf ed epub) l’ebook il cui titolo è anche il titolo di questa notiziola!
Non lo sapevate? e allora sapevàtelo!
(per chi non sa proprio nulla di nulla: gli autori di questo ebook sono blogger che nella vita reale fanno i professori nell’italica scuola, con un’eccezione perché come avrebbe detto Perec le eccezioni sono il sale della letteratura. No, io non ho scritto nulla per loro, potete scaricarlo tranquilli)

Ultimo aggiornamento: 2011-06-08 14:48

_Journey through Genius_ (libro)

[copertina] Di storie della matematica ce ne sono davvero tante. Ma questa (William Dunham, Journey through Genius, Penguin 1991 [1990], pag. 300, $16, ISBN 978-0-14-014739-1) è un po’ particolare. Dunham ha pensato infatti di strutturarla a partire dai grandi matematici della storia e soprattutto a partire da alcuni dei loro risultati più famosi. Iniziamo così dalla quadratura della lunula da parte di Ippocrate di Chio per arrivare a Cantor e ai suoi numeri transfiniti. I teoremi sono però solo la parte centrale dei capitoli, che parlano anche della vita del loro dimostratore e del contesto sia storico che matematico in cui si pone: tanto per fare un esempio, quello in cui si parla della dimostrazione della non numerabilità dei reali affianca il cambio di prospettiva nella matematica con quello che parallelamente si aveva nella pittura. Ma quello che è davvero bello in questo libro è che i teoremi sono dimostrati. Sfido chiunque ad avere visto la dimostrazione della formula di Erone per calcolare l’area di un triangolo dati i suoi lati; Dunham te la mette lì, annotandotela man mano per far vedere l’abilità di una linea di attacco che sembra essere casuale ma invece alla fine fa scattare la trappola. Direi che il libro è perfetto per chiunque non scappi a priori davanti a una formula matematica.

Ultimo aggiornamento: 2011-06-08 07:00