È appena terminata la lotteria per vedere chi si avvicinava di più a predire la temperatura nel mio open space. Per la cronaca, è 20.0 Celsius.
Ultimo aggiornamento: 2009-10-19 09:50
QBox, da SmartKit, è un gioco dove bisogna rimettere in ordine le lettere di una frase; si può scegliere tra massime dell’antichità, moderne o contemporanee. La fregatura, o l’opportunità, è che le frasi sono in inglese; le lettere sono scambiate solo all’interno delle singole colonne, ma garantisco che la cosa non è comunque semplicissima nonostante le parole corrette vengono immediatamente salvate. Ci sono bonus vari per velocità e completamento di alcune parole, e a volte certe colonne sono bloccate costringendo il solutore a lavorare altrove. In definitiva, un passatempo simpatico se ci si vuole impratichire con l’inglese.
Ultimo aggiornamento: 2009-10-18 07:00
Il sottotitolo di questo libro (Pietro Trifone, Malalingua, Il Mulino [Saggi 682] 2007, pag. 211, € 16, ISBN 978-88-15-12099-1) è “L’italiano scorretto da Dante a oggi”, e inizia con “Questo libro rovista un po’ perversamente nella pattumiera della lingua italiana”. A parte la battuta iniziale, la logica del libro è semplice: le grammatiche, soprattutto quelle normative, fissano la forma ufficiale della lingua e tralasciano tutte le forme “errate” che però possono essere così tanto usate nella vita di tutti i giorni da poter diventare dopo qualche decennio o secolo corrette. Si parte dal nobile padre Dante, con Trifone che si diverte a raccogliere nella Divina Commedia tutte le occorrenze di parole che lo stesso Dante aveva definito “non adatte all’italiano” e si prosegue con esempi nel corso dei secoli fino ad oggi, tra scrittori noti e persone sconosciute. La prosa è sempre frizzante e scorrevole, e chi ama la lingua italiana, lungi dal mettersi a sghignazzare per gli svarioni anche dei grandi, potrà avere una visione più ampia e completa delle forze che l’hanno plasmata e continuano a farlo.
Ultimo aggiornamento: 2024-02-07 21:47
Come sempre, l’articolo del Times che afferma che i nostri militari pagavano i talebani perché non li attaccassero in Afghanistan non ha avuto l’onore di un link dal Corsera. Amen. Però ci sono un paio di cose che non mi tornano nella storia raccontata dal quotidiano britannico.
Non ho alcun dubbio che i nostri comandi possano aver deciso di dare soldi ai talebani per starsene in pace. È una nostra caratteristica, prima o poi mi piacerebbe che qualche giornalista spulciasse il bilancio dei servizi segreti per avere un’idea di quanti soldi siano in gioco; La Russa che ha minacciato querele probabilmente non ha calcolato i tempi, visto che i fatti accadevano sotto il governo Prodi, oppure sapeva benissimo che il primo governo a seguire questa strada è stato il precedente governo Berlusconi. E non ci sono nemmeno troppi dubbi che ufficialmente non è stato detto nulla a nessuno.
Però la storia fa comunque acqua: se è vero che gli americani hanno protestato a giugno 2008 contro il nostro governo, quindi due mesi prima della strage dei francesi, mi pare strano che nessuno li avesse avvisati. E poi i talebani non credo siano così stupidi da ammazzare prima un po’ di gente e poi dire “ma come? non vi avevano detto che qui c’era da pagare il pizzo?” Più facile che i francesi sapessero il tutto, e se non l’avessero saputo direttamente la cosa era stata loro detta dai talebani stessi, ma abbiano pensato che tanto non ci sarebbero stati problemi, e che loro se la sarebbero cavata egregiamente lo stesso.
(che poi io non mi scandalizzo se si sono pagati i nemici perché ci lasciassero tranquilli: i costi complessivi sono sicuramente stati minori)
Ultimo aggiornamento: 2009-10-16 07:00
Non so se vi sia capitato di vedere questo articolo dell’edizione milanese del Corsera. La parte più interessante non è quella su Jimbo Wales che preferisce la marchetta col quotidiano al parlare con chi in Italia contribuisce a curare Wikipedia: anche se c’è chi si lamenta, comprendo la Realpolitik di avere una grancassa per la prossima raccolta di fondi. (Ecco, io avrei magari chiesto di avere uno o due rappresentanti dei wikimediani italiani accanto a lui durante l’incontro).
Molto più divertente scoprire come Daniele Manca, vicedirettore del Corriere della Sera (grassetto mio), riesca ad affermare che Internet «nasce da un’intuizione di Al Gore, quindi da un politico.» Sono queste le cose che a me fanno cascare le braccia, soprattutto considerando che non sono state pronunciate da un avventore al bar ma da una persona che un minimo di conoscenze dovrebbe averle. Poi ci si chiede come mai la Rete da noi è in questo stato.
Ultimo aggiornamento: 2009-10-15 08:00
A mente fredda vorrei aggiungere alcune considerazioni su due fatti della scorsa settimana. Si sa che i miei processi mentali sono lenti…
Per la bocciatura del lodo Alfano, è verissimo che già oggi non tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge: vedi ad esempio l’immunità per il presidente della Repubblica, che nelle sue funzioni può essere processato solo per alto tradimento. Ma la Corte non ha affermato che il Lodo viola l’articolo 3, ma la coppia data dal 3 e dal 138, quello delle modifiche costituzionali. Traduzione in italiano: visto che la Costituzione prevede l’uguaglianza di base salvo eccezioni nella Costituzione stessa, l’unico modo per fare delle differenze tra cittadini è farlo per legge costituzionale, fine della storia. Scritto così non mi pare così complicato, no? (Ah, pensare che Napolitano senta i giudici costituzionali prima di promulgare una legge per quanto importante è più o meno equivalente a pensare che esiste Babbo Natale. Il presidente può prendersi la responsabilità di non controfirmare una legge se la ritiene manifestamente incostituzionale (oltre che senza copertura di spesa, ma questo esula dal nostro discorso); se come sembra la Corte Costituzionale ha votato a maggioranza significa che qualche dubbio poteva anche esserci a priori.
Sulla frase rivolta da Silvio Berlusconi a Rosy Bindi durante Porta a Porta il problema non è banalmente l’insulto sulla sua intelligenza (sulla bellezza non eccessiva dell’esponente del PD credo siano tutti d’accordo). Se ne sentono di peggiori insulti, dalle accuse di pompinarità alle battute sull’intelligenza di Maurizio Gasparri. Quello che però sembra essere sfuggito è il contesto in cui è stata pronunciata: all’interno di una discussione politica dove tra l’altro il premier non era nemmeno invitato. Chiudere così la discussione significa affermare implicitamente di non avere argomenti per controbattere, un po’ come il bambino che se ne va portandosi via il suo pallone se non gli piace come sta andando il gioco. Riconosciamogli però una grande abilità: nessuno se n’è accorto.
Ultimo aggiornamento: 2009-10-15 07:00
Causa impegni pregressi presi prima dell’esistenza autonoma di Cecilia e Jacopo, venerdì mattina parteciperò al convegno “From Diderot to Wikipedia: an Epistemological Revolution?” che si terrà al Centro Altinate di Padova con un intervento intitolato Wikipedia, i Pòkemon e la teoria della complessità nei sistemi emergenti, dove racconterò tante cose sull’enciclopedia libera a un pubblico molto acculturato. Non state a guardare l’appellativo “matematico” affibbiatomi nel pieghevole, è solo per distinguermi dai filosofi. È vero che dovrò prendere il treno delle 6:35 per arrivare in orario, ma è anche vero che in questo periodo la notte non si dorme mai troppo :) e non dovrebbe essere difficile svegliarsi in tempo.
I curiosoni potranno trovare qui sotto un link alle mie slide quando le avrò terminate… insomma la prossima settimana, direi. Le slide non dicono molto, ma le note collegate sì.
Aggiornamento: (15 ottobre) Sono persino riuscito a terminare le slide in anticipo! Le trovate sul sito di Wikimedia Italia, in formato ODP (OpenOffice Impress, noi si ama i formati liberi non appena li si possono usare)
Ultimo aggiornamento: 2009-10-14 16:22
Questo mese il Carnevale della Matematica è ospitato da una new entry, Gianluigi Filippelli nel suo Science Backstage. Inutile aggiungere di andare a vedere cosa hanno scritto i soliti noti; meno inutile ricordare che il club non è affatto esclusivo, e chiunque voglia parlare di matematica può partecipare!
Ultimo aggiornamento: 2009-10-14 12:31